D'amore (CCIAA). Sulla guerra dei terreni la reazione deve essere immediata"

Luglio 28, 2021 628

C’è molta attenzione delle istituzioni sull’atto intimidatorio perpetrato a Cellino San Marco, alcuni giorni fa, ai danni di un imprenditore vitivinicolo al quale sono stati distrutti oltre mille ceppi di vitigno Primitivo in produzione. Davanti alla sequela di questi episodi criminali la prefetta di Brindisi, Carolina Bellantoni, ha convocato per venerdì 30 luglio alle ore 11 un incontro del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica allargato al sindaco di Cellino San Marco. Infine, a difesa dei produttori vessati dai sodali del crimine è sceso in campo il presidente della Camera di Commercio di Brindisi, Antonio D’Amore. “Gli episodi criminali verificatisi nelle campagne di Cellino San Marco e San Donaci – ha esordito il numero uno della Cciaa - impongono una immediata reazione da parte della società civile e, quindi, condivido pienamente l’iniziativa del Prefetto di Brindisi di convocare una seduta del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

D’Amore ha, quindi, aggiunto: “Pur nella consapevolezza che ci troviamo di fronte a fenomeni ben diversi rispetto a quelli messi in atto dalle organizzazioni malavitose che spadroneggiavano in questa provincia, è opportuno non sottovalutare quanto sta accadendo ed è questo il motivo per cui la Camera di Commercio di Brindisi non farà mancare il proprio supporto ad un settore, quello vitivinicolo, che sta diventando giorno dopo giorno sempre più strategico per l’economia di questo territorio, anche per i suoi riflessi sulla crescita turistica”. Naturalmente il presidente ha assicurato “la piena collaborazione alle forze dell’ordine per monitorare l’intero comparto agricolo e gli altri settori produttivi che sono a rischio di “attenzioni” da parte della criminalità organizzata”.

In particolare nella notte fra giovedì e venerdì scorsi in un vigneto di proprietà di Cosimo Fortunato, di Cellino San Marco, sono state danneggiate oltre mille piante di uve con il frutto in maturazione. Meno di un mese fa, il 29 giugno, era stato distrutto un intero vigneto dell’azienda agricola “Masseria Li Veli”. Per il presidente del Consorzio Ue Coop, del Consorzio di tutela del Brindisi e Squinzano Dop e di Cantine Due Palme, Angelo Maci, la matrice degli atti intimidatori è chiara: “L’atto incendiario dello scorso anno subito da Due Palme e poi subito dopo la sparatoria sulla vetrata di casa mia – ha spiegato - è la stessa regia della distruzione del vigneto della masseria “Li Veli” e del vigneto dell’amico, Cosimo Fortunato, stessi mandanti stessi esecutori”. Il quadro indiziario, quindi, è abbastanza chiaro.

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