Redazione

Approda al Ministero la ‘DOP Pomodoro di Puglia’, con il disciplinare per la valorizzazione del pomodoro ed il rilancio dell’economia foggiana e pugliese, con il 40 percento del pomodoro italiano che viene proprio dalla Capitanata che da sola produce il 90% del pomodoro lungo. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione al passaggio al Ministero dell’Agricoltura del disciplinare della ‘DOP Pomodoro di Puglia’ dopo che non sono state presentate osservazioni.

“Con il rincaro delle spese anche a causa della siccità grave che si è trasferito a valanga sui costi di produzione, quest’anno produrre un ettaro di pomodoro lungo è costato agli agricoltori in media 3.000 euro in più, mentre allo scaffale si paga più la bottiglia che il pomodoro. E’  vitale che venga riconosciuto il giusto prezzo al prodotto ed il corretto valore dato dall’origine in etichetta per salvaguardare i produttori ed i consumatori, con il marchio comunitario DOP che rappresenta un plus in termini di distintività”, afferma Mario de Matteo, presidente di Coldiretti Foggia.

La siccità e gli eventi estremi si sono aggiunti al rialzo dei costi di produzione con il risultato che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti regionale, che è il margine della distribuzione commerciale che specula con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità. La Puglia è il principale polo della salsa Made in Italy nel Mezzogiorno – aggiunge Coldiretti Puglia - con oltre 19mila ettari concentrati per l’87% proprio a Foggia, leader nel comparto con 3.500 produttori di pomodoro che coltivano mediamente una superficie di oltre 17mila ettari, per una produzione di 20 milioni di quintali. Dati ragguardevoli se confrontati al resto d'Italia con i suoi 50 milioni di quintali di produzione e i 77mila ettari di superficie investita.

D.O.P. e I.G.P. sono marchi europei che  identificano – spiega Coldiretti Puglia – prodotti che possiedono caratteristiche peculiari, legate da origini storiche al determinato territorio indicato nella denominazione, e dalla accurata e precisa applicazione di un disciplinare di produzione. Di scelta del Ministero delle Politiche Agricole l’area delimitata e la nomenclatura, basate su comprovata ricostruzione storica che i consorzi di valorizzazione devono documentare. Per i prodotti DOP è previsto che tutto il processo produttivo avvenga nell’area delimitata dal disciplinare di produzione, trasformazione e confezionamento inclusi.

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Un week end all’insegna delle tipicità e del valore delle piccole comunità cittadine nel nome del fico mandorlato. Si svolgerà a San Michele Salentino, da venerdì 30 agosto a domenica 1° settembre, la 22ª edizione del Festival del Fico mandorlato, consolidata kermesse che, legata al prodotto protagonista di un territorio, convoca nella cittadina dell'Alto Salento istituzioni, enti, soggetti pubblici e provati, e tutti coloro che da sempre sanno di essere parte di un’esperienza, di una cittadinanza legata al Fico Mandorlato. Promosso dall’associazione di promozione sociale “Hortus Puglia”, con gli sforzi condivisi dal Comune di San Michele Salentino e dalla Provincia di Brindisi, ed il patrocinio di Regione Puglia, Camera di Commercio Brindisi-Taranto e Gal “Alto Salento”, il Festival sarà presentato ufficialmente nel corso di una conferenza stampa convocata per giovedì 29 agosto alle ore 11 nel Salone di Rappresentanza della Provincia, nel corso della quale verranno ufficializzati tutti i dettagli della manifestazione.
 
Alla conferenza stampa partecipano il presidente di “Hortus Puglia”, Pierangelo Argentieri; il sindaco del Comune di San Michele Salentino, Giovanni Allegrini, il presidente della Provincia, Toni Matarrelli ed il presidente del Gal “Alto Salento”, Bonaventura Cucci.
 
«Questa edizione vedrà il massimo impegno dei “fichetti”, giovanissimi sammichelani che da due anni stanno condividendo il percorso organizzativo della manifestazione, aumentando di anno in anno l’assunzione di responsabilità, nella condivisione del progetto e nella innovazione nel presentarlo – ha detto Pierangelo Argentieri, presidente di “Hortus Puglia” -. A scorrere il programma si noterà la ventata d’aria fresca, data dalle giovani menti, figlie del nostro territorio e l’evidenziarsi delle antiche e salde radici delle quali ci si può vantare. Con un programma che tiene in conto le attenzioni di un vasto pubblico e non perde di vista la mission del Festival attendiamo a San Michele davvero tantissima gente…».
 
«Gusto e tradizione si confermano gli ingredienti di un appuntamento che di anno in anno consolida qualità ed esperienza, caratterizzandosi sempre più come valido esempio di valorizzazione del territorio», ha spiegato il presidente della Provincia Toni Matarrelli.
 
«Questo 2024 è un anno davvero speciale per il Festival – ha dichiarato il sindaco Giovanni Allegrini -. Da un lato, segna il rafforzamento della collaborazione con l’associazione "Hortus Puglia", che è riuscita a trasmettere alle nuove generazioni la passione per la promozione del nostro prodotto di eccellenza; dall’altro, si distingue per la produzione di un fico mandorlato di alta qualità. Le elevate temperature e l'assenza di piogge hanno anticipato la maturazione dei fichi. I produttori segnalano un calo del 20% nella produzione, ma con una qualità nettamente superiore in termini di gusto rispetto allo scorso anno. Chi visiterà San Michele Salentino troverà un prodotto pronto con una qualità davvero interessante. L'Amministrazione comunale – conclude - sostiene con convinzione l'organizzazione di questo evento, occasione anche per confermare la collaborazione tra le comunità della "Ficus-Net: la Rete Mediterranea delle Città del Fico"».fichi_festival_del_fico_mandorlato_san_michele_2.jpeg

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Festa grande a Stornarella, in provincia di Foggia, grazie al gioco del Lotto. Nella località pugliese, come riporta Agipronews, vinti 16mila euro in seguito ai numeri 34-46-82 sulla ruota Nazionale. Da segnalare anche uan vincita da 12.500 euro a Monopoli, in provincia di Bari. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 4,2 milioni di euro, per un totale di 839 milioni da inizio anno.

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Mesagne, l’«Enigma Leonardo» domani sera alla grande mostra «Sette secoli di arte italiana».

È una chiusura d’agosto con fuochi d’artificio, quella che si prepara a vivere la grande mostra «Sette secoli di arte italiana», allestita nel castello di Mesagne (Brindisi) per la cura del prof. Pierluigi Carofano e organizzata - nell’ambito del Protocollo d’Intera Puglia Walking Art - da Micexperience Rete d’Imprese, con enti promotori il Comune di Mesagne e la Regione Puglia, in collaborazione con il Ministero della Cultura.
C’è tanta attesa, infatti, per l’ultimo evento di «Agosto in mostra», serie di iniziative collaterali all’esposizione in un mix di esperienze sensoriali ed arte, quale offerta unica di turismo di qualità e cultura. Insomma, dopo gli «Aperimostra» e le visite guidate gratuite nelle serate domenicali, dopo le «Digital VR Experience» e le curiosità scoperte con il planetario nell’esplorare il genio del Rinascimento, ora quell’«uomo universale agli estremi confini della mente e dell’arte», come pure è stato scritto di Leonardo, sarà al centro di una serata specialissima, al pari delle opere, sue e della sua bottega, esposte a Mesagne.
È intitolata “Enigma Leonardo”, infatti, la serata realizzata grazie al Centro Diagnostico “Omega”, in programma domani, giovedì 29 agosto a partire dalle ore 20,30 nel castello di Mesagne. A curarne i minimi dettagli sarà il dott. Nicola Barbatelli, studioso di Leonardo, collaboratore con l’organizzazione della mostra e curatore nel catalogo della scheda: “Leonardo da Vinci e assistente (Vinci 1452 - Amboise 1519), Vergine delle rocce, olio su tavola trasferito su tela, cm 154×125”.  Senza svelare nulla dell’attesa serata si ricorda che il dott. Barbatelli, a proposito di quest’opera davvero importante esposta a Mesagne, scrive in catalogo: «…segna con giustezza un prezioso punto di interesse per la comprensione delle dinamiche di collaborazione tra Leonardo e i suoi più dotati allievi». E ancora: «…l’eccezionale esecuzione di alcuni dettagli della versione Cheramy, interpretati in un’ottica che forse non si conforma rigorosamente all’originale francese, suggerisce che l’impegno di Leonardo da Vinci non si sia limitato esclusivamente al ruolo di regista dell’impresa, bensì abbia implicato una partecipazione più diretta e approfondita».
«Senza nulla togliere alle altre 50 opere originali, che descrivono il percorso di sette secoli di arte italiana, è indubbio che la “Vergine delle rocce” è l’opera sulla quale si soffermano maggiormente i visitatori e chiedono alle guide – ha detto Pierangelo Argentieri, presidente di Micexperience Rete d’Imprese -. Per la prima volta in Puglia, è lei che attrae ed affascina al pari dell’autore, che è il vero genio del Rinascimento quello che, ci hanno ricordato, ha esplorato in solitudine i campi più diversi dell’arte e della scienza, allargando in modo decisivo le conoscenze precedenti. A Mesagne, dunque – ha concluso Argentieri – partendo dalla “Vergine delle Rocce versione Cheramy”, opera di Leonardo e collaboratore, ospitata in mostra, verremo trasportati in un viaggio avvincente e appassionante attraverso documenti inediti e videoricostruzioni. Così Leonardo sarà davvero, e pienamente, tra noi».

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La CGIL Camera del di Lavoro di Mesagne esprime solidarietà alle Lavoratici e ai Lavoratori della azienda Ruggiero per come sono stati trattati, sostiene tutte le iniziative che le organizzazioni sindacali, FAI-FLAI-UILA, metteranno in campo, a partire dallo Sciopero di Giovedì 29 agosto con presidio permanente davanti alla sede della azienda.

Questo territorio già duramente provato non può subire un’altra chiusura, di uno stabilimento peraltro che sino a qualche tempo fa veniva annoverato come all’avanguardia e virtuoso.

Questa Camera del Lavoro solidarizza con i Lavoratori e le loro Famiglie e si schiera a difesa della loro Dignità.

Auspica che tutti gli attori interessati da questa vicenda unitamente alle Autorità territoriali si adoperino per dare una soluzione positiva a questa crisi improvvisa, quanto inimmaginabile, riaprendo una prospettiva lavorativa per Tutte le Lavoratrici ed i Lavoratori.

La CdL resta a disposizione per qualsiasi azione utile alla soluzione positiva della crisi.

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Distretto socio-sanitario di Francavilla Fontana, potenziamento dell’assistenza territoriale. Al via dal primo settembre il progetto “Chirurgo sul territorio” che prevede l’attivazione di un nuovo ambulatorio nei comuni di Ceglie Messapica e Oria, afferenti al Distretto socio-sanitario di Francavilla Fontana.

“Il progetto - dice il direttore del Distretto, Gabriele Argentieri - ha l’obiettivo di mettere al servizio del territorio le professionalità e le competenze specialistiche aziendali, così da ampliare l’offerta delle prestazioni e rispondere alle necessità dei cittadini”.

Il nuovo ambulatorio, attivo a Oria il lunedì e a Ceglie Messapica il mercoledì, dalle 8.00 alle 13.30, sarà curato dal dottor Alessandro Perrone, dirigente medico di chirurgia generale esperto anche in coloproctologia e vulnologia. 

Gli utenti possono richiedere prime visite e controlli prenotabili tramite Cup, oppure visite chirurgiche domiciliari con richiesta del medico curante compilata su apposito modulo da prenotare al Cup.

Nel Poliambulatorio di Oria, come nel Presidio di Assistenza di Ceglie Messapica, è stata inoltre potenziata l’assistenza con un aumento delle ore di specialistica ambulatoriale nella branca di Geriatria affidata al dottor Nicola Montenegro, che effettua sia visite ambulatoriali che domiciliari con le stesse modalità di prenotazione.

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Si chiama DifferenziApp e scaricandola sul tuo smartphone sarà più facile fare la raccolta differenziata.

Il Gruppo AVR è impegnato da molti anni nel migliorare il processo di economia circolare attraverso azioni mirate e l’utilizzo di tecnologia a supporto di un maggiore contatto con i cittadini, per poter insieme essere protagonisti del cambiamento e fare la differenza.

La puglia e la città di Brindisi in particolare, sono al centro di questo processo migliorativo necessario a trasformare l’impegno di AVR in un risultato concreto e tangibile per le Amministrazioni e per i cittadini.

Abbiamo scelto di lanciare DifferenziApp dopo averla revisionata e migliorata nella fruibilità e nei contenuti, rendendola parte del processo di economia circolare. Un alleato a disposizione di ogni cittadino per una raccolta differenziata efficace ed efficiente.

La nuova DifferenziApp aiuterà a differenziare correttamente, fornirà il calendario del conferimento sia per le utenze domestiche che non-domenstiche, permetterà di sapere dove buttare i rifiuti con la sezione “dove lo butto”, conoscere gli orari di apertura, i numeri di telefono utili e la dislocazione dei centri di raccolta.

Prenotare il ritiro dei rifiuti ingombranti sarà semplice e immediato grazie alla funzione inserita nell’App e collegata con i database degli utenti TARI ma sarà possibile anche fare segnalazioni mirate di eventuali problemi ambientali o mancati ritiri.

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Ci sono quattro entità salentine che, in diversi ambiti e per diversi meriti, il mondo ci invidia. Sono tre personalità ed un evento, si tratta dell’allenatore della nazionale maschile italiana di pallavolo Ferdinando “Fefè” De Giorgi, l’étoille del Teatro alla Scala di Milano Nicoletta Manni, il docente di informatica e imprenditorialità giovanile Daniele Manni (questi ultimi due non sono legati da parentela, almeno relativamente alle ultime generazioni) e La Notte della Taranta.notte_della_taranta_2024.jpg

Partiamo proprio dalla Notte della Taranta la quale, giusto qualche giorno fa, ha chiuso in bellezza la maestosa edizione 2024. È probabilmente il più grande e importante festival di musica folk e cultura popolare al mondo amato e partecipato dai giovani. Giunta alla 27° edizione, a partire dal 1998 il Festival mira a valorizzare la musica tradizionale salentina attraverso la sua riproposta e la contaminazione con altri linguaggi musicali. Si svolge nel mese di agosto, in forma itinerante in varie piazze del Salento, iniziando da Corigliano d'Otranto e culminando nel concertone di Melpignano che vede la partecipazione di musicisti di fama nazionale ed internazionale. La Notte della Taranta è un bene culturale e la sua forza è messa in luce dal forte legame della comunità con le proprie radici culturali e tradizioni, confermando come la cultura salentina non sia solo un patrimonio del passato, ma una forza viva che continua a unire e ispirare passate e presenti generazioni. Per la prima volta, questa edizione è stata trasmessa in diretta, in prima serata, su Rai Tre raccogliendo un successo inaspettato con quasi un milione di telespettatori ed uno share del 9 per cento.de_giorgi_fefè.jpg

Ferdinando “Fefè” De Giorgi, nato a Squinzano nel 1961, è uno degli sportivi più vincenti al mondo, prima come giocatore e poi come allenatore. Con le sue imprese ha scritto la storia del volley italiano e mondiale. Come giocatore, De Giorgi è stato uno dei migliori palleggiatori italiani. Entra nel mondo della Serie A di pallavolo nella mitica Panini di Modena di Julio Velasco nel 1986 vincendo subito lo scudetto. L’anno successivo esordisce in maglia azzurra all’età di 26 anni con un percorso che, vista la sua statura (è alto “solo” 1 metro e 78), è quello dei meriti acquisiti sul campo. Come giocatore di club nel suo palmares si contano: 3 coppe del mondo, una Coppa Confederale, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Ma è l’esperienza con la maglia della Nazionale italiana che ha fatto entrare De Giorgi nella leggenda. Da giocatore ha fatto parte di quella che è passata alla storia come la Generazione dei fenomeni, un gruppo di campioni che negli anni ’90 ha vinto con la maglia azzurra tre titoli mondiali consecutivi: 1990, 1994, 1998. Complessivamente “Fefè” ha collezionato ben 330 presenze in Nazionale vincendo anche 1 Campionato Europeo e 3 World League. Da allenatore, dopo l’esperienza di Cuneo, è passato a Perugia con cui ha conquistato uno storico accesso alla finale scudetto per poi approdare alla Lube Volley dove ancora una volta fa la storia: in pochi anni vince 1 scudetto (2005-2006), 2 Coppa Italia (2007-2008 e 2008-2009), 1 Coppa CEV (2005-2006) e 2 Supercoppa italiana (2006 e 2008). Nel giugno 2021 viene chiamato ad allenare la Nazionale italiana di pallavolo maschile. Qui De Giorgi e i suoi campioni vincono il torneo, dopo 16 anni dall’ultima vittoria degli azzurri. Un successo che gli vale la Palma d’Oro al Merito Tecnico, massima onorificenza del CONI per i tecnici sportivi, e il titolo di Cavaliere della Repubblica. Nel 2022 guida l’Italia alla vittoria del Campionato Mondiale in Polonia, in finale contro i padroni di casa, 24 anni dopo l’ultimo oro mondiale degli azzurri, allora con lo stesso Ferdinando De Giorgi in campo come giocatore. Nel 2024 guida la nazionale alle Olimpiadi di Parigi portando l’Italia ad essere la quarta squadra più forte del mondo.manni_nicoletta.jpg

Originaria di Santa Barbara, frazione di Galatina (dove è nata nel 1991), Nicoletta Manni ha iniziato a danzare da giovanissima a Copertino, nella scuola diretta dalla madre. A 11 anni supera con il massimo dei voti gli esami della metodologia Royal Academy of Dance, successivamente a 12 anni viene ammessa alla scuola di ballo dell'Accademia Teatro alla Scala di Milano, dove si diploma nel 2009. Subito dopo aver conseguito il diploma, è stata ingaggiata per un periodo nella compagnia Staatsballett di Berlino fino al dicembre 2012 con la quale ha danzato in diversi balletti del repertorio classico e coreografie contemporanee. Nel 2013, su invito del direttore Machar Vaziev, partecipa alle audizioni per il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala e risulta al primo posto della graduatoria. Nell'aprile 2014 è nominata prima ballerina. Nel 2015 riceve una candidatura al Prix Benois de la Danse per Le jeune homme et la mort di Roland Petit. Nel settembre 2020 riceve il premio “Danzatore dell’anno sulla scena internazionale” nella quarantottesima edizione di “Positano premia la danza Léonide Massine”. L'8 novembre 2023 è nominata étoile del Teatro alla Scala dal sovrintendente Dominique Meier sul palcoscenico del teatro, al termine della seconda rappresentazione dove ha danzato come Tat'jana in coppia con l'étoile Roberto Bolle nel balletto Onegin. «È un'emozione grandissima che nessuno di noi si aspettava di vivere», ha commentato così Anna De Matteis, la madre di Nicoletta, e nelle sue parole c'è tutto l'orgoglio di una madre all'indomani della nomina della sua figliola a étoile della Scala. Il coronamento di un sogno partito da una scuola di danza di periferia, a Santa Barbara, piccola frazione di Galatina nel cuore del Salento, e che si è concluso in uno dei teatri più importanti del mondo. Il mese seguente ha danzato nel ruolo di Swanilda in occasione della prima assoluta della Coppélia di Aleksej Ratmanskij, mentre nel 2024 ha ottenuto una seconda candidatura al Prix Benois per la sua interpretazione come Medora ne Le Corsaire di Manuel Legris.manni_daniele.jpg

Infine, Daniele Manni è figlio di genitori di Racale, emigrati in Canada nel 1958. Giunto nel Salento ad 11 anni, nel 1970, da allora vive e lavora sul territorio. Insegna informatica da 34 anni presso l’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce e da sempre destina il 40-50% delle ore di lezione a materie non convenzionali quali innovazione, creatività e cambiamento al fine di incentivare i suoi studenti nella creazione e gestione di micro attività imprenditoriali innovative, le cosiddette “startup”. Le micro imprese, sia economiche che sociali, ideate dai suoi studenti spaziano dalla tecnologia all’ecosostenibilità, dalla promozione del territorio all’impegno sociale, e negli ultimi 15 anni hanno fatto incetta di premi e riconoscimenti, nazionali ed internazionali. Dal 2020 applica e diffonde l’originale didattica “studente-centrica”, la quale stimola ogni singolo studente ad individuare e ad applicarsi in quelle che sono le sue passioni, aspirazioni e talenti. Oltre a numerosissimi premi nazionali, Daniele Manni si è distinto soprattutto a livello internazionale. Nel  2015 è stato candidato al “Global Teacher Prize” (meglio conosciuto come il premio “Nobel “ per l’Insegnamento). Nel 2018 e nel 2020 è giunto sul podio degli “Innovation and Entrepreneurship Teaching Excellence Awards”. Sempre 2020 ha vinto il “Global Teacher Award” in India e ha ricevuto il titolo di “Docente dell’Anno 2020”. Nel 2023 è stato il primo docente italiano a vincere il prestigioso “GESS Education Award” a Dubai e nel 2024 la prestigiosa rivista americana “CIO Look” gli ha dedicato la copertina di gennaio, inserendolo tra i 10 protagonisti al mondo più influenti in ambito Education. Pochi mesi fa, a giugno, grazie alla startup sociale anti bullismo “Mabasta” ideata e condotta dai suoi studenti, la sua scuola è risultata nella Top 10, tra le dieci migliori scuole al mondo ai “World’s Best School Prizes”.

Naturalmente, di protagonisti, personalità e altre peculiarità del Salento, uniche al mondo e molto apprezzate, ve ne sono a decine (le coste, il barocco, il pasticciotto, la frisa, il rustico, il caffè leccese, etc.). Torneremo a parlarne.

Primitivo Trad, canti e danze popolari: mercoledì 28 agosto a Mesagne.

A Mesagne torna l’appuntamento con le musiche tradizionali ed originali del Sud Italia. Nell’atrio del Comune di Mesagne, in via Roma 2 a partire dalle ore 21, mercoledì 28 agosto si terrà l’attesa esibizione del gruppo Primitivo Trad composto da Cosimo Pastore, strumenti a corda e voce; Francesco Pastorelli al tamburello e voce; Daniele Giumentaro alla fisarmonica. Ad impreziosire lo spettacolo, ci saranno Anna Lì – raffinata interprete e ricercatrice dei canti tradizionali di Mesagne e dell’Alto Salento - e Luca Petrilli, tamburi a cornice e voce. I due musicisti, Anna Lì e Luca, che fanno parte dell’Associazione Tarantarci, suonano insieme dal 2007, prima con il gruppo  Takatatùm ora negli Officina Popolare. L’evento, inserito nella rassegna “Estate alla Di Vittorio” col sostegno della Flc Cgil Brindisi, è patrocinato dalla città di Mesagne.

Sono 40 i roghi attivi in Puglia rilevati dalla Nasa a causa della mancanza di piogge e della siccità grave che hanno  mandato in fumo già 2.873 ettari nel 2024.  E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia delle rilevazioni satellitari del sistema FIRMS, con la conta degli ettari coinvolti dagli incendi registrata dalla banca dati di Effis Copernicus.

Ogni rogo – stima la Coldiretti regionale – pesa sulle tasche dei cittadini per oltre diecimila euro all’ettaro considerando le spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate.

Nelle aree bruciate dagli incendi – sottolinea la Coldiretti – saranno impedite tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di appassionati ma viene anche a mancare un importante polmone verde, senza dimenticare i drammatici effetti sul turismo. Ai problemi causati dal clima anomalo con alte temperature, siccità e vento, si aggiungono peraltro – ricorda la Coldiretti – la disattenzione e il dolo, con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente.

Tra i consigli elaborati da Coldiretti, la prima regola da seguire nel bosco è quella – afferma la Coldiretti – di evitare di accendere fuochi non solo nelle zone boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne – precisa la Coldiretti – non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi.

Inoltre – continua la Coldiretti – non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio – consiglia la Coldiretti – non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili.

Proprio per garantire una funzione di controllo e monitoraggio contro i piromani è importante valorizzare il ruolo di sentinelle del territorio svolto dalle imprese agricole – conclude Coldiretti – dando un giusto riconoscimento a chi garantisce una costante presenza, soprattutto nelle zone più interne, che fa da argine anche al dissesto idrogeologico.

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