Redazione

Radiologia interventistica BR. Amati: “Conferenza dei sindaci urgente con assessore, DG e primario. Richiesta a Marchionna. Subito attiva unità dipartimentale”.

Di seguito, la dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati.

“Ho chiesto al sindaco di Brindisi Pino Marchionna di convocare con urgenza una conferenza dei sindaci, con l’assessore regionale, i consiglieri regionali, il DG e il direttore dell’unità operativa, per affrontare e risolvere in poche ore la grave carenza della radiologia interventistica al Perrino, causata dalle gravi disattenzioni e sottovalutazioni delle burocrazie sanitarie.

"Quella della radiologia interventistica è la carenza di una specialità salva-vita, riguardante la salute di tutti i cittadini della provincia di Brindisi, che negli ultimi mesi è stata trattata con minore attenzione anche rispetto a una qualsiasi inaugurazione - con tanto di comunicati, selfie e foto di gruppo - di un ascensore, di un montacarichi o dello spostamento di una carta da una scrivania all’altra.

"E, per evitare complicazioni logistiche o scuse, ho consigliato a Marchionna di convocare l’incontro a Bari, nella sede del Consiglio regionale; per la logistica me ne occupo io.

"La radiologia interventistica è un problema di rango regionale che va certamente centralizzato, poiché trattasi di una branca specialistica salva-vita, tipica degli ospedali regionali di II livello, non assoggettabile alle regole della territorialità provinciale. Ma nel frattempo che si risolva questo vulnus di partenza, magari con AziendaZero, in grado di superare un’irragionevole modalità organizzativa tendente a considerare ogni Asl come una monade, c’è bisogno d’istituire al Perrino un’unità operativa dipartimentale, assumendo tutti i costi necessari, incentrata sul personale in servizio e su altri radiologi che hanno già dato la disponibilità ad accettare l’offerta di lavoro della Asl Brindisi. Ovviamente, bisognerà associare ai professionisti medici il personale delle altre professioni sanitarie necessarie.

"In poche parole, non bisogna ripetere gli errori e le sottovalutazioni del passato, che ci hanno portato a distruggere un servizio di grandissima efficienza, a causa di litigi, ripicche, allontanamenti, accomodamenti e rifiuti nel riconoscere modalità organizzative in grado di attribuire indennità speciali e comunque certamente inferiori a molte altre pagate inutilmente. E mi fermo qui, perché non è questa l’ora dei processi, ma ne accenno al solo fine di evidenziare che anche in questo caso si tratta di vicende generate dalla disattenzione delle burocrazie sanitarie, con i politici responsabili della mancata conoscenza nel dettaglio delle magagne e della mancata reazione in termini disciplinari a tanto scempio.” 

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Lotto, a Taranto colpo da 62.250 euro. La Puglia sorride con il Lotto. Nell’estrazione di martedì 9 gennaio, come riporta Agipronews, a Taranto da segnalare una vincita sulla ruota Nazionale da 62.250 euro grazie a quattro terni e una quaterna. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 5,8 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 45 milioni dall'inizio dell'anno.

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CLIMA: COLDIRETTI PUGLIA, SICCITÀ E SCIROCCO TAGLIANO PRODUZIONE DI CARCIOFI (-60%); PREZZI STRACCIATI PER ‘VIOLETTO BRINDISINO’ (20 CENT)

Invasione di carciofi dall’estero, soprattutto dall’Egitto

La siccità e i venti di scirocco con alti tassi di umidità hanno tagliato la produzione di carciofi del 60%, con il pregiato violetto di Brindisi che scarseggia, mentre i prezzi dopo le festività natalizie sono crollati a 20 centesimi a capolino per lo stop dei consumi di ortaggi che non riescono a coprire gli aumentati costi di produzione. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che segnala la scarsità di prodotto e al contempo il crollo repentino dei prezzi del carciofo violetto di Brindisi nei campi, mentre in controtendenza alla deflazione generale i prezzi dei prodotti alimentari nel carrello sono aumentati in media del 5,8% a dicembre anche se restano tensioni sia sulla frutta fresca e refrigerata (+13,9%) che sui vegetali freschi o refrigerati (+13,1%) per i consumatori mentre i produttori agricoli non riescono a coprire i costi di produzione.

“Inaccettabile il crollo dei prezzi di quasi il 70% per il carciofo violetto di Brindisi, il francesino, un prodotto pregiato che oggi vede le quotazioni a picco fino a 0,20 euro a capolino, anche per la concorrenza spietata delle importazioni selvagge dall’estero di prodotto di dubbia qualità da Tunisia ed Egitto. Una situazione inaccettabile in uno scenario di crisi che andrebbe affrontata con maggiore serietà senza speculare sugli anelli più deboli della filiera, gli agricoltori e i consumatori”, denuncia il presidente di Coldiretti Brindisi, Giovanni Ripa.

Va riposta una particolare attenzione – aggiunge Coldiretti Puglia – alla provenienza dei prodotti acquistati con un deciso orientamento a sostenere gli acquisti di prodotti Made in Puglia per aiutare lavoro ed economia. In Puglia si producono 1.245.400 quintali di carciofi – ricorda Coldiretti Puglia – di cui 475mila solo nella provincia di Brindisi, una delle aree vocate soprattutto per i carciofi di pregio, tanto da essersi assicurata il riconoscimento comunitario della IGP (indicazione Geografica Protetta) al carciofo brindisino.

Le famiglie – sottolinea la Coldiretti Puglia – tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. La situazione di difficoltà si estende – continua la Coldiretti – alle imprese agricole colpite dalle bizzarrie del clima che ha decimano i raccolti e dai bassi prezzi che non molti casi non coprono neanche i costi di produzione con il rischio dell’abbandono di interi territori. Ma a pesare sono anche i costi della logistica, che nel caso della frutta e della verdura arrivano ad incidere attorno ad 1/3 del totale.

Occorre lavorare – precisa la Coldiretti – per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni. In questo contesto è importante l’opportunità del Pnrr con richieste di investimenti per i contratti di filiera superiori alla dotazione – conclude la Coldiretti – e l’incremento dei fondi va nella direzione auspicata di aumentare la produzione in settori cardine, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura e “raffreddare” il carovita che pesa sulle tasche degli italiani e sui costi delle imprese.

Giornata internazionale dell’educazione

Gioventù per i Diritti Umani promuove il Diritto all’Istruzione

L’educazione è un diritto fondamentale di ogni individuo e svolge un ruolo cruciale nello sviluppo di una società prospera. Per sottolineare l rilevanza dell’istruzione a livello globale, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato con consenso una risoluzione che proclama il 24 gennaio come la “Giornata internazionale dell’Educazione”. Questa giornata speciale mira a promuovere l’accesso equo e inclusivo all’educazione di qualità per tutti, senza discriminazioni.

Gioventù per i Diritti Umani Internazionale (YHRI) è un’organizzazione non a scopo di lucro fondata nel 2001, affiliata all’associazione Uniti per i Diritti Umani, che ha come obiettivo quello di insegnare ai giovani di tutto il mondo i diritti umani, in particolare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, in modo che diventino sostenitori della tolleranza e della pace. YHRI è ora cresciuta in un movimento globale di individui, gruppi e leader nazionali e comunitari che stanno diffondendo il messaggio di ciò che sono i diritti umani e di come implementarli e proteggerli.

Gioventù per i Diritti Umani Internazionale fornisce materiale didattico sui diritti umani per le scuole e al di fuori dei tradizionali contesti educativi. Con l’obiettivo di raggiungere i giovani provenienti da diversi background, i materiali di YHRI fanno appello a persone di tutte le generazioni. Dall’insegnamento dei diritti umani attraverso conferenze e convegni a gruppi di hip-hop e danza, il messaggio si diffonde così in tutto il mondo.

Per la Giornata Internazionale dell’educazione YHRI vuole ricordare il diritto umani n. 26, il Diritto all’Istruzione che prevede:

“1. Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.”

“2. L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.”

“3. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.”

I volontari di Gioventù per i Diritti Umani credono che al giorno d’oggi, più che mai, “I diritti umani devono essere resi una realtà, non un sogno idealistico”, come scrisse l’umanitario L. Ron Hubbard, per questo motivo invitano a visitare il sito it.youthforhumanrights.org e ordinare gratuitamente il materiale educativo sui diritti umani.

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Il Sindacato Cobas ha incontrato la task force regionale sulla occupazione , Leo Caroli , per  una doppia convocazione  a Bari nella giornata del 9 Gennaio su 2 temi di particolare importanza per la nostra città.

Alle ore 12,30 si è svolto l’incontro con l’Ager(agenzia regionale dei rifiuti) sul tema dei nuovi impianti da realizzare a Brindisi.

Alle ore 14,30 si svolto  l’incontro per fare il punto sulla possibile ricollocazione degli ex-lavoratori DCM , che facevano parte della GSE.

Il Sindacato Cobas è fortemente insoddisfatto per le dichiarazioni del direttore dell’Ager(agenzia regionale dei rifiuti), Angelo Pansini, sulla realizzazione dei nuovi impianti a Brindisi.

Il direttore ha affermato che l’impianto di compostaggio è stato sì stralciato dal piano regionale dei rifiuti ma i tempi di realizzazione si sono allungati perché vivono nel percorso della nuova società Aseco,formata dall’Ager e dall’Acquedotto Pugliese.

I tempi si allungano anche per un piano di finanziamento incompleto ed  entro questo mese si dovrà  chiarire la compatibilità economica dell’impianto .

Il nostro intervento è stato molto  critico  sulle mancate azioni della  Regione Puglia sui rifiuti ed in particolare per la nostra città, per la nostra provincia.

Sono decine di anni anni che aspettiamo la realizzazione un impianto di compostaggio e di recupero materiali .

Il Presidente della task force regionale sulla occupazione si è espresso per convocare  a marzo una nuova riunione di monitoraggio, sperando  in un recupero dei ritardi accumulati ed apprezzando la sincerità del nuovo direttore  che ha detto chiaramente come stanno le cose.

L’altra riunione sulla possibile ricollocazione dei lavoratori DCM , ormai disoccupati da tempo , ha visto possibili aperture a soluzioni .

Il gruppo Dema ha riformulato i suoi piani ed esclude lo stabilimento Dema di Brindisi dalla chiusura.

Lo stabilimento Dar, sempre di proprietà del gruppo Dema, ha visto l’assegnazione di nuove attività.

Ma la gestione del gruppo che non ha liquidità rallenta di fatto le attività.

Questo impedisce di fatto il ritorno a lavoro per gli attuali disoccupati della DCM.

Si parla di un gruppo industriale che vorrebbe comprare tutto il gruppo, alimentando così maggiori speranze di un ritorno al lavoro.

Si spera che il 22 Febbraio nel corso del percorso concordatario gestito dal Tribunale di Napoli si possa vedere il fondo del tunnel.

Insomma , per questa vertenza siamo animati da buone speranze.

L’appuntamento per il comitato di monitoraggio della Regione anche qui da realizzare nel mese di Marzo.

Brindisi 10.01.2024

Per il Cobas Roberto Aprile

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Il Piano di Dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l’a.s. 2024/25 predisposto dalla Regione Puglia ha accolto, per la parte che ci riguarda, la proposta alternativa presentata dal Consiglio di Istituto e dal Collegio dei docenti del Liceo Scientifico “Fermi-Monticelli” e poi fatta propria, nella fase di redazione di sua competenza, dalla Provincia di Brindisi. Il piano Provinciale, già noto dal 7 Novembre, non aveva, all’epoca, provocato alcuna reazione.

In questi giorni la diffusione di notizie palesemente inesatte ha provocato invece roventi polemiche, pur se circoscritte, generando – crediamo involontariamente – oltre che discredito, anche confusione. Sentiamo quindi il dovere di fare alcune doverose precisazioni, per il rispetto che si deve alla verità, alla corretta informazione di cittadini e genitori, ma anche alla responsabilità e all’autorevolezza dei soggetti proponenti.

Che il curricolo della Scuola Europea dovesse unificarsi era già noto da tempo. Finora su Brindisi il primo ciclo (Nursery, Primary e Lower) è stato gestito dall’Istituto Comprensivo “Centro” e l’ultimo segmento (High School), che porta al Baccalaureato, dal Liceo Scientifico “Fermi Monticelli”. Va ricordato che in questi dieci anni entrambi i percorsi sono stati sottoposti, come accade per tutte le scuole, al severo giudizio dell'utenza, ma anche, come è prerogativa solo della Scuola Europea, al rigoroso controllo di Bruxelles. Come l’IC “Centro”, anche il nostro Liceo ha sempre confermato l’accreditamento con giudizi assolutamente positivi da parte degli ispettori europei.

Si fa presente che nel Regolamento per la Scuola Europea il legislatore ha previsto che la stessa fosse unificata presso una delle due scuole che fino ad oggi l’avevano gestita; se il legislatore avesse ritenuto prioritario collocarla presso una delle due o entrambe, avrebbe potuto prevederlo nello stesso regolamento. Nel rispetto della legislazione concorrente stato-regione ha invece lasciato che fosse il Piano regionale a stabilire la migliore soluzione, anche perché l’unificazione della Scuola Europea di Brindisi, per la singolarità che la contraddistingue, avrebbe avuto ripercussioni sulle istituzioni scolastiche in cui essa è incardinata.

Era prevedibile che la scelta a favore dell’una o dell’altra sarebbe stata difficile, ma appare  ingeneroso, oltre che inesatto, lasciare intendere che sia stata mortificata una esperienza a scapito di un’altra, quasi questa fosse senza storia e senza titoli, provocando una legittima preoccupazione in genitori e studenti. L’esperienza accumulata in questi anni ci permette di affermare con certezza che anche nell’assetto previsto nel novello piano regionale, la Scuola Europea del futuro continuerà ad essere gestita da soggetti competenti, che, con il desiderio di svolgere sempre al meglio il proprio ruolo, investiranno come sempre nella formazione di tutto il personale.

La proposta di partenza della Regione Puglia aveva previsto un accorpamento della Scuola Europea, del Liceo Scientifico “Fermi-Monticelli” e del Comprensivo “Centro”, ipotizzando così la nascita di una nuova Istituzione scolastica con oltre 1600 studenti. Questa ipotesi avrebbe dato vita quindi ad un’istituzione particolarmente complessa.  Va infatti sottolineato che non esistono nel panorama italiano altre realtà scolastiche in cui coesistono ordinamenti diversi (italiano ed europeo) su diversi gradi e con tali numeri. Anche da questa oggettiva constatazione è nata dai nostri Organismi collegiali una proposta alternativa che potesse reggere per razionalità e legittimità. 

Richiamiamo brevemente i punti di forza della nostra proposta alternativa che prima la Provincia e poi la Regione hanno fatto propria.

Anzitutto il costituendo Omnicomprensivo di cui farà parte la “Scuola europea di Brindisi”, oltre ad avere numeri più contenuti (circa 1200) avrà i plessi dei diversi gradi molto prossimi fisicamente  e quindi facilmente raggiungibili. Ciò permetterà di svolgere frequentemente attività in continuità, implementando scambi tra gli studenti dei diversi gradi, come più volte richiesto dalle visite ispettive.

La nostra proposta risponde inoltre alla necessità più volte espressa dalle famiglie degli studenti anglofoni della Scuola Europea, per lo più dipendenti ONU, di frequentare in un luogo più vicino a quello di vita e di lavoro. Preme infatti ricordare che la costituzione della sezione anglofona è condizione necessaria e inderogabile per l’esistenza della Scuola Europea stessa, in quanto, per disposizione legislativa, senza la sezione anglofona non si può costituire la corrispondente sezione italofona.

Ci teniamo infine a sottolineare che il quartiere Paradiso non verrà in alcun modo privato del presidio scolastico. I ragazzi che frequentano oggi il comprensivo “Paradiso” potranno infatti beneficiare della presenza di una istituzione scolastica, comprensiva di tutti i gradi e con un’ampia offerta formativa che fornirà loro ulteriori occasioni di incontro e di scambio anche con realtà internazionali. Tale nuovo assetto costituirà elemento di riqualificazione per il quartiere, grazie anche all’attrazione di famiglie non residenti, e rafforzerà il presidio di legalità per l’intera comunità del rione, operando efficacemente contro la dispersione scolastica. 

Questa pluralità di ragioni abbiamo offerto alla valutazione dei soggetti istituzionalmente preposti alla redazione del piano, in una disponibilità al dialogo ed al confronto che mai è venuta meno, ed evidentemente la bontà delle stesse ha fatto sì che fossero positivamente accolte.

                                                                                                                                           per il Consiglio d’Istituto

                                                                                                                             il Presidente dott. Andrea Contaldo

Supportare investimenti per l’agricoltura di precisione e l’utilizzo di tecnologie 4.0, sostituire veicoli fuoristrada per agricoltura e zootecnia nonché innovare i sistemi di irrigazione e gestione delle acque. Sono queste le finalità dell’imminente bando con cui la Regione Puglia stanzia 47,6 milioni di euro previsti dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le imprese agricole potranno presentare domanda a partire da lunedì 15 gennaio e sino al prossimo 28 febbraio. Il sostegno pubblico è concesso sotto forma di contributo in conto capitale con aliquota pari al 65% dei costi ammissibili, elevata all’80% per i giovani agricoltori. Il limite di spesa è di 35mila euro, 70mila euro per la sostituzione veicoli. 

“Un’opportunità da cogliere per il comparto primario regionale – dichiara la senatrice pugliese Maria Nocco (Fratelli d’Italia) – che va a sommarsi alle tante iniziative portate avanti dal Governo Meloni per l’agricoltura italiana, come il Fondo Innovazione di Ismea. Sul PNRR, grazie all’impegno e alla determinazione del ministro Francesco Lollobrigida, l’agricoltura ha visto aumentare i fondi dedicati sino a 7,73 miliardi di euro con 2 miliardi di euro in più per il finanziamento dei contratti di filiera nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo e ulteriori 850 milioni di euro per il parco Agrisolare, ovvero i pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici agricoli. Un successo – spiega la senatrice pugliese – portato a compimento dal ministro Raffaele Fitto che, in poche settimane, è riuscito ad incassare da Bruxelles sia l’approvazione della rimodulazione del PNRR sia il pagamento della quarta rata, portando a 101,9 miliardi di euro l’ammontare complessivo ottenuto dall’Italia. Non solo, abbiamo già richiesto la quinta rata, per aggiuntivi 10,6 miliardi di euro. Risultati concreti che rendono l’idea di come il Governo Meloni stia gestendo in maniera rapida ed efficiente la cruciale partita dei fondi PNRR, con l’auspicio – conclude Maria Nocco (FDI) – che la Regione Puglia possa emularlo nelle modalità di attuazione dei bandi affinché gli agricoltori pugliesi possano cogliere queste opportunità di innovazione e rilancio produttivo”. 

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Perrino di Brindisi, Amati: “Si muore a causa della mancanza della radiologia interventistica. Una vergogna. Applicazione provvisoria a tutti i costi e AziendaZero”

Dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati. 

“Sono anni che lamento in quasi solitudine l’assenza della radiologia interventistica all’ospedale Perrino di Brindisi, avvertendo che questa carenza genera morti. 

È una vergogna, vedere un ospedale di II livello privo di quell’importante branca specialistica salva-vita. Certo, sono pochi i medici di questa branca. Ma quei pochi, nell’attesa che diventino molti, non possono essere gestiti da ogni singola ASL, magari sottraendoseli, come se la sanità pugliese fosse di livello territoriale provinciale e non regionale. 

Sento parlare continuamente di sanità, spesso segnalando esigenze giuste ma non prioritarie, attinenti più alle ragioni dell’assistenza non tempo-dipendente e di carattere comunale, con convocazioni roboanti di tavoli, Consigli comunali e sopralluoghi in favore di telecamere, ma mai, e con altrettanto particolare ardore, dei problemi che mettono a rischio la vita. Com’è l’assenza della radiologia interventistica, appunto. 

Tutti i pazienti della provincia di Brindisi bisognosi d’interventi urgenti di radiologia interventistica scontano la pena di essere centralizzati al Perrino e restare in attesa, in condizioni gravissime, sino a quando non si ottiene la disponibilità del Vito Fazzi di Lecce o del Santissima Annunziata di Taranto. E di qui, una nuova corsa in ambulanza, nella speranza di farcela. 

Si può andare avanti così, facendo finta di nulla? 

Le soluzioni provvisorio ci sono. Bisogna solo avere il coraggio di attuarle. 

L’istituzione immediata di AziendaZero per razionalizzare il personale, anche se scarso, sull’intero territorio regionale e nelle more dotare il Perrino - sin da domani mattina - di un professionista di altra Asl in applicazione provvisoria - con tutti gli incentivi possibili e immaginabili - perché Brindisi non può rimanere così. Si muore! È chiaro?”.

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Con una semplice notizia fatta trapelare attraverso gli organi di informazione, Edison ha pensato bene di sbarcare a Brindisi per effettuare “attività di test per la verifica geotecnica dei pali di fondazione del serbatoio del deposito costiero”.

E tutto questo avviene nonostante un pronunciamento unanime contrario del Consiglio Comunale di Brindisi e le imponenti manifestazioni di piazza che si svolte nei mesi scorsi. Ma soprattutto si dà avvio ai lavori senza aver ricevuto alcuna rassicurazione in merito a due grandi problemi che sono stati posti in ogni sede: chi certifica la sicurezza dei binari di Costa Morena visto che la distanza prevista per legge (30 metri) sarà ignorata e ridotta a soli cinque metri? Ed ancora, la Capitaneria di Porto (responsabile della sicurezza marittima) può garantire che non ci saranno ripercussioni per i traffici portuali sia nel momento in cui arriveranno le navi gasiere che durante il funzionamento come rigassificatore del ‘deposito Edison’?

Oggi più che mai, pertanto, bisogna pretendere risposte precise e quindi è necessaria un’altra mobilitazione di massa – magari proprio nei pressi dell’ingresso di Costa Morena – per dimostrare a tutti che i brindisini non sono più disposti a subire passivamente. Il tutto, ovviamente, in aggiunta ad una decisa presa di posizione da parte delle istituzioni locali.

Per questo chiediamo al Sindaco Giuseppe Marchionna, sentiti i dirigenti delle ripartizione Urbanistica, Ambiente e Affari Legali, ogni opportuna iniziativa finalizzata alla sospensione delle suddette opere.

Riteniamo infatti che tali attività, effettuate nelle more del perfezionamento e della definizione dell’iter procedurale, dopo il parere con prescrizioni del CTR Puglia, non tengano conto del mancato superamento delle criticità emerse e dei rilievi evidenziati durante il Consiglio Comunale monotematico, successivamente trasmessi ai ministeri e agli organismi competenti, e siano lesive delle decisioni assunte dallo stesso organo consiliare.

I consiglieri comunali dei gruppi di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Impegno per Brindisi, Uguaglianza cittadina, Movimento Regione Salento, Brindisi Bene Comune-Alleanza Verdi Sinistra, Attiva Brindisi.

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Con decreti del 9 gennaio 2024, il Prefetto di Brindisi, Michela La Iacona, ha disposto, ai sensi del D.Lgs. n. 235/2012 (c.d. Legge Severino), la sospensione di Nicolì Pasquale dalla carica di Sindaco di Erchie, di Bernardi Vito Oronzo dalla carica di Assessore Comunale ai Servizi Ambientali, Lavori Pubblici e Polizia Urbana e di Melechì Pamela dalla carica di Assessore Comunale ai Servizi  Sociali, Politiche Giovanili e Pari Opportunità.

I provvedimenti sono stati adottati a seguito della decisione del G.I.P. del Tribunale di Brindisi che, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Nicolì Pasquale e di Bernardi Vito Oronzo e del divieto di dimora nei confronti di Melechì Pamela, indagati, a vario titolo, per “concussione e tentata concussione, abuso d’ufficio in concorso e atti persecutori, tutti aggravati dall’aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso, induzione indebita a dare o promettere utilità, raccolta, trasporto e abbandono incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi e violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto contro un incaricato di pubblico servizio e dall’aver abusato di autorità e relazione d’ufficio”.   

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