Redazione

 I giudici del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia – sezione di Lecce – hanno accolto il ricorso presentato dalla Camera di Commercio di Brindisi in riferimento alla composizione del consiglio di amministrazione del Consorzio ASI di Brindisi.
In particolare, su mandato delle associazioni di categoria della provincia di brindisi, l’ente camerale aveva eccepito la violazione dello Statuto dello stesso Consorzio che all’articolo 10 (comma 2) stabilisce che “due dei consiglieri eletti devono essere rappresentanti degli enti consorziati e uno in rappresentanza delle associazioni di categoria delle imprese insediate nelle aree di sviluppo industriale”.
Per effetto del pronunciamento del TAR, a questo punto, sono stati annullati tutti gli atti, a partire dalla nomina del CDA e quindi del Presidente del Consorzio.
“Quanto sentenziato dal Tar di Lecce – afferma il commissario della Camera di Commercio di Brindisi Antonio D’Amore – ristabilisce la verità su ciò che è accaduto in questi anni all’interno del Consorzio ASI e restituisce alle imprese il diritto di essere rappresentate nel consiglio di amministrazione dello stesso Consorzio. Adesso, ovviamente, mi aspetto che il Presidente Vittorio Rina convochi con sollecitudine l’assemblea dei soci per consentire il rispetto della sentenza del Tar e quindi per permettere al mondo produttivo di essere presente negli organismi decisionali, insieme ai rappresentanti delle aree industriali dei comuni presenti all’interno del Consorzio. La Camera di Commercio, così come è avvenuto fino a questo momento, non è interessata a spartizioni politiche, ma pretende rispetto per chi fa impresa e che fino ad oggi è stato estromesso da tutti i processi decisionali sulle sorti delle aree industriali più importanti della provincia di Brindisi. E comunque, prima dell’assemblea consortile avrò cura, così come già fatto all’atto della presentazione del ricorso al Tar, di convocare un incontro con tutte le associazioni di categoria rappresentate dall’ente camerale per assumere decisioni condivise, nell’esclusivo interesse della crescita del territorio”.

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Centro risvegli Ceglie. Amati: “Ancora non rimossa l’interferenza Enel e perciò lavori sospesi parzialmente.Speriamo entro gennaio”. 

Dichiarazione del presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati. 

“Nell’ambito dei lavori di realizzazione del Centro risvegli di Ceglie Messapica, non è stata ancora eliminata l’interferenza con una linea Enel di media tensione, nonostante l’impegno a farlo entro fine dicembre. 
"Il nuovo cronoprogramma prevede ora di realizzare l’attività necessaria entro fine gennaio, così da ottenere la revoca della sospensione parziale dei lavori, in atto sin dal 7 settembre 2023. 
"Speriamo che tutto si risolva entro trenta giorni, così da avviare a pieno regime i lavori”.

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 “La proposta di rendere accessibile il parcheggio interno dell’ospedale Perrino di Brindisi all’utenza è quanto mai discutibile, a rischio la corretta gestione delle attività”. E’ quanto sostiene il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Brindisi, Arturo Oliva. L’idea lanciata da una associazione brindisina di aprire il parcheggio interno al nosocomio in modo indiscriminato vede fortemente contrariati gli operatori sanitari che ogni giorno sono costretti a districarsi con problemi ben più importanti. “Il voler rendere accessibile il parcheggio interno e imporre anche il pagamento a tariffa oraria di fatto metterebbe in difficoltà tutti coloro che quotidianamente svolgono servizio presso il nosocomio brindisino- dice Oliva- Immaginate che ciascun operatore sanitario debba persino pagare una gabella per lavorare tra l’altro tra mille difficoltà,  mentre qualcuno pensa di poter battere cassa anche su questo. Ma ancor più grave è il fatto che l’accesso indiscriminato potrebbe seriamente compromettere lo svolgimento delle attività creando una importante congestione. Il parcheggio interno deve rimanere accessibile a chi ne ha realmente bisogno: ai dipendenti dell’ospedale, ai pazienti, ai diversamente abili”. Al contrario la situazione potrebbe solo peggiorare.

Già normalmente l’accesso al nosocomio avviene anche in orari non conformi a quelli delle visite questo perché all’interno dell’area insiste il Cup. Spesso e volentieri gli utenti “con la scusa” di accedere agli uffici eludono la sorveglianza e si introducono nei reparti. “In realtà, se qualche miglioria dovesse esser fatta – sottolinea il presidente dell’Ordine- potrebbe essere quella di mettere a disposizione dell’utenza delle navette che dal parcheggio esterno portino a quello interno. Ed ancora  spostare il Cup all’esterno della struttura ospedaliera, in modo da evitare la presenza di persone nelle corsie al di fuori degli orari di visita”.  “Piuttosto sarebbe opportuno incrementare la sorveglianza al fine di evitare e contenere gli atteggiamenti spiacevoli che spesso  sfociano in aggressioni non solo verbali ma addirittura fisiche nei confronti dei sanitari- conclude Oliva-   Proposte come questa sembrano siano  più che altro strumenti di distrazione di massa, distrazione dai veri problemi. L’attenzione, invece, va portata su altre questioni di primaria importanza. Noi medici crediamo che la sanità brindisina abbia ben altri nodi da affrontare e che siano quelli legati strettamente alla salute e alla cura dei cittadini:  la mancanza dei  posti letto ,così come prevede il Piano di riordino ospedaliero, l’assenza di Radiologia Interventistica, attività ridotta dell’Utin , la desertificazione dei servizi e l’insufficienza degli organici. Questi sono i veri problemi della sanità pubblica, quelli che incidono sulla salute e le cure. Queste sono le cause che sosteniamo, queste sono le battaglie che ci vedranno sempre in prima linea al fianco del cittadino”.

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AGRITURISMO: COLDIRETTI PUGLIA; IN 10 ANNI RADDOPPIANO STRUTTURE ATTIVE SONO 960; RISCATTO DELLE DONNE CON 426 AGRITURISMI IN ROSA.

Il servizio di degustazione in Puglia rappresenta il 7% dell’offerta.

Sono 960 gli agriturismi in Puglia con le aziende attive cresciute del 50% dal 2014 ad oggi, con una decisa propensione alla ristorazione ma soprattutto alla degustazione che in Puglia rappresenta il 7% dell’offerta e una rappresentazione in chiave fortemente femminile. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia e Terranostra sul Rapporto Istat sulle Aziende Agrituristiche in Italia appena pubblicato che conferma la crescita di strutture e servizi offerti.

L’attività agrituristica testimonia il ruolo delle donne nella multifunzionalità agricola, con il riscatto della guida femminile in 426 agriturismi in Puglia, mentre 534 sono a conduzione maschile, con i 960 agriturismi che mettono a disposizione 27.948 posti a sedere per la ristorazione, 15.284 posti letto, oltre a 453 altre attività, alcune delle quali di notevole rilevanza sotto il profilo sociale, come le fattorie didattiche, ma anche l’equitazione, l’escursionismo  Osservazioni naturalistiche, il Trekking, i corsi di cucina e le master class.

Il 32% dei turisti enogastronomici italiani ritengono la Puglia una delle 3 migliori regioni italiane per il turismo enogastronomico, un gradimento legato alla qualità dei cibo, ma anche alle masserie contadine che propongono le ricette tipiche della tradizione regionale, con gli agriturismi che registrano un aumento esponenziale degli ospiti sia per la ristorazione che per l’alloggio.  Il 23% dei turisti italiani dichiarano di avere in programma un viaggio in Puglia per turismo enogastronomico – aggiunge Coldiretti Puglia – ma già oltre il 20% dei turisti italiani afferma di aver visitato la Puglia in maniera mirata per vivere esperienze enogastronomiche.

“I nostri agriturismi con il racconto di storia e tradizioni, con degustazioni guidate di olio, vini e formaggi, con le cooking class fanno vivere attività indimenticabili con un forte impatto personale che colpiscono tutti i sensi e creano connessioni a livello fisico, intellettuale, sociale ed emotivo, sociale”, spiega Antonio Baselice, presidente di Terranostra Puglia.

L’agriturismo rappresenta, dunque, con i percorsi esperienziali uno dei punti di forza della destagionalizzazione del turismo, tanto da essere particolarmente apprezzato da chi sceglie le partenze ‘fuori stagione’ anche per conoscere una Italia cosiddetta “minore” dai parchi alla campagna, dalla collina fino ai piccoli borghi che fanno da traino al turismo enogastronomico, con ben il 92% delle produzioni tipiche che nasce nei comuni con meno di cinquemila abitanti.

E la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo resta – continua Coldiretti – la qualità più apprezzata degli agriturismi che peraltro hanno qualificato notevolmente la propria tradizionale offerta di alloggio e ristorazione con servizi innovativi per gourmet, sportivi e ambientalisti come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness.

Accade spesso, nel corso di questo primo scampolo di Amministrazione-Marchionna, di sentire i rappresentanti della maggioranza fare riferimento al compianto sindaco Mennitti, quasi a voler far intendere di agire in continuità con la giunta guidata proprio da uno dei personaggi politici più illustri della storia di Brindisi.
 
Eppure di Mennitti si sono tutti ampiamente dimenticati nel momento in cui hanno reso possibile la realizzazione di una “Fiera del disco” nella Sala della Colonna, uno dei posti più rappresentativi e prestigiosi della città di Brindisi.
 
Un “mercato” in cui è stato possibile acquistare e vendere dischi: Nulla da obiettare sull’iniziativa, ma aver permesso che si svolgesse in quella Sala è la dimostrazione che questa Amministrazione non ha radici, non ha rispetto per la storia di Brindisi e non tiene in alcuna considerazione le scelte di chi l’ha preceduta.
 
Ed è gravissimo che si consenta ad un dirigente di Forza Italia di definire “giornalai” i giornalisti che hanno chiesto che si faccia luce sull’accaduto, evidenziando l’assurdità di una autorizzazione concessa senza fermarsi un solo istante a riflettere su ciò che si stava facendo. E’ chiaro che, a questo punto, dovrà intervenire il sindaco Marchionna per individuare i responsabili e per chiedere scusa alla città.
 
Pasquale Luperti e Michelangelo Greco – consiglieri comunali

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Nasce dalla volontà del parroco sac. Don Aldo Scalera, la progettualità del maestro R. Guadalupi, con approvazione e  collaborazione della Curia.

L'inaugurazione si terrà giovedì 11 gennaio 2024 nella Chiesa dedicata a San Leucio strada per  Minnuta 13/A Brindisi

Ore 18,00 Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E.mons. Giovanni Intini - Arcivescovo di Brindisi-Ostuni

Anima il coro parrocchiale e il coro arcivescovile " san Leucio  

Ore 19,00 Presentazione del dipinto realizzato dal maestro Roberto Guadalupi 

INTERVERRANNO: Saluto del parroco sac. Aldo Scalera

Dott. Antonio Pagliara - cenni storici sul santo vescovo Leucio

Mons. Antonio Valentino - lo spazio sacro del presbiterio

Arch. Emilia Mannozzi - direttrice del polo bibliomuseale di Brindisi

Dir. Antonio Lagioia direttore artistico  della Sangiorgio Arte di Bari 

Prof. Massimo Guastella critico e storico d'arte - Università del Salento "Lecce”

NOTE SUL DIPINTO: vuole narrare la venuta di san Leucio a Brindisi come primo vescovo per la Chiesa Cattolica e Ortodossa della cittàmurales_realizzato_da_Roberto_Guadalupi_chiesa_di_san_leucio_2.jpg

NOTE sull’artista: Il pittore, scultore, scenografo, Roberto Guadalupi : Nasce a Brindisi nel 1954 . Esordisce come scenografo negli anni 70 . Si interessa alla pittura affascinato dall'impressionismo e il realismo romantico. Le opere del primo periodo sono caratterizzate da espressioni di DENUNCIA SOCIALE, come i galli che rappresentano le istituzioni. E poi le locomotive, simbolo futuristico del rapporto fra tempo che scorre e velocità. Conosce grandi artisti tra cui Bay Alinari, Gonzaga, Possenti, Treccani, Longaretti.  Espone nelle città più importanti d'Europa. Dai suoi viaggi nascono le opere dedicate alle città in monocromo. E' inserito negli archivi della quadriennale Romana e nel catalogo dell'arte moderna edito da Mondadori , classificato AC .Alto interesse Critico, Esponente del movimento degli Arcani partecipa a tre biennali di Venezia, la 52°-54°-55°con progetti collaterali, varie battute D'asta, servizi  televisivi su RAI international , RAI 1, TG1 Focus , alcune opere sono state acquisite da musei nazionali ed esteri. * mostre da ricordare: A Londra , Lugano, PALAZZO DELLE NAZIONI UNITE  A NEW YORK, - ARTS CLUB DI MANHATTAN  -CONTEA DI WESTCHESTER , TIME SQUARE  IN MADISON AVENUE GALLERY  EDEN FINE  ART  (NY) AL QUIRUNALE (ROMA),  mostra antologica (Mapri) museo archeologico F. Ribezzo (Brindisi), Oggetto di tesi di laurea, pubblicazioni su arte Mondadori e Skira. Dal 2015 lavora per una fase evolutiva di esecuzione di opere meno descrittive e più gestuali.

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Il Sindacato Cobas ha ricevuto dal Presidente della task force regionale sulla occupazione ,Leo Caroli, una doppia convocazione  a Bari per la giornata del 9 Gennaio ; sono  2 temi di particolare importanza per la nostra città.

Alle ore 12,30 si svolgerà l’incontro con l’Ager (agenzia regionale dei rifiuti) sul tema dei nuovi impianti da realizzare a Brindisi.

Alle ore 14,30 si svolgerà l’incontro per fare il punto sulla possibile ricollocazione degli ex-lavoratori DCM , che facevano parte della GSE.

L’incontro con l’Ager è fortemente atteso per 2 motivi:

-sono anni che aspettiamo la realizzazione degli  impianti di compostaggio e di recupero materiali ,importanti perché chiuderebbero il ciclo dei rifiuti a Brindisi.

La loro costruzione    permetterebbe un risparmio economico notevole dovuto al fatto che i camion eviterebbero di trasportare i rifiuti in luoghi lontani da Brindisi ;nella speranza di vedere diminuita la tassa sui rifiuti per i cittadini.

D’altra parte è forte l’attesa per i risultati di questa riunione che vede da anni  tanti lavoratori rimasti a casa come  gli ex Nubile unitamente ad ex Termomeccanica, ex EVC, ex BPSP,che dovrebbero trovare la loro ricollocazione in questi impianti ;a partire possibilmente dalla costruzione degli stessi.

I ritardi della Regione Puglia sono significativi, ma la speranza per la città di Brindisi e per gli ormai disoccupati da anni che questa riunione possa mettere fine alle attese.

L’incontro per gli ex –DCM assume altrettanta importanza perché il Tribunale di Napoli ha chiarito che il comitato dei creditori del fallimento del gruppo Dema  ha accettato il piano che gli è stato proposto.

Piano   che prevede il possibile salvataggio dello stabilimento Dema di Brindisi e la continuità produttiva per lo stabilimento Dar,di proprietà sempre del gruppo Dema.

Ricordiamo che all’atto dell’acquisto di Dema dello stabilimento ex-Gse i lavoratori furono divisi in 2 società, Dar e Dcm.

Nella Dar confluirono quelli che avrebbero continuato a lavorare , mentre i lavoratori assegnati a  Dcm furono collocati in cassa integrazione, in attesa di un rilancio della società che non c’è stato mai purtroppo portandoli alla odierna disoccupazione.

Nelle precedenti riunioni a Bari il Cobas ha insistito insieme alla Regione di realizzare un “bacino di prossimità” in cui far confluire i lavoratori della DCM; questi lavoratori hanno una sorta di precedenza nelle nuove assunzioni del settore aeronautico.

Le decisioni del tribunale insieme alla ripresa post-pandemia del settore aeronautico ci fanno nutrire qualche speranza di ricollocazione nella stessa Dar attraverso i nuovi acquirenti, cosa che andremo a verificare nella riunione di martedì 9 Gennaio 2024.

Due appuntamenti importanti che devono fornire risposte chiare ai cittadini brindisini ed ai tanti disoccupati.

Brindisi 08.01.2024

Per il Cobas Roberto Aprile

Lotto, in Puglia vincite per 96 mila euro. La Puglia esulta grazie al Lotto. Nei concorsi di giovedì 4 e venerdì 5 gennaio, come riporta Agipronews, nella regione sono state centrate vincite per un totale che supera i 96mila euro. A Bari sono state ben tre le giocate vincenti: la più alta da 36.130 euro, poi due da 14mila euro. A Castellaneta, in provincia di Taranto, un fortunato giocatore ha vinto 32.250 euro. L’ultimo concorso del Lotto ha distribuito premi per 15,1 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 31,9 milioni di euro dall’inizio del 2024.

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PAC: COLDIRETTI PUGLIA, SOLO BUGIE SU DIVIETO DI COLTIVAZIONE GRANO; SEMINE AUTUNNALI CEREALI REGOLARMENTE ATTUATE E TERMINATE

Mentre stanno per partire le semine dei legumi

In uno scenario internazionale di grande incertezza a causa dei conflitti, ma anche per il clima pazzo che dimezza le produzioni e toglie reddito alle imprese agricole con i fenomeni speculativi in atto, è pericoloso quanto ingiustificabile diffondere informazioni distorte e infondate su obblighi e divieti legati agli aiuti PAC di cui beneficiano gli agricoltori, quando le semine di cereali sono state regolarmente attuate e quelle dei legumi stanno per partire. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in relazione alla notizia priva di fondamento sul paventato stop alla coltivazione di grano in Puglia.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              

“Il sistema della rotazione colturale c’è sempre stato, sono solo cambiate le modalità, con la nuova norma che, anzi, consente una maggiore libertà agli agricoltori”, spiega il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo. “Con la vecchia PAC se un agricoltore aveva 100 ettari, non poteva seminare grano sull’intera estensione, aveva l’obbligo di seminare sui 100 ettari 3 colture, una poteva essere grano e le altre 2 per esempio favino e ortaggi”, spiega il presidente Cavallo nel sottolineare che “con la nuova PAC se un agricoltore ha 100 ettari non è più tenuto a seminare 2 o più colture sui seminativi, a condizione che inverta l’anno successivo. Per esempio se decide di seminare 50 ettari dei 100 a grano, l’anno successivo deve seminarlo sull’altra parcella da 50 ettari, cioè deve avvicendare le colture per non impoverire il terreno. Tra l’altro, proprio in Puglia, in ragione di una deroga legata al clima caldo arido, l’agricoltore può anche seminare grano sui 100 ettari e l’anno successivo può rifarlo sul 65% della superficie seminata a grano e il 35% destinarlo ad altro”, conclude Cavallo.

Coldiretti ha chiesto al Ministero delle Politiche Agricole un tavolo di confronto sui dati del primo anno di applicazione della nuova Pac per poter fare scelte e modifiche sulla base dei numeri e dell'andamento delle misure, con il primo controllo verrà fatto nel 2025 sul 2024. Quindi, tranne alcune eccezioni, il prossimo anno si potrà riseminare sulla stessa superficie la medesima coltura del 2023. Al contempo Coldiretti sta lavorando anche per correggere alcune scelte: ad esempio abbiamo chiesto di eliminare l'obbligo di raccolta delle cover crops.

Piuttosto che interpretare in maniera distorta la norma alla base della PAC, non bisogna abbassare la guardia sui prezzi in caduta libera del grano. Occorrono  – rileva Coldiretti Puglia - una costante analisi dei prezzi e l’aumento dei controlli, in modo da garantire in ogni caso che il prezzo del grano duro copra i costi di produzione degli agricoltori, nel rispetto della legge contro le pratiche sleali. Una spinta può venire proprio dalla commissione unica nazionale (Cun) grano duro ma anche dalla promozione della pasta 100% italiana sostenendo l’intera filiera.

“Abbiamo posto sotto accusa le manovre speculative con un deciso aumento delle importazioni di grano duro, con il Canada che ha più che quadruplicato le esportazioni in Italia di grano trattato con glifosate secondo modalità vietate a livello nazionale”, denuncia il direttore regionale Pietro Piccioni nel ribadire che “gli agricoltori per una giusta remunerazione del proprio lavoro sono pronti ad aumentare la produzione di grano duro dove è vietato l’uso del glifosate in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada ed in altri Paesi da cui si continua ad importare grano senza soluzione di continuità. Improbabili e dannosi per il tessuto economico del territorio percorsi di abbandono e depauperamento dell’attività cerealicola che deve, invece, specializzarsi, puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati e tendere ad una sempre più alta qualità, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale”.

Serve contrastare – precisa Coldiretti - le importazioni di grano canadese aumentate rispetto allo scorso anno, nel rispetto del principio di reciprocità nelle importazioni visto che il grano canadese è prodotto attraverso una pratica vietata in Italia come l’uso del glifosate in pre-raccolto come disseccante.

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