Oggi a Mesagne con il Rotary “La Via Appia patrimonio Unesco, sulle antiche strade nuovi scenari”
“La Via Appia patrimonio Unesco, sulle antiche strade nuovi scenari”. È questo il titolo del convegno organizzato dal Rotary club “Appia Antica” che si svolgerà oggi alle ore 19 presso l’auditorium del castello Normanno-Svevo di Mesagne. Con il riconoscimento della “Regina Viarum” patrimonio Unesco, Il Rotary International, già impegnato nella crescita culturale, sociale, ed economica dei vari territori, inizia una serie di eventi per approfondire e implementare la conoscenza della via Appia con i castelli, edifici storici simbolo dei territori, per meglio conoscere e promuovere tutti i tesori lungo il museo diffuso rappresentato dalla via storica più conosciuta al mondo, e generare ulteriore sviluppo.
Si inizia oggi pomeriggio presentando il percorso già fatto a partire dal 2010 con il progetto distrettuale “Rotary per i castelli della via Appia”, cui hanno partecipato tutti i club del distretto 2120 e alcuni club dei distretti rotariani lungo la via Appia fino a Roma. A questa iniziativa seguiranno altri eventi lungo la via Appia Antica e Traiana in fase di organizzazione. Al meeting parteciperanno il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, che illustrerà su “La via Appia Patrimonio Unesco tra passato presente futuro; Gert Burgers, docente della Libera università di Amsterdam, che parlerà de “La via Appia”; Gianbattista De Tommasi, già docente di restauro Architettonico presso il Politecnico di Bari illustrerà il progetto il “Rotary per i castelli”; Francesco Facecchia, presidente del progetto distrettuale “La rete dei castelli della via Appia” parlerà di quanto è stato fatto dal 2010 ad oggi.
Infine, il governatore di Puglia e Basilicata, Lino Pignataro, concluderà i lavori. “Il nostro progetto – ha spiegato il presidente Franco Facecchia - intende dare un contributo in un’ottica di superamento di vecchie visioni campanilistiche per fare della via Appia e dei castelli un sistema, una rete, moltiplicando la capacità attrattive di ciascuno di essi per farle diventare una risorsa. È indispensabile, inoltre, superare la vecchia concezione della “sacralità” del nostro patrimonio storico-artistico privo di ogni relazione economica, il modo migliore per conservare il bene storico è la valorizzazione che genera ricchezza. Ed è indispensabile – ha concluso Facecchia - l’innovazione e la sinergia tra antiche e nuove competenze come la comunicazione, il marketing, l’informatica. Bisogna incrementare la sinergia tra pubblico, privato, associazionismo, università, creando una efficiente collaborazione tra beni, servizi e saperi”.
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