Redazione

“La Protezione Civile della Puglia è stata la vera protagonista – sul piano istituzionale – della pandemia. Per intenderci era questa a tenere nelle mani la ‘borsa’ dei milioni che sono stati spesi per tutto quello che ha ruotato intorno alla gestione del Covid. Chiaramente molti dei milioni che ha speso sono stati ripianati dalla Protezione civile nazionale… ma pare che 200 milioni di euro, invece, sono a totale carico delle casse regionali. In questo caso staremmo parlando di vero e proprio buco che dovrebbe essere coperto dai fondi del Bilancio autonomo della Regione. Un danno per la collettività pugliese enorme. 
Tutto questo non può passare come un mero fatto contabile, recuperando i 200 milioni da qualche capitolo e quindi privando altri settori da finanziamenti. Qui c’è da capire perché la Protezione civile nazionale non riconosce le spese relative ai 200 milioni? E queste erano state autorizzate o quanto meno concordate con Roma? 
Più volte Fratelli d’Italia aveva puntato il dito, presentato interrogazioni, fatto sopralluoghi e ispezioni lì dove venivano spesi milioni e milioni – dalla fabbrica delle mascherine ai cargo provenienti dalla Cina fino all’ospedale in Fiera – ogni volta abbiamo chiesto conto di come venivano spesi i soldi, nella convinzione che la pandemia non doveva necessariamente giustificare anche un solo euro sprecato. Non abbiamo mai avuto risposte, anzi ne abbiamo avute di ridicole!
Ma ora in ballo ci sono 200 milioni che le casse regionali dovranno tirar fuori… chissà come! E quindi abbiamo chiesto al presidente della Commissione Bilancio Amati, di convocare in audizione il presidente Emiliano e il direttore della Protezione civile regionale Lerario perché diano delle risposte serie, questa volta.
Nel frattempo abbiamo anche chiesto: il resoconto analitico della spesa sostenuta, la documentazione che attesti l’interlocuzione fra la protezione civile pugliese e quella nazionale sulle spese che venivano autorizzate e quelle che, invece, non venivano autorizzate.
Il Covid non può essere stato un’occasione per spendere milioni con leggerezza. Non sarebbe solo un danno per la Puglia. Sarebbe vergognoso e illegale”.

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COLDIRETTI PUGLIA, +25% CONSUMI FRUTTA CON CLIMA BOLLENTE; A TARANTO A RUBA ANGURIE GIALLE. A preoccupare le campagne è però una estate segnata fino ad ora dall’assenza di precipitazioni e temperature. Continua la morsa di caldo e afa, con Bari, Taranto, Foggia, Vieste, Barletta che registrano anche oggi le temperature minime più alte d’Italia, con l’aumento del 25% gli acquisti di frutta nell’ultimo mese per effetto del clima bollente che ha profondamente cambiato il carrello della spesa dei pugliesi. E’ quanto stima Coldiretti Puglia in merito all’ondata di caldo africano che dovrebbe rientrare in Puglia a partire dal 14 luglio prossimo quando è previsto un calo termico fino a -10 gradi.

A Taranto al mercato di Campagna Amica di Viale Virgilio 33 stanno andando letteralmente a ruba le angurie gialle, più ricche d’acqua, ma nei mercati contadini in tutta la Puglia si registra il boom degli acquisti di mini angurie, albicocche, pesche e nettarine ma anche meloni e cantalupo per cercare di combattere l’afa, idratarsi e fare il pieno naturale di vitamine.

L’anguria gialla, conosciuta anche come coco-ananas o cocomero giapponese, è un innesto botanico del tutto naturale - dice Coldiretti Puglia - è ricca di vitamina A e betacarotene, come tutti i vegetali di colore giallo è nata in Giappone, ma in Puglia ne è stata avviata la produzione Made in Italy. Come succede anche per l’anguria rossa, per conoscere il grado di maturazione dell’anguria gialla, basta battere il Puglia sulla buccia verde e striata, se il suono è sordo è pronta per essere portata in tavola.

“La morsa improvvisa di caldo torrido ha interessato tutta la Puglia, dove il termometro ha segnato anche i 44 gradi in alcune località. Una decisa inversione di tendenza del clima pazzo che cambia la spesa e spinge a portare in tavola cibi freschi genuini e dietetici che dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

A tenere alti i consumi – continua la Coldiretti regionale – è anche la riapertura delle attività di ristorazione con l’affermarsi di smoothies, frullati e centrifugati consumati alla disponibilità di nuove tecnologie, dalle centrifughe agli essiccatori che aiutano a far apprezzare cibi salutari anche ai più piccoli.

Per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi-qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria e non cercare per forza il prodotto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali, i cosiddetti “brutti ma buoni”.

A preoccupare le campagne è però una estate segnata fino ad ora dall’assenza di precipitazioni e temperature elevate con l’afa e la prolungata mancanza di pioggia – sottolinea la Coldiretti regionale – stanno seccando la terra, svuotando le spighe, scottando la frutta e la verdura nei campi e provocando stress negli animali nelle stalle con il crollo della produzione di latte. In sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi alla frutta, dal pomodoro ai cereali.

Necessaria una stretta – insiste Coldiretti Puglia - per non perdere le risorse e avviare immediatamente nel 2021 il complesso piano per le infrastrutture irrigue in Puglia e le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, con la costituzione di un tavolo regionale istituito dall’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia per avviare un monitoraggio capillare e costante delle azioni richieste e messe in campo, secondo una tempistica certa.

“Per cogliere una opportunità unica con il Recovery Plan, Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie, con una esigenza resa necessaria dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua”, conclude il presidente Muraglia.

E’ inoltre necessario – aggiunge Coldiretti Puglia – reinserire nel P.N.R.R. il miliardo di euro per le forestazioni pedecollinari ed i 500 milioni per la digitalizzazione delle reti idriche. Questi interventi migliorerebbero la condizione soprattutto di territori difficili, invertendo la  tendenza al loro abbandono, riducendo il divario fra aree del Paese, grazie all’insediamento di nuove attività produttive.

Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030.  Un progetto ideato ed ingegnerizzato e poi condiviso – conclude la Coldiretti Puglia - con ANBI, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti con il coinvolgimento anche delle Università.

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Sarà il nome di Marcella Di Levrano - quanta determinazione, quanta tenacia e quanta strada ha macinato sua mamma Marisa per portare, con tanto orgoglio e smisurata dignità, nelle scuole, nelle carceri, nelle parrocchie, fra i ragazzi di “Libera” e di altre associazioni, la storia del suo barbaro assassinio da parte della Sacra Corona Unita, ma sopratutto la sua vita, la sua memoria - a far risplendere dal prossimo 15 luglio, a San Giusto Canavese, un paesino di poco più di 3000 abitanti alle porte di Torino, la villa confiscata a Nicola Assisi, uno dei più pericolosi narcotrafficanti della ndrangheta, arrestato in Brasile, dopo una lunga latitanza, proprio l’8 luglio di due anni fa.
Il nome di una vittima innocente come Marcella su un altro bene confiscato (dopo quello di Seriate in provincia di Bergamo), assegnato al Comune di San Giusto Canavese e ristrutturato con fondi pubblici, rappresenta il simbolo della vittoria dello Stato contro le mafie ed ogni forma di criminalità organizzata, della sua restituzione alla collettività per il riutilizzo sociale.
Il profumo della legalità nel nome di Marcella - al cui nome, si ricorderà, risultano già intitolati anche i presìdi “Libera” di Aosta, Gorizia e Pavia, oltre a vie e parchi urbani), inonderà un centro dedicato alla disabilità gestito dalla cooperativa “Progest”.
p. s. D’accordo con la mamma di Marcella e prima della divulgazione e pubblicazione di questo post, ho doverosamente informato dell’iniziativa che si terrà a San Giusto Canavese il sindaco, il presidente del consiglio comunale e l’assessore alla legalità del Comune di Mesagne.

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Oggi una delegazione di Fratelli d’Italia - composta dai consiglieri regionali Luigi Caroli e Renato Perrini, dalla consigliere comunale Anna Ferreri e a Michele Iaia coordinatore cittadino del partito - farà un sopralluogo all’ospedale di Francavilla Fontana per verificare la situazione nei reparti e le necessità attuali e reali per un bacino di utenti molto importante. 
Il sopralluogo servirà anche a controllare quale è lo stato dell'arte per le opere avviate ed in fase di realizzazione ovvero i 4 posti letto di terapia intensiva, inaugurati nel 2020 e mai operativi, e i lavori di completamento dell’area Rianimazione, dove dovrebbero essere attivati ben otto posti letto e per le quali si è in attesa che vengano, si spera al più presto, le procedure per l’attrezzatura necessaria per ogni postazione.
Per ultimo, ma non ultimo il sopralluogo, servirà a verificare la condizione della parte esterna, visto che l’immobile per troppi anni è stato dimenticato e ora necessita di lavori di ristrutturazione per dare dignità alla struttura sanitaria.

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Sono terminati a Mesagne gli esami di maturità presso il liceo scientifico e l’istituto tecnologico “Epifanio Ferdinando”. Gli esiti tra i due plessi sono: 18 centisti nel liceo e 5 nel commerciale. A fare la differenza, però, sono le lodi che i liceali si sono portate a casa ben 7 contro le 2 del Tecnologico. Altro dato statistico è che a prendere il punteggio di 100 sono state in maniera schiacciante le studentesse che hanno battuto i colleghi per 14 a 9. Infatti, nel liceo scientifico le ragazze che hanno preso 100 sono state 11 contro 7 maschietti mentre nel commerciale sono state 3 contro 2 maschietti.

Si è chiusa, dunque, con questi dati la sessione 2021 degli esami di stato degli istituti di istruzione superiore mesagnesi. Per un terzo dei ragazzi gli esami di stato di quest’anno sono stati in linea con quanto si aspettavano, grazie anche alla disponibilità dei prof che, pur restando formali negli atteggiamenti, li hanno messi a proprio agio nei 60 minuti in cui li hanno “torchiati” sui vari argomenti di studio. Così, al termine degli esami sostenuti dagli studenti liceali sono stati premiati con il massimo punteggio Alessandra Carovigno (100 e lode), Giorgia Epifani (110), Alessandro Franco (100), Luca Galiano (100), Giulio La Sala (100 e lode), Alessandra Marcellino (100 e lode), Francesco Murra (100), Filippo Rosato (100), Francesca Scianaro (100) / Greta Camporeale (100 e lode), Sara Martinucci (100), Sara Summa (100 e lode) / Francesco Faggiano (100),  Anna Grazia Becci (100), Marco Ferrari (100 e lode), Federica Miglietta (100 e lode), Paola Stridi (100), Elisabeth Turco (100 e lode). Gli studenti, super bravi, dell’istituto Tecnologico sono stati Mattia Caliandro, 100/100; Francesco Fragnelli, 100/100; Greta Camporeale, 100/100 con lode; Sara Martinucci, 100/100 e Sara Summa, 100/100 con lode.

Siamo riusciti a trovare nell’istituto Tecnologico il centista Francesco Fragnelli con il quale abbiamo scambiato qualche parola per comprendere le sue impressioni su un esame di stato certamente inusuale. “Devo confessare che i cinque anni trascorsi in questa scuola sono stati fantastici, anni in cui, grazie ai professori che fin da subito sono stati disponibili a 360 gradi, ho imparato e sono cresciuto molto”. Naturalmente, la pandemia ha inciso molto sul tradizionale modello di studio. “Non nego – ha proseguito Francesco - che gli ultimi due anni, a causa della pandemia che ci ha colpito, sono stati anni molto difficili in cui ci siamo dovuti adattare alla situazione. In ogni modo, la preparazione all'esame l'ho vissuta con molta tranquillità, ero sicuro di ciò che sapevo e di ciò che i professori mi avevano insegnato in tutti questi anni.  Sono arrivato in questa scuola che ero un ragazzino, pieno di incertezze e dubbi su ciò che volevo diventare, ne esco da ragazzo maturo, sicuro e con le idee ben precise”. Terminata la scuola superiore adesso Francesco sta impostando la sua futura vita professionale.

“Proverò ad entrare nell’università Luiss “Guido Carli” di Roma, in cui, una volta dentro, studierò Economia e Management”, ha concluso il neo centista. Determinato a proseguire gli studi è anche Mattia Caliandro. “Al termine del percorso scolastico – ha spiegato Mattia - ripenso ai 5 anni trascorsi all'istituto tecnico Economico posso affermare che oltre ad aver acquisito le nozioni tecniche e scientifiche del corso di studi, mi rendo conto di aver avuto la possibilità di acquisire le nozioni pratiche, umane e relazionali, oltre alle attività extra scolastiche. Pertanto devo ringraziare tutti i professori che sin dal primo momento sono stati disponibili anche nei giorni festivi e, in particolare, durante il periodo di pandemia, dove, grazie a loro, siamo riusciti a continuare il nostro percorso di studi e arrivare preparati agli esami di stato”. Anche Mattia sta pensando al suo futuro. “Con la consapevolezza di aver acquisito le nozioni tecniche necessarie – ha detto - proseguirò gli studi presso l'università di Bari al dipartimento di Economia e commercio”. Con un po' di commozione Mattia ci ha confidato “che sono stati 5 anni bellissimi”.

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A Mesagne nasce il primo nucleo di Guardie zoofile Gez. OIPA-Brindisi.(Organizzazione Internazionale Protezione Animali).

Il primo corso si è svolto tra il 2019 e il  2020 c/o ISBEM – Mesagne, con Ivonne Falcone,  direttore del corso.
Dopo l’anno pandemico, ieri 7 Luglio sì è finalmente giunti alla decretazione da parte della prefettura di Brindisi delle tre guardie zoofile che svolgeranno attività di controllo e  prevenzione per maltrattamenti sugli animali d’affezione e sorveglianza del rispetto della normativa, nella provincia di Brindisi.
Il nucleo appena formato è costituito da:
Albanese Serena -coordinatrice del nucleo Gez
Falcone Ivonne -vicecoordinatrice Gez
Denitto Morena- Gez
Il nuovo nucleo della provincia di Brindisi pone le basi per ulteriori collaborazioni qualificate con i comuni e le forze dell’ordine affinché il fenomeno del randagismo e i maltrattamenti sugli animali possano cessare con un’azione continuativa di prevenzione e controllo del territorio.
Ringraziamo per il supporto all’avvio del nucleo provinciale il coordinatore Regionale  Luca Capasso Gez OIPA –Puglia
 e il coordinatore Nazionale Massimo Pradella GEZ OIPA- Italia. 

Sindrome coronarica acuta, al via il follow up tra ospedale e territorio. 

La Asl di Brindisi ha avviato il percorso del follow up integrato tra ospedale e territorio dei pazienti dimessi con diagnosi di sindrome coronarica acuta e sottoposti a rivascolarizzazione miocardica. 
Il team di cardiologi che ha definito il Percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale (Pdta) è costituito da figure ospedaliere e territoriali: Gianfranco Ignone, direttore dell'Uoc di Cardiologia dell'ospedale Perrino di Brindisi; Raffaele Rollo, dirigente medico di Cardiologia del Perrino e coordinatore del gruppo di lavoro per l’ambito ospedaliero; Ilaria Margherita Gioia, dirigente medico di Cardiologia del Perrino; Maria Maiello, cardiologo ambulatoriale della Asl e referente di branca per la specialistica territoriale; Annapaola Zito, cardiologo ambulatoriale della Asl e coordinatore del gruppo di lavoro per l’ambito territoriale. 
"Per la prima volta - spiega il direttore sanitario della Asl, Andrea Gigliobianco che con la dottoressa Francesca Caputo ha validato il Pdta -  abbiamo creato un percorso di assistenza e cura integrato tra ospedale e territorio per pazienti con questa patologia. Malattie come l'infarto miocardico hanno bisogno di un controllo costante del paziente che prosegue dopo le dimissioni con follow up a 30 giorni, 3 mesi, 6 mesi e un anno". 
Promotrice dell'iniziativa è stata la dottoressa Annapaola Zito: con la dottoressa Sabrina Leonardi del Rischio Clinico ha lavorato a stretto contatto anche con i medici di Medicina generale della Asl Michele Giuseppe Lisco e Francesco Legrottaglie, che hanno integrato il team per gli aspetti di propria competenza. Il gruppo di lavoro monitorerà gli esiti per garantire la puntuale applicazione del protocollo.

Confronto, dialogo e collaborazione istituzionale. Questi gli obiettivi comuni emersi durante l’incontro, tenutosi questa mattina, tra il Presidente di ANCE Brindisi (Associazione Nazionale Costruttori Edili) Angelo Contessa e il Sindaco di Brindisi Riccardo Rossi.

Nel corso della riunione sono state affrontate diverse tematiche, tra cui: la rigenerazione urbana, con riferimento in particolare alla Costa Nord; l’importanza di rendere attrattivo il territorio per eventuali investimenti privati e la necessità di avviare una pianificazione condivisa.

Il Sindaco Rossi ha reso noto che entro la fine dell’anno dovrebbero partire progetti importanti che daranno un po’ di respiro all’economia della città e che proseguono i lavori per la definizione del Piano Urbanistico Generale.

Contessa ha assicurato la massima disponibilità, da parte dell’Associazione, a garantire un supporto ad ampio raggio, sia per quanto riguarda gli aspetti urbanistici, che per ciò che concerne l’edilizia privata e i lavori pubblici.

Il Presidente si è fatto promotore di una iniziativa finalizzata a implementare un percorso di lavoro condiviso con l’Amministrazione, attraverso la programmazione di incontri periodici tra i due Enti e la costituzione di un tavolo di confronto per discutere eventuali criticità, individuare soluzioni e condividere visioni e suggerimenti. Il comune obiettivo resta quello, ambizioso, di dare nuovo impulso alla città, “facendo squadra” tra pubblico e privato.

A settembre – come indicato dal primo cittadino - sarà, quindi, calendarizzato un primo incontro tecnico-organizzativo con la partecipazione degli assessori e dei tecnici comunali competenti e, per quanto riguarda Ance, di consulenti in materia urbanistica e di codice dei contratti.

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“Permangono ancora molti dubbi su gestione ASI Brindisi relativa a donazioni, assunzioni e consulenze, che per fortuna si stanno fugando al meglio e con la collaborazione seria e concreta del nuovo presidente del CdA Vittorio Rina, a partire dalla revoca di un incarico per consulenze extragiudiziali reputato una duplicazione di funzioni esercitabili con personale interno. Attendiamo ora le relazioni finali”. 
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando l’audizione odierna del Presidente e dei componenti del CdA e del Collegio dei revisori dell’ASI Brindisi.  
“Sulle donazioni con fondi ASI di materiale sanitario, disposte dal vecchio CdA in favore della ASL Brindisi, è emersa la richiesta da parte dei Revisori della documentazione di riferimento per verificare non tanto il valore dei beni acquistati quanto la procedura seguita. Non appena sarà trasmessa la documentazione, il collegio presenterà una relazione alla commissione. 
Sulle consulenze contabili e fiscali è emersa la diversa entità del compenso tra i diversi professionisti che si sono succeduti: Dott. Aiello per € 6.600 annui; Dott. Pepe Milizia per € 10.000 annui in prima battuta, poi elevato a € 35.000 e infine ridotto a € 30.000; Dott. Palmisano per € 4.000. 
Nel corso dell’audizione il Collegio dei revisori ha riferito che la maggiore remunerazione degli incarichi per il Dott. Pepe Milizia era giustificato dall’ampliamento delle prestazioni richieste, però mai eseguite. È stato infine riferito che il contratto con il Dott. Pepe Milizia è stato risolto in concomitanza con vicende giudiziarie promosse a carico dello stesso professionista per fatti comunque estranei alle attività del Consorzio ASI.
Con riferimento a una procedura di reclutamento di personale a tempo indeterminato, il Collegio dei revisori ha riferito che la delibera del CdA sui requisiti dell’unità di personale da reclutare, cioè cinque anni di attività pregressa nella pubblica amministrazione, fu disattesa dalla società Open job incaricata per la selezione, che arbitrariamente decise di estendere la selezione anche a candidati con esperienza professionale pregressa e quinquennale in società private. Una decisione, insomma, in contrasto con la stessa volontà del CdA. Ma anche su questo argomento si è in attesa di una relazione finale, alla luce della ulteriore documentazione richiesta e non ancora trasmessa. 
Con riferimento, infine, a un contratto di consulenza a uno studio legale per attività extragiudiziale, il Presidente del CdA ha riferito di aver revocato l’incarico, perché all’interno dell’ente erano e sono presenti professionalità in grado di prestare l’attività richiesta. Un gesto di grande misura e responsabilità del nuovo presidente, che mi pare far presagire un’importante discontinuità rispetto al passato. 
Attendiamo ora le ultime relazioni per poter chiudere questa fase di vigilanza e verifica sull’attività del Consorzio ASI, nella speranza che il futuro presenti sempre linearità amministrativa, trasparenza e economicità di gestione”.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 8 luglio 2021 in Puglia, sono stati registrati 6.127 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 58 casi positivi: 12 in provincia di Bari, 5 in provincia di Brindisi, 2 nella provincia BAT, 7 in provincia di Foggia, 6 in provincia di Lecce, 25 in provincia di Taranto, 1 caso di provincia di residenza non nota.

E’ stato registrato 1 decesso, in provincia di Bari.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.720.973 test.

244.679 sono i pazienti guariti.

2.351 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 253.678, così suddivisi:

95.254 nella Provincia di Bari;

25.606 nella Provincia di Bat;

19.841 nella Provincia di Brindisi;

45.191 nella Provincia di Foggia;

27.039 nella Provincia di Lecce;

39.558 nella Provincia di Taranto;

816 attribuiti a residenti fuori regione;

373 provincia di residenza non nota.

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