il sindaco Pompeo Molfetta e il direttore artistico Maurizio Piro hanno fatto un punto della situazione sul cartellone estivo delle manifestazioni che stanno allietando le serate dei mesagnesi e dei tanti turisti arrivati. Entrambi esprimono la soddisfazione per la qualità degli eventi e delle presenze. Dal loro punto di vista, hanno ragione. Fare meglio, fare movimento, esprimere una variegata offerta per tutti i palati dopo anni di diversi anonimato è da apprezzare ma non basta. Bisognerebbe capire quale ruolo dovrebbe avere l'ente comunale, se di impresario intrattenitore o di stimolatore dell'economia locale. Rispetto a un decennio fa, la quantità e la qualità dei flussi turistici pone Mesagne, paese che non ha marine, una sfida nel contesto della variegata e sempre più qualità delle iniziative dei comuni limitrofi ma anche dei paesi leccesi e tarantini. La mancanza di un evento catalizzatore, costante nel tempo, come quello della lirica di Martina Franca, della fica mandorlata di San Michele Salentino o del torneo dei rioni di Oria, si nota sempre più la cui prospettiva veda gli operatori commerciali e le istituzioni fare sistema nella logica di abbracciare vantaggi e benefici per tutta la città. A mia memoria la manifestazione più longeva delle estati mesagnesi è lo spettacolo di Giacomino Marseglia, meritevole di lode per l'abnegazione e l'impegno, ma collocata nella realtà mesagnese. Il concerto dell'anno scorso di Umberto Tozzi, avrebbe potuto essere un primo passo verso una manifestazione, tipo il concertone dell'1 agosto, da ripetere ogni anno a prescindere dagli amministratori e dai loro colori politici.
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