Redazione
COLDIRETTI PUGLIA, IN 4 TAVOLE SU 10 AGNELLO SALVA-PASTORI
PASQUA: COLDIRETTI PUGLIA, IN 4 TAVOLE SU 10 AGNELLO SALVA-PASTORI; IN PUGLIA SONO 4MILA MA E’ SOS TAROCCHI, STRANIERA OLTRE LA META’ DELLA CARNE.
Quattro pugliesi su 10 (39%) porteranno agnello a tavola per rispettare le tradizioni di Pasqua, ma anche per sostenere anche la sopravvivenza dei 4mila pastori pugliesi duramente colpiti dai rincari dei costi di produzione legati alla guerra in Ucraina. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia in occasione dei festeggiamenti della Santa Pasqua e del lunedì dell’Angelo che prende il nome dall’incontro in questo giorno dell’Angelo con le donne giunte al sepolcro.
In occasione di queste festività – sottolinea la Coldiretti regionale – si acquista infatti gran parte di circa 1,5 chili di carne di agnello consumata a testa dai pugliesi durante tutto l’anno. La carne di agnello è – evidenzia la Coldiretti regionale – una presenza antica della tradizione gastronomica pugliese, come dimostrano i piatti della transumanza tramandati da secoli, come l’agnello alla Murgiana, con funghi cardoncelli spontanei e lampascioni, i noti cipollotti selvatici pugliesi, l’agnello al Cutturiddu con pecorino e cicorielle selvatiche o cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge e gli gnumeredde, involtini di frattaglie di carne d’agnello cotti al forno, alla brace o stufati nei tegami di coccio.
“Gli animali custoditi negli allevamenti rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità delle preziose razze pugliesi, ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali. Quando un allevamento chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate spesso da intere generazioni a combattere lo spopolamento e il degrado”.
“Sono essenziali misure per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l’allevamento è l’attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora ‘Gentile’ di Altamura o la ‘Moscia’ leccese”, insiste il presidente Muraglia.
Centinaia le richieste dei consumatori che per le festività pasquali si fanno consegnare direttamente dai pastori l’agnello a casa, con i cuochi contadini degli agriturismi di Campagna Amica che lo cucineranno nelle masserie per i turisti, nel rispetto delle tradizioni e della stagionalità con menù tipici della tradizione. Sostenere con i propri acquisti la produzione Made in Italy significa – afferma la Coldiretti – aiutare il proprio territorio e contrastare anche l’abbandono delle aree più difficili dove i pastori svolgono un ruolo insostituibile di presidio.
Tra coloro che non rinunciano all’agnello, il 24% acquisterà quello Made in Italy e un altro 9% lo andrà addirittura a comperare direttamente dal produttore per avere la garanzia dell’origine, mentre solo un 7% non si curerà della provenienza di quel che metterà nel piatto, secondo Coldiretti/Ixe’. Per evitare rischi e portare in tavola qualità al giusto prezzo l’appello della Coldiretti è quello di preferire carne di agnello a denominazione di origine, quella garantita da marchi di provenienza territoriale come l’Igp, o di rivolgersi direttamente ai pastori, quando è possibile. In una situazione in cui oltre un agnello su due (55%) presente nei banchi frigo per Pasqua è di origine straniera il pericolo è, infatti, di mettere nel piatto carne spacciata per italiana che non rispetta gli stessi standard qualitativi di quella nazionale.
La pastorizia – continua la Coldiretti – è un mestiere ricco di tradizione molto duro che garantisce la salvaguardia in Puglia di ben 4mila allevamenti e 202mila pecore a vantaggio della biodiversità. Negli ultimi anni si è sviluppato anche il recupero della lana di pecora come materiale di pregio per le montature di occhiali, borse, scarpe e articoli di alta moda e come isolante termo acustico in edilizia dove garantisce prestazioni eccellenti sia nella protezione dal caldo e dal freddo, regolando il livello di umidità, sia contro i rumori, con un materiale naturale, sano e riciclabile.
Senza un deciso impegno dell’intera filiera agroalimentare la pastorizia rischia di scomparire con l’abbandono di migliaia di famiglie che hanno fatto dell’allevamento il centro della loro vita, conclude Coldiretti lanciando un appello a consumare prodotto italiano per sostenere l’economia e il lavoro nel Paese, messe a rischio dalla crisi legata alla guerra.
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Emergenza Covid-19 e attività di sorveglianza nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 10 aprile
Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza sanitaria nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl, elaborato su fonte dati Sorveglianza integrata dei casi di Coronavirus Covid-19 in Italia - Istituto Superiore di Sanità. I casi comprendono i positivi accertati con tamponi molecolari e antigenici certificati.
RIGENERAZIONE URBANA, FIRMATA LA CONVEZIONE TRA I COMUNI DI SAN MICHELE SALENTINO E VILLA CASTELLI
E’ stata firmata questa mattina, alla presenza dei sindaci Giovanni Allegrini per San Michele Salentino e Giovanni Barletta per Villa Castelli, la convenzione per la realizzazione dei progetti di rigenerazione urbana, volti alla valorizzazione dei territori e del tessuto sociale attraverso interventi di decoro urbano ed il recupero di immobili finalizzati alla realizzazione di contenitori sociali e culturali, sia a Villa Castelli (Comune capofila) che a San Michele Salentino, nonché alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Il progetto è denominato “I percorsi sociali e culturali dell’Alto Salento”.
La solidarietà dei ragazzi dell’istituto Ferdinando di Mesagne. L’attenzione verso chi ha più bisogno di noi si è concretizzata con un bel gesto di solidarietà da parte degli alunni dell’E. Ferdinando, organizzando, in questo periodo di Pasqua, una raccolta fondi da destinare alla Casa di Zaccheo.
Covid - 19. Oggi sono complessivamente 7780 i casi positivi in Puglia di cui 783 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 12 aprile 2022
Dati complessivi
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Si contrae l'export dei vini nei Paesi dell'Est
VINITALY: COLDIRETTI PUGLIA, SI CONTRAE EXPORT VINI PUGLIESI IN PAESI EST (-20%).
La guerra in Ucraina mette a rischio quasi 6,5 milioni di euro di esportazioni di vino Made in Puglia.
La guerra in Ucraina mette a rischio quasi 6,5 milioni di euro di export di vino Made in Puglia nei Paesi dell’Est con una contrazione del 20% del commercio estero in Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Ungheria e Romania, Ucraina, Bulgaria e Russia. E’ il risultato dell’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Istat Coeweb, diffusa in occasione del Vinitaly con l’esposizione delle bottiglie provenienti da tutta Italia a Casa Coldiretti.
Sanzioni europee, difficoltà nei trasporti, spedizioni interrotte, ordini annullati stanno incidendo sul commercio con l’estero delle cantine pugliesi – spiega Coldiretti Puglia - mentre un certo numero di operatori ha ridotto il periodo di differimento dei pagamenti o l’ha annullato del tutto.
Al contempo, a causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole che si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che – spiega la Coldiretti Puglia – arrivano oggi a pesare sui bilanci. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Ma i prezzi degli ordini cambiano – aggiunge Coldiretti - ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi.
Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti Puglia - la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa.
La situazione di difficoltà si evidenzia anche dall’andamento delle vendite che – rileva Coldiretti regionale - per il 55% delle cantine sono diminuite nel 2022, mentre per il 42% sono rimaste invariate e solo un 3% dichiara di averle aumentate. Gli effetti delle tensioni commerciali legate al conflitto si ripercuotono anche sull’export dove oltre quattro cantine su dieci (43%) affermano di aver ridotto le spedizioni.
Occorre comunque ricordare che sino ad oggi l’incremento dei costi è stato scaricato esclusivamente sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo del vino, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, è addirittura diminuito dell’1,2% e dello 0,4% nei primi due mesi del 2022, per poi crescere appena dello 0,5% a marzo, in netta controtendenza con i rincari, spesso a doppia cifra, di tutti gli altri prodotti alimentari.
Per difendere il patrimonio vitivinicolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – conclude Coldiretti Puglia – perché tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare non solo all’estero ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico.
Avvio della sezione "Primavera" e inserimento di un bambino ucraino nel Terzo Comprensivo
Dal 10 gennaio scorso l’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Ambito Territoriale Sociale Br3 e il Terzo Istituto Comprensivo ha attivato la prima sezione "Primavera" della Città. Si tratta di un particolare percorso formativo ospitato nel plesso di via D’Annunzio e rivolto a 20 bambini tra i 24 e i 36 mesi con lo scopo di facilitarne il passaggio dal nido alla scuola d'infanzia.
Il progetto della sezione "Primavera" di Francavilla Fontana è nato per offrire un contesto educativo adeguato, non costoso per le famiglie e capace di rispondere alla carenza dei posti degli asili nido.
“Grazie alla sinergia con il presidente dell’Ambito Giuseppe Bellanova e con la dirigente Adelaide D’Amelia – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – da alcuni mesi la sezione "Primavera" di Francavilla Fontana è diventata realtà. Ho potuto constatare personalmente come questa sperimentazione garantisca una buona qualità del servizio e stia incontrando l’apprezzamento dell’utenza.”
Da lunedì 11 aprile anche le porte della sezione "Primavera" si sono aperte per accogliere uno dei bambini in fuga dalla guerra in Ucraina.
D., che è stato accolto festosamente da tutti i bambini che frequentano il plesso di via D’Annunzio, è arrivato a Francavilla Fontana direttamente da Kiev insieme alla mamma e al fratello più grande. Un viaggio lungo e difficile, iniziato nel buio di un treno sino al confine con l’Ungheria, completato grazie alla generosità delle Zebre Rugby di Parma che hanno portato in salvo la giovane famiglia.
Una volta giunti nella Cittá emiliana D. e i suoi compagni di fuga hanno trovato ad attenderli la famiglia francavillese che ha ospitato la giovane mamma in Italia sin da bambina e che ha accolto le tre persone.
“La storia di D. e della sua famiglia conferma l’impegno di tanti francavillesi che negli anni hanno accolto i bambini che avevano vissuto la tragedia di Chernobyl e che ora sono diventati adulti. Come istituzioni – conclude il Sindaco – faremo il possibile per offrire sostegno e aiuti concreti. Per questo siamo in stretto contatto con la Prefettura e mettiamo a disposizione di tutti i nostri servizi comunali.”
PD PUGLIA: BOCCIA, PARTE LA MOBILITAZIONE PER IL “PD CHE VOGLIAMO”. COMITATO AL LAVORO SENZA SOSTA
“Ascolto, partecipazione e condivisione delle regole sono i punti cardine dei lavori in corso, che proseguono senza sosta, del comitato di indirizzo per il congresso regionale Pd 2022”. Lo ha detto il commissario per il congresso Francesco Boccia al termine dell’ultimo incontro in videoconferenza con tutte le federazioni provinciali del PD pugliese. Francesco Boccia, con i componenti del Comitato, Loredana Capone, Antonio Decaro e Raffaele Piemontese, ha indicato “un percorso a tappe caratterizzato da numerosi incontri a vari livelli: da quelli interni tra gli iscritti, attraverso assemblee dei circoli, a quelli esterni attraverso le Agorà che apriranno un confronto sul PD del futuro con il mondo associativo, del volontariato, con le parti sociali e con le realtà civiche e politiche presenti in Puglia e alleate nelle amministrazioni con il Partito democratico. Un percorso serrato che porterà a un regolamento congressuale che, di fatto, diventerà una piattaforma condivisa sulla quale poi si confronteranno i sostenitori delle diverse mozioni: nei circoli, nelle federazioni provinciali e per la segreteria regionale”.
In queste due settimane di lavoro, il comitato ha aperto il confronto interno partendo da consiglieri regionali e deputati che “hanno dato un importante contributo di merito sul percorso intrapreso”, il lavoro è proseguito con i Giovani dem che hanno garantito la loro “totale disponibilità per l’organizzazione di nuovi momenti di discussione e confronto tra l’organizzazione giovanile e i circoli, ponendo l’attenzione su temi dirimenti per i giovani pugliesi come scuola e università, borse di studio, trasporto pubblico, vita ed evoluzione delle start-up”; il confronto è proseguito con le federazioni provinciali con l’obiettivo di “avviare una fase interna ai circoli di confronto sul ‘PD che vogliamo’ per il congresso 2022.
Questa fase che si completerà nel mese di maggio con una grande assemblea dei circoli Pd di Puglia, anticiperà il momento del confronto esterno al Partito democratico attraverso le Agorà democratiche”. Agorà che si terranno anche grazie al supporto diretto dell’organizzazione nazionale del PD garantita (nel confronto di ieri) dal responsabile Nicola Oddati che è anche commissario della federazione Pd di Taranto. Il lavoro di ascolto del comitato “proseguirà per tutto il mese di aprile con le organizzazioni interne al PD a partire da quella per la parità di genere e con i movimenti che hanno richiesto un confronto. Subito dopo Pasqua, in ogni provincia, i circoli raccordati dalle federazioni potranno contribuire alla redazione del regolamento congressuale, trasmettendo il contributo delle proprie assemblee aperte sul ‘PD che vogliamo’”.
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