Matarrelli: Si al patrimonio viticolo di Mesagne nella candidatura a capitale della Cultura 2024

Agosto 23, 2021 681

Non si è fatta attendere molto la risposta del sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, all’invito ricevuto dall’amministratore unico delle Tenute Lo Spada, Carmine Dipietrangelo, di inserire nel programma di candidatura di “Mesagne, Capitale della Cultura 2024”, la storia millenaria della viticoltura locale. Mesagne, infatti, è stata ed è tuttora terra di vigne e di vini. Ben 1.200 ettari della sua superficie agraria sono coltivati a vigneti e molti mesagnesi coltivano anche vigneti in agri di Comuni vicini. Vigneti che assieme a quelli dell’agro di Brindisi costituiscono l’areale di vini a Denominazione di Origine Controllata che va sotto il Nome di “Brindisi Doc”. Pertanto, la risposta del primo cittadino mesagnese è in linea con la richiesta dell’imprenditore viticolo.

“Caro Carmine, il tuo suggerimento è non solo ben accetto ma incontra anche la direzione che vorremmo dare al progetto con il quale la nostra città si prepara a candidarsi a Capitale italiana della Cultura per il 2024”, ha scritto Matarrelli nella sua risposta epistolare. “Nella proposta da presentare al Ministero – ha proseguito il sindaco - non si potrà trascurare un elemento, il vino, così intimamente collegato alla nostra tradizione contadina, quindi agricola e paesaggistica”. Il primo cittadino, quindi, si è lasciato andare a una piccola quanto divertente disquisizione linguistica. “Sappiamo – ha sottolineato - come non sia affatto un caso che “coltura e cultura abbiano identica etimologia. Coltura significa coltivazione del terreno. Cambi la o in u, cultura, ed hai il complesso delle conoscenze intellettuali”, come scriveva Luigi Veronelli nella sua “Lettera ai giovani estremi””. Infatti, il vino è cultura perché lo studio dei vitigni permette di conoscere popoli, tradizioni e gusti che attraverso il vino si raccontano. “E Mesagne, che con i Comuni vicini condivide caratteristiche simili, anche su questo fronte ha una storia millenaria da mettere nero su bianco.

Una storia dalle radici antiche in cui passato e presente si intrecciano. Per proiettarsi in un futuro in cui coltura e cultura vitivinicola sanno rappresentare un solido riferimento di sviluppo, dal quale attingere per generare e infine capitalizzare ricchezza autentica”, ha fatto notare Matarrelli. Infine, il sindaco ha confermato che la città di Mesagne “è cresciuta tanto negli anni, al punto da sentire oggi tutte le ragioni per poter ambire ai traguardi più belli. E per questo grande merito va dato ad una comunità che ha esercitato fino in fondo la capacità di confrontarsi e di scegliere il meglio per sé stessa”.

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