Redazione

La “lettura” dell’incontro sul Contratto Istituzionale di Sviluppo “Lecce-Brindisi” fornita alla stampa dal sindaco di Brindisi Riccardo Rossi genera non poche perplessità. Non è pensabile, infatti, che sia il Ministro per il Sud e la Coesione Provenzano a decidere in quale direzione i cittadini delle province di Brindisi e Lecce vogliono orientare lo sviluppo del territorio e su cosa puntare per superare una crisi economica senza precedenti. I “CIS” sono stati pensati non certo per elargire finanziamenti a pioggia o per colmare lacune nelle gestioni ordinarie delle singole realtà comunali. Devono avere la funzione, invece, di un propulsore di nuovo sviluppo, destinando risorse importanti alla crescita di settori produttivi. E’ impensabile, pertanto, che si sia discusso prima di chi includere in questa specie di “cerniera” tra Lecce e Brindisi per poi passare alla individuazione di progetti da proporre a finanziamento.

Ecco perché, a questo punto, l’aspetto più importante è quello di rimettere ordine all’interno di questa vicenda, partendo dalla restituzione delle competenze alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, così come stabilito nelle norme che regolano la nascita dei CIS. Il Governo, insomma, si preoccupi di assicurare la disponibilità di risorse per finanziare questo contratto salentino (ad oggi si discute senza alcun elemento certo in questa direzione), mentre i presidenti delle Province di Brindisi e Lecce convochino tutti i soggetti interessati per discutere – dati alla mano - dei programmi di sviluppo del territorio, dei progetti che si possono realizzare e soprattutto dei settori su cui si intende puntare per rilanciare l’economia di quest’area della Puglia. Le “cerniere” tra Brindisi e Lecce, insomma, non possono essere dei semplici tratti di penna su una cartina geografica, ma devono rappresentare dei modelli di crescita integrati tra due province.

Mauro Vizzino – Presidente III Commissione della Regione Puglia

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Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 13 dicembre 2020 in provincia di Brindisi risultano positivi 1.313 soggetti, di cui 708 donne (53,5%), e 605 uomini (46,5%) con età mediana di 45 anni.

I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “sospetto di caso” 619 (46,8%), “contatto con caso accertato” 499 (37,7%), “screening” 108 casi (8,2%), “rientro da area a rischio” 13 (1%) e soggetto in Rssa 10 (0,8%). In 74 casi (5,5%) il fattore di rischio non è definito. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute dei positivi attuali descrive 869 (65,7%) soggetti asintomatici, 280 (21,2%) paucisintomatici, 73 (5,5%) con sintomatologia lieve, 17 (1,3%) con quadro severo, 6 (0,5%) critici e 64 (4,8%) in fase di guarigione. Per 14 soggetti (1%) il dato non è noto.

Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 334 a Brindisi, 241 a Francavilla Fontana, 101 a Mesagne, 72 a Oria, 70 a Ceglie Messapica, 70 a Latiano, 61 a Torre Santa Susanna, 48 a Ostuni, 46 a Villa Castelli, 46 a San Pietro Vernotico, 45 a San Vito dei Normanni, 43 a Fasano, 34 a San Pancrazio Salentino, 33 a Carovigno, 23 a Erchie, 19 a Cisternino, 13 a Cellino San Marco, 13 a San Michele Salentino, 9 a San Donaci, 2 a Torchiarolo. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Villa Castelli, Francavilla Fontana e San Michele Salentino.

Nel periodo compreso tra il 24 febbraio e il 13 dicembre sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 59.028 residenti nella provincia di Brindisi, 151,2 soggetti ogni 1.000 residenti, 2.408 nell’ultima settimana. Per 51.637 soggetti sottoposti a test (87,5%) è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa la metà dei casi.

Complessivamente, nel periodo di riferimento, sono stati eseguiti 98.982 tamponi molecolari (in media 1,68 tamponi per soggetto sottoposto a test), pari al 10,7% dei tamponi eseguiti in Puglia. Dei 59.028 residenti sottoposti a tampone, 5.415 (9,2%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 138,7 casi x 10.000 residenti. Di questi 2.783 sono donne (51,4%) e 2.632 uomini (48,6%) con età mediana intorno ai 46 anni. Si osserva nelle ultime settimane un assestamento dei valori dell’età mediana compresi tra 40 e 46 anni, con la metà dei casi anagraficamente riconducibili alla fascia produttiva della popolazione. Per 4.931 (91,1%) dei casi accertati è noto il provvedimento adottato, con 4.632 (93,9%) posti in “sorveglianza e isolamento fiduciario” mentre per 299 (6,1%) si è provveduto al “ricovero in isolamento”. Il tasso di letalità è pari al 2,4%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di questo tasso. Sono 130 i decessi totali: 101 casi tra persone che hanno tra i 70 e 90 anni e più; 17 tra i 60 e 69 anni, 11 casi tra i 50 e i 59 e 1 nella fascia 30-39.

Si sottolinea che i dati analizzati sono in continua fase di consolidamento e alcune informazioni possono, quindi, risultare incomplete o essere oggetto di modifiche.

Oggi 6 nuovi casi e 10 guariti. Sono 95 le persone  attualmente positive, 3 sono ricoverate in ospedale, una di loro è in condizioni critiche.

Igienizza spesso le mani con acqua e sapone o usando un apposito prodotto disinfettante a base alcolica.

 
Mantieni una distanza di sicurezza da chiunque tossisca o starnutisca.
 
Indossa una mascherina quando non è possibile rispettare il distanziamento fisico.
 
Non toccarti gli occhi, il naso o la bocca.
 
Tossisci o starnutisci nella piega del gomito o usa un fazzoletto di carta, coprendo il naso e la bocca.
 
Se non ti senti bene, resta a casa.
 
In caso di febbre, tosse e difficoltà respiratorie, contatta l'assistenza sanitaria.

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  • Aggressioni agli operatori sanitari: intervento dell’Ordine dei Medici della provincia e Asl Brindisi. Siamo costretti ancora una volta a registrare casi di violenza contro operatori sanitari. L’ultimo si è verificato nell’ospedale Perrino di Brindisi: una specialista in servizio nel reparto di Psichiatria è stata fisicamente aggredita da un paziente. È stata afferrata alle spalle e colpita con una penna; per fortuna ha riportato solo escoriazioni, oltre ad alcuni strappi sul camice che indossava.

Tali episodi mettono in grave pericolo i medici e gli infermieri, e il personale maggiormente esposto è quello di sesso femminile. È appena il caso di notare come questa condizione di rischio costante incrementi la tensione psicologica in professionisti attualmente già provati dalla quotidiana lotta contro il Covid-19.

L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia e la Asl Brindisi, congiuntamente, esprimono solidarietà a medici e infermieri impegnati ogni giorno per una sanità al servizio della cittadinanza. Tali eventi si susseguono con una frequenza che oramai ha dell’allarmante; è necessario che le autorità preposte provvedano a incrementare le iniziative a salvaguardia dell’incolumità fisica degli operatori sanitari oltre che della semplice tranquillità e della serena agibilità sul posto di lavoro.

L’aggressione verificatasi al Perrino è stata solo l’ultimo anello di una catena fatta da offese personali e minacce verbali. “Siamo ancora scossi da quanto accaduto anni fa a Bari alla collega Paola Labriola – ha detto Arturo Oliva, presidente dell’Ordine provinciale dei medici – che ha pagato il proprio impegno sul campo delle devianze psichiche perdendo la vita sotto i colpi di un paziente. Occorre prevenire adesso per evitare di piangere nuovamente domani. Prendiamo atto – ha proseguito Oliva - degli sforzi operati dalla direzione generale della Asl per garantire la sicurezza dei sanitari, ma ci sembra indispensabile pensare ad un supplemento di impegno”.

“Sono allo studio – ha dichiarato Giuseppe Pasqualone, direttore generale della Asl – nuove misure di sicurezza a tutela del personale che opera nei reparti considerati maggiormente a rischio, in particolare Pronto Soccorso e Psichiatria. In accordo con l’Ordine dei medici – ha proseguito Pasqualone - stabiliremo i provvedimenti da adottare nei tempi brevi e medi: sul tavolo abbiamo ipotesi diverse, dall’incremento di personale alla dotazione di nuovi strumenti di allarme. La sicurezza di chi lavora per la salute pubblica al servizio del cittadino è un’esigenza che consideriamo prioritaria”.

Contro gli autori di tutte le minacce e le aggressioni saranno intraprese le necessarie azioni legali.

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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, 2 NUOVI FOCOLAI IN PROVINCIA DI BARI IN ZONA INDENNE; CONFERMATA VIRATA TARANTINA. Con 1 ulivo infetto a Polignano e 2 piante malate a Monopoli trova drammatico riscontro l’avanzata della Xylella fastidiosa in provincia di Bari in zona indenne, nonostante il recente aggiornamento della zona cuscinetto effettuato il 2 novembre scorso, mentre gli altri 78 ulivi infetti ricadono nella zona di contenimento tra le province di Brindisi e  Taranto con la conferma della virata sia in direzione nord  nel barese che nel tarantino, verso occidente. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, ribadendo la necessità di una seria riflessione circa il nuovo regolamento comunitario approvato il 14 agosto scorso che ha ridotto a 50 metri, dai 100 metri inizialmente previsti, l'area buffer soggetta a taglio obbligatorio intorno alle piante infette per sottrarle all'azione di diffusione degli insetti vettori, come la cicalina sputacchina.

Le piante infette sono state intercettate, oltre che in provincia di Bari, nei comuni di Fasano (3) e Cisternino (14) in  Provincia di Brindisi, mentre in Provincia di Taranto ci sono 25 piante  in agro di Crispiano, 1 a Martina Franca e 35 a Montemesola, secondo i dati pubblicati da Emergenza Xylella e diffusi da InfoXylella.

“Uno scenario ‘senza difesa’, soprattutto nell’attuale contesto pugliese dove è determinante l’attività di contenimento della malattia, è inimmaginabile. Lotta al vettore anche finanziata, monitoraggi e campionamenti sono attività cruciali – dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non va messo in alcun modo in discussione, anzi il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato, perché la lotta all’insetto vettore è stata trascurata e monitoraggi e campionamenti degli ulivi ancora oggi si basano principalmente su analisi visiva di piante troppo spesso asintomatiche", insiste il presidente Muraglia.

La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l’intero territorio regionale e le prescrizioni della normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena – aggiunge Coldiretti Puglia - impongono scelte e provvedimenti urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando sino alla provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione.

La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere – conclude Coldiretti Puglia – che ha già colpito il 40% della regione, con un danno al patrimonio olivetato che ha superato 1,6 miliardi di euro.

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Il pomodoro Cirio, prodotto nello stabilimento Conserve Italia di Mesagne, è di nuovo partner di MasterChef Italia. Il più noto cooking show della tv, giunto alla decima edizione, ha infatti scelto nuovamente Cirio come pomodoro ufficiale della trasmissione. Prodotto da Endemol Shine Italy per Sky, MasterChef Italia sarà su Sky Uno e NOW TV a partire dal 17 dicembre ogni giovedì alle 21.15. La giuria del cooking show sarà affidata agli chef stellati Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli.

Gli aspiranti chef che si contenderanno l’accesso alla finale fino all’ambito titolo potranno utilizzare per la preparazione delle loro ricette l’ampia gamma dei prodotti Cirio che accompagneranno in tutte le prove i concorrenti del talent.

“Dopo il successo della passata edizione, siamo molto contenti che MasterChef Italia abbia riconfermato Cirio come prodotto ufficiale del programma”, commenta Federico Cappi, Direttore Marketing Retail di Conserve Italia, il consorzio cooperativo proprietario del marchio. “MasterChef Italia si è rivelata una vetrina prestigiosa per i nostri prodotti, che sono da sempre sinonimo di qualità e di eccellenza, in virtù della filiera tutta italiana che coltiva e lavora pomodoro rigorosamente controllato e proveniente dai campi dei nostri soci agricoltori. La storicità e la lunga tradizione del brand Cirio – prosegue Cappi – sono inoltre in grado di evocare quel piacere della convivialità e del cucinare insieme che accomuna generazioni di consumatori, caratteristiche che non possono non essere apprezzate anche da quel target giovanile e familiare in linea con il format di Sky”.

In continuità con quanto già realizzato lo scorso anno, le principali referenze Cirio saranno in vendita con un packaging dedicato con il logo MasterChef Italia e la scritta “Cirio, il pomodoro scelto da MasterChef Italia”.

La partecipazione di Cirio a MasterChef Italia sarà inoltre accompagnata da una doppia pianificazione pubblicitaria prevista in concomitanza con i mesi di messa in onda della trasmissione: allo spot Non si può fare a meno di Cirio, che sarà trasmesso sulle reti Sky, si affiancheranno anche i video promozionali sul canale Youtube per annunciare che Cirio è di nuovo il pomodoro ufficiale di MasterChef Italia.

Il cooking show sarà dal 17 dicembre ogni giovedì alle 21.15 su Sky Uno (canale 108, digitale terrestre canale 455), sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go, su smartphone, tablet e pc, anche in viaggio nei Paesi dell’unione Europea, e in streaming su NOW TV.

Il pomodoro Cirio

Il nome Cirio è da sempre sinonimo di pomodoro italiano e di qualità: con la sua storia lunga più di 160 anni, è uno dei marchi più longevi e più famosi del made in Italy agroalimentare.

Acquisito nel 2004 da Conserve Italia, oggi il pomodoro Cirio viene venduto in oltre 80 Paesi al mondo, anche attraverso le società controllate in Francia, Stati Uniti ed Australia. Sul mercato europeo il brand Cirio è leader in Gran Bretagna – paese in cui è stabilmente al primo posto tra le marche di pomodoro italiane – e in Francia. Da anni le vendite Cirio registrano trend di crescita a due cifre negli Stati Uniti e in tutto il sud est asiatico.


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Conserve Italia è un Gruppo cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena (Bo), leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, che associa 14.000 produttori agricoli e lavora 550mila tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali in 12 stabilimenti produttivi, di cui 9 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Il fatturato del Gruppo Conserve Italia è di circa 900 milioni di euro. Conserve Italia dà lavoro in Italia a oltre 3.000 persone tra lavoratori fissi e stagionali e detiene marchi storici del made in Italy alimentare come Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani.

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Il gruppo brindisino “Summer Time - Animazione & Spettacolo” di Ilaria Lenzitti e Nico Lorusso e la Società Sportiva di Viareggio Escape Tuscany Triathlon rappresentata dal Presidente Aldo Angeli, (legati nell’occasione da gemellaggio morale) annunciano a malincuore l’annullamento del “Tuffo di Capodanno” Città di Brindisi e Città di Viareggio per l’edizione 2021 causa Covid-19. 
 
I Responsabili delle due realtà organizzative intendono ringraziare le rispettive squadre di lavoro, i numerosi partecipanti ed il sempre gradito pubblico delle precedenti edizioni dando appuntamento al 2022 per battere un Nuovo Record.
 
La sofferta ma necessaria comunicazione scaturisce dalla permanente situazione di Emergenza Sanitaria, valutata proprio in virtù dell’avvicinarsi di quello che, ogni anno, rappresenta il periodo di preparazione alla goliardata tutto cuore. E proprio in un  periodo difficile e critico come quello che si sta vivendo, è stato tuttavia gratificante constatare la disponibilità confermata da quei partner, come il Centro Commerciale “Le Colonne” di Brindisi che ha sposato il progetto diventando punto di riferimento per iscritti e sostenitori, i Media Partner e le Testate Giornalistiche che supportano da sempre l’iniziativa, i commercianti della città che in ogni edizione donano i gadget messi in palio nella lotteria e gli Sponsor che negli anni hanno permesso al “Tuffo di Capodanno” di diventare un appuntamento immancabile della tradizione brindisina in grado di unire l’amore per il mare e per i bagni fuori stagione alla solidarietà che ormai da oltre 10 anni tira fuori il meglio dei brindisini nella raccolta fondi che ogni anno integra l'evento e viene destinata un beneficiario diverso.

Si fa riferimento al Report Nazionale sulla qualità della vita nella province italiane pubblicato da “Il Sole 24 ore” . In merito, il Prefetto desidera sottolineare il grande risultato evidenziatosi nel settore “giustizia e sicurezza” del Report suindicato, nell’ambito del quale la Provincia di Brindisi guadagna ben 39 posizioni, passando dalla 88^ del 2019 alla 49^ del 2020.

I numeri non sono semplici dati, ma ci restituiscono inequivocabilmente il segnale del grande lavoro di prevenzione e repressione svolto sul campo dalla Magistratura e dal sistema della Pubblica Sicurezza.

La Provincia di Brindisi è più sicura e questo dato risulta incontrovertibile e di grande importanza, in quanto “precondizione” per il rilascio, anche turistico, di questa bellissima terra e per garantire lo sviluppo economico e sociale.

Allo stesso modo questo dato testimonia l’impegno profuso da Magistratura e Forze di Polizia, statali e locali, nella lotta alla criminalità e nel costante controllo del territorio, nella repressione e nella prevenzione dei reati e nel coordinamento prefettizio ed in quello tecnico-operativo del Questore. E tutto questo in un anno in cui si è operato anche in funzione della pandemia, senza, però, in nessun modo trascurare le mission istituzionali e la tempestività degli interventi e della risposta giudiziaria.

Si desidera perciò ringraziare Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto e le Polizie locali per il grande e coordinato contributo fornito per il miglioramento della sicurezza del territorio, cogliendo l’occasione per rivolgere a tutte le donne ed agli uomini delle Forze dell’Ordine gli auguri per festività natalizie.

Si uniscono alcuni dati relativi al periodo considerato confrontati con quelli dei due anni precedenti, che danno conto del costante decremento dei reati predatori e del totale dei delitti in questa provincia.

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Il Prefetto Bellantoni ha riunito, nella mattinata odierna, in attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2020, un Tavolo di coordinamento, istituito  nell’ambito della Conferenza Provinciale Permanente, finalizzato ad una analisi e alle conseguenti proposte per armonizzare gli orari degli istituti scolastici secondari di secondo grado con quelli del trasporto pubblico locale, in vista della ripresa dell’attività scolastica del 7 gennaio 2021. 

All'incontro hanno partecipato il Questore, il Direttore Generale della ASL, i Sindaci dei Comuni della provincia, i rappresentanti della Provincia, dell'Ufficio Scolastico Provinciale, i Presidenti delle aziende di trasporto pubblico locale, STP e FerrovieSud-Est.

Nel corso dell'incontro il Prefetto ha evidenziato la necessità di operare il  contemperamento delle diverse e complesse esigenze, sottese al riavvio dell’attività scolastica in questa fase connotata dall’emergenza da Covid-19, attraverso la redazione di un piano operativo vincolante per le amministrazioni coinvolte.

All’esito di questo primo e proficuo confronto, i presenti hanno convenuto su una ipotesi di lavoro che individui una  soluzione organizzativa sulla base di una proposta, condivisa dalle istituzioni scolastiche e dalle aziende di trasporto pubblico locale, di diversificazione degli orari scolastici di entrata  e di uscita, in modo da assicurare il rispetto delle disposizioni relative alla capienza massima del 50% dei mezzi del trasporto pubblico locale, di cui verrà valutato il  potenziamento.

Il Tavolo si riunirà nuovamente nella giornata di venerdì, dopo avere acquisito a stretto giro, la proposta operativa, al fine di valutarne la sostenibilità tecnico-finanziaria.

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Il parlamentare Giovanni Luca Aresta, in merito al Contratto Istituzionale di Sviluppo delle province di Brindisi e di Lecce, ha rilasciato la seguente dichiarazione. La videoconferenza di ieri tra le amministrazioni di Brindisi e Lecce, il Ministro del Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Mario Turco sul Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS), dimostra l’attenzione da parte del Governo alla realizzazione di un progetto realmente includente e capace di coinvolgere l’insieme del territorio di queste due importanti province.
Ci sono due buone notizie. La prima, come da noi auspicato, è che il lavoro fatto fino ad oggi dai comuni di Brindisi e Lecce non andrà disperso. La seconda è che si accede finalmente ad una idea di area vasta la cui ostinata negazione aveva fino ad oggi condotto in un binario morto l’iter dello stesso CIS.
Condivido l’entusiasmo del sindaco di Brindisi, dobbiamo però metterci d’accordo sul concetto di “cerniera” che nel comunicato di Riccardo Rossi sembra infatti attribuirsi esclusivamente ad alcuni comuni collocati tra i due capoluogo. Probabilmente si tratta di un errore di valutazione. In un progetto di area vasta la cerniera è quella che lega e unisce i territori con opere in grado d’innovare profondamente il sistema delle infrastrutture e servire adeguatamente fasce sempre più estese di popolazione. L’incontro di ieri, da questo punto di vista, evidenzia che siamo in una fase interlocutoria con l’abbozzo di alcune direttrici strategiche che non escludono in alcun modo altre importanti realtà locali che svolgono un ruolo di cerniera fondamentale nei territori. Bisogna avere una visione d’insieme e lavorare da subito per farci trovare pronti con progetti immediatamente cantierabili ed esecutivi. Non si può decidere chi è cerniera e chi non lo è sulla base di considerazioni che prescindano da una idea progettuale che dobbiamo mettere in campo. Semmai è interesse del Presidente della provincia di Brindisi farsi ancor più forza del fatto che è espressione di un territorio molto più vasto e variegato. Se si pensasse che il perimetro del CIS sia delimitato ai desiderata di una precisa forza politica, non si farebbe sicuramente l’interesse del territorio. Rinnovo l’invito al Presidente della Provincia di Brindisi e Sindaco del Comune capoluogo a lavorare in sintonia con le diverse espressioni del territorio convocando un tavolo istituzionale in vista dell’annunciata apertura del CIS, che coinvolga parlamentari, consiglieri regionali, amministrazioni comunali, associazioni di categoria e quelle dei lavoratori, concretizzando quel percorso includente e partecipato che abbiamo sempre auspicato. Come parlamentare rinnovo la mia disponibilità alla collaborazione affinché l’occasione del Contratto Istituzionale di Sviluppo, che vede coinvolta la Presidenza del Consiglio dei Ministri e non solo il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, possa concretamente realizzarsi nel migliore dei modi contribuendo all’avanzamento economico, culturale e sociale della nostra Comunità.
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