Settembre 20, 2024

Redazione

In qualità di Vice Presidente Nazionale della Fenailp, vorrei innanzitutto ringraziare l'Amministrazione Comunale di Ostuni per aver preso atto delle nostre preoccupazioni e per l'impegno dimostrato nel considerare modifiche alla regolamentazione della ZTL, con la previsione di una sua apertura da ottobre ad aprile. Accogliamo con piacere questa apertura, che risponde in parte alle esigenze delle attività commerciali del centro storico, che rappresentiamo con circa 150 aziende associate nella nostra città.
Tuttavia, sentiamo la necessità di fornire alcune precisazioni in merito alle affermazioni contenute nella nota dell'Amministrazione, al fine di garantire una corretta informazione e trasparenza, elementi fondamentali per un dialogo costruttivo tra le parti.
Sulle Comunicazioni e le Richieste di Incontro:
La Fenailp ha sempre operato con la massima trasparenza, informando i propri associati sulle tematiche di interesse comune e sugli sviluppi delle trattative con l'Amministrazione. Le nostre richieste di incontro e le comunicazioni ufficiali sono state inviate in modo tempestivo, come dimostra l'ultima lettera PEC dell'11 aprile, in cui chiedevamo un incontro urgente per discutere delle problematiche legate al carico e scarico merci nel contesto della ZTL. L'invito alla delegazione del centro storico non è mai avvenuto.
In ogni caso, ribadiamo la nostra disponibilità a un confronto aperto e tempestivo.
Sulla Partecipazione agli Incontri:
Apprezziamo gli incontri finora tenuti con l'Amministrazione e le altre associazioni di categoria, e riconosciamo la complessità delle questioni in gioco. Tuttavia, riteniamo che le preoccupazioni da noi sollevate durante queste riunioni non abbiano trovato adeguato riscontro nelle decisioni prese. La nostra priorità è sempre stata quella di garantire che le esigenze delle attività economiche del centro storico, che rappresentano un pilastro fondamentale dell'economia locale, siano adeguatamente considerate e integrate nei piani di gestione della ZTL.
Sul Futuro Dialogo e Collaborazione:
La Fenailp ha sempre creduto nel valore del dialogo e della collaborazione tra enti locali e rappresentanze economiche. Siamo pronti a continuare su questa strada, convinti che solo attraverso un confronto aperto e costruttivo si possano trovare soluzioni che bilancino le esigenze di conservazione del patrimonio storico con quelle operative delle attività commerciali.
In conclusione, accogliamo con favore l'impegno dell'Amministrazione Comunale a rivedere la regolamentazione della ZTL e attendiamo di poter visionare e discutere la versione definitiva del nuovo piano di mobilità. Confermiamo la nostra disponibilità a partecipare attivamente ai futuri incontri e a collaborare per il bene della comunità e delle aziende che rappresentiamo.
Restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento e ci auguriamo che questo scambio possa rappresentare l'inizio di una fase più costruttiva e dialogante.

Cosimo Lubes - Vice Presidente Nazionale Fenailp

Visita istituzionale degli ufficiali dei carabinieri forestali a Torre Guaceto. Al centro della riunione, l’ascolto dei rappresentanti del Consorzio di Gestione dell’area protetta al fine di aumentare il livello di controllo della riserva e quindi gli standard di tutela.

Il presidente del Consorzio di Gestione della Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, e il direttore, Alessandro Ciccolella, hanno accolto i massimi rappresentanti nazionali dei Carabinieri forestali in visita al Parco. 
I militari guidati dal comandante delle Unità forestali, ambientali e agroalimentari dei carabinieri (C.U.F.A.), Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli, hanno visitato la parte costiera e terrestre ed i centri recupero fauna selvatica e tartarughe marine. Al termine dell’attività si è tenuta la riunione finalizzata alla risoluzione delle problematiche patite dall’area protetta. 
Dopo aver illustrato le caratteristiche naturalistiche di Torre Guaceto, infatti, i rappresentanti del Consorzio hanno illustrato gli ambiti nei quali sarebbe necessario un intervento strutturato delle forze dell’Ordine. 
I punti esaminati. 
Le trasformazioni che sta subendo il comparto agricolo della riserva con l’espianto di ulivi secolari ai fini di una loro sostituzione con uliveti intensivi che necessitano di molta acqua e preparazioni del terreno. Tali azioni possono portare all’utilizzo di pozzi artesiani non autorizzati o alla escavazione di nuovi e all’alterazione dello stato geomorfologico dei luoghi a causa di frantumazione della roccia allo scopo di preparare il terreno per impianti intensivi. 
Attività sul demanio marittimo costiero in contrasto con la normativa di riferimento della riserva, tra le quali la pesca non autorizzata all’interno del tratto di mare di competenza dell’AMP, la balneazione in zona A, l’introduzione di cani. A tal proposito Consorzio e carabinieri hanno approfondito il tema dell’uso non congruo di aree limitrofe a Torre Guaceto che, se pur a destinazione agricola, vengono utilizzate a fini turistici. 
Al fine di affrontare al meglio tali problematiche, le parti hanno ipotizzato la sottoscrizione di una specifica convenzione tra Arma dei carabinieri e Consorzio di Torre Guaceto con le seguenti finalità: potenziamento dell’attività di controllo e repressione dei reati; sviluppo di attività di tutela e conservazione di specie animali e habitat; collaborazione ad attività di ricerca scientifica e di sensibilizzazione dei cittadini; utilizzo da parte dei militari del sistema di videosorveglianza presente nella riserva. 
Inoltre, il Consorzio si è reso disponibile a ristrutturare un monolocale presente nell’area protetta al fine di destinarlo ad ufficio dell’Arma e a fornire le attrezzature necessarie allo svolgimento delle attività concretizzabili nell’accordo. 
“C’è ancora tanto da fare per proteggere fino in fondo la nostra riserva – ha dichiarato il presidente Malatesta -, un intervento continuo e sistemico dei carabinieri farà la differenza. Ringrazio a nome dell’ente che rappresento, il generale Rispoli e tutti i militari che hanno dedicato il loro tempo a Torre Guaceto, così come tutti gli uomini dell’Arma che ogni giorno sono costantemente impegnati per proteggere il nostro territorio con grande dedizione”. 
“I Carabinieri del CUFA” - ha aggiunto il Generale Rispoli - “grazie alla loro specializzazione, esperienza e capillarità, contribuiranno sempre più alla tutela e alla valorizzazione di questo territorio, straordinario sia da un punto di vista naturalistico che identitario, in piena sinergia e coordinamento con le altre Istituzioni. L’obiettivo è quello di garantire una fruizione sostenibile e rispettosa delle regole, salvaguardando la ricca e preziosa biodiversità”.

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IN MEMORIA DI MAURO MANIGLIO, VITTIMA INNOCENTE DELLA SACRA CORONA UNITA

Libera organizza a Brindisi un’iniziativa di memoria e impegno per Mauro Maniglio martedì 13 agosto alle 19.00 presso il parco a lui intitolato nel quartiere Bozzano.

Il Presidio Libera di Brindisi intitolato ai finanzieri Antonio Sottile e Alberto De Falco organizza un’iniziativa in memoria di Mauro Maniglio martedì 13 agosto alle ore 19.00 presso il Parco che porta il suo nome nel quartiere Bozzano.

Brillante studente brindisino del Liceo Scientifico “Monticelli”, Maniglio morì 32 anni fa appena 18enne a Casalabate (LE), vittima innocente della guerra tra cosche mafiose che in quegli anni imperversava all’interno della Sacra Corona Unita.

All’evento, patrocinato dal Comune di Brindisi e organizzato dal Presidio cittadino di Libera in collaborazione con la rete territoriale e la Parrocchia “San Giustino de Jacobis” che ha sede nel quartiere, saranno presenti rappresentanti delle istituzioni e della società civile.

L’iniziativa in memoria di Mauro Maniglio sarà l’occasione per ricordare anche Aldo Mazzotta, pensionato ucciso la sera dell’8 agosto 2000 durante un agguato mafioso in Piazza Virgilio al quartiere Commenda di Brindisi e le tante vittime innocenti delle mafie del nostro territorio, come Nicola Guerriero e Salvatora Tieni, uccisi l’11 agosto 1991 a Torre Santa Susanna. Sono molte infatti le persone e le storie della nostra provincia inserite nell’elenco che Libera legge ogni 21 marzo nella “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” e i cui familiari, anche dopo molti anni, attendono ancora di conoscere tutta la verità e di avere pienamente giustizia.

Mauro Maniglio non è morto “per errore” o “per caso”, ma per l’azione della criminalità organizzata che ancora oggi è presente e attiva nella nostra Provincia. Ciò è dimostrato dagli assalti tentati o riusciti ai portavalori, da alcuni incendi, intimidazioni e aggressioni, dalle sparatorie in luoghi pubblici e molto frequentati come Lido Risorgimento, dagli importanti procedimenti giudiziari in corso nei confronti di esponenti della Sacra Corona Unita e riguardo agli omicidi Carvone, Cairo e Spada. Lo dimostrano pure le indagini e gli arresti che negli ultimi mesi sono stati compiuti in vari comuni della Provincia e per i quali ringraziamo l’operato della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, della Magistratura e delle Forze dell’Ordine.

Proprio per questo, nella città di Brindisi e nel resto della Provincia, Libera porta avanti da anni percorsi di memoria, educazione, approfondimento, solidarietà e impegno per il cambiamento. A luglio e agosto Libera con l’associazione Sailing for Blue LAB ha organizzato a Brindisi il campo “E!State Liberi!” per il progetto nazionale Amunì, a cui partecipano minori inseriti in percorsi di giustizia minorile, e a San Vito dei Normanni con XFarm - Agricoltura Prossima altri due campi di formazione e impegno sui beni confiscati alle mafie.

Pertanto il Presidio cittadino invita a prendere parte all’iniziativa del 13 agosto per contrastare l’indifferenza verso le mafie, il traffico di sostanze stupefacenti e di rifiuti, la corruzione e la violenza delle organizzazioni criminali presenti nel nostro territorio, affinché tenendo viva la memoria si rinnovi l’impegno collettivo per una società più libera, umana e giusta.

In questi giorni, sulla stampa e in città, si è avviato un vivace dibattito sulla capacità dell'attuale Consiglio di Amministrazione della Fondazione Nuovo Teatro Verdi di rispondere alle esigenze culturali del territorio. In particolare  l'assenza dell'intero CdA alla presentazione della nuova stagione del Teatro Verdi ha  suscitato non poche preoccupazioni.

È emerso, poi, che i CdA vengono frequentemente svolti "da remoto" e che l'attuale presidente, Luca Ward, avrebbe più volte manifestato al Sindaco di non poter compiutamente espletare l'incarico alla luce dei numerosi impegni che ne limitano fortemente la disponibilità.

Questa situazione è inaccettabile per Brindisi e per la Fondazione che non meritano un presidente che non è mai presente ed un cda assolutamente impalpabile sul piano amministrativo.

La città ha bisogno di figure che risiedano sul territorio, che lo vivano ascoltandone le istanze e avendo coscienza delle esigenze sociali e culturali della comunità.

La circostanza che la Fondazione riesca comunque a manifestare un’operatività di alto livello ed efficienza grazie ad un direttore artistico di valore e ad uno staff di elevata preparazione e competenza, per quanto sottodimensionato, non può far passare in secondo piano l'urgente necessità di affiancare al personale della Fondazione un organismo di assoluta efficienza, di prestigio e di comprovata esperienza nella gestione di strutture complesse.

Mentre si può discutere sull’effettiva necessità di mantenere un CdA composto da tre figure nominate dalla politica, riteniamo fondamentale intervenire immediatamente per sostituire un presidente fantasma.

La città di Brindisi dispone di professionalità sia nel settore culturale che in quello manageriale, dalle quali si può attingere per rinnovare ogni ruolo del CdA garantendo e rendendo effettiva quella funzione di indirizzo che oggi l’organo amministrativo non sembra in grado di esprimere. Non solo. Data la particolare contingenza temporale, che vede Brindisi in corsa per la Capitale italiana della cultura, sarebbe strategicamente utile nominare alla Presidenza della Fondazione la figura di Chris Torch, un professionista  unanimemente apprezzato che potrebbe garantire una gestione presente, attenta e competente.

Partito Democratico di Brindisi

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SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, SCATTA IN ANTICIPO VENDEMMIA 2024 MAI COSI’ PRECOCE; RISALE QUANTITÀ DOPO CAPITOMBOLO DEL 2023

Scatta in Puglia la vendemmia mai così precoce, in anticipo di 15 giorni per effetto delle temperature sopra la media degli ultimi mesi e della siccità che hanno accelerato la maturazione delle uve, favorendo una qualità eccellente e in ripresa in termini di quantità rispetto al capitombolo certificato da ISTAT del 37% in meno di uva prodotta in Puglia nel 2023. E’ quanto emerge dalle prime stime della Coldiretti Puglia, in occasione della raccolta dei primi grappoli di uve Negroamaro a Guagnano in provincia di Lecce.

La produzione pugliese – sottolinea la Coldiretti regionale – dovrebbe risalite intorno ai 9 milioni di ettolitri, in forte recupero dopo il crollo del 37% nel 2023 quando sono stati prodotti scarsi 6,9 milioni di ettolitri rispetto al 2023, fra i peggiori anni della storia del Vigneto Puglia a causa del clima pazzo e dei forti attacchi di peronospora, ma comunque in calo nel 2024 di circa il 15% rispetto alle medie storiche. I vigneti sembrano aver resistito più delle altre colture alla siccità, mentre il caldo ha bloccato sul nascere il rischio peronospora, garantendo così una eccellente qualità delle uve.

“La vendemmia 2024 è probabilmente quella che andrà attentatamene valutata nel tempo visto il sensibile anticipo della raccolta, ma anche perché in maniera scalare le operazioni di raccolta si svilupperanno nell’arco di tre mesi, una corsa contro il tempo per preservare la grande biodiversità che caratterizza la Puglia”, afferma Costantino Carparelli, vicepresidente di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “lo scenario vede le operazioni partire con le uve Chardonnay, Negroamaro, precoci come mai visto prima, e proseguiranno con il Primitivo e il Susumaniello, per poi arrivare a settembre e ottobre con Nero di Troia, Bombino Nero e Aglianico, una programmazione che offre innumerevoli opportunità di lavoro per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione”, conclude Carparelli.

La siccità rende particolarmente difficile lo scenario – denuncia Coldiretti Puglia - con la vitivinicoltura in arido coltura che risulta praticamente impraticabile ed il settore è a forte rischio se non ci saranno adeguate politiche di programmazione per garantire l’irrigazione e di razionalizzazione stessa dell’uso di acqua.

Il meteo pesa, peraltro, anche sui costi di produzione, dall’acqua alle strategie di protezione delle uve dagli eventi avversi e dalle malattie, con un aggravio notevole a carico dei produttori. Ma a preoccupare ci sono anche alcune politiche Ue, a partire dal via libera della Commissione alle etichette allarmistiche in Irlanda e con il Belgio che si sta muovendo nella stessa direzione. Si tratta infatti di una norma distorsiva del commercio che è il risultato di un approccio ideologico nei confronti di un alimento come il vino che – insiste la Coldiretti Puglia – fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea e conta diecimila anni di storia.

Per la prima volta dopo anni si registra una leggera flessione dell’export nei primi 3 mesi del 2024 pari a -0,2% con il vino pugliese esportato all’estero che segna un valore di  quasi 54 milioni di euro. Con un totale di 38 Vini DOP IGP la Puglia Regione numero 5 in Italia per prodotti certificati– conclude Coldiretti Puglia su Dati Ismea-Qualivita –  dove il settore del Vino DOP IGP in Puglia vale 631 milioni di euro (93,1% del paniere IG del Paese).

Spettacolo con Eugenio Bennato & Taranta Power - Musica del Mondo, il concerto si svolgerà in piazza Orsini del Balzo a partire dalle ore 21:30. Dal cuore del Sud Italia, un viaggio che parte dagli anni Settanta con la Nuova Compagnia di Canto Popolare e che attraversa le storie di briganti, migranti e la potenza della Taranta nella World Music. L’evento è inserito nel programma Stupor mundi Festival, rassegna musicale itinerante. L’ingresso è gratuito.

«Negli anni settanta, da ragazzo, mi inventai la Nuova Compagnia di Canto Popolare, una band musicale che partiva dai modelli degli sconosciuti cantori del Sud e cominciò a girare per il mondo. Poi vennero i Briganti della storia meridionale, poi vennero i migranti del Mediterraneo, poi venne Taranta Power, che segnò l’ingresso della musica etnica italiana nella world music. Da sempre una musica delle minoranze, una musica che conta poco nel business della civiltà globale», dichiara Bennato. «Ci ritrovo il mio punto di partenza e il mio approdo, la convinzione di allora che la musica possa contribuire a contrapporre alla logica del profitto la logica della bellezza e del contatto umano», conclude l’artista partenopeo. Il progetto “Musica del mondo” è tutto questo, sono pensieri, idee, ideali, trasformati in parole e musiche senza confini.

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Un atto intimidatorio si è verificato ieri mattina nelle campagne di Oria, dove un giovane è stato l'obiettivo di due colpi di pistola sparati da un uomo in sella a una moto. Il giovane per fuggire si è slogato una caviglia. Indagano i carabinieri di Oria.  

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"Masciari" è il titolo del romanzo scritto da Federica Franzon, per i tipi di Kindle Edition, di 360 pagine. E' un romanzo che ha come location la città di Mesagne. All'ombra delle mura del castello di Mesagne, uno dei tanti dell'entroterra salentino, una profezia che ha radici nel Rinascimento tende le dita sino ai giorni nostri, legando inesorabilmente i destini di due giovani donne, altrimenti separate dai secoli. Una scelta è stata compiuta, la scelta sbagliata. Laddove la magia ha la pretesa di sostituirsi alla fede, l'esito non potrà che essere incerto. Una sola possibilità di redenzione sarà offerta. Colei cui la profezia è destinata, sarà capace di coglierla?

Un fantasy ambientato nella Mesagne di oggi e nella Mesagne della seconda metà del XVI secolo, di cui ha curato la ricostruzione storica grazie all’abbondanza di documentazione esistente. Una Mesagne che stupisce e fa innamorare chi giunge da fuori, scardinando ogni pregiudizio e riempiendo il cuore di bellezza e poesia. Il romanzo si è classificato al secondo posto della sezione editi del Premio Letterario Nazionale Città di Mesagne, e spera di conquistare il cuore della città che ha conquistato l’autrice e di contagiare altri, forestieri come lei, con la magia che il cuore di questa città racchiude.

Federica Franzin, originaria di Torino, é infermiera di professione ma coltiva l’amore per la letteratura sin dalla giovinezza. Diplomatasi al liceo classico, non smette mai di scrivere.
E’ solo grazie all’incontro con Mesagne, che frequenta ormai da dieci anni e di cui ha sposato un cittadino, che trova ispirazione per il suo primo romanzo.
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La giornata di oggi chiude momentaneamente - fino al prossimo 31 dicembre – la vertenza degli oltre settanta lavoratori SIR, per mesi a rischio licenziamento in quanto considerati non più utili ai (fermi) processi produttivi della Centrale Enel di Cerano. Questa mattina nella sede dell’ARPAL di Brindisi si sono vissuti i passaggi formali per mettere in sicurezza i lavoratori per i prossimi mesi: congiuntamente al Comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico produttivo e delle aree di crisi (SEPAC) sono stati revocati i licenziamenti ed attivati i necessari Ammortizzatori Sociali. In cinquanta torneranno a lavorare mentre ventitré lavoratori godranno di Cassa Integrazione Straordinaria.

Un risultato momentaneo ma molto importante, frutto delle lotte e della determinazione dei lavoratori che la UILTRASPORTI ha accompagnato con ogni strumento a propria disposizione. L’impegno encomiabile del Prefetto e del Questore di Brindisi e la disponibilità del presidente del Comitato SEPAC hanno contribuito in modo determinante a risolvere in favore dei lavoratori. Assieme a loro diverse donne e uomini, dietro le quinte, hanno lavorato per disinnescare una pericolosa bomba sociale. A tutti grazie.

La nostra Categoria, coinvolta in prima linea in questa vicenda, ha scelto i toni bassi. I nostri interventi pubblici sono stati pochi e stringati per scelta: abbiamo preferito il silenzio mediatico e la vicinanza vera, continuata ed umana al dramma che stavano attraversando decine di famiglie brindisine minacciate dallo spettro di non aver più per sostenersi.

Durante i giorni di presidio abbiamo vissuto con i lavoratori letteralmente giorno e notte condividendo tutto: dal semplice caffè alle preoccupazioni e paure per il futuro incerto ed i problemi familiari di ognuno di loro che la mancanza di lavoro rendeva drammatici. Una esperienza che ci ha arricchiti profondamente sul piano umano e ci ha ricordato che la chiusura della Centrale di Cerano, cosi come di ogni altro stabilimento, non è mai solo una questione di numeri e di burocrazie ma di volti, persone, famiglie di questa terra di Brindisi. Persone per le quali non solo il Sindacato ma ogni brindisino ha il dovere, quasi l’obbligo morale, di attivarsi per quanto propria responsabilità. I comunicati stampa per garantirsi la presenza mediatica ad effetto devono passare in secondo piano rispetto al dolore di tante famiglie ed alla lotta sociale per garantire loro un futuro quanto meno dignitoso.

Ci ha positivamente colpito la solidarietà dimostrata ai lavoratori coinvolti nella vicenda da tutti i colleghi che operano in altre e diverse Aziende nell'indotto di Cerano. Una adesione alla causa non scontata considerando il disimpegno, quasi imbarazzante, che i rappresentanti dei cittadini, le Istituzioni Locali e nazionali, hanno riservato a questa vertenza.

Il risultato raggiunto non ferma il nostro impegno: occorre accelerare e vederci chiaro sul futuro produttivo di Cerano e sul destino dei suoi lavoratori, in modo particolare di quelli dell’indotto. Il tempo delle attese è finito da tempo. Enel non può più continuare a nascondere le proprie intenzioni presentando progetti fumosi, senza numeri ne date: deve condividere al più presto la sua vera visione dell’area produttiva brindisina ed intervenire con altrettanta celerità con progetti eseguibili da subito. Il decommissioning da solo non basta e non può bastare a Brindisi ed ai suoi lavoratori.

Segretario Territoriale UIL TRASPORTI Brindisi

Mario Greco

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