Redazione
Calendario dei pagamenti alle Poste per i pensionati
In questi giorni i nostri pensionati stanno ritirando il rateo di pensione, relativo al mese di dicembre, fruibile alle Poste dal 25 novembre, mentre presso le banche la pensione sarà fruibile dal primo dicembre. Il calendario dei pagamenti alle Poste è o è stato disponibile alle Poste per i pensionati:
Calendario pagamenti alle Poste
- Cognomi dalla A alla B: mercoledì 25 novembre;
- cognomi dalla C alla D: giovedì 26 novembre;
- cognomi dalla E alla K: venerdì 27 novembre;
- cognomi dalla L alla O: sabato 28 novembre (mattina);
- cognomi dalla P alla R: lunedì 30 novembre;
- cognomi dalla S alla Z: martedì 1 dicembre.
Per i cittadini over75 anni che non hanno altri cui delegare il ritiro pensione, è ancora attivo il servizio gratuito di consegna a domicilio tramite l’ausilio dei Carabinieri.
Con il cedolino di dicembre sarà accreditato anche il bonus tredicesima ai pensionati che ne avranno diritto, ossia titolari di assegno sociale con reddito fino a 6.695,91euro, rivalutato con maggiorazione sulla mensilità aggiuntiva di fine anno. Per il 2020 è pari a 154,94 euro.
La Uil pensionati di Brindisi Appia Antica comunica, inoltre, che le pensioni dal prossimo primo gennaio saranno rivalutate dello 0,1%. Il recupero è nella minor indicizzazione programmata di quest’anno, rispetto all’andamento reale dell’indice dei prezzi al consumo. Secondo il decreto che fissa in misura definitiva, il tasso di adeguamento all’inflazione dei trattamenti erogati nell’anno 2020 rispetto al 2019, la percentuale è pari allo 0,5%, mentre il previsionale era pari allo 0,4, quindi il recupero è dello 0,1. La novità, tradotta in cifre, è che l’anno prossimo i pensionati avranno un aumento di reddito di pensione tra uno e due euro lordi mensili (in base alla classe dell’assegno) con un conguaglio una tantum a gennaio oscillante tra i 10 e i 26 euro per il recupero della minore rivalutazione concessa l’anno 2020.
La realtà è, invece, che il governo non tiene conto del costo della vita, mentre l’esigenza di un reddito più importante è legato ancora di più in questo momento di emergenza Coronavirus. Per la Uil pensionati Stu Appia Antica è un discorso sociale che appartiene al codice etico. Il quadro di sintesi che ci ha presentato a fine ottobre il Rapporto annuale Inps, è di certo desolante: un pensionato su tre, quindi il 34 per cento del totale, percepisce un reddito di pensione di povertà, sotto i mille euro. Una pensione che si riduce sempre in modo evidente in ripercussioni di crisi economica e sociale e di mancanza di lavoro sulla vita familiare e di salute anche in spese di Medicine. Al governo diciamo che non c’è tempo da perdere. I pensionati hanno bisogno nella realtà odierna di norme e d’interventi in ausilio alle persone più fragili: una legge sulla non autosufficienza, separazione della Previdenza dall’Assistenza, rivalutazione delle pensioni e ampliamento della platea dei beneficiari per una quattordicesima ai pensionati con basso reddito. Tutto questo è ragione di equità sociale che chiede al governo di non scartare, ma di tutelare e curare i bisogni e le necessità delle persone più deboli.
Si rende infine prioritario per la Stu Appia Antica della Uil pensionati di Brindisi sia la riduzione della pressione fiscale come la giusta corresponsione degli arretrati per le mancate rivalutazioni delle pensioni, dovuti e necessari oggi più di ieri.
La necessità è dovuta alla crisi economica che ha costretto i pensionati a far fronte, sempre più spesso, ai bisogni familiari crescenti sostituendosi allo Stato che non è stato in grado di supportare le famiglie dal Covid-19 sia direttamente sia indirettamente.
Il segretario
Tindaro Giunta
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Coldiretti chiede l'intervento dell'esercito nelle campagne
Coldiretti ribadisce lo stato di pericolo ed emergenza dopo gli episodi gravi ad Andria come la rapina a mano armata e la morte di una donna aggredita in campagna
Invoca nuovamente l’intervento dell’Esercito Coldiretti Puglia, dopo gli ennesimi gravi episodi accaduti ad Andria, con la rapina a mano armata in un’azienda olivicola per rubare una macchina raccoglitrice di olive e la morte di una donna aggredita durante un tentativo di furto in casa in campagna, Si tratta di atti intollerabili che la dicono lunga – denuncia Coldiretti Puglia - sulla necessità di alzare la guardia contro i continui fenomeni criminosi nelle aree rurali, acuitisi a causa dell’emergenza Covid che, con le limitazioni agli spostamenti, lascia le aree rurali ancora più isolate in un clima da far west.
“Le aziende hanno bisogno di sicurezza, perché la criminalità le costringe a vivere quotidianamente attanagliate in un clima di incertezza e paura. E’ necessaria l’attivazione di una cabina di regia tra i Ministeri delle Politiche Agricole, della Difesa e dell’Interno che coordini le attività delle forze dell’ordine, a cui va il nostro plauso, che va sostenuto dall’intervento dell’Esercito in alcune aree a forte rischio. L’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti sta monitorando i fenomeni di criminalità nelle campagne attraverso le segnalazioni degli imprenditori agricoli e le denunce”, torna a chiedere Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, Bari e BAT.
“Nelle aree rurali i criminali stanno condizionando – insiste il presidente Muraglia - la vita quotidiana degli agricoltori, costretti a trasformarsi in vigilanti diurni e notturni. E’ a rischio la loro stessa incolumità. Il clima che si respira è di paura per imprenditori agricoli, stremati da furti quotidiani, che hanno perso la speranza e per timore e sfiducia non denunciano più gli episodi criminosi che sono costretti a vivere”.
“Molto utile protocollo d’intesa siglato con la Prefettura della BAT ‘mille occhi sulle città e sulle campagne’ che vede un piano di collaborazione – conclude il presidente Muraglia - tra Istituti di Vigilanza privata, Guardie Campestri con le Forze di Polizia e la Polizia locale per fornire segnalazioni e informazioni a Questura, Carabinieri, ai CC Forestali e alle Procure”.
I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, secondo i dati dell’Osservatorio, rappresentano la “porta di ingresso principale” della criminalità organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale, conclude Coldiretti Puglia.
Covid - 19. Oggi 1737 casi positivi in Puglia, 110 in provincia di Brindisi con 3 decessi
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 27 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 9.505 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.737 casi positivi: 675 in provincia di Bari,110 in provincia di Brindisi, 206 nella provincia BAT, 345 in provincia di Foggia, 137 in provincia di Lecce, 250 in provincia di Taranto, 11 residenti fuori regione, 3 provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 48 decessi: 8 in provincia di Bari, 15 in provincia BAT, 3 in provincia di Brindisi, 10 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 8 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 762.047 test.
12.919 sono i pazienti guariti.
36.417 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 50.738, così suddivisi:
19.680 nella Provincia di Bari;
5.820 nella Provincia di Bat;
3.606 nella Provincia di Brindisi;
11.559 nella Provincia di Foggia;
3.865 nella Provincia di Lecce;
5.855 nella Provincia di Taranto;
344 attribuiti a residenti fuori regione;
9 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
COVID 19: PARTE SERVIZIO OSSIGENOTERAPIA LIQUIDA DOMICILIARE
Il Dipartimento Politiche della Salute comunica che i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta possono prescrivere l’ ossigeno terapia liquida domiciliare, normalmente finora riservata ai medici specialisti: è infatti attiva la disposizione per la deroga.
La prescrizione in deroga è anche sostitutiva dell’ossigenoterapia gassosa, è solo per i pazienti affetti da Covid 19 curati a domicilio ed è prevista fino al 31.1.2021.
Gli assistiti potranno contare sul servizio di Home care a domicilio, con fornitura di bombole di ossigeno liquido, boccagli, erogatori, sondini, umidificatori ecc. con assistenza H24 da parte di personale qualificato messo a disposizione dalle ditte aggiudicatarie per l’installazione delle bombole regolazione flussi, formazione dei pazienti e manutenzione.
La prescrizione avverrà su ricetta “rossa” cartacea – anche se è in fase di implementazione l’uso del formulario elettronico dedicato – e il medico indicherà il numero telefonico (numero verde) dell’azienda da contattare per avviare il servizio. La ditta entro massimo 12 ore dalla chiamata, compresi i festivi, consegna i prodotti e li installerà, ritirando la ricetta. Il paziente firmerà la bolla di consegna.
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STORICO RITORNO GIOVANI IN CAMPAGNA
COVID: COLDIRETTI PUGLIA, STORICO RITORNO GIOVANI IN CAMPAGNA. CON PSR AL VIA 1000 IDEE GREEN IL 20% DOMANDE PRESENTATE. Il sostegno finanziario agli investimenti nei campi dei giovani è importante per la Puglia dove è in atto uno storico ritorno alla campagna con oltre 5306 under 35 alla guida di imprese agricole, un primato a livello comunitario con uno straordinario aumento del 12% negli ultimi cinque anni, un trend positivo che trova conferma anche ai tempi del Covid. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento alla pubblicazione della graduatoria dei giovani del PSR Puglia, dopo la sentenza del TAR.
“Con questa ultima graduatoria pubblicata risultano finanziabili, previa verifica dei requisiti di ammissibilità, 1.036 progetti presentati dai giovani pugliesi che vogliono realizzare il sogno di lavorare e vivere in campagna. Occorre una decisa inversione di tendenza per recuperare risorse preziose e investire sul futuro agricolo della regione, perché la burocrazia finora ha spinto i giovani alla fuga dalle campagne, per la mancata semplificazione delle procedure e degli iter, problemi informatici ricorsi al Tar e la strutturazione dei Bandi”, dichiara Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia.
E’ in atto un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale – insite Coldiretti Puglia - il mestiere della terra non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite.
Con il PSR Puglia risulta finanziabile solo il 20% delle 5.157 domande presentate dai giovani, una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per il paese che - sostiene Coldiretti Puglia - perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l'occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani.
“Sono ancora troppe le “molestie” che subisce un giovane che vuole fare impresa in agricoltura. Aspettare 4 anni – aggiunge il presidente Muraglia - per poter trasformare il proprio sogno in attività imprenditoriale agricola, per colpa di una burocrazia che spesso compromette il destino di un’impresa giovane, sottrarre ricchezza alla Puglia e all’Italia traditi”.
La Puglia ha speso solo il 37,8% delle risorse del PSR con il rischio di restituire 257 milioni di euro a ruxelles, per cui “Coldiretti ribadisce la collaborazione massima per individuare le soluzioni più appropriate – aggiunge Muraglia - per uscire da una situazione preoccupante, ma ancora noi crediamo recuperabile. Il rischio di non utilizzare le risorse va assolutamente scongiurato, soprattutto oggi alla luce della sofferenze che la filiera agroalimentare sta vivendo in questa lunga contingenza pandemica”, conclude Muraglia.
Proprio in tale ottica la convenzione, che affida ai Caa Coldiretti la tenuta e il controllo dei fascicoli aziendali, divenuti ormai il cardine di tutti i procedimenti amministrativi, dall’erogazione dei fondi europei ai controlli, che fanno capo alle imprese agricole italiane, prevede importanti novità che possono contribuire in maniera significativa a superare le criticità dei processi di erogazione dei contributi. Con l’adozione di processi e di tecnologie uniformi e conformi a standard elevati, l’intesa punta, innanzitutto, a un ulteriore miglioramento della qualità dei servizi offerti dimezzando il rapporto tra operatori e fascicoli e rendendo così più snelle le attività di costituzione, aggiornamento e verifica. Ma l’accordo garantisce anche una piena accessibilità ai servizi stessi dando la possibilità a tutte le aziende agricole, anche a quelle di minori dimensioni, di essere seguite e tutelate con maggior trasparenza in tutte le fasi degli iter amministrativi.
Oltre a semplificare la vita ai produttori – conclude Coldiretti Puglia - l’intesa rappresenta inoltre un importante segnale positivo dal punto di vista occupazionale, tanto più significativo se si considera il periodo di crisi provocato dalla pandemia.
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Serrati controlli nei rioni Sant’Elia e Perrino
Brindisi. Serrati controlli nei rioni Sant’Elia e Perrino. Nella mattina del 26 novembre, i Carabinieri di Brindisi, coadiuvati dai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Puglia e dai Cinofili di Modugno con il cane lupo “Aron”, hanno eseguito una serie di controlli nelle case e nei locali di uso comune dei residenti del rione Sant’Elia e del Perrino, finalizzati a contrastare i recenti episodi di furto e di possesso illegale di artifizi pirotecnici artigianali (le cd. “bombe carta”), che in diverse occasioni, nel recente periodo, sono state fatte esplodere ad opera di ignoti sulle pubbliche vie della città, anche causando il danneggiamento di beni di proprietà privata. Nella circostanza, i militari hanno cominciato passando al setaccio il comprensorio di alloggi di edilizia residenziale di Piazza Raffaello dove, all’interno dei garage, è stata rinvenuta una moto di grossa cilindrata risultata rubata a Lecce. I controlli sono proseguiti anche nel quartiere Perrino, dove sono state tra l’altro eseguite numerose contravvenzioni nei confronti di chi non rispettava le regole anti Covid.
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Fratelli d'Italia. Fari accesi sul dormitorio comunale
Stiamo assistendo in queste ore ad un grande dispiegamento di forze di polizia, per un “lavoro straordinario di pulizia e sanificazione “del dormitorio comunale di via provinciale San Vito.
Covid a Mesagne. Ad oggi 105 casi positivi
EMERGENZA COVID-19 A MESAGNE, OGGI 3 NUOVI CASI E 4 GUARITIS. Sono 105 le persone attualmente positive: 7 sono ricoverate in ospedale, 3 con sintomi importanti ma in graduale miglioramento; una è in gravi condizioni.
Usca, tutte operative le sei unità in provincia di Brindisi
Usca, tutte operative le sei unità in provincia di Brindisi. A breve una nuova postazione a San Donaci. Con l’attivazione della squadra di San Pietro Vernotico, nel Distretto sociosanitario di Mesagne, sono operative tutte le Unità speciali di continuità assistenziale previste al momento in provincia di Brindisi: due a Ceglie Messapica (Distretto di Francavilla Fontana, una a Torre Canne (Distretto di Fasano), due a Brindisi e San Vito dei Normanni (per il Distretto del capoluogo). Nei prossimi giorni sarà attiva anche una settima équipe a San Donaci, sempre nel territorio di Mesagne, in una struttura messa a disposizione dal Comune.
Per le Usca, accanto alle linee guida sulla gestione ospedaliera e domiciliare dei pazienti Covid, la Asl di Brindisi ha predisposto un piano operativo che regola nel dettaglio le singole fasi dell’intervento. Le Usca sono attive tutti i giorni, dalle 8 alle 20, e ogni unità è composta da due medici, o da un medico e un infermiere, e ha in dotazione un’autovettura per raggiungere la casa dei pazienti. I locali delle unità Usca vengono puliti e sanificati ogni giorno da personale della Sanitaservice e i mezzi sono sanificati più volte nel corso di una giornata.
Le Usca intervengono per casi Covid accertati o sospetti, segnalati da medico e pediatra di base, che invia per email una scheda di segnalazione che contiene - oltre ai dati anagrafici del paziente e del medico con numeri di telefono - notizie dettagliate sulle condizioni cliniche del paziente, sulle sue comorbilità e sulla terapia in corso. Il medico di famiglia concorda con il medico Usca strategia decisionale, terapia ed eventuali analisi cliniche, esami radiologici o consulenze specialistiche. In casi urgenti il medico di base contatta direttamente via telefono le unità Usca per chiedere una visita con priorità assoluta.
“Questa collaborazione tra medico di base e Usca – spiega Donato Monopoli, segretario regionale della Fimmg, Federazione italiana dei medici di famiglia e coordinatore Udmg (Ufficio Distrettuale per la programmazione e il monitoraggio delle attività in Medicina Generale) del Distretto 2 di Fasano - è fondamentale per un’efficace gestione domiciliare dei pazienti Covid. Si è completato un percorso virtuoso che gioverà al trattamento dei casi sospetti. Un altro aspetto importante riguarda la sicurezza: i medici Usca sono dotati di tutti i dispositivi di protezione e hanno seguito un corso di vestizione e svestizione tenuto dal Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl. Le sedi Usca seguono un protocollo ben preciso con un percorso pulito e uno sporco. Il pulito permette l’ingresso dei medici che si preparano per la missione. Terminata la visita al domicilio del paziente depositano il materiale monouso in un contenitore all’interno dell’autovettura, indossano nuovi dispositivi e sanificano l’auto. Rientrati in sede entrano nei locali attraverso il percorso sporco, eliminano i dpi e gli indumenti che vengono smaltiti come rifiuti speciali, si bonificano, escono dalla sede e rientrano nel percorso pulito per compilare la scheda di intervento. A Torre Canne l’organico prevede 6 medici per tre squadre, divise su due turni, che potrebbero collaborare con gli specialisti pneumologi o di altre branche”.
“Nel territorio di Brindisi - aggiunge il direttore del Distretto sociosanitario di Francavilla Fontana, Franco Galasso, referente organizzativo delle Usca - la prima unità è stata attivata a Ceglie Messapica a maggio del 2020: abbiamo individuato una sede nei pressi del Pta, l’abbiamo allestita e formato 6 medici di continuità assistenziale, soprattutto per l’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale. L’équipe è partita in una fase decrescente del contagio, il carico di lavoro era limitato e i medici si sono occupati anche del tracciamento dei contatti, in collaborazione con il Dipartimento di prevenzione. In questa seconda ondata, invece, i numeri sono saliti vertiginosamente e sono cresciute le richieste di assistenza domiciliare. Nel mese di ottobre sono stati 55 gli accessi a casa dei pazienti, oltre a un centinaio di contatti telefonici. Adesso abbiamo due unità con 10 medici in tutto. Nei primi quattordici giorni di novembre sono già state eseguite 78 visite domiciliari. I pazienti presi in carico dalla Usca di Ceglie Messapica da maggio al 19 novembre sono 536, le visite domiciliari effettuate nello stesso periodo sono state 251 e 285 i casi seguiti con monitoraggio telefonico. I pazienti attualmente controllati, al 25 novembre, sono 250”.
“A Ceglie Messapica - conclude Donato Gallone, referente Udmg del Distretto di Francavilla Fontana - sono operative anche unità miste con un medico e un’infermiera. Nelle ultime settimane le terapie a domicilio hanno rappresentato una svolta per quei pazienti positivi al Covid e affetti da altre patologie. L’accesso nell’abitazione di queste persone con malattie croniche non era più consentito ai normali infermieri, mentre con le Usca il paziente può essere assistito in situazioni che rientrano nell’assistenza domiciliare come i prelievi ematochimici, le trasfusioni, la medicazione di piaghe da decubito, la rimozione di punti dopo interventi chirurgici, con un controllo in tempo reale delle sue condizioni di salute”.
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Covid - 19. Oggi 1436 casi positivi in Puglia, 117 a Brindisi
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 26 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 9.612 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.436 casi positivi: 619 in provincia di Bari, 117 in provincia di Brindisi, 200 nella provincia BAT, 163 in provincia di Foggia, 111 in provincia di Lecce, 220 in provincia di Taranto, 9 residenti fuori regione. 3 casi di residenza non nota sono stati riclassificati e riattribuiti.
Sono stati registrati 52 decessi:15 in provincia di Bari, 5 in provincia Bat, 31 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 752.542 test.
12.668 sono i pazienti guariti.
34.979 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 49.001, così suddivisi:
19.005 nella Provincia di Bari;
5.614 nella Provincia di Bat;
3.496 nella Provincia di Brindisi;
11.214 nella Provincia di Foggia;
3.728 nella Provincia di Lecce;
5.605 nella Provincia di Taranto;
333 attribuiti a residenti fuori regione,
6 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.