ISBEM & SIMA in sinergia per incrementare i ricercatori e il tasso di innovazione

Maggio 26, 2023 494

Progetto ARGINE: ISBEM & SIMA in sinergia per incrementare i ricercatori e il tasso di innovazione.

Al Governo chiedono di rimodulare il 5x1000 per frenare spopolamento e fuga dei cervelli dal Sud.

In occasione del 24° anno di attività di ISBEM (Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo) fondato a Brindisi il 25 Maggio 1999,

il Presidente Prof. Alessandro Distante (cardiologo di scuola pisana, pavese, europea ed americana)

e il Prof. Alessandro Miani, Presidente di SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale)

hanno annunciato un partenariato scientifico per aumentare il numero dei ricercatori e il tasso di ricerca al Sud.

“In un contesto di denatalità e spopolamento del mezzogiorno, lanciamo oggi il progetto A.R.GI.NE. (Avviamento Ricerca GIovani Neolaureati)

per contrastare la fuga di cervelli: ogni cittadino con la propria dichiarazione dei redditi può contribuire a coltivare i giovani di talento del Mezzogiorno

per avviarli alla ricerca. L’appello al Governo è di approvare in tempi rapidi una Riforma a costo zero dell’attuale meccanismo di distribuzione del 5x1000

alla ricerca scientifica e sanitaria per liberare più risorse a vantaggio delle Regioni meridionali”, afferma il Prof. Miani.

“Si tratta semplicemente di riequilibrare l’attuale situazione in cui circa il 90% dei 520 milioni del 5x1000 ogni anno vanno alle Regioni del Nord,

mentre solo il restante 10% rimane alle Regioni meridionali. La semplice ridistribuzione su base regionale dei cosiddetti “resti”

non espressamente destinati dai contribuenti (e non su base nazionale come avviene oggi) libererebbe decine di milioni di €  per sostenere la ricerca,

la sanità e le attività socio-assistenziali in tutte le Regioni del Sud”.

Ne è un esempio ISBEM che, anche grazie a quanto raccolto dal 5x1000, forma giovani da quasi un quarto di secolo,

aiutandoli ad intraprendere percorsi scientifici che sono essenziali per coniugare la formazione e la ricerca con l’assistenza sanitaria,

arginando l’esodo di talenti e di pazienti.

“Troppo spesso si osserva che i “cervelli” italiani, e meridionali in particolare, formati dal nostro sistema universitario, finanziato con le tasse dei cittadini,

vengono letteralmente “regalati” come “pacchi dono” ai Paesi che li accolgono (Svizzera, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti e finanche la Cina).

Ogni comunità deve fare di tutto per costruire il futuro con le proprie stesse mani, accettando le varie e continue sfide, con impegno, volontà e speranza operativa,

ispirandosi al Paradigma del Dono”, afferma il Presidente ISBEM, istituto periferico ma vero incubatore di talenti, essendo è riuscito in 24 anni a finanziare

61 i posti aggiuntivi in Dottorato di Ricerca triennali oltre a centinaia di assegni di ricerca annuali o pluriennali e vari Ricercatori che hanno trovato la loro strada

nelle Università, nel CNR, nelle ASL, nelle Aziende e negli Ospedali. Dalle periferie del Sud Italia, gli Allievi di tale incubatore sono riusciti a produrre vari progetti

ed importanti ricerche pubblicate su rinomate riviste scientifiche nazionali ed internazionali.

“Proprio perché opera in periferia, ISBEM arriva dove l’Università non è o non può essere presente, sia nelle province ionico-salentine

Sia ampliando il proprio raggio d’azione fino alla Campania, dove ha sedi operativa che si aggiungono a quella di Pisa e di Bruxelles”.

“Un istituto come ISBEM è al servizio dei giovani del Sud Italia e ha bisogno del sostengo di tutte le istituzioni locali perché offre ai neo-laureati

la possibilità di impegnarsi in un percorso scientifico senza lasciare il proprio territorio,

come ponte per il successivo inserimento in posizioni strutturate, durevoli e sostenibili presso le Università, il pianeta Salute,

i Centri di ricerca e le imprese locali ed internazionali” dichiara il prof. Distante, che dirige l’istituto dalla sua fondazione,

lanciando un appello ad Amministratori ed Attori del progresso e sensibilizzando i Cittadini di tutto il Mezzogiorno.

“E’ proprio nell’assenza di “incubatori” che risiede il vulnus dell’attuale sistema post-universitario, soprattutto nel Mezzogiorno,

in quanto pochi giovani trovano accoglienza in strutture di ricerca che hanno strutture tecnologiche e contratti d’ingresso nel mondo scientifico.

SIMA ed ISBEM intendono invertire questa tendenza in sinergia con esperti clinici e tecnologi del Sistema Sanitario,

senza perdere di vista sia l’orizzonte che la dimensione internazionale della ricerca,

entrambi essenziali per i giovani che programmano il futuro proprio e quello della propria comunità”

spiega il Presidente Prof. Alessandro Miani, invitando a destinare il proprio 5x1000 a ISBEM.

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