Redazione

NATALE: COLDIRETTI PUGLIA, BRINDISI PATRIOTTICO TUTTO PUGLIESE DA VIGILIA A FINE ANNO; DA MALVASIA A NEROAMARO OLTRE 900MILA BOTTIGLIE SPUMANTE

 

Sarà un brindisi tutto pugliese, patriottico e a Km0, quello delle festività di Natale e fine anno in Puglia, dalla Malvasia al Negroamaro, dal Bombino bianco e nero al Castel del Monte, dalla Daunia al Minutolo della Valle d’Itria, con oltre 900mila bottiglie di spumante imbottigliate in media l’anno che conquistano le tavole. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti Puglia, dalla quale si evidenzia che, nonostante il calo dei consumi a causa dell’inflazione, sarà irrinunciabile per i pugliesi lo spumante per il classico brindisi a Natale e fine anno.

Se in Puglia lo spumante si classifica tra gli acquisti irrinunciabili nello shopping delle feste, anche in Italia e all’estero – sottolinea la Coldiretti regionale – le bollicine pugliesi si stanno facendo largo con un consolidamento generale delle esportazioni.

Nel 2023 è stato registrato un aumento dell’export dei vini pugliesi verso l’UK con +39,7%– spiega Coldiretti Puglia - seguito da Albania con + 28%, Paesi Bassi+22,2%, Francia con +15,2%, Germania con + 10,5% e Stati Uniti con +6,5%, mentre i vini pugliesi perdono quota in Cina con – 34,9%, Svezia con -22,9% e Svizzera con -10,2%.

Sul successo delle bollicine tricolori nel mondo pesano però – sottolinea la Coldiretti regionale – la contrazione generalizzata dei volumi di vendita  sia sul mercato interno che su quello estero, le fluttuazioni dei prezzi di mercato in un’annata già critica per l’andamento climatico sfavorevole con la peronposra che ha tagliato la produzione pugliese, a fronte del considerevole incremento dei costi di produzione, sta riducendo considerevolmente i margini aziendali, con il serio rischio non solo di mettere in difficoltà le imprese ma di avere una negativa forte ripercussione sui produttori, con l’’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie, con un aumento che ha raggiunto il +58% negli ultimi due anni, si aggiunge al pesante gap logistico nazionale e frena l’export del vino Made in Italy nel mondo.

La Puglia si sta imponendo con gli spumanti, dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. “La popolarità internazionale di eccellenze varietali dei vigneti quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello e Nero di Troia, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia  - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all’internazionalizzazione”.

Secondo uno studio della Coldiretti, la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura; 2) industria trasformazione; 3) commercio/ristorazione; 4) vetro per bicchieri e bottiglie; 5) lavorazione del sughero per tappi; 6) trasporti; 7) assicurazioni/credito/finanza; 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri; 9) vivaismo; 10) imballaggi come etichette e cartoni; 11) ricerca/formazione/divulgazione; 12) enoturismo; 13) cosmetica; 14) benessere/salute con l'enoterapia; 15) editoria; 16) pubblicità; 17) informatica; 18) bioenergie.

Per difendere il patrimonio vitivinicolo italiano è necessario intervenire per contenere i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – sottolinea Coldiretti nel sottolineare che tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare non solo all’estero ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico. In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante – conclude Coldiretti - per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo.

TIPOLOGIA

DENOMINAZIONI

Bottiglie 0,75

equivalenti

DOC

Castel del Monte

43.264

DOC

Salice Salentino Negroamaro rosato spumante

15.800

IGT

Daunia

12.538

IGT

Murgia

7.496

IGT

Puglia

469.522

IGT

Salento

240.010

IGT

Valle d’Itria

121.300

TOTALE PUGLIA

 

909.930

* Elaborazioni Coldiretti Puglia su fonte Dossier Spumanti 2023 Corriere Vitivinicolo su dati 2022.

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Natale dei bambini, oggi a Mesagne tanto divertimento: sul piazzale della Chiesa San Giovanni Paolo II tante attrazioni. Un pomeriggio dedicato ai bambini all’insegna dell’allegria e del divertimento, ricco di attrazioni e spettacoli: si svolgerà oggi, venerdì 22 dicembre, a partire dalle ore 18.30 presso il piazzale della Chiesa di San Giovanni Paolo II  a Mesagne. A rendere entusiasmante l’evento saranno le irresistibili mascotte, l’effervescente spettacolo del giocoliere, i magici racconti della trampoliera cantastorie, i meravigliosi trampolieri luminosin e per continuare a sognare bolle giganti e un gigantesco castello bianco luminoso. L’iniziativa, a cura di “Lab Communications”, è promossa dall’Amministrazione comunale nell’ambito del programma “Natale 2023 a Mesagne”. L’iniziativa è libera e gratuita, tutti possono partecipare.

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NATALE: COLDIRETTI PUGLIA, BENE DECRETO SALVA SPESA, DA PASTA A LATTE

Firmato il decreto interministeriale di proroga al 31 dicembre 2024 dell' indicazione di origine

Bene il decreto che salva la spesa Made in Italy con l’obbligo di indicare in etichetta anche nel 2024 la provenienza dell’ingrediente principale, dalla pasta al latte, dalla passata di pomodoro ai formaggi, sino ai salumi e al riso. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, nel commentare il decreto interministeriale di proroga dei regimi sperimentali dell' indicazione di origine, firmato dai ministri dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso e della Salute Orazio Schillaci, come fortemente richiesto dalla Coldiretti.

Si tratta di un passo determinante - sottolinea Coldiretti regionale - per impedire che vengano spacciati come Made in Italy prodotti ingredienti di bassa qualità provenienti dall’estero che non rispettano i rigidi paramenti di qualità di quelli nazionali.

La firma del decreto garantisce trasparenza sulla reale origine su prodotti base della dieta dei consumatori che rappresentano circa ¾ della spesa ma resta ancora anonima la provenienza del grano impiegato nel pane, nella farina, nei dolci, nella pizza e nei biscotti e degli ingredienti utilizzati nei gelati e nei surgelati, senza dimenticare la carne e il pesce venduti nei ristoranti. La firma del decreto interministeriale sull’etichettatura di origine rappresenta un passo determinante – evidenzia Coldiretti – per impedire che vengano spacciati come Made in Italy prodotti ingredienti di bassa qualità provenienti dall’estero che non rispettano i rigidi paramenti di qualità di quelli nazionali.

Basti pensare – continua Coldiretti Puglia - al recente via libera del Parlamento Europeo riunito in plenaria all’obbligo di indicare la provenienza della frutta utilizzata in succhi e marmellate, oltre che per il miele per il quale vengono rese ancora più trasparenti le etichette con l’indicazione delle percentuali dei mieli provenienti dai diversi Paesi nelle miscele. Ma ci sono anche la frutta e verdura in busta, noci, mandorle, nocciole, pistacchi, pinoli ed altri frutti sgusciati, agrumi secchi, mele secche, pere secche prugne secche, fichi secchi e uva secca, funghi non coltivati compresi di tartufi e zafferano per i quali l’obbligo dell’etichetta d’origine scatterà dal 1° gennaio 2025.

L’approvvigionamento alimentare – aggiunge Coldiretti regionale - è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di vendita diretta dalle fattorie ai mercati di Campagna Amica, un  impegno quotidiano senza sosta che è sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso le famiglie in difficoltà economica, un patrimonio che va tutelato. L’Italia, che è leader europeo nella qualità, ha infatti il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari dell’Ue – aggiunge Coldiretti – poiché in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della tracciabilità con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti, venendo incontro alle richieste dei consumatori italiani ed europei. 

L’etichettatura di origine obbligatoria dei cibi è una battaglia storica della Coldiretti ed è stata introdotta per la prima volta in tutti i Paesi dell’Unione Europea nel 2002 dopo l’emergenza mucca pazza nella carne bovina per garantire la trasparenza con la rintracciabilità e ripristinare un clima di fiducia. Da allora molti progressi sono stati fatti. Per ultimo è arrivato nel 2021 l’obbligo di indicare in etichetta l’indicazione di provenienza su salami, mortadella e prosciutti, che ha preceduto quello per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del pomodoro grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 47 del 26 febbraio 2018 del decreto interministeriale per l’origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.

Il 13 febbraio 2018 è entrato in vigore – continua la Coldiretti - l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta e del riso, ma prima c’erano stati già diversi traguardi raggiunti: il 19 aprile 2017 è scattato l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal 1° gennaio 2008, vige l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello comunitario – conclude la Coldiretti – il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, mentre la Commissione Europea ha recentemente specificato che l’indicazione dell’origine è obbligatoria anche su funghi e tartufi spontanei.

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I successi di Vasco Rossi, sabato 23 dicembre in piazza Orsini con la "Compagnia del Blasco”.

MESAGNE - Si terrà sabato 23 dicembre in piazza Orsini del Balzo il concerto della “Compagnia del Blasco”, la cover band che da 18 anni regala note ed emozioni interpretando i successi del grande Vasco Rossi. Dopo più di 500 concerti, tanti se ne contano tra locali e piazze del sud Italia, e quasi 6 anni di assenza dal panorama musicale pugliese, la storia si ripete con un nuovo spettacolo e una nuova scaletta, per un concerto annunciato al grido di “e allora let’ s rock!”. L'evento è patrocinato dall'amministrazione comunale nell'ambito del programma "Natale 2023 a Mesagne". Inizio alle ore 21, si accede gratuitamente.

*Christmas Gigs '23, venerdì 22 dicembre a Mesagne lo spettacolo della “Lydian Music School”* :un evento che si intona con l’atmosfera di festa di questi giorni, proponendo un ricco repertorio di brani natalizi. Gli allievi e i docenti della “Lydian Music School” si esibiranno sul palco del Teatro Comunale a partire dalle ore 20. Ingresso libero.

Nasce l'intergruppo parlamentare 'Dieta Mediterranea: nutrizione, prevenzione e cultura', presentato a Montecitorio dalla presidente Marta Schifone che ha annunciato l'adesione bipartisan già di 52 parlamentari, tra senatori e deputati, di maggioranza e opposizione.

"Nasce a Roma l'intergruppo parlamentare sulla Dieta Mediterranea, per la valorizzazione dello stile di vita migliore del mondo. Impresa pregevole, che sicuramente sosterremo. Negli ultimi anni sono stati interpellati numerosi rappresentanti politici e istituzionali pugliesi, in particolare del brindisino, per discutere dell'opportunità di promuovere attività che avessero come obiettivo la tutela e la promozione della Dieta Mediterranea nelle scuole, tra le famiglie, nelle imprese agroalimentari e turistiche, per creare quelle ricadute sulla popolazione generale di tutti quei benefici che ogni giorno la ricerca scientifica certifica con nuovi studi.
La risposta è stata sempre vaga.
Da poco più di un anno ricopro la carica di Segretario generale della Fondazione Dieta Mediterranea, la prima nata in Italia con questo scopo. Sono stato l'ultimo Segretario in Puglia ed il primo a Roma. Già, perché la Puglia aveva il primato: la sede legale della Fondazione era proprio ad Ostuni. Una decisione commissariale discutibile, insieme ad una timida risposta del territorio ad affrontare insieme la questione, nonostante i proclami sulla stampa, ha indotto il Consiglio d'Amministrazione a lasciare questa regione e spostare la sede nella capitale.
Il 2023 è stato un anno complesso, ma il cuore della Fondazione ha continuato a battere in Puglia.
Incontri nelle scuole, presentazioni di libri, seminari, conferenze, progetti Erasmus, corsi di formazione, programmi universitari. Sono state ospitate delegazioni estere, coinvolte società scientifiche, aperte collaborazioni con aziende turistiche e culturali del territorio, hotel, bed e breakfast, ristoranti.
Sono state coinvolte centinaia di operatori in tutta la regione, strette relazioni, promosse attività ed eventi.
Il mondo è attento alla Dieta Mediterranea, vuole conoscerla e la vuole conoscere attraverso la Puglia.
Oggi una nuova iniziativa parlamentare punta alla valorizzazione della Dieta Mediterranea, guardando alla candidatura della Cucina italiana patrimonio dell'Unesco, da un nutrito gruppo di promotori per lo più campani.
Da pugliese dico.....peccato! Questa proposta poteva partire da qui", ha chiosatoi Domenico Rogoli, della Fondazione Dieta Mediterranea

Animals’ Angels, Animal Welfare Foundation, Enpa ed Essere Animali hanno realizzato un’indagine su strada a 40 km dal confine tra Italia e Slovenia per documentare i trasporti su strada di agnelli e pecore adulte provenienti da Romania e Ungheria e diretti verso i macelli italiani prima delle festività natalizie. È a dicembre infatti che vengono uccisi un quarto dei 2 milioni di agnelli macellati durante l’anno in Italia (fonte Istat), soprattutto in Lazio e Puglia: parliamo di circa 552 mila animali (fonte BDN). Di questi, 90 mila vengono importati dal resto dell’Europa e più della metà vengono trasportati, per oltre 24 ore, lungo la tratta dove è stata realizzata l’indagine (fonte Eurostat).

Le immagini raccolte tra il 13 e il 18 dicembre dalle associazioni documentano numerose problematiche e, degli 8 camion per cui sono state allertate le autorità tutti sono stati fermati dalle forze dell’ordine e uno sicuramente sanzionato per oltre 10 mila euro. Per quanto riguarda altri 2 camion fermati e controllati dalle autorità, le associazioni chiederanno l’accesso agli atti per chiarire se sono state comminate eventuali multe. La quasi totalità delle problematiche riscontrate dagli attivisti sono già state documentate in passato dalle numerose investigazioni che negli anni sono state realizzate al confine con la Slovenia dalle associazioni animaliste e che sono chiaramente sistematiche del trasporto di animali su lunga percorrenza. 


Tra queste non mancano: altezza dei ripiani inadeguata a permettere agli animali di assumere una posizione naturale, spazio insufficiente e non idoneo affinché gli animali si possano muovere o sdraiarsi, beverini inadatti — che quindi impediscono agli agnelli di poter bere —, presenza di intercapedini pericolose dentro le quali gli animali rischiano di rimanere incastrati, lettiera scarsa e sovraffollamento. A differenza del passato, in questa occasione alcune investigatrici hanno riscontrato la presenza nello stesso camion di ovini di differente età e taglia, una situazione in contrasto con la normativa che vieta di trasportare animali di diversa stazza in quanto i più piccoli rischiano di essere schiacciati e feriti dai più grandi.


Il caso più eclatante è quello di un camion fermato nei pressi di Sommacampagna (VR) e ispezionato in maniera approfondita dalla polizia stradale con il supporto di un veterinario, sul quale viaggiavano animali in condizioni di sovraffollamento, almeno una pecora morta durante il viaggio e una sofferente sul pavimento. In un altro caso molto grave è stata riscontrata la presenza di 169 animali in eccesso rispetto alla capienza del mezzo, 5 pecore agonizzanti a terra calpestate dagli altri animali, alcuni beverini rotti e altri inaccessibili. Il trasportatore in questione aveva inoltre precedenti per violazione della normativa sul benessere degli animali, ma ciononostante la polizia e il veterinario intervenuti non hanno elevato alcuna sanzione. 

Pochi giorni prima era stata emanata — su richiesta delle associazioni — una nota ministeriale del Ministero della Salute, proprio per incrementare i controlli e indicare alle autorità preposte le priorità da verificare. Tutto questo però si inserisce in un contesto normativo carente e lacunoso a livello europeo, che non garantisce realmente la tutela del benessere degli animali durante il trasporto e che viene ancora palesemente violato dagli operatori. L’attuale proposta di revisione della normativa presentata dalla Commissione europea è considerata ancora insufficiente dalle associazioni. Proprio per questo è importante evidenziare che le sanzioni sono uno strumento molto importante ed efficace per dissuadere gli organizzatori dei trasporti dal violare la normativa di protezione degli animali. 


«Le attività di monitoraggio sulle autostrade dimostrano che non sono soltanto le illegalità a causare sofferenza agli animali, bensì anche le condizioni che rispettano l’attuale normativa», dichiarano Animals’ Angels, Animal Welfare Foundation, Enpa ed Essere Animali. «La nuova proposta di revisione del regolamento sul trasporto di animali vivi presentata giovedì 7 dicembre dalla Commissione europea può e deve fare di più per gli oltre 40 milioni di animali, non solo agnelli, che ogni anno vengono trasportati per lunghi viaggi all’interno della UE e verso Paesi terzi. Alcuni dei nuovi punti introdotti incideranno in modo positivo sugli animali che verranno ancora trasportati vivi — come nel caso di alcuni animali non svezzati come i vitelli — ma i trasporti lunghi continueranno. Così come continueranno anche l'export verso paesi che sono privi di una normativa adeguata di protezione degli animali e i viaggi lunghissimi via nave. Rimangono ancora tante altre problematiche irrisolte, come il problema dei beverini non adatti, il fatto che gli animali che si feriscono durante il viaggio non possono di fatto essere aiutati e che le sanzioni sono ancora disarmoniche e poco applicate e i controlli troppo pochi e inefficaci. Per questo è necessario fare pressione affinché le novità positive proposte dalla Commissione rimangano e altre ancora ne siano introdotte e rinforzate, in linea anche con quanto indicato dai pareri EFSA» concludono le associazioni.

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Per giorni il vice sindaco di Brindisi Massimiliano Oggiano ha fatto intendere che era merito suo (e dell’associazione “Periferia” da lui fondata) l’organizzazione di un presepe vivente in un’area attigua al canale Patri. Lo hanno fatto passare come un evento eccezionale, frutto della buona volontà di tanta gente, ma soprattutto dell’impegno dello stesso vice sindaco che era riuscito a coinvolgere i proprietari del terreno, gli allestitori e gli attori del presepe.
 
Ebbene, oggi da quell’area è sparito tutto e la magia del presepe vivente nella città di Brindisi non esiste più. Adesso dovrebbe essere proprio Oggiano a spiegarci cosa è accaduto, a chiarire le ragioni per cui i proprietari del terreno hanno fatto sbaraccare tutto.
 
E invece niente! Il solito silenzio che contraddistingue gran parte dell’attività di questo personaggio politico. Ed a rimetterci sono proprio i cittadini che questa volta avevano creduto che Oggiano finalmente stesse facendo una cosa per Brindisi. E invece…
 
Lino Luperti – consigliere comunale
 

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Dopo la bellissima vittoria casalinga contro l’Apricena, la Proshop Mesagne si rituffa nel campionato per l’ultima gara del 2023. Ad ospitare i ragazzi di coach Sanchez sarà la Scuola di Basket Lecce, attualmente terza forza del campionato con 12 punti all’attivo, frutto di 6 vittorie ottenute quasi tutte sul parquet amico.

 

Nel Pala Ventura di Lecce, infatti, la formazione salentina ha percentuali da capogiro con 4 vittorie su altrettanti incontri ed un altissimo quoziente di 1.22 tra punti fatti e subiti.

 

Mediamente, invece, i ragazzi di coach Leopizzi sono la classica formazione di alta classifica, con buone percentuali offensive (79 pp), ma addirittura ottime performance difensive (65pp), che spesso sono risultate l’arma decisiva negli scontri anche contro avversarie altrettanto accreditate.

 

L’uomo in più dei leccesi in questo avvio di stagione è stato senza dubbio Juan Manuel Fumaneri, ala piccola argentina di 27 anni, che viaggia con una media punti di oltre 14 pp, sebbene in calo nelle ultime giornate. La formazione leccese, in realtà, vanta un roster piuttosto equilibrato, nel quale tutti segnano con regolarità e tutti partecipano attivamente alle trame offensive. 

 

L’unica pecca degli uomini di Leopizzi, nella prima parte di campionato, è stata una certa alternanza di risultati: alle vittorie fondamentali contro il Matera, l’Altamura o il Barletta, i salentini hanno contrapposto cadute inattese come quelle contro il Francavilla e il Fasano. Proprio contro la formazione brindisina, LSB Lecce ha perso nell’ultimo turno in maniera pesante per 78-53, manifestando enormi difficoltà sia in difesa che in fase realizzativa.

 

Fischio d’inizio sabato 23 dicembre, ore 18.00, al Pala Ventura di P.zza Palio a Lecce.

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Il tour nel mondo dei graffiti a beneficio di turisti crocieristi proposto da Arca Nord, durante la sua assemblea annuale, potrebbe estendersi anche a Mesagne, dove vi sono una serie di graffiti realizzati negli anni da valenti artisti di fama nazionale e mondiale. Due su tutti: Millo, al secolo il mesagnese Francesco Camillo Giorgino, e il brindisino Steven Parpanesi. L’idea è piaciuta al consulente per la Cultura e didattica del Comune che presto prenderà contatti con i dirigenti di Arca Nord per una collaborazione. Così, archiviata la mostra sul Caravaggio, che ha fatto giungere a Mesagne oltre 30mila visitatori, e in attesa di allestire un’altra collettiva lungo sette secoli di storia artistica, il consulente alla Cultura del comune di Mesagne, Marco Calò, che cento ne pensa e mille ne fa, ha pensato di realizzare un percorso artistico tra i graffiti presenti a Mesagne che oltre ad avere una storia quarantennale sono di particolare bellezza. Infatti, ve ne sono alcuni nella scuola di primo grado Giovanni XXIII, ed ancora nelle scuole Giovanni Falcone e Giosuè Carducci. Su un’intuizione dell’ex assessore ai Lavori pubblici, Palma Librato, anche le abitazioni di edilizia popolare attigue al parco Potì sono state rigenerate con i graffiti realizzati da Millo. Un altro graffito dell’artista mesagnese è presente in piazza dei Commestibili, nel cuore del centro storico.millo_marzo_2022.jpg

A Steven Parpanesi, artista brindisino ma naturalizzato mesagnese per le diverse opere realizzate, è toccato dipingere una parte di via Lucantonio Resta, prima del restauro, e poi piazza Porta Grande in occasione delle celebrazioni dei 700 anni della morte del Sommo Poeta, Dante Alighieri. Graffiti che sono stati apprezzati da tantissima gente. Entrambe le opere sono diventate un tormentone per le migliaia di persone, per lo più giovani, che si sono fatti ritrarre davanti ai dipinti. “Nell’ottica di valorizzazione del nostro territorio oltre al patrimonio museale, archeologico e monumentale che Mesagne ha c’è un segmento artistico molto importante che riguarda le opere di street art, sia di artisti mesagnesi sia di altri che sono giunti da Brindisi o da altre realtà. Come quelle, ad esempio, di Millo che si trovano sparse in città che rappresentano un valido strumento di valorizzazione della nostra città.

Quindi troviamo interessante l’iniziativa di Arca Nord al fine di proporre anche la città di Mesagne sotto l’ottica della street art”.  Nel 2016 Millo ha affrescato cinque facciate dei condomini di edilizia popolare presenti davanti al parco Potì con la Street Art rappresentando cinque proverbi mesagnesi: "L'amori ciecu uarda luntanu", "Ddo rrivi chianti lu zippu", "Ci sputa ncielo nfacci ci cati", "Turci vinchitieddu quandu è tinirieddù" e "Cugghi l'acqua quandu chiovi". Nel marzo del 2022 Millo, in piazza dei Commestibili, ha dato vita al progetto “Cuore sotterraneo”, per promuovere il patrimonio culturale della città di Mesagne e in particolare le sue ricche testimonianze archeologiche. Tuttavia, sull’onda della street art sono diversi i plessi scolastici in cui sono stati realizzati da artisti minori dei graffiti, ma anche diversi privati cittadini hanno deciso di coprire i bianchi muri dei loro giardini o abitazioni con opere artistiche.millo_alias_francesco_giorgino.JPG

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