Il greenwashing politico brindisino
Il greenwashing è una strategia di comunicazione che presenta come ecosostenibili delle attività, cercando di occultarne il reale impatto negativo. Lo diciamo con franchezza e chiarezza: l'interesse e le posizioni “green” sbandierate nei comunicati stampa da tanti personaggi locali e partiti politici sono solo di facciata. Gli interessi sono ben altri. Greenwashing, appunto.
Nonostante noi di Europa Verde siamo contrari all'utilizzo degli idrocarburi, razionalmente ci rendiamo conto che è necessario un periodo di transizione prima di arrivare alla piena autosufficienza energetica alternativa. Non siamo perciò contrari al deposito di GNL, ma alla sua localizzazione a Costa Morena est. Detto impianto priverebbe il porto di Brindisi di una banchina operativa che è in via di infrastrutturazione e della quale si potrebbe fare una Zona Economica Speciale (ZES). Infatti, grazie a cospicui investimenti pubblici, il porto di Brindisi sarà, al termine dei lavori di raccordo alla rete ferroviaria, uno dei pochi a permettere l'interscambio di merci tra nave e treno con un notevole risparmio di tempo per il trasporto dei beni, che in poche ore si sposterebbero tra il cuore del Mediterraneo e il centro/nord dell'Europa (impatto ambientale basso rispetto a quello su ruota). Non possiamo ignorare queste tanto attese opportunità di sviluppo della zona portuale, opportunità che porterebbero a maggiori benefici in termini occupazionali, ambientali, economici e, di conseguenza, sociali.
Coloro che ieri si sono astenuti (opposizione e maggioranza) rischiano di far perdere a Brindisi l'opportunità di sviluppo economico e lavorativo dovuto alla futura possibile ZES. Vogliono regalare le costosissime e importanti infrastrutture realizzate con investimenti pubblici a una multinazionale che intende solo sfruttare la città e non investirci. Vogliono ignorare il rischio di incidente rilevante dovuto a un deposito di GNL in una banchina, Costa Morena est, in piena area industriale e distante pochi chilometri in linea d'aria dai quartieri abitati Perrino, Centro e Casale. Ci chiediamo se questi consiglieri conoscano il piano di sicurezza del progetto di Edison S.p.A. e se quindi siano disposti ad assumersi, davanti ai cittadini, la responsabilità della loro incolumità senza aver chiesto la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
Il nostro porto è sempre stato colonia di conquista, ha ospitato prima il traffico di derivati di petroli e della chimica, poi quello del carbone. Occorre una svolta, perciò ci dispiacerebbe ora ridurlo a una “Stazione di servizio” del GNL. Vogliamo che assieme ad essa il porto possa in futuro ospitare anche scambi commerciali diversi, a tutto vantaggio del coraggioso e tenace tessuto imprenditoriale del nostro territorio.
Voler localizzare il deposito di GNL a Costa Morena est a discapito degli interessi della città non è una scelta “ambientale”, è greenwashing.
Riusciamo a capire il necrofagismo politico dell'opposizione, incluso quello del Movimento Cinque Stelle, che a Brindisi ha storicamente perso una stella, quella dell'ambiente (basti ricordare la sua assenza al Consiglio comunale monotematico sull'inquinamento causato da ENI Versalis). Ci sconcerta invece che tre consiglieri di maggioranza, due del PD e uno di Italia Viva, decidano di non assumersi la responsabilità del mandato elettorale facendo il gioco dei forti, di cui Brindisi è sempre stata schiava.
Rifiutare lo spostamento dell'impianto da Costa Morena est ad altro luogo significa sottostare ai ricatti di alcuni esponenti politici regionali e locali, di alcune famiglie brindisine con interessi economici in gioco, ma soprattutto di una multinazionale che non ha interesse a investire sul territorio.
Invitiamo tutti i cittadini, a prescindere dalle posizioni politiche, ad ascoltare integralmente il discorso del Sindaco durante il Consiglio comunale di ieri e a valutare anche la discussione politica seguente (assente).
Confidiamo nei tanti che hanno a cuore il futuro della nostra città, affinché partecipino attivamente e si schierino per rivendicare l'interesse di Brindisi e non dei pochi.
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