Redazione

Radiologia interventistica Brindisi, Amati e Vizzino: “Ancora niente. Ribadiamo: personale va individuato tra quello in servizio presso i presidi non centri di trauma”

Dichiarazione dei Consiglieri regionali Fabiano Amati e Mauro Vizzino

“Ancora niente sulla Radiologia interventistica a Brindisi. Sino a questo momento si leggono soltanto riunioni interlocutorie e buone intenzioni. Ma la questione è più semplice di quanto appaia. C’è bisogno di un provvedimento provvisorio, utile a riattivare immediatamente il servizio, chiedendo l’utilizzo del personale medico ai presidi non individuati come centri di trauma, ossia tutti gli ospedali di II livello.

Discutere e dilungarsi sull’eventualità di indirizzare a Brindisi i radiologi interventisti del SS. Annunziata di Taranto o del Vito Fazzi di Lecce, significa aprirsi a un concreto rischio di riattivare Brindisi e sguarnire Taranto e Lecce.

Insomma, dobbiamo dare noi il dettaglio del personale medico impiegabile provvisoriamente sino al conseguimento della soluzione definitiva? Speriamo, in ogni caso, che tutto si definisca nelle prossime ore, ne va della credibilità di tutti”.

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Emergenza sangue: domenica apertura straordinaria del Centro Trasfusionale del Perrino. Domenica 28 gennaio, dalle 8 alle 12, è stata organizzata una raccolta straordinaria sangue nel Centro Trasfusionale dell’ospedale Perrino, con la collaborazione dell’associazione Avis comunale.

“A Brindisi – dice Antonella Miccoli, direttrice del Centro - si può donare solitamente dal lunedì al sabato, mentre l’apertura straordinaria in un giorno festivo può agevolare le persone che hanno impegni di lavoro nella settimana. Siamo in un momento di difficoltà - continua - perché come ogni anno, nel periodo invernale, calano i donatori abituali a causa di covid e influenza, ma il bisogno di sangue rimane costante, ogni giorno”. 

La data si aggiunge alla programmazione settimanale delle raccolte che vengono promosse dalle associazioni in collaborazione con il Centro Trasfusionale - nei punti fissi oppure in autoemoteca - dove è sempre presente il personale medico e tecnico della Asl insieme ai volontari.

Questa settimana si può donare anche a San Pietro Vernotico il 24 gennaio, a San Donaci il 26 gennaio, e domenica 28 anche a Carovigno e Latiano. Per informazioni ci si può rivolgere alle sedi Avis comunali.

Negli ospedali della Asl, oltre che nel Perrino di Brindisi, si dona al Camberlingo di Francavilla Fontana il giovedì e in quello di Ostuni il venerdì e il secondo e quarto lunedì di ogni mese.

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I carabinieri scoprono fortino della droga protetto da telecamere allestito da una coppia: un arresto e una denuncia per detenzione illecita ai fini di spaccio.

Nella tarda serata del 19 novembre, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana hanno arrestato in flagranza di reato un 18enne e denunciato la compagna, una 20enne, entrambi del luogo, per il delitto di detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio in concorso. In particolare, il giovane è stato sorpreso alla guida di un’autovettura di grossa cilindrata che, in considerazione della patente appena conseguita, non poteva condurre come previsto dalle norme del vigente Codice della Strada. L’atteggiamento assunto dal 18enne, che mostrava segnali di nervosismo, ha insospettito i Carabinieri che hanno ritenuto opportuno approfondire il controllo presso la sua abitazione. Infatti, la porta d’ingresso dell’appartamento, ubicato in un complesso condominiale, è risultata blindata e dotata di inferriata metallica. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire in più punti dell’abitazione:

-       118 gr. cocaina, suddivisi in 2 confezioni sottovuoto da 50 gr. cadauno, nonchè ulteriori 18 dosi;

-       427 gr. hashish, suddivisi in 4 panetti di varia pesatura, nonché ulteriori 58 dosi;

-        43 gr. marijuana, suddivisi in 34 dosi;

-       la somma contante di € 9.090,00;

-       vario materiale per il confezionamento dello stupefacente;

-        2 bilancini elettronici di precisione funzionanti.

Parte delle sostanze stupefacenti sono state occultate sotto la culla del figlioletto della coppia, accuratamente confezionate e già suddivise in dosi. Un'altra parte è stata nascosta all’interno di un frigorifero in disuso posto all’ultimo piano del condominio, affianco alla porta di accesso al lastrico solare, area che i due monitoravano tramite una telecamera collegata ad un monitor presente nell’appartamento. La coppia, infatti, aveva predisposto all’interno del loro domicilio un sistema di video sorveglianza per monitorare gli accessi e per eludere eventuali controlli delle Forze di Polizia. 

In considerazione delle varie tipologie di sostanze stupefacenti rinvenute nella disponibilità della coppia, tenuto conto, tra l’altro, del possesso di bilancini di precisone e di materiale per il confezionamento, è apparso evidente che le stesse fossero destinate allo spaccio.  A suffragare tale ipotesi, la somma contante di oltre 9000,00 euro in banconote di vario taglio trovata in possesso del giovane, da ritenersi ragionevolmente il provento dell’attività di spaccio.  Dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il giovane è stato condotto presso la Casa Circondariale di Brindisi. Tale servizio rientra nelle attività di contrasto alla criminalità diffusa, in modo particolare contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, che il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi sta svolgendo in tutta la provincia.

Centinaia di tarantini, leccesi e brindisini hanno già firmato in poco tempo l’appello lanciato dal “Comitato 7/ter” per chiede alla Regione Puglia, al Governo e all’Anas di «attivare tutte le procedure di loro competenza per la definitiva realizzazione della Statale 7/ter a scorrimento veloce tra Taranto e Lecce». «Un ruolo centrale ricade sulla Regione Puglia affinché il suo “Nucleo di valutazione” rivaluti il progetto originale a quattro corsie e affinché la superstrada Taranto-Lecce venga inserita come prioritaria nel Piano regionale dei trasporti», sostengono dal Comitato, promosso dall’on. Giacinto Urso, Adelmo Gaetani, Rino Giangrande, Lino De Matteis, Enrico Conte, Fabio Caffio, Gianfranco Perri ed altri. «Da quasi mezzo secolo – si legge nell’appello –, la penisola salentina è priva di un’opera strategica per il suo sviluppo: la Strada Statale 7/ter, la Superstrada che deve collegare Taranto e Lecce, detta “Bradanico-Salentina”. La realizzazione di questa infrastruttura, che completerebbe la triangolazione viaria veloce tra i tre capoluoghi Brindisi, Lecce e Taranto, è da sola in grado di mutare la geopolitica regionale, dando il giusto peso ad un territorio che rappresenta quasi la metà della popolazione pugliese». «Più volte finanziata e rifinanziata – continua l’appello –, l’arteria è ferma da decenni a soli pochi chilometri tra San Pancrazio Salentino e Manduria. Per il suo completamento e messa in sicurezza è necessaria la mobilitazione di cittadini, enti e associazioni territoriali e il ruolo attivo dei Comuni direttamente interessati al percorso, delle rispettive Province e Capoluoghi». Per aderire all’appello inviare un’email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., scrivendo nell’oggetto “Bradanico-Salentina” e indicando nome e cognome, professione e città di residenza.

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Le difficoltà alla navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso rischia di ostacolare le importazioni dall’Asia di fertilizzanti per un valore di circa 200 milioni nel 2023 con preoccupante impatto sui costi di produzione delle imprese agricole. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat nel sottolineare che si tratta di ben il 15% del totale delle importazioni di fertilizzanti in Italia, in riferimento al documento di Italia, Francia e Germania al Consiglio Affari Esteri sulla missione navale Ue nel Mar Rosso. Ad essere interessati – sottolinea la Coldiretti - sono soprattutto i concimi idrosolubili che vengono utilizzati nella fertirrigazione e per i quali si avvertono già le prime tensioni sui prezzi

A rischio anche le esportazioni di prodotti agricoli e agroalimentari pugliesi che si muovono in nave per le difficoltà alla navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso, con il cambiamento delle rotte, l’aumento dei costi ed il ritardo nelle spedizioni, quando ammontano ad oltre 500milioni di euro l’export dell’agroalimentare pugliese verso i Paesi africani e Indiani e Orientali, con la situazione di criticità che mette particolarmente a rischio le consegne dei prodotti deperibili come la frutta e la verdura con la perdita di fette importanti di mercato che sarebbero poi difficili da recuperare.

L’allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente, costrette ad evitare il Canale di Suez a causa dei ripetuti attacchi terroristici stanno portando – sottolinea la Coldiretti regionale - ad aumenti vertiginosi del costo dei trasporti marittimi che arrivano fino a raddoppiare ma aumentano di circa due settimane anche i tempi di percorrenza.

L’agroalimentare può offrire 100mila posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni in Puglia, ma va colmato il gap infrastrutturale logistico che fa perdere competitività alle imprese agricole e agroalimentari regionali. In questo scenario è importante il raddoppio delle risorse per l' agroalimentare con  la nuova versione del PNRR che ha incluso  le richieste di Coldiretti per il settore che ha dimostrato grande  capacità progettuale, con  il rifinanziamento di oltre 2 miliardi per i contratti di filiera agroalimentare, pesca e foreste. Si tratta del più grande stanziamento economico – conclude Coldiretti - destinato all’agricoltura,  considerando anche le risorse destinate alla logistica che aumenteranno la competitività delle imprese, consentendo di recuperare il gap con altri Paesi, ma ora è fondamentale che tali risorse vengano utilizzate fino all’ultimo da un modello di filiera risultato vincente bisognerà potenziare la struttura amministrativa di tutti gli uffici che dovranno dare attuazione a tale imponente piano che può segnare un vero punto di svolta per l’ulteriore rilancio del settore.

Per sostenere il trend di crescita dell’agroalimentare Made in Italy serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da porti, aeroporti, treni e cargo, cogliendo appieno l’opportunità del PNRR per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate anche nel contrasto all’italian sounding.

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Inizia a Francavilla il girone di ritorno della Proshop Mesagne. Per l’occasione coach Sanchez deve rinunciare a Gonzalez, fermo per malanni stagionali, e inizialmente a capitan Angelini, ancora non al meglio per i problemi occorsi nelle scorse settimane. Il quintetto base è quindi Salerno, Vitucci, Smith, Condric e Serpentino. Dall’altra parte del parquet il Francavilla risponde con Leo, Kanturek, De Ninno, Dudik e Suraci.

 

L’inizio di gara è abbastanza equilibrato. Leo apre con una tripla e porta avanti il Francavilla, un vantaggio che dura fino a metà del quarto, quando il Mesagne passa in vantaggio per la prima volta con Condric sull’8-9 per non lasciare mai più la leadership. I padroni di casa puntano soprattutto sul gioco dalla lunga distanza, come nelle proprie corde, mentre la Proshop pare avere più frecce al proprio arco, con Vitucci, Smith ed Angelini scatenati. Una tripla proprio di Angelini segna il primo massimo vantaggio gialloblu sull’11-18, punteggio che costringe la panchina di casa alla prima interruzione. Il passaggio alla difesa 3-2 che ne consegue sembra inizialmente avere effetto, riportando il distacco a -3, ma un finale in crescendo di Smith, con schiacciata sulla sirena, riporta il vantaggio Virtus su un più rassicurante +6 (18-24).

 

Ad inizio del secondo quarto il Mesagne gioca con una difesa molto aggressiva, ma questo porta Condric al terzo fallo personale nel primo minuto e mezzo, costringendo Sanchez a sostituire la giovane ala gialloblu, un po’ a disagio contro l’esperto Leo. L’esperienza di Serpentino rimette a posto le gerarchie sotto canestro e consente alla Virtus di portarsi sul nuovo massimo vantaggio sul 18-28. A metà del parziale un paio di giri a vuoto degli ospiti riportano il Francavilla a -3, ma una tripla e un gioco da 2+1 di Smith chiudono il primo tempo sul 38-45.

 

Al rientro, un parziale di 0-6 sembra chiudere le contese. Il Mesagne tocca +20 per la prima volta sul 43.-63, limitando il Francavilla nel gioco dalla lunga di distanza anche a costo di aprire gli esterni in fase difensiva. Vitucci mette la museruola al temutissimo Kanturek, mentre Leo appare in debito di ossigeno ed è contenuto benissimo dalla difesa gialloblu. Il parziale si chiude sul 52-70, complice una disattenzione della retroguardia ospite che concede a Kanturek un’autostrada in penetrazione sulla sirena.

 

Nei primi quattro minuti dell’ultimo quarto si assiste ad un completo black-out del Mesagne, unico neo di una partita perfetta. Il Francavilla dimezza lo svantaggio portandosi a -9, ma dopo il timeout chiesto da Sanchez la Proshop rientra il campo con maggiore tranquillità e consapevolezza. Fondamentale l’apporto di Salerno, che gestisce con esperienza tempi e scelte, spegnendo di fatto il tentativo di rimonta dei padroni di casa. Ripresa in mano la sfida, il Mesagne la chiude con una cattiveria agonistica che raramente avevamo visto in stagione. Si chiude sul 66-88, per una vittoria meritata e mai in discussione.

 

La Proshop Mesagne apre nel migliore dei modi il proprio girone di ritorno sfoderando la miglior prestazione stagionale. Ottima gara da parte di tutti i gialloblu, ma ci permettiamo di citare Vitucci, Smith e Salerno per continuità e peso. Chiamato a sostituire Angelini nel quintetto iniziale, Vitucci gioca una partita perfetta, contribuendo in fase offensiva ma soprattutto limitando Kanturek che nella sfida d’andata aveva fatto il bello e cattivo tempo. Smith spacca la partita contando sulle proprie doti tecniche e sullo strapotere fisico assolutamente fuori categoria, ma si fa notare anche come uomo squadra, segno di una crescita lapalissiana rispetto alle prime uscite. Salerno, come sempre, è determinante nei momenti di tensione e difficoltà. Il play gialloblu è senza dubbio il “fosforo” tra i ragazzi di coach Sanchez, anche lui in evidente crescita fisica e mentale rispetto al girone d’andata.

 

Basket Francavilla 1963 - New Virtus Mesagne 66-88  (18-24, 20-21, 14-25, 14-18)

 

Francavilla: Dudik 7, Zaccaria NE, Madaro 0, Pesare NE, De Ninno 16, Kantůrek 11, Manigrasso NE, Leo 21, Digiacomo 3, Suraci 4, Palazzo 4, Della Corte NE. All. Caforio.

 

Mesagne: Smith 24, Napolitano 0, Martinelli 0, Serpentino 9, Vitucci 9, Piscitelli 0, Berdychevski 0, Angelini 13, Salerno 16, Quaranta 14, Condric 3. All. Sanchez.

Il Sindacato Cobas convoca uno sciopero generale di Brindisi   Mercoledì 31 Gennaio 2024  dalle ore 9,00 alle ore 12,00 . Appuntamento alle ore 9,00 per un corteo al Piazzale della stazione di Brindisi .

Lo sciopero ha lo scopo di unire le vertenze occupazionali in atto nei settori energetico ,chimico, aeronautico ,BMS e Santa Teresa , sanità, precariato diffuso, unitamente alla lotta alle pensioni da fame , contro i furti sulle bollette di luce e gas , per una vera sanità pubblica ,  per una scuola pubblica.

Il Cobas lancia in occasione dello Sciopero Generale un appello a costruire un “Fronte Unico” della città di Brindisi e provincia capace di sostenere una grande risposta al Governo Nazionale e Regionale ed aziende per ottenere  risultati concreti alle crisi occupazionali esistenti.

Lo sciopero  è anche contro chi vuole approfittare di questa grave crisi occupazionale e sociale per imporre al nostro territorio ulteriori scelte calate dall’alto .

Tragico esempio di imposizione il “Bombolone” nel bel mezzo di Costa Morena  che mette nei seri guai le attività di porto ed aeroporto ; il Cobas ha sempre avuto come obiettivi  tra i più importanti  proprio il porto ed aeroporto dove addirittura smantellano la torre di controllo lasciando per terra  centinaia di lavoratori.  

 Il Fronte unico deve comprendere  i cittadini che lottano  per un modello di sviluppo alternativo,che non si arrendono alla distruzione di questa città;  che vedono cancellare i pochi impegni presi per Brindisi come nel caso della fase di decarbonizzazione di Cerano che vede quasi 1.000 lavoratori andare a casa.

Nel giorno dello sciopero il corteo  attraverserà le strade del centro per arrivare   prima al Comune e poi  in Piazza Santa Teresa, dove  con i diversi rappresentanti presenti al corteo saliremo in Prefettura per una riunione.

Alla riunione   le diverse vertenze presenti in piazza spiegheranno la loro situazione e chiederanno   al Signor  Prefetto di Brindisi, Michela La Iacona, di sostenere la urgente necessità di un incontro qui a Brindisi con il  Governo Nazionale e  Regionale ed aziende interessate  .

Lo sciopero nasce anche dalle preoccupazioni per come sono state gestite alcune vertenze , in particolare quella sulla  Basell, che ha partorito una sonora sconfitta. 

Se si continua su questa strada Brindisi sarà  una città destinata a scomparire nei prossimi anni ,

impediamolo con tutte le nostre forze !!!

Brindisi 23.01.2024

Per il Cobas Roberto Aprile e Cosimo Quaranta

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Nell’ospedale Perrino di Brindisi è stata eseguita oggi la prima infusione di cellule CAR-T (Chimeric antigen receptor T-cell therapies) su un paziente di 47 anni con linfoma non Hodgkin. A dare la notizia Domenico Pastore, direttore dell’Unità operativa complessa di Ematologia con trapianto.

L’autorizzazione all’utilizzo della CAR-T, la terapia innovativa per la cura di alcuni tumori del sangue, è stata rilasciata dalla Regione Puglia nel mese di giugno scorso, a conclusione di una articolata procedura di accreditamento. Brindisi è diventato il secondo centro operativo in Puglia e il settimo nel Sud Italia.

Nel mese di dicembre l’uomo era stato sottoposto a un prelievo di linfociti nel Centro trasfusionale, diretto da Antonella Miccoli. Le cellule del sangue sono state inviate in un laboratorio in Olanda e modificate geneticamente in modo da far esprimere sulla loro superficie un recettore (CAR) in grado di riconoscere, attaccare e distruggere le cellule tumorali. Dal laboratorio sono poi state trasportate in ospedale e reinfuse nel paziente. Il team multidisciplinare che si occupa di CAR-T è composto da ematologi, trasfusionisti, farmacisti, neurologi, cardiologi e rianimatori.

La CAR-T offre una possibilità di cura per alcuni tipi di linfoma non Hodgkin o di leucemia acuta linfoblastica B che non rispondono alle terapie convenzionali. Questa terapia cellulare immunitaria è, al momento, la massima espressione di medicina personalizzata, perché può essere utilizzata solo in quel paziente, e di medicina di precisione, perché colpisce solo le cellule tumorali. Tutto il processo porta quindi alla produzione di un farmaco “vivente” specifico per ogni persona.

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UE: COLDIRETTI, BENE RICHIESTA “MORATORIA” CIBI ARTIFICIALI DA 12 PAESI

NON E’ CARNE, IN UE GIA’ VIETATI CONSUMO ANIMALI CLONATI E ORMONI

 

“L’alleanza nata in Europa fa proprie le perplessità sollevate per prima dalla Coldiretti e conferma il ruolo di apripista dell’Italia che è leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare, nelle politiche di tutela della salute dei cittadini anche grazie alla legge approvata.” E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere apprezzamento per il protagonismo a livello comunitario del Ministro dell’agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida che ha portato alla presentazione per il Consiglio UE  "Agricoltura e pesca" del 23 gennaio 2024 del documento sottoscritto da ben 12 Paesi che prevede una “moratoria” sul cibo a base cellulare.

Nel testo condiviso dalle delegazioni austriaca, francese e italiana con il sostegno anche di quelle ceca, cipriota, greca, ungherese, lussemburghese, lituana, maltese, rumena e slovacca viene chiesto infatti – riferisce la Coldiretti - che “prima di qualsiasi autorizzazione alla produzione e al consumo di cibi a base cellulare la Commissione Europea debba avviare una consultazione pubblica sui prodotti a base cellulare” che “non possono mai essere chiamati carne” e pongono “questioni etiche, economiche, sociali e ambientali, nonché sulla nutrizione e sulla sicurezza sanitaria” rimettendo in discussione il quadro normativo attuale che risulta inadeguato.  

La presa di posizione di un numero crescente di Paesi è una risposta – precisa Prandini - all’esigenza di avere analisi di impatto univoche da parte della ricerca pubblica ed evitare di trasformare i cittadini in cavie umane, come per primi abbiamo chiesto con la raccolta di oltre 2 milioni di firme a sostegno della legge approvata, con più di 2mila comuni che hanno deliberato a favore spesso all’unanimità, tutte le Regioni di ogni colore politico ed esponenti di tutti gli schieramenti oltre a Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei e Sindaci.

La crescente diffidenza conferma infatti la necessità di rispettare il principio di precauzione di fronte ad una nuova tecnologia con molte incognite che rischia di cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda” continua Prandini nel sottolineare che “proprio per questo la sfida che la Coldiretti lancia alle istituzioni europee è che i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione non vengano equiparati a cibo ma bensì a prodotti a carattere farmaceutico”.

Sul piano etico e sanitario nel documento – continua la Coldiretti - si evidenzia che occorre tenere conto del fatto che la UE ha già deciso di vietare gli alimenti prodotti da animali clonati e la carne trattata con ormoni” utilizzati invece nei bioreattori per i cibi artificiali mentre sul piano economico si esorta “la Commissione e tutti gli Stati ad adottare misure preventive contro monopoli della produzione alimentare” favoriti dagli elevati costi fissi ed economie di scala che avvantaggiano pochi produttori su larga scala con il rischio di dipendenze lungo la catena alimentare.

A preoccupare i 12 Paesi è anche la necessità di mantenere i pascoli anche nelle zone meno favorite e montane, che forniscono servizi ambientali inestimabili come lo stoccaggio del carbonio e ad evitare che – conclude la Coldiretti - aumentino le disuguaglianze per quanto riguarda l'accessibilità economica dei prodotti a base di carne genuina ai consumatori.

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BENI ARCHEOLOGICI: IL 24 E 25 GENNAIO 2024 A UNISALENTO

GIORNATE INAUGURALI DEL 45ESIMO ANNO ACCADEMICO

DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE “DINU ADAMESTEANU”

Sono in programma mercoledì 24 e giovedì 25 gennaio 2024, nella sala conferenze del Rettorato dell’Università del Salento (piazza Tancredi 7, Lecce), le giornate inaugurale del 45esimo anno accademico della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Ateneo “Dinu Adamesteanu”.

La prima giornata aprirà alle 9, con gli interventi del Rettore Fabio Pollice, a cui faranno seguito quelli del Direttore del Dipartimento di Beni Culturali Raffaele Casciaro, del Direttore della Scuola Gianluca Tagliamonte, della Direttrice del Segretariato Regionale del Ministero della Cultura Maria Piccarreta, della Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce Francesca Riccio e del Sindaco di Castro (Le) Luigi Fersini.

Il focus dell’inaugurazione è l’incontro di studio “L’eredità di Taranto. La scultura tra il IV e il III sec. a.C” organizzato su proposta di Francesco D’Andria, professore emerito di Archeologia classica dell’Università del Salento nonché Accademico dei Lincei, si pone come prosecuzione della recente mostra «Athenaion. Tarantini, Messapi e altri nel santuario di Atena a Castro», tenutasi fra il 20 gennaio 2022 e il 30 ottobre 2023 presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto. In quell’occasione si presentò in copia la statua colossale di Atena e alcuni importanti frammenti della balaustra in pietra leccese recante il motivo a “girali abitati” (peopled scrolls), rinvenuti nei recenti scavi a Castro.

Queste scoperte pongono ora l’esigenza di una riflessione e di un aggiornamento delle conoscenze sull’arte di Taranto, in particolare sulla scultura, nelle sue relazioni con i diversi contesti culturali del Mediterraneo. Per Taranto il periodo compreso tra IV e III sec. a.C. corrisponde alla sua massima fioritura, segnata in modo indelebile da personalità come Archita, nel campo della filosofia e della politica, e Lisippo, nelle grandi opere di scultura.  Questo periodo di intensa creatività fu avviato a conclusione dopo la sconfitta della polis da parte dei romani nel 272 a.C., sino alla definitiva conquista del 209 a.C.

Il Convegno vuole pertanto approfondire le modalità di costituzione e sviluppo delle officine di scultura a Taranto sulla base delle fonti letterarie e dei materiali, in stretta relazione con le committenze pubbliche e private. L’impatto delle creazioni artistiche tarantine sarà analizzato in una prospettiva multidisciplinare, al fine di riconoscere la trama delle relazioni con i diversi ambiti del mondo indigeno e con la realtà centro-italica, siceliota, della Grecia propria e dei grandi centri di produzione scultorea del Mediterraneo.

La pubblicazione degli Atti del Convegno fornirà inoltre uno strumento ineludibile per una migliore conoscenza di una delle stagioni di maggiore creatività nella storia della Puglia e dell’intero Mediterraneo antico.

«Una tale iniziativa, che vede il coinvolgimento di numerosi e insigni studiosi da tutta Italia e dall’estero», afferma il professor Tagliamonte, «risponde non soltanto ad una esigenza di approfondimento scientifico, ma anche a quella di comunicare all’esterno i risultati delle più recenti ricerche». «Mi è inoltre gradito» aggiunge il Direttore della Scuola «ringraziare tutti gli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa».

Istituita nel 1979 e attiva dall’anno accademico 1979-1980, la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “Dinu Adamesteanu” dell’Università del Salento è una delle più note e frequentate in Italia. Nel corso degli anni ha formato allievi provenienti da tutta Italia, alcuni dei quali ricoprono oggi incarichi di rilievo presso le strutture centrali e periferiche del Ministero della Cultura, università e centri di ricerca.

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