Redazione

San Pietro Vernotico. Viola gli obblighi del datore di lavoro, denunciato un imprenditore. In San Pietro Vernotico, i Carabinieri della locale Stazione, unitamente ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi, a conclusione di uno specifico servizio di controllo delle attività produttive, industriali e commerciali, hanno denunciato un 50enne imprenditore del luogo, per violazione degli obblighi del datore di lavoro, non avendo avviato a visita medica di idoneità un proprio dipendente.

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Ceglie Messapica. Coltivano illegalmente 21 piante di cannabis, denunciati. In Carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica, a conclusione degli accertamenti hanno denunciato un 50enne e un 70enne residenti in Martina Franca (TA), per coltivazione non autorizzata di sostanze stupefacenti. In particolare, i militari, nel corso di una attività di polizia giudiziaria, hanno rinvenuto in un piccolo bosco ricadente nell’agro di Ceglie Messapica, confinante con Martina Franca, in prossimità dell'abitazione dei due uomini, 21 piante di cannabis di altezza variabile tra 180 e 200 centimetri, irrigate da un sistema idrico artigianale collegato all’impianto idraulico della citata abitazione. La sostanza stupefacente e l’impianto di irrigazione sono stati sottoposti a sequestro.

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“Il Consiglio dei ministri ha deliberato la rinuncia all’impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale sulla legge di proroga del Piano casa per il 2021. La decisione riporta il sereno nell’importantissimo settore dell’edilizia e su uno strumento che assicura lavoro, riduzione di spreco di suolo e legalità. Ho già depositato la proposta di proroga per il 2022”. Lo dichiara il presidente della commissione bilancio e programmazione del Consiglio regionale Fabiano Amati. 
“Ringrazio i ministri Franceschini e Gelmini, assieme ai parlamentari Losacco e D’Attis, per la leale collaborazione tra Stato e Regione.
Vorrei cogliere l’occasione per segnalare ancora una volta l’importanza del Piano casa, quale strumento ecologico di sviluppo e crescita: si tratta infatti di uno strumento che permette di assicurare migliaia di piatti a tavola per migliaia di cittadini pugliesi; di riqualificare ambiti territoriali degradati o abbandonati; di incrementare gli introiti dei Comuni a titolo di oneri di urbanizzazione, per realizzare investimenti; di evitare consumo di suolo; di utilizzare materiali idonei a realizzare risparmio energetico; di ridurre la filiera della decisione discrezionale e quindi di rendere meno probabili le attività corruttive, così da introdurre maggiore legalità nella pubblica amministrazione. 
Ora dobbiamo metterci a lavoro per garantire l’ulteriore proroga del Piano casa al 2022 e in questo senso ho già presentato una proposta di legge”. 

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Anche l’abbandono legalizzato è un abbandono. La nuova campagna antiabbandono dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) si rivolge a quei proprietari di cani e gatti che si liberano dei propri animali portandoli in un canile o in un gattile.

L’immagine che accompagna lo slogan “M’ama, mi amava” mostra due metà di un muso: quella di un cane amato, sereno, e quella di un cane abbandonato in un canile: triste, invecchiato, senza speranza, per il quale la casa e la famiglia sono solo un lontano ricordo.

Anche se i dati del Ministero della Salute sembrano essere incoraggianti, segnalando nel 2020 meno ingressi nei canili e nei gattili rispetto al 2019, nel primo semestre del 2021 i nostri volontari segnalano una recrudescenza del fenomeno dell’abbandono e una maggiore difficoltà nelle adozioni.

«Dopo i lunghi mesi di lockdown, nei quali gli animali domestici sono stati una fedele presenza al nostro fianco, c’è il rischio che al venire meno delle restrizioni qualcuno si disfi impietosamente del proprio familiare a quattro zampe condannandolo alla solitudine, alla tristezza e talvolta agli stenti», afferma il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Le nostre guardie zoofile e i nostri volontari sono presenti in tutta Italia per soccorrere anche questi sfortunati animali». 

Nel 2020 l’Oipa ha dato in adozione 3.586 animali (3.105 nel 2019) ne ha soccorsi e curati 3.672 – 1.503 cani, 1.773 gatti e 396 di altre specie – (3.272 nel 2019) e raccolti 31.290 chili di cibo, secco e umido, (24.098 nel 2019). Tra questi, troppo spesso, quegli animali che sono passati dal divano al freddo box di un rifugio.

Nel caso di sopraggiunte difficoltà nel gestire i propri animali domestici, l’associazione animalista invita a chiedere aiuto ai volontari e alle guardie zoofile di zona, proprio per non arrivare al crudele gesto dell’abbandono in canile o, peggio, al reato dell’abbandono sul territorio, fattispecie punita dall’articolo 727 del Codice penale.

Le guardie zoofile dell’Oipa, presenti in Italia con 66 Nuclei in 18 regioni e in numerose province, nel 2020 hanno eseguito 5.106 interventi, controllato 8.516 animali, di cui 5.909 cani, e svolto 501 azioni tra sanzioni, denunce e sequestri.

Per chiedere aiuto o segnalare abbandoni e casi di maltrattamento, ci si può rivolgere:

al più vicino Nucleo di guardie zoofile Oipa, alla Delegazione dei volontari di zona.

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ZAFFERANO: COLDIRETTI PUGLIA, IN SALENTO I GIOVANI RIPARTANO DALL'ORO ROSSO.

La svolta naturalistica dei pugliesi, alimentata anche dall’emergenza Covid, spinge il ritorno di erbe e spezie dalla tavola alla farmacia, dalla cosmetica alla moda, con il Salento che riparte dallo zafferano, la spezia più preziosa al mondo, perché per produrre un chilogrammo di zafferano servono non meno di 250mila fiori e 600 ore di lavoro, grazie alla caparbietà dei giovani in campagna che vogliono riprendersi il futuro. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, che parla di una riscoperta della produzione di zafferano Made in Italy soprattutto da parte dei giovani imprenditori agricoli, quando ancora almeno 2 risotti alla milanese su 3 sono cucinati con zafferano straniero spacciato per italiano.

“Produrre questa spezia non è facile, i bulbi da impiantare sono costosi, la lavorazione è quasi esclusivamente manuale, la raccolta prima dei fiori e, poi, degli stimmi, avviene sempre manualmente in precise condizioni climatiche e di luce. Ciò determina gli alti costi del prodotto italiano, a rischio imitazione perché il 70% - 80% venduto in Italia è straniero ma i consumatori non lo sanno”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Ogni anno si producono nel mondo circa 180 tonnellate di zafferano, per il 90 % in Iran e per la restante parte in India, Grecia, Marocco e Spagna – aggiunge la Coldiretti regionale – e in Puglia è una coltura in espansione in Salento,  in Capitanata e in provincia di Bari.

“Per garantire zafferano rigorosamente ‘made in Italy’ – spiega Sergio Minerba, giovane imprenditore agricolo della Tenuta Luna di Aradeo – abbiamo acquistato i primi bulbi in Umbria. A settembre si piantano i bulbi, mentre all’inizio di novembre si raccolgono i fiori dalle prime luci dell’alba e non oltre le 9,30 per evitare che il fiore si apra completamente. Subito dopo estraiamo gli stimmi in maniera delicata che vengono essiccati nella stessa giornata. La coltura dello zafferano è ancora poco praticata, perché i costi di gestione sono molto alti, sia in fase di acquisto di bulbi che per la manodopera. Occorrono circa 150 fiori per avere un grammo di pistilli di zafferano e per questo un grammo di zafferano tutto italiano costa mediamente attorno ai 35 euro. Ma noi giovani agricoltori salentini ci abbiamo creduto e la nostra scelta è stata premiata”, conclude il giovane imprenditore agricolo Minerba.

A essere utilizzati per arricchire di colore e sapore le preparazioni non sono i fiori della pianta, ma gli stimmi, filamenti rossi che vengono separati manualmente con grande cura – spiega Coldiretti Puglia - per diventare elemento indispensabile di molte ricette tradizionali come il classico risotto alla milanese, o la francese bouillabaisse. 

Lo zafferano deve le sue caratteristiche ai principi attivi come il safranale, che rappresenta il principale componente dell’aroma, le crocine  responsabili del colore e la picrocrocina che gli conferisce il suo caratteristico sapore. Lo zafferano contiene carotenoidi, vitamina A, B1, B2 e un olio essenziale ad azione prevalentemente eupeptica, cardiotonica, antispasmodica, emmenagoga e stomachica. La fitoterapia utilizza lo zafferano come rimedio all’insonnia, ai dolori mestruali, contro il mal d’auto, contro l’insonnia e per favorire la digestione. Essendo lo zafferano un potente antiossidante, il suo utilizzo contrasta efficacemente i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare.

Uno studio condotto da una equipe di medici Iraniani ha dimostrato – conclude Coldiretti Puglia - la proprietà dello zafferano di regolare il tono dell’umore, agendo sul sistema nervoso centrale, rendendo questa spezia un buon aiuto in caso di stati depressivi, ansia e stress. Lo studio ha confrontato il farmaco fluoxetina (meglio conosciuto come prozac) con lo zafferano e si è riscontrato che quest’ultimo produce sul cervello gli stessi effetti prodotti dal farmaco, nel trattamento della depressione.

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 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 13 luglio 2021 in Puglia, sono stati registrati 7.527 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 97 casi positivi: 30 in provincia di Bari, 6 in provincia di Brindisi, 1 nella provincia BAT, 8 in provincia di Foggia, 39 in provincia di Lecce, 11 in provincia di Taranto, 2 casi di residenti fuori regione.

E’ stato registrato 1 decesso in provincia di Lecce.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati  2.748.902 test.

245.548 sono i pazienti guariti.

1.712 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 253.913, così suddivisi:

95.313 nella Provincia di Bari;

25.617 nella Provincia di Bat;

19.860 nella Provincia di Brindisi;

45.218 nella Provincia di Foggia;

27.122 nella Provincia di Lecce;

39.587 nella Provincia di Taranto;

819  attribuiti a residenti fuori regione;

377 provincia di residenza non nota.

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Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19. Nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl, alla data dell'11 luglio 2021 risultano positivi 54 soggetti, di cui 27 uomini (50%) e 27 donne (50%), con età mediana di 43 anni.

I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “sospetto di caso” 27 (50%), “contatto con caso accertato” 15 (27,8%), “screening” 1 (1,9%) e “rientro da area a rischio” 3 (5,6%); in 8 casi (14,7%) il fattore di rischio non è definito. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive 26 (48,2%) soggetti paucisintomatici, 20 (37%) asintomatici, 3 (5,6%) con sintomatologia lieve, 2 (3,7%) con quadro severo e 3 (5,6%) per cui il dato non è noto. Per 41 (75,9%) soggetti è stata predisposta la sorveglianza con isolamento fiduciario e per 5 (9,3%) il ricovero in isolamento; per 8 (14,8%) soggetti il dato non è noto.

Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 15 a Brindisi, 10 a Francavilla Fontana, 8 a Fasano, 6 a San Vito dei Normanni, 3 a Mesagne, 3 a San Donaci, 2 a San Michele Salentino, 2 a Torchiarolo, 1 a Carovigno, 1 a Latiano, 1 a Ostuni, 1 a San Pancrazio Salentino, 1 a San Pietro Vernotico, 0 a Ceglie Messapica, 0 a Cellino San Marco, 0 a Cisternino, 0 a Erchie, 0 a Oria, 0 a Torre Santa Susanna, 0 a Villa Castelli. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Brindisi, Torre Santa Susanna, Francavilla Fontana, Torchiarolo.

Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e l'11 luglio 2021, sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 118.593 residenti nella provincia di Brindisi, ovvero 303,7 soggetti ogni 1.000 residenti. Per 95.777 (80,8%) soggetti sottoposti a test è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa il 44% dei casi. Dei 118.593 soggetti sottoposti a tampone molecolare, 19.761 (16,7%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 506,1 casi x10.000 residenti; si conferma il trend dei casi in decremento.

I positivi comprendono 10.171 donne (51,5%) e 9.590 uomini (48,5%) e l’età mediana è pari a 44 anni; il trend settimanale si assesta intorno ai 45 anni di età.

Il tasso di letalità è pari a 1,9%, inferiore al corrispettivo tasso pugliese del 2,6%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 380 i decessi totali: 298 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 52 tra i 60 e i 69 anni, 22 casi tra i 50 e i 59, 6 casi tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.

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Sono iniziati a Mesagne i lavori, rigorosamente in notturna a causa del caldo afoso del giorno, per la realizzazione della mega opera artistica, realizzata con la tecnica della street art, dedicata a Dante Alighieri, a 700 anni dalla morte. Ben 500 metri quadrati disegnati e colorati da Steven Parpanesi che ha vinto la selezione pubblica avviata dal Comune di Mesagne per la scelta dell’artista che l’avrebbe realizzata. Il bozzetto, infatti, è stato scelto dalla commissione in maniera del tutto anonima poiché il nome dell’autore era scritto a parte in busta chiusa. Probabilmente è la più grande opera artistica realizzata in Italia, che ha utilizzato come tela, su cui disegnare, la grande piazza Vittorio Emanuele II, dedicata al Sommo poeta che resterà integra fino al termine delle celebrazioni nazionali. Intanto, il sindaco Toni Matarrelli ha, finalmente, svelato il soggetto dell’opera artistica che ha ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza ai Beni storico-culturali e dell’omonimo ministero il cui logo campeggerà nella piazza.

“Si tratta dell’area dove per diversi mesi è stato collocato il cantiere a servizio dei lavori di ristrutturazione delle condotte idrico-fognanti del centro storico”, ha spiegato il sindaco Matarrelli. “Dopo attenta discussione abbiamo pensato di dedicarla a Dante Alighieri così come suggerito dal ministero ai Beni culturali”. Il Comune ha avviato l’iter burocratico incassando il parere favorevole della Soprintendenza ai Beni storici, artistici e culturali. “La bozza dell’opera è molto bella poiché c’è un percorso, attraverso i vari canti di Dante, che negli anni ha fatto la città di Mesagne”, ha sottolineato il sindaco -. Ci sono il villaggio messapico, il castello e tanti altri particolari che si potranno ammirare a opera terminata. Per la colorazione si stanno utilizzando materiali indelebili affinché l’opera possa resistere almeno un anno, fino al termine dei festeggiamenti in onore del Poeta”.

L’auspicio dell’Amministrazione è, come per lo scorso anno, l’opera possa riscuotere lo stesso successo e fare arrivare in città migliaia di visitatori. D’altronde, per dimensioni, dovrebbe essere la più grande impresa artistica realizzata in Italia. Al termine delle celebrazioni la piazza dovrebbe essere completamente rigenerata e divenire il biglietto da visita da esibire con particolare orgoglio a coloro che giungeranno in città.

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L’Assemblea dei Soci di Aeroporti di Puglia, con il voto favorevole della Regione Puglia e della C.C.I.A.A. di Brindisi, ha approvato il Bilancio di Esercizio al 31 dicembre 2020. L’esercizio registra una perdita di Euro 18.985mila,  ripianata mediante i Fondi di Riserva di Patrimonio Netto.  Complessivamente, il Valore della Produzione, pari a Euro 49.297mila, si è ridotto del 53% rispetto al 2019. I costi di esercizio, pari a Euro 53.015mila sono diminuiti del 31%, evidenziando la caratteristica intrinseca del business aeroportuale di elevata incidenza dei costi fissi. Pur in presenza di un quadro contingente negativo senza precedenti per la presenza dei suddetti fattori di rischio ed incertezza, il Bilancio d’esercizio 2020 è stato redatto nel presupposto della continuità aziendale, in base alle disposizioni del Decreto “Rilancio”.

Nell’illustrare i dati del bilancio il Presidente Onesti ha dichiarato che “il  2020 è stato un anno drammatico per il trasporto aereo. Il traffico passeggeri dell’intera Rete aeroportuale pugliese ha fatto registrare un decremento (- 67% sul dato 2019) che, seppur più lieve rispetto ai valori nazionali, evidenzia comunque la criticità della situazione. Aeroporti di Puglia,  oltre a farsi carico delle ancor più impegnative incombenze connesse alla sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di lavoro, nonché alle nuove misure sanitarie di prevenzione connesse al COVID-19, è intervenuta sulla propria organizzazione operativa, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali, diretti e indiretti, assicurare gli  investimenti necessari e preservare gli elementi fondamentali della continuità aziendale.”

Nel 2020, infatti, il sistema aeroportuale italiano ha registrato 53 milioni di passeggeri contro i 193 milioni del 2019: un calo drastico per gli scali nazionali che in un anno hanno perso 140 milioni di viaggiatori, il 72,6% del traffico. In tal senso, l’istituzione, presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, di un fondo per i Gestori aeroportuali si integra con lo stanziamento da parte della Regione Puglia di un idoneo fondo di accantonamento. I suddetti interventi di sostegno si pongono nell’ottica della promozione del trasporto aereo, in termini di capacità e di offerta, con l’obiettivo di favorire l’accessibilità del territorio.

 

“In questo quadro di criticità - ha concluso il Presidente Tiziano Onesti - la società sta intervenendo con tutta l’organizzazione, ad ogni livello, con la massima energia e responsabilità, per poter riprendere velocemente i livelli di attività, nella consapevolezza che i risultati finora raggiunti dalla Rete Aeroportuale Pugliese sono stati il frutto anche di una comunione di strategie, progettualità ed azioni che ha visto gli stakeholders territoriali, tutti insieme come Sistema, protagonisti di una straordinaria stagione di crescita che andrà rapidamente riattivata”.

Riguardo agli aspetti della sostenibilità, la fattiva adesione al Global Compact dell’ONU e la particolare attenzione alla tutela ambientale, denotano sempre più la vocazione di Aeroporti di Puglia a un ruolo trainante dell’economia pugliese, oltre che l’attestazione di una gestione virtuosa che determina le priorità aziendali non solo in base a valori economico-patrimoniali. Nel 2020 Il valore reputazionale di AdP si è ulteriormente consolidato con la conferma del Rating di Legalità “TRE STELLE”.

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POVERTÀ: COLDIRETTI PUGLIA, TORNA SPESA SOSPESA  A TARANTO; PUNTA ICEBERG SONO 210MILA SENZA CIBO. Sono gli oltre 210mila pugliesi che hanno incontrato problemi nell’affrontare le spese alimentari durante la seconda ondata del Covid la punta dell’iceberg della situazione di poverta' assoluta  in cui si trova una parte importante della popolazione. E’ quanto emerge dalle elaborazioni  di Coldiretti Puglia, in occasione dell’iniziativa la ‘spesa sospesa’ al mercato di Campagna Amica di Viale Virgilio 33 a Taranto, dove sono stati consegnati i prodotti agroalimentari di qualità e a km0 dei contadini di Campagna Amica, destinati alle famiglie indigenti, ai Servizi Sociali del Comune di Taranto e all’Associazione Nazionale Famiglie, dalla rappresentanza delle associazioni dei consumatori Casa del Consumatore, ACU, ASSOCONSUM, MC, MDC, UNC, con Giulia De Marco del Servizio Tutela Consumatori della Regione Puglia e Gabriella Ficocelli, Assessore ai Servizi Sociali e Integrazione del Comune di Taranto.

A beneficiarne saranno soprattutto quei nuclei di nuovi poveri “invisibili” che, proprio a causa del repentino peggioramento della propria condizione economica, non sono stati ancora integrati nei circuiti “ufficiali” dell’assistenza. Si tratta – conclude la Coldiretti Puglia – della più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori, dalla pasta 100% made in Italy, all’olio extravergine di oliva, dalle passate ai formaggi, fino al pesce fresco per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del coronavirus e dalle misure di contenimento.

“Coldiretti ha reso strutturali le iniziative di solidarietà, un segno tangibile della filiera agroalimentare verso le fasce deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche. A pagare il prezzo più alto alla crisi sono stati mamme e papà single e le coppie con uno o due figli e per questo le iniziative solidali sono tanto più importanti considerato che l’avanzare dell’emergenza coronavirus ha fatto esponenzialmente il numero di nuovi poveri che hanno bisogno di aiuto anche per mangiare per effetto della crisi economica e sociale provocata dalla pandemia e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

Con la crisi determinata dalla pandemia Covid un numero crescente di persone è costretta a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente – sottolinea la Coldiretti regionale – ai pacchi di aiuto alimentare, anche per le limitazioni rese necessarie dalla pandemia. Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid.

“L’emergenza Covid ha fatto emergere prepotentemente – aggiunge Giulia De Marco del Servizio Tutela Consumatori della Regione Puglia - il ruolo economico e sociale della filiera corta e della vendita diretta dei prodotti agroalimentari e di quanto i consumatori stessi possano stringersi attorno agli oltre 210mila poveri in Puglia, con iniziative di sostegno e di comunità per aiutare le fasce più fragili della popolazione”.

Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Al fianco dell intervento pubblico che ha stanziato 340 milioni per gli aiuti alimentari durante l'emergenza,  per arginare questa situazione quasi 1 italiano su 3 (30%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – ha partecipato a iniziative di solidarietà, fa beneficienza e donazioni per aiutare le famiglie più bisognose piegate dal peso della crisi causata dall’emergenza Covid.

Tra le categorie più deboli in Puglia si contano oltre 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti e sono a forte rischio di povertà anche educativa e di dispersione scolastica – insiste la Coldiretti Puglia - con oltre 300 fattorie didattiche pugliesi che potrebbero oggi mettere a disposizione spazi per le lezioni di agrididattica dei ragazzi.

Con la crisi un numero crescente di persone è stato costretto a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente – sottolinea la Coldiretti regionale – ai pacchi alimentari, anche per le limitazioni rese necessarie dalla pandemia. Fra i nuovi poveri– continua la Coldiretti Puglia – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

Dall’inizio della pandemia sono oltre 5,5 milioni i chili di prodotti tipici Made in Italy, a chilometro zero e di altissima qualità distribuiti dagli agricoltori della Coldiretti e Campagna Amica per garantire un pasto di qualità ai più bisognosi.  Si è trattato della più grande iniziativa di solidarietà mai realizzata dagli agricoltori italiani resa possibile anche dalla partecipazione volontaria dei cittadini al programma della “Spesa sospesa”. Tutti i cittadini nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica diffusi in Puglia possono decidere di donare cibo e bevande alle famiglie più bisognose sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo.

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