Redazione

Innovazione sociale e partecipazione per una cultura di pace. Sono i temi del terzo e ultimo evento- laboratorio del progetto “Interculturalità e pace nelle città che apprendono" che, promosso dall’Impresa Sociale Learning Cities, in partnership con Pax Christi APS Movimento Cattolico Internazionale per la Pace e in collaborazione con la Scuola di Politica per Giovani Donne “Prime Minister” e l’Associazione “Brindisi & C.”, si svolge giovedì 21 dicembre dalle ore 9,30 alle ore 18,00 presso Palazzo Granafei-Nervegna di Brindisi in via Duomo 20.

«Obiettivo dell’incontro è - spiega Giuliana La Spada, coordinatrice del progetto per Learning Cities - avviare una riflessione partecipata sull’innovazione sociale e sulla partecipazione per generare un apprendimento collettivo e una progettazione condivisa, tra enti e cittadini, di azioni culturali che contribuiscano alla diffusione di una cultura di pace nelle comunità e a partire dalla città di Brindisi.»pace_luminarie_a_Brindisi.jpeg

Tutto ciò, anche a cornice di due importanti appuntamenti come il G7 dei Capi di Stato e di Governo in Valle d'Itria e il 30mo anniversario della presenza della Base Logistica per le Missioni di Pace delle Nazioni Unite a Brindisi, che si terranno nel corso del 2024.

L’incontro è rivolto a professionisti, attivisti e cittadini, e rappresenta un’occasione per discutere di pace e condividere idee e progetti per esperienze virtuose nel territorio - partecipazione gratuita previa registrazione obbligatoria attraverso il link undefined -.

Numerosi e autorevoli sono i relatori della tappa brindisina, quali Giuseppe Marchionna, sindaco della città, Mauro D’Attis, deputato della Repubblica Italiana, Toni Matarrelli, presidente della Provincia di Brindisi, Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Giuliana La Spada, coordinatrice del progetto per Learning Cities, Emma Taveri, esperta di marketing territoriale, già assessore al Turismo a Brindisi, Serena Baldassarre, Prime Minister, Giovanna Ceglie, direttrice Base UN Brindisi, Fabio Pollice, rettore dell’Università del Salento, Fabio Carbone, docente e ricercatore presso l'University of Northampton in Gran Bretagna, Pia Abboud, creativa dell’associazione del Libano Ouzville, Emmanuele Curti, manager culturale e coordinatore Stato dei Luoghi, Angelo Moretti, fondatore del Peace Village in Ucraina, Antonella Cassisi, referente Learning Cities Unesco, Gigi De Luca, coordinatore Poli Biblio-Museali della Regione Puglia, e Vincenzo Bellini, presidente del Distretto Puglia Creativa.

Nel pomeriggio sono previste attività laboratoriali in cui gli esperti faciliteranno, con l’utilizzo di metodologie partecipative, l’avvio di un lavoro progettuale che promuova una cultura di pace nella comunità cittadina - nello specifico, l’ipotesi di realizzare la Biennale della Pace Contemporanea, oggetto dei laboratori della Prime Minister e un Museo Diffuso della Pace Contemporanea in siti dismessi e in spazi urbani in degrado o disuso in passato adibiti a difesa.

«Siamo orgogliosi – commenta Emma Taveri, esperta di marketing territoriale, già assessore al Turismo a Brindisi – di ospitare nella nostra città un evento di grande spessore che coinvolge, non solo esperti e professionisti, ma anche cittadini interessati a esplorare come l'innovazione sociale e la partecipazione attiva possano contribuire alla costruzione di una società più armoniosa, culturalmente attiva e orientata alla pace attraverso la co-creazione di proposte orientate a rendere Brindisi, da sempre crocevia di culture, una città sempre più attrattiva in quanto hub di pace e accoglienza».

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Ettore Prandini, 51 anni, lombardo con tre figli, è stato confermato Presidente nazionale di Coldiretti. Ad eleggerlo all’unanimità l’Assemblea dei delegati giunti da tutte le regioni, in rappresentanza di oltre 1,5 milioni di soci, riunita a Palazzo Rospigliosi a Roma, sede della principale Organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo.

Nominata anche la nuova Giunta Confederale composta dai tre vicepresidenti Nicola Bertinelli, David Granieri e Gennarino Masiello oltre che da Franco Aceto, Gianluca Barbacovi, Cristina Brizzolari, Dominga Cotarella e Francesco Ferreri.

Laureato in giurisprudenza, Prandini guida un’azienda di bovini da latte e gestisce un’impresa vitivinicola con produzione di Lugana. Ha guidato la Coldiretti Brescia e la Coldiretti Lombardia. Ricopre anche le cariche di presidente nazionale di Uecoop, della Fondazione Campagna Amica e dell’Osservatorio sulla criminalità nell’Agricoltura e sul sistema agroalimentare.

“Sostenere la competitività delle imprese agricole e della pesca per garantire la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero, promuovendo filiere produttive 100% Made in Italy con l’innovazione e la sostenibilità economica ed ambientale” E’ l’obiettivo fissato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini “per i prossimi cinque anni  con l’impegno a raggiungere 100 miliardi di valore dell’export agroalimentare anche con la spinta della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco e la lotta al falso Made in Italy sulle tavole mondiali. E’ necessario – precisa Prandini - investire sulla logistica in termini infrastrutturali sui trasporti via terra, via mare e via aerea creando interconnessioni fra i vari hub che permettano di accorciare tempi di consegna e tagliare costi inutili. Va sostenuto il Made in Italy offrendo all’Ismea la possibilità di svolgere il ruolo di cassa depositi e prestiti anche per proteggere la filiera agroalimentare nazionale dallo shopping straniero. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che – continua Prandini - vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati con il coinvolgimento delle ambasciate e valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate”.

“Occorre intervenire sulle emergenze con sostegni adeguati ma servono anche scelte strutturali per far fronte agli effetti sempre più devastanti dei cambiamenti climatici – continua Prandini – attraverso un’azione a favore della transizione ecologica con investimenti che vanno dal verde urbano alle agroenergie ma anche un piano invasi per garantire acqua a cittadini e imprese e lo sviluppo dell’agricoltura 4.0 con strumenti come droni, robot e satelliti che rappresentano oggi un giro d’affari di più di 2 miliardi di euro, con un incremento del 2300% nel giro di appena cinque anni. Ma sul fronte dell’innovazione occorre lavorare anche alla nuova genetica green no ogm per ridurre i costi delle imprese ed aumentare il reddito. In tale ottica lanceremo nel 2024 i primi campi sperimentali in Italia sulle Tea, le Tecniche di evoluzione assistita”.

“Non dimentichiamo però che a causa della cementificazione e dell’abbandono – ricorda Prandini - l’Italia ha perso quasi 1/3 (30%) dei terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio e sul deficit produttivo del Paese e la dipendenza agroalimentare dall’estero. Occorre quindi accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.

“Nei prossimi 5 anni crescerà anche la nostra azione in Europa – conclude Prandini - dove si decidono i destini della nostra agricoltura e dove l’Italia, che è leader mondiale nella qualità e nella sicurezza alimentare, ha il dovere di svolgere un ruolo di apripista nelle politiche agroalimentari, nell’interesse delle imprese e dei cittadini. Ma resteremo fortemente ancorati ai territori dove le Regioni sono interlocutori privilegiati delle politiche comunitarie”.

Prandini è al timone di una Organizzazione in crescita che ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese singole alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall’agricoltura tradizionale alla filiera agroalimentare con la Fondazione Campagna Amica della quale fanno parte quasi ventimila punti tra fattorie, mercati, agriturismi, botteghe, ristoranti e orti urbani, la più grande rete a km zero a livello europeo. Una forza sociale che ha cultura di governo senza per questo essere legata ad alcun partito politico.

La sua diffusione è capillare su tutto il territorio nazionale: 20 federazioni regionali, 95 federazioni interprovinciali e provinciali, 845 Uffici di Zona e 3729 sezioni comunali. In pratica, è presente in quasi un comune su due lungo tutto il Paese.

Con il nuovo ruolo di sindacato imprenditoriale di filiera e l’ingresso come aziende associate di big del settore agroalimentare e la promozione di un sistema capillare di servizi con Consorzi Agrari d’Italia (CAI) e Bonifiche Ferraresi (BF), Coldiretti ha promosso inoltre Filiera Italia, che per la prima volta vede l’agricoltura e l’industria alimentare italiana d’eccellenza insieme per difendere, sostenere e valorizzare il Made in Italy.

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ENERGIA: COLDIRETTI, 16% RINNOVABILI ITALIA NASCE NEI CAMPI

ACCORDI PER RADDOPPIARE CONTRIBUTO AGRICOLTURA

IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA CONSORZI AGRARI D’ITALIA (CAI),  VITROPLANT E UNAPROL PREVEDE

LA REALIZZAZIONE DI PROPOSTE E PROGRAMMI DI CONTRASTO DEL FENOMENO PATOGENO DELLA XYLELLA

 

Il 16% della energia rinnovabile consumata in Italia nasce dai campi e dalle stalle offrendo un contributo strategico al fabbisogno nazionale grazie all’impiego di biomasse, biogas, bioliquidi e fotovoltaico in grado di raddoppiare, grazie anche a nuovi accordi, il proprio potenziale produttivo al servizio del Paese per contribuire a raggiungere gli obbiettivi fissati dalla Cop28 per il 2030. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Centro Studi Divulga in occasione dell’Assemblea elettiva dove sono state firmate intese con le più importanti realtà del Paese, da Open Fiber a Eni, da Italgas a Vitroplant, da Enel al Gse fino ad Acea, per far crescere una filiera agroalimentare allargata che vale oltre 600 miliardi di euro, in un momento storico in cui è vitale per il Paese tutelare la propria sovranità alimentare, il sistema produttivo, i posti di lavoro e l’autosufficienza energetica

Il valore strategico della filiera agroalimentare Made in Italy dal campo alla tavola comprende – rileva Coldiretti – ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Una rete diffusa lungo tutto il territorio che – spiega la Coldiretti – quotidianamente rifornisce i consumatori italiani ai quali i prodotti alimentari non sono mai mancati nonostante pandemia e guerra. Un record trainato da un’agricoltura che è la più green d’Europa con – evidenzia la Coldiretti – la leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (325), 526 vini Dop/Igp e 5547 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.

Senza dimenticare – sottolinea Coldiretti - che cibi e le bevande stranieri sono oltre dieci volte più pericolosi di quelli Made in Italy, con il numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari oltre i limiti di legge che in Italia è stato pari al 6,4% nei prodotti di importazione, rispetto alla media dello 0,6% dei campioni di origine nazionale, secondo i dati dell’ultimo Rapporto pubblicato da Efsa nel 2023 relativo ai dati nazionali dei residui di pesticidi. Ma il Belpaese – continua la Coldiretti – è anche il primo produttore Ue di riso, grano duro e vino e di molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. E anche per quanto riguarda la frutta primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele e pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne.

Il contributo allo sviluppo del Paese non si limita dunque all’alimentare, ma cresce anche la produzione energetica agricola grazie agli accordi siglati dalla Coldiretti.

Il protocollo d’intesa tra Consorzi Agrari d’Italia (CAI),  Vitroplant e Unaprol è finalizzato allo sviluppo di sinergie per accrescere il livello di innovazione di qualità dei prodotti e dei servizi in ambito agricolo necessari per la transizione tecnologica dell’impresa con programmi e percorsi di ricerca e sperimentazione volti ad aumentare l’efficacia e l’efficienza della gestione degli oliveti e al miglioramento qualitativo dell’olio di oliva e degli altri prodotti della filiera olivicola, in un’ottica di sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale, la realizzazione di proposte e programmi di contrasto del fenomeno patogeno della Xylella, la realizzazione di azioni e programmi volti allo sviluppo ed alla diffusione a tutti i livelli dell’innovazione tecnologica in ambito agricolo, la promozione di sostenibilità ambientale tra le imprese finalizzata alla valorizzazione e al riutilizzo dei sottoprodotti propri della filiera olivicolo-oleari e la definizione di accordi di fornitura di beni, mezzi e servizi a supporto dello sviluppo delle aziende della filiera olivicolo-olearia. 

L’accordo tra Eni e Coldiretti punta a favorire produzioni agricole sostenibili e a valorizzarne gli scarti e dei sottoprodotti, a sviluppare colture per utilizzo energetico sia per la produzione di biocarburanti HVO e biometano, sia per la filiera della chimica da fonti rinnovabili. L’accordo contempla anche possibili iniziative di generazione di energia elettrica rinnovabile e attività volte a favorire il riutilizzo delle acque per uso agricolo.

Il Protocollo d’intesa firmato da Coldiretti e Italgas vuole favorire lo sviluppo della produzione di biometano in Italia. Coldiretti garantirà il coinvolgimento dei soci nei piani di informazione e formazione sul biometano e li sensibilizzerà sul suo utilizzo in diversi ambiti produttivi e industriali; realizzerà una mappatura degli impianti di biogas esistenti e potenzialmente oggetto di conversione a biometano. Italgas, a sua volta, si impegna a contenere i tempi di valutazione delle proposte di connessione dei nuovi impianti alle proprie reti; a ridurre i costi di allacciamento e a mettere in atto azioni volte a superare i limiti di capacità ricettiva delle reti di distribuzione locali

L’accordo fra Enel e Coldiretti individua alcune direttrici strategiche affinché elettrificazione e sostenibilità rappresentino opportunità di crescita per le aziende agricole, permettendo di ridurre i costi e aumentare l'efficienza delle proprie attività. Le misure del PNRR prevedono 10 miliardi di euro per il settore agricolo, più della metà dei quali insistono in ambiti nei quali Enel ha progetti e prodotti nel proprio portafoglio. L’intesa prevede quindi percorsi condivisi per favorire lo sviluppo di una concreta transizione energetica, ad esempio promuovendo l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle aziende agricole e delle stalle e utilizzando i fondi del PNRR della misura “Parco agrisolare”, che coinvolgono oltre 30 mila aziende per un totale di risorse di oltre 2,3 miliardi di euro. Altro tema strategico dell’accordo è la tutela della risorsa idrica, che rappresenta oltre il 40% delle fonti rinnovabili nel nostro Paese. Occorre potenziare la disponibilità delle acque per favorirne l’uso irriguo, potabile ed energetico, aumentando la capacità di captazione delle acque nei territori, che potrà essere efficientata anche attraverso pompaggi idroelettrici.

Il protocollo tra Coldiretti e GSE punta a favorire la transizione ecologica nel comparto agroalimentare, la tutela e il rafforzamento della sovranità alimentare nazionale, la sicurezza energetica e il sostegno agli investimenti per la ricerca e l’innovazione della filiera, attraverso l’individuazione delle opportunità derivanti dai meccanismi di incentivazione, anche mediante l’attivazione di uno Sportello dedicato, la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, di promozione dell’economia circolare, la promozione di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile (CACER) e l’avvio di Progetti di ricerca e innovazione, volti alla sperimentazione di soluzioni tecnologiche avanzate nel comparto agroalimentare e zootecnico, attraverso l’agricoltura di precisione.

Il Protocollo di intesa tra Coldiretti, ACEA, ANBI e BF punta alla tutela e il riuso della risorsa idrica nel settore agro-industriale ed energetico.  Nello specifico, i firmatari studieranno iniziative per impiegare le risorse provenienti dalla depurazione delle acque reflue e degli impianti di compostaggio di Acea nella produzione di fertilizzanti e concimi organici e minerali. Sempre in questo ambito, si valuterà la realizzazione di attività che consentano l’utilizzo di sottoprodotti agricoli provenienti dalla filiera negli impianti Acea per la produzione di biogas ed energia, per promuovere un modello esteso di sviluppo di filiera totalmente italiana. Si punta anche a sinergie in ambito idrico ed energetico nel campo dei consorzi di bonifica mediante opere ed interventi infrastrutturali per la salvaguardia ambientale, la prevenzione delle calamità e nel campo dei bacini di accumulo e pompaggio, inclusa l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile dal fotovoltaico all’idroelettrico.

L’accordo fra Coldiretti e Open Fiber prevede la collaborazione nello sviluppo di servizi digitali innovativi per il settore dell’agricoltura grazie alla diffusione della rete ultraveloce a Banda Ultra Larga di Open Fiber, dove sono presenti gli associati di Coldiretti, e l’agevolazione nell’accesso ai fondi agricoli per la realizzazione delle infrastrutture necessarie.

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Venerdì 22 dicembre, alle ore 19, la chiesa di Santa Maria del Casale diventerà palcoscenico di uno straordinario evento culturale: lo spettacolo “Il racconto della notte Santa” di Tonino Papadia, rappresentazione messa in scena dall’associazione culturale “Pietrevive del Salento” che si inserisce in un contesto di drammaturgia e musica popolare, portando in scena una fusione tra sacro e profano, tra storia e musica, tra tradizione e innovazione.

Lo spettacolo non racconta solo una storia ma si veste di un’atmosfera permeata dal senso originale del Natale: il messaggio di pace di Sant’Alfonso Maria de Liguori, diffuso attraverso la pastorale “Quanno nascette Ninno a Bettalemme”, diventa il filo conduttore di un viaggio attraverso tempo e spazio, unendo il passato al presente attraverso un linguaggio nel quale le parole si fondono ai suoni. Elemento centrale dello spettacolo è la musica, connotante della tradizione natalizia italiana in generale e in particolare del Salento. Le melodie, che traggono origine dalle antiche zampogne dei pastori abruzzesi e molisani, sono state riadattate e reinterpretate per l’occasione mantenendo tuttavia intatto il loro spirito originario. Il pubblico sarà accompagnato tra le sonorità tradizionali che richiamano alla memoria i racconti di un tempo, quando la musica e il canto erano gli unici strumenti per raccontare storie e tramandare la cultura.presepe_il_racconto_della_notte_Santa.jpg

Ma “Il racconto della notte Santa” non è solo musica. È anche teatro, narrazione, poesia. È l’espressione di una tradizione ricca e antica, che si declina in forme diverse ma sempre cariche di significato. I testi, che narrano dell’annunciazione e della nascita di Gesù, si legano a interpretazioni drammaturgiche che danno vita a uno spettacolo nello spettacolo, nel quale ogni parola, ogni nota, ogni gesto contribuisce a creare un’esperienza immersiva e coinvolgente. L’ambientazione nella chiesa di Santa Maria del Casale aggiunge un ulteriore livello di suggestione e diventa il contesto ideale per una iniziativa - tra storia e spiritualità - con il doppio tratto religioso e culturale. Le antiche pietre della chiesa dichiarata monumento nazionale nel 1875 faranno da eco alle voci dei cantori, ai suoni degli strumenti, alle parole degli attori, creando un’atmosfera magica e di tensione al Natale.

Quanno nascette Ninno” e “Tu scendi dalle stelle”, i canti al centro dello spettacolo, sono rappresentati come simboli di una cultura popolare che sopravvive e si rinnova nel tempo, come l’espressione di una comunità che, nonostante i cambiamenti e le evoluzioni del mondo moderno, mantiene vive le sue tradizioni, le riconosce e le condivide in un continuo rimando al passato. “Il racconto della notte Santa” è un invito per tutti coloro che amano la musica, il teatro, la storia e le tradizioni. Un appello a rallentare, a lasciarsi trasportare da emozioni autentiche in una stagione dell’anno che richiama alla condivisione e alla riflessione. È un omaggio alla bellezza della cultura salentina, un regalo di Natale per la comunità e per tutti coloro che riconoscono alla festa un significato simbolico elevato, di inno alla vita.

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Il Sindacato Cobas organizza un sit in davanti il Comune di Brindisi nella giornata di Venerdì 22 Dicembre a partire dalle ore 9,00 con i lavoratori della Brindisi Multiservizi , i quali  non stanno percependo la tredicesima ed attraversano il reale pericolo di poter perdere il posto di lavoro.

Il sit in si svolgerà in concomitanza del Consiglio Comunale di Brindisi che discuterà del bilancio BMS unitamente al  nuovo piano industriale 2024-2026.

 La nostra paura più grande è quella che ai tentativi di rilancio della società con l’affidamento da parte del Comune di nuove possibili attività possano arrivare in sede di votazione sul piano industriale colpi bassi da parte di qualche consigliere della maggioranza ;se questo si verifica non resta che  portare   i libri in tribunale decretandone la chiusura.

Giustamente qualcuno  dell’opposizione definisce il piano industriale un po'  fantasioso … ma è l’unico  piano che abbiamo .

Secondo noi è un piano a geometria variabile che  può essere aggiustato in corso d’opera  rimanendo  l’unica alternativa alla chiusura.

 Il Cobas chiede a maggioranza ed opposizione di collaborare a comporre una soluzione che salvi le buone attività che la maggioranza dei lavoratori della BMS svolge quotidianamente per la nostra città.

D’altra parte girano voci sempre più insistenti di ipotesi di cannibalizzazione della BMS, con i servizi più importanti da assegnare a società private lasciandosi dietro una scia di licenziamenti; speriamo che tutto questo rimanga solo fantasia.

Sono anni comunque che il Cobas ha chiesto alla vecchia Amministrazione ,al vecchio Amministratore ,che il disavanzo annuale di 6-700 mila euro andava riempito necessariamente con nuove attività , pena il possibile tracollo della società.

Sono state numerose le nostre manifestazioni di protesta sotto il Comune dove legavamo il problema dei gravi pagamenti degli stipendi ad una crisi sotterranea della BMS, di cui avevamo intravisto i tratti più significativi

Per fortuna che i  bilanci negativi  avuti dalle società nel periodo Covid, per decisione del Governo,  non hanno ricevuto le pesanti penalizzazioni previste per legge  ;una di queste società è la Brindisi Multiservizi.

Ricordiamo che la BMS aveva ricevuto pesanti tagli ma non ce l’ha fatta   accumulando  un deficit di 6-700 mila euro l’anno  ; il vecchio Amministratore di BMS nel corso del tempo per mantenere in piedi la società  ha trattenuto  i soldi dei parcheggi invece che consegnarli al Comune  , innescando così una bomba ad orologeria.

Trovare una soluzione al disavanzo di bilancio non travolgendo la vita della società e dei lavoratori  è la scommessa più difficile per questa Amministrazione, per questa città che ha bisogno di andare avanti e di non cadere nel degrado.

Brindisi 19.12.2023

Per il Cobas Roberto Aprile

CLIMA: COLDIRETTI PUGLIA, NATALE SOLEGGIATO CON TEMPERATURE CHE SFIORANO I 20 GRADI CON IL SUPER ANTICICLONE; CAMPAGNE IN TILT

Anomalia clima spinge turismo di fine anno ma sconvolge agricoltura e consumi

Sarà un Natale soleggiato in Puglia con temperature che sfioreranno i 20 gradi per l’effetto del super anticiclone in un autunno che dal punto di vista climatologico si è classificato come il più caldo di sempre con una temperatura di ben 2,1 gradi superiore la media storica. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che rilevano le temperature dal 1800, con le temperature sopra la media stagionale che mandano in tilt le produzioni in campagna.

Il solstizio di inverno quest’anno – sottolinea la Coldiretti – cade il 22 dicembre alle ore 04,28 e segna, con il giorno più corto dell’anno. Un appuntamento segnato da un caldo insolito con temperature massime che potrebbero addirittura sfiorare i 20 gradi in certe zone ma – continua la Coldiretti - valori oltre la media si prevedono lungo tutta la Penisola.

Una anomalia che – sottolinea la Coldiretti - spinge il turismo di fine anno ma preoccupa l’agricoltura dove l’andamento stagionale con temperature superiori alla media ha ritardato la maturazione dei frutti tipici dell’inverno a partire dagli agrumi, in particolare le arance, con difficoltà ad acquisire la piena colorazione, soprattutto per le arance pigmentate. D’altro canto – precisa la Coldiretti - l’innalzamento della colonnina di mercurio confonde i consumatori che non hanno ancora indirizzato gli acquisti verso i prodotti della stagione fredda con il boom dei consumi di gelato.

Si conferma dunque quest’anno – sostiene la Coldiretti – la decisa tendenza al surriscaldamento della Penisola con effetti sull’ambiente, sulla produzione agricola e sui consumi. Un andamento che è destinato a cambiare la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli in Italia che si concentra nell’ultimo decennio e comprende fino ad ora nell’ordine secondo l’analisi della Coldiretti il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. L’anomalia climatica del 2023 è stata accompagnata fino ad ora da un centinaio di eventi estremi al giorno per il maltempo nel 2023 IN pUGLIA, tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento, secondo l’analisi della Coldiretti Puglia sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).

Il risultato è il crollo dei raccolti che mette a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea con riduzioni che vanno dal 30% per il vino al 20% per la frutta e gli ortaggi, fino al 60% per il miele, ben al di sotto della media dell’ultimo quadriennio. Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti.

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Nonostante il calo dell’inflazione, i pugliesi quest’anno spenderanno per il Natale a tavola una media di 150 euro a famiglia, il 15% in più rispetto a dicembre 2022, pur comprando meno, per effetto della fiammata di alcuni alimenti immancabili durante le festività. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, sulla base della rilevazione dei dati dell’Istituto pugliese per il Consumo condotta a dicembre 2023 e ancora in corso, rispetto a dicembre 2022, diffusa in occasione dell’Assemblea elettiva di Coldiretti, la più grande organizzazione agricola d’Italia e d’Europa.

In Puglia, dunque, se la spesa media sarà di 150 euro a famiglia, ci sarà chi si manterrà tra i 40 e i 70 euro, ma anche chi andrà oltre i 300 euro, a causa dell’impennata dei prezzi delle più importanti voci del carrello della spesa, dalle cime di rapa alle lenticchie, dall’olio extravergine di oliva a formaggi e salumi, mentre scendono i prezzi degli oli di semi e restano sostanzialmente stazionari rispetto a dicembre 2022 i prezzi di pane e pasta.

Ma a fare balzare i costi della spesa di Natale – insiste Coldiretti Puglia - è il pesce, per cui per il prodotto italiano l’orata subisce un aumento del prezzo del 18%, il branzino allevato del +40%, gli sgombri del 27,8%. secondo i dati della Borsa Merci Telematica sulla piazza di Roma.

Continuano poi a ripopolarsi le tavolate dopo il crollo sotto la pandemia, con il Natale 2023 che vede una media di quasi 10 commensali in Puglia che si riuniscono a casa, tra chi lo farà nella propria abitazione (54%) e chi da parenti e amici (34%), mentre una minoranza del 6% sceglierà invece un ristorante o un agriturismo, ma c’è anche un 6% che deciderà all’ultimo momento, secondo Coldiretti/Ixe’.

Il trend generale vede comunque un deciso ritorno della tradizione – rileva Coldiretti -  con la stragrande maggioranza degli italiani che si indirizzerà verso i piatti che hanno fatto grande la cucina italiana, non a caso candidata a Patrimonio dell’Unesco, con un occhio al portafogli senza risparmiare sulla qualità.

Se nel menu della vigilia – continua la Coldiretti – è servito soprattutto il pesce, a Natale prevale la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche. Ma a tavola trovano spazio anche i regali enogastronomici tra i più gettonati per la spinta verso doni utili ma anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali.

Referenze

Prezzi in euro dicembre 2023

Prezzi in euro dicembre 2022

Calamaro

18,24

15,51

Rombo

20,65

20,41

Canocchia

8,93

10,86

Vitello fettine

18,38

17,65

Mozzarelle

9,62

9,52

Grano Padano

14,44

13,73

Parmigiano minimo 12 mesi

18,51

17,80

Arance tarocco

1,78

1,47

Fragole

12,88

8,92

Limoni

2,43

2,11

Meloni gialli

2,16

2,15

Prugne

2,92

1,65

Uva

5,27

2,58

Pere

3,15

2,16

Lenticchie

3,06

2,82

Fagioli

3,30

3,12

Olio EVO

8,85

6,18

Olio di semi di Girasole

1,95

2,79

Aglio

7,68

7,40

Asparagi

13,64

10,32

Broccoli

2,72

2,24

Carote

1,51

1,21

Cima di rapa

2,30

1,92

Cipolla Bianca

1,77

1,37

Finocchio

1,91

1,47

Melanzana

2,20

2,88

Peperoni

2,87

2,72

Pomodori ciliegino

3,85

3,46

Pomodoro da insalata

2,92

2,65

Spinaci

3,98

3,51

Bresaola

32,75

31,80

Mortadella

12,49

12,06

Prosciutto crudo nazionale

24,10

23,47

Speck

18,70

17,04

Analisi Coldiretti Puglia su Fonte dati Istituto Pugliese per il Consumo.

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Durante le ultime ore del giorno scorso, a Francavilla Fontana, i Carabinieri del locale Comando Compagnia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa Tribunale di Lecce-Sezione del riesame a seguito di appello proposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, nei confronti di 9 indagati, gravemente indiziati dei reati di “detenzione e traffico di sostanze stupefacenti continuato in concorso”. I provvedimenti restrittivi scaturiscono da un’attività investigativa condotta tra l’ottobre 2020 e il luglio 2021 dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana.

In particolare, i soggetti coinvolti nell’inchiesta di età compresa tra i 29 e i 55 anni, sono stati ritenuti attinti da gravi indizi di colpevolezza in relazione ad un fiorente commercio di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, che aveva base logistica nella Città degli Imperiali e che, nello specifico, vedeva 3 soggetti francavillesi, tra cui una donna, quali fornitori all’ingrosso di quantitativi di droga, che di volta in volta variavano in base alle specifiche esigenze degli altri 6 indagati, quest’ultimi occupati prevalentemente nello spaccio al dettaglio nei confronti dei consumatori finali delle sostanze illecite. I Carabinieri, nel corso degli approfondimenti investigativi svolti sia mediante servizi di osservazione e pedinamento che con il supporto di attività tecniche di intercettazione, hanno documentato alcune decine di episodi di cessione/rifornimento di droga, per quantitativi che oscillavano tra i 50 grammi e i 950 grammi, riuscendo a filmare anche il passaggio di cospicua quantità di denaro da acquirenti a fornitori. Sia nel corso delle indagini preliminari che in seguito, nei recenti mesi, l’attenzione dei militari dell’Arma ha permesso di eseguire 5 arresti in flagranza di reato nei confronti di alcuni dei soggetti coinvolti, e di sottoporre a sequestro oltre 5 kg di droga, tra cocaina, marijuana e hashish. Come emerso dalle intercettazioni, le cessioni di stupefacente avvenivano prevalentemente all’interno dell’abitazione di tre indagati nonché in prossimità di zone periferiche di campagna e aree di sosta di strade provinciali o statali, al fine di cercare di eludere eventuali indagini nei proprio confronti e, quindi, tentare di evitare di attirare l’attenzione delle forze dell’ordine, organizzando incontri riservati o comunque fugaci. Tali tentativi si sono tuttavia rilevati vani, come emerso nell’inchiesta, che ha consentito di localizzare molteplici luoghi in cui avvenivano le consegne di sostanze illecite. Tra gli arrestati, tra cui figurano anche due soggetti di Villa Castelli, in otto sono stati condotti in carcere e uno agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, al termine di un iter giudiziario che aveva reso necessaria la valutazione dei fatti da parte del Tribunale di Lecce/Sezione del Riesame, a seguito di appello del pubblico ministero avverso l’originario provvedimento di rigetto della richiesta cautelare della Procura di Brindisi da parte del giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Brindisi. All’esito dell’esame degli atti anche da parte della Suprema Corte di Cassazione (adita per due volte dagli indagati), tutti i ricorsi sono stati respinti, con la conferma dell’esecutività dei provvedimenti restrittivi, sulla scorta degli elementi a carico dei soggetti e delle effettive esigenze cautelari.

 

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Al via a Fasano la seconda edizione del «Progetto Legalità» che attraverso incontri, letture, seminari, laboratori vuole diffondere la cultura del diritto e formare cittadini liberi e soggetti responsabili del proprio futuro. Una serie di iniziative, che si terranno da dicembre 2023 a maggio 2024, promosse dall'amministrazione comunale che coinvolgeranno attivamente la cittadinanza ed in particolare le giovani generazioni attraverso percorsi pensati per gli studenti del territorio e varie fasce d'età. Grande attesa per l'evento inaugurale, il prossimo 28 dicembre presso la Biblioteca Comunale Ignazio Ciaia, con due turni di letture animate, alle 16:00 e alle 17:30, rivolte ai bambini dai 6 ai 10 anni, a cura di Vita Locorotondo. Previsti nei prossimi mesi una serie di incontri che compongono l'ampio progetto: altro appuntamento con letture espressive, seminario e laboratorio di illustrazione con esperti a cura di SenzaConfine teatro, la rassegna teatrale «La scena dei ragazzi - teatro civile» del Teatro Pubblico Pugliese, il «Festival delle mani bianche - artisti contro le mafie» del Collettivo Teatro Prisma e 'Legalitria - festival nazionale della legalità' a cura della società Radici future produzioni. «Abbiamo il compito di formare i futuri cittadini – dice l’assessore ala Cultura Cinzia Caroli - che dovranno presto interagire con una società sempre più complessa, per questo ci siamo attivati nella diffusione della cultura della legalità attraverso modalità innovative utili a far riflettere, responsabilizzare sulla corretta convivenza civile e divulgare i comportamenti più giusti».

Sono cinque gli spettacoli in programma a Fasano da gennaio ad aprile inseriti nella programmazione del Teatro Sociale del Comune in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. I biglietti, a posto unico, con un costo di 10 euro ciascuno sono in vendita online e nei punti vendita vivaticket. 


Si inizia il 13 gennaio con l’attore foggiano Michele De Virgilio con Cafoni. Un racconto musicale, spettacolo molto legato ai temi del territorio.

Si torna a teatro il 31 gennaio con Virginia allo specchio, scritto e diretto da Ilaria Cangialosi con Angela Iurilli e Rossana Cannone. Un’opera visionaria ispirata all’Orlando in cui Virginia Woolf si interroga sul maschile e sul femminile e sulla condizione della donna nella società.

 

La stagione prosegue il 10 febbraio con Caravaggio di chiaro e di oscuro di Francesco Niccolini con Luigi D’Elia e la direzione di Enzo Vetrano e Stefano Randisi: il racconto della vita del genio e della sregolatezza di Michelangelo Merisi da Caravaggio. E infine il 13 aprile Koreja porterà in scena Heroides – Le lettere di eroine del Mito dall’antichità al presente, da Heroides di Ovidio e da improvvisazioni e scritture sceniche. 

 

E ancora, il 1° marzo sul palco salirà Giuseppe Semeraro con Digiunando davanti al mare, un progetto di Giuseppe Semeraro dedicato a Danilo Dolci con la drammaturgia di Francesco Niccolini e la regia di Fabrizio Saccomanno, vincitore del premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria 2020 e premio della critica al Festival Ermo Colle 2022. La figura di Danilo Dolci sfugge a qualsiasi tentativo di classificazione: poeta, intellettuale, pedagogo. Dopo un breve viaggio in Sicilia decide di ritornarci e di mettersi al fianco degli ultimi, dei diseredati, dei banditi come li chiamava lui stesso. Negli anni cinquanta organizza e promuove tantissime manifestazioni e scioperi in difesa dei diritti dei contadini, dei pescatori, dei disoccupati. Il suo attivismo gli valse due candidature a premio Nobel per la pace e il riconoscimento a livello internazionale del suo operare. Con i disoccupati Siciliani, voleva ricordare all’Italia intera che per la Costituzione Italiana il lavoro è un diritto ma anche un dovere se questo lavoro ha un’utilità pubblica. Durante la manifestazione Danilo Dolci fu arrestato assieme ad alcuni collaboratori, ne segui un processo che segnò un profondo spartiacque nell’Italia del dopoguerra.

 

Domenico Clemente sarà il protagonista dell’ultimo spettacolo in programma il 19 aprile con L’ultima replica. Il canto del cigno con Lidia Pentassuglia e Emanuela Pietanza, tratto liberamente da Checov, rispettosamente da Shakespeare e impietosamente dalla vita. Una riflessione sul mestiere dell’attore. Una sera, dopo un’ultima replica, un attore s’addormenta nel suo camerino. Al risveglio, chiuso dentro senza la possibilità di uscire, si ritrova a ragionare sulle cose della vita e su quanto di bello c’è nel suo mestiere.


Info: www.teatropubblicopugliese.it