di Mesagne sta lavorando cercando di definire metodo e applicazione. Gli interventi si sono resi possibili grazie a una sinergia di finanziamenti tra pubblico e privato. Entrambe le opere, infatti, rientrano nel più grande progetto intitolato “Bellezza 2.0” lanciato dall’assessore ai Lavori Pubblici, Urbanistica, Patrimonio, Decoro Urbano e centro Storico, Palma Librato, progetto che da un lato intende risaltare le bellezze architettoniche del centro storico, dall’altro introdurre note di bellezza nelle periferie degradate. Entrambi i progetti si fondano sul principio del partenariato pubblico –privato per la realizzazione dell’opera pubblica e in alcuni casi anche della progettazione. “Già nel 2014 il governo con l’introduzione del concetto di Art bonus ha introdotto un credito d'imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale, identificando un nuovo percorso nel mondo del recupero del patrimonio culturale anche materiale ovvero riferito ai beni storico-artistici e architettonici in cui ha detto chiaramente che bisogna ormai iniziare a pensare una sorta di joint venture pubblico-privato in cui il privato interviene in aiuto al pubblico sempre più in affanno assumendo il ruolo di mecenate", ha spiegato l'assessore Librato che a Mesagne sta cercando di perseguire questo indirizzo governativo che in Puglia vede pochissimi casi riusciti. "Forse solo l’Abbazia di Cerrate nel Salento e se non erro qualcosa del teatro Petruzzelli, ma a Mesagne lo stiamo sperimentando con Ance, con i privati, con le aziende", ha precisato l'assessore. Nel caso dell’opera di Millo, che l’artista inizierà ad eseguire dal 1° giugno in una zona semi-periferica, si stanno raccogliendo svariati contributi con l’obiettivo di sponsorizzare qualcosa che resterà nel territorio per una lunga vita. Gli sponsor saranno indicati su apposite targhe collocate vicino all’opera in memoria del dono fatto alla città e a se stessi. Il riscontro al momento è davvero buono; nel caso della Porta Grande, invece, il primo tassello è pronto. "I Vitruviani - ha continuato l'assessore - ci hanno consegnato il progetto di restauro che ora è al vaglio della Soprintendenza e che pensiamo di realizzare o per parti, con lotti funzionali, o come mi auspico nell’intero, se riusciamo a mettere insieme le somme previste". Questo è stato preventivamente concordato con la Soprintendenza che esprimerà un parere complessivo, ma che autorizzerà poi, se fosse necessario, l’esecuzione delle porzioni. "Ne approfitto per ringraziare intanto i primi autori di questa importantissima opera per la città che sono i tecnici iscritti all’associazione dei Vitruviani che hanno redatto un bellissimo progetto di restauro e di luce, ampiamente condiviso con l’assessorato e la Soprintendenza e che ci appresteremo a valutare nella sua eseguibilità con Ance Brindisi, Scuola edile ed altri eventuali mecenati che intenderanno lasciare il proprio segno sulla città, partecipando con noi a questa sperimentazione che sarà certamente pilota per la provincia di Brindisi", ha concluso l'assessore Librato.
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