Redazione
Consorzio di Torre Guaceto sceglie nuove vie per l’avvicinamento dei ragazzi alla natura e lancia la prima canzone trap dedicata alla riserva. Fuori ora “Blu cobalto” del giovanissimo talento barese Aris Navarra, in arte Diff.
Via Appia Antica. Imperativo mettere il vincolo archeologico
“L’inserimento della Via Appia Antica nel Patrimonio mondiale dell’Unesco non è un arrivo, ma un punto di partenza”. Questa affermazione è degli addetti ai lavori che temono che in un periodo di “vacatio legis” il territorio in cui passa la Via Appia, in provincia di Brindisi, possa essere cannibalizzato. Pertanto serve con la massima urgenza un vincolo archeologico su queste aree che possa bloccare eventuali opere di cementificazione. Oggi è più che mai necessario che le amministrazioni locali, provinciali e regionali oltre alla Soprintendenza Archeologica alle Belle Arti e Paesaggio intervengano quanto prima con decreti, ingiunzioni ed altro per tutelare il patrimonio Unesco di cui la provincia ha il privilegio di avere. Intanto, l’allarme è stato lanciato sui social proprio dagli archeologi che da anni stanno lavorando al riconoscimento mondiale della via Appia. “Dopo i festeggiamenti per l’inserimento della Regina viarum nel patrimonio Unesco è il momento di agire per tutelare la Via Appia”, è l’incipit che hanno scritto gli esperti.
“La recente iscrizione della Via Appia nella lista del Patrimonio dell’Umanità ?nesco ci offre un’opportunità unica per preservare e valorizzare questo straordinario patrimonio. Tuttavia, rileviamo con preoccupazione la mancanza di piani comunali di tutela specifici, con particolare riferimento al percorso dell’Appia Claudia nel territorio della provincia di Brindisi: da Francavilla Fontana ad Oria, Latiano, Mesagne e Brindisi. Pertanto, è essenziale agire subito”. In effetti facendo un giro sul tracciato della Via Appia vi sono delle aree prossime all’urbanizzazione che andrebbero regolate dal legislatore. “Ci permettiamo, quindi, di chiedere alla Regione Puglia l’avvio di un iter normativo per integrare il Pptr con un nuovo vincolo per la Via Appia, magari ispirato dal Quadro di assetto della rete dei tratturi”, hanno spiegato gli archeologi. “In tale quadro – hanno proseguito - potrebbe prendere avvio l'applicazione dei Parchi agricoli multifunzionali con un progetto pilota nel Parco Archeologico di Muro Tenente. Questo sito, ricco di storia e cultura, è il luogo ideale per sperimentare un'integrazione tra agricoltura sostenibile e valorizzazione archeologica”. Infine, hanno rivolto un invito al presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, al presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, e ai sindaci dei territori interessati. “Per favore – hanno concluso i tecnici - è il momento di agire. I singoli Comuni hanno bisogno di una guida, di un quadro di tutela di livello regionale da attivare rapidamente per garantire la protezione e la valorizzazione della Via Appia, unendo la tutela del patrimonio storico allo sviluppo sostenibile”.
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Rinvenuta una villa romana a Muro Tenente
Una bellissima notizia giunge dal Parco archeologico di Muro Tenente, in agro di Mesagne. Gli archeologi impegnati nella campagna di scavi estivi hanno rinvenuto e stanno riportando alla luce una villa romana databile al II secolo a. C.. A guidare la squadra di archeologi ci sono il direttore del parco, il professor Gert Burgers, e il suo vice, Christian Napolitano. La zona del rinvenimento è lì dove alcuni anni fa fu rinvenuta l’Acropoli. Un altro tassello di questa macrostoria che grazie al riconoscimento della via Appia Antica a Patrimonio mondiale dell’Unesco sale a livello di interesse internazionale. “Per la verità noi ci sentiamo come una Cenerentola, ma in ogni modo siamo allo stesso livello Unesco delle piramidi anche se noi non abbiamo strutture monumentali”, ha esordito il professore Burgers. Intanto la campagna di scavi 2024 è partita.
“In questa campagna di scavi – ha spiegato l’archeologo olandese - abbiamo eseguito alcuni sondaggi nella zona nord dell’insediamento grazie ai quali è stata intercettata una grande struttura di epoca romana. Inoltre, grazie agli studi degli ultimi sei anni abbiamo compreso il termine finale della civiltà messapica di questo sito con il conseguente ripopolamento avvenuto in epoca della dominazione Romana. Ed è in questo periodo che è stata costruita la via Appia di cui dal 2019 ad oggi abbiamo riportato alla luce un significativo tracciato. In questa fase temporale il villaggio diventa una “statio” piuttosto importante le cui vestigia oggi si iniziano a vedere”. Solo alcuni anni fa gli archeologi avevano intercettato e scavato un tempietto. “In quest’area – ha aggiunto Burgers - abbiamo intercettato la struttura di una villa romana piuttosto importante databile dal II secolo a. C. al I secolo a. C... Il tutto appartenente all’età Repubblicana. Per quanto riguarda la vita del tempietto è proseguita per altri cinquant’anni prima di essere abbandonato a seguito della guerra Annibalica. In questo luogo abbiamo trovato questa grande struttura agraria con vasca per contenere l’olio o il vino e un terrapieno necessario per bloccare i macchinari necessari alla molitura delle olive o alla vinificazione delle uve”.
Intanto, “step by step” gli archeologi stanno riportando alla luce questo insediamento romano che si era ripreso dopo la guerra contro le truppe di Annibale. Questa villa, di fatto, è un villaggio agricolo cui appartengono una serie di tombe di notevoli dimensioni, dipinte, che mezzo secolo fa sono state scavate e studiate dalla Soprintendenza. Nel medesimo periodo anche nell’attuale città di Mesagne si ha uno sviluppo della popolazione in linea con le altre ville sorte ai margini della via Appia”. Infine, il professore Burgers si è augurato che nei “prossimi anni il parco possa fare un salto di qualità grazie ai finanziamenti di “Eurovelo 5” che stiamo aspettando e che ci permetteranno di ampliare le ricerche”.
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Cristina D’Avena al centro commerciale AppianticA: si torna bambini con le più belle sigle TV
Cristina D’Avena, ovvero la regina indiscussa delle più belle sigle di cartoon, lunedì 5 agosto sarà ospite al centro commerciale AppiAnticA di Mesagne.
I Puffi, Kiss me Licia, Mila e Shiro, Pollon, Occhi di gatto, Sailor Moon, Creamy, Magica Emy, Georgie, Là sui monti con Annette, Una spada per Lady Oscar sono solo alcune delle sigle che hanno tenuto bambini di oggi 30, 40 e 50 anni con occhi e orecchie incollati al televisore. La voce? Sempre la sua, quella della mitica Cristina D’Avena.
La lista dei brani che l’artista bolognese ha cantato in oltre 40 anni di carriera è lunga se non impossibile da ricordare, eppure è pressoché certo che, alle prime note di ogni indimenticabile pezzo musicale - che per milioni di italiani rappresenta anche un pezzettino d’infanzia - la memoria potrebbe facilmente tornare. E insieme alla memoria tornano le parole e le strofe complete, da intonare senza esitazioni.
Tra gli appuntamenti più attesi del Radio Ciccio Summer Tour, lo spettacolo si svolgerà a partire dalle ore 20. L’evento è gratuito.
Chi è Cristina D’Avena
Figlia di un medico pugliese e di una casalinga marchigiana, Cristina D’avena esordisce a poco più di 3 anni nel mondo della musica cantando Il valzer del moscerino allo Zecchino d’Oro del 1968. Resta come componente nel Piccolo Coro dell’Antoniano fino al 1976 e nel 1981 incide la sua prima sigla per un cartone animato dal titolo Bambino Pinocchio. Dagli anni Ottanta al 2018 vende più di 7 milioni di copie. Con la Canzone dei Puffi, nel 1982, riceve il suo primo disco d’oro, mentre nel 1985 con Kiss me Licia conquista il disco di platino. Dal 1983 fino al 2000 partecipa come guest star alla trasmissione Bim Bum Bam.
La cantante è tra i 50 artisti che hanno venduto più copie di dischi in Italia. I suoi concerti continuano a riempire le piazze, fermando il tempo di grandi e piccini.
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Autismo e inclusione sociale, i nuovi progetti del Consorzio BR4 per i ragazzi e le famiglie
Progetti extracurriculari complementari al servizio di integrazione scolastica e ai laboratori svolti nei mesi estivi: i nuovi percorsi di socializzazione per bambini e giovani fino a 21 anni di età prendono forma attraverso l’avviso che il Consorzio ATS BR4 ha pubblicato nei giorni scorsi. Stamattina la presentazione delle attività con cui l’ambito territoriale sociale guidato dal Presidente Antonio Calabrese garantirà da settembre a dicembre 2024 nuove opportunità di crescita e inclusione agli utenti che ne faranno richiesta entro il prossimo 18 agosto.
“La scelta di destinare le risorse disponibili a progetti di socializzazione extrascolastici tiene conto di un gap sociale e culturale che tutti gli Ambiti Territoriali della Provincia di Brindisi hanno opportunamente considerato; la coprogrammazione sinergica – ha spiegato il Presidente Calabrese - ha dato il via ad un percorso nuovo col quale proviamo ad offrire risposte ai bisogni concreti delle famiglie di ragazzi autistici”. All’incontro – al quale sono intervenuti il direttore del Consorzio Pierpaolo Budano e i referenti delle 6 cooperative che realizzeranno gli interventi – erano presenti le associazioni di famiglie attive sul territorio per la promozione dei diritti di persone con disturbo dello spettro autistico, “Un mondo a colori” di Mesagne e “Famiglie in Blu” di San Pancrazio Salentino. Si sono alternati nella descrizione delle attività che andranno a svolgersi le cooperative “Ecoo”, “L’Ala”, “La Vite”, “Minerva”, “San Bernardo”, “Socioculturale”. Ciascun rappresentante ha descritto aspetti e strumenti che consentiranno ai soggetti coinvolti di migliorare le proprie abilità sociali e comunicative attraverso la pet therapy, lo sport, le arti tutte, incluse teatro, cinema e danza. Grande attenzione è stata riservata al supporto psico-educativo per le famiglie e alla cosiddetta “terapia ricreativa”, un’esperienza che promuove il benessere di ciascun componente del nucleo familiare. Le realtà individuate per la realizzazione dei percorsi utilizzeranno un sistema capillare di collaborazione sui territori dei 9 Comuni dell’Ambito - biblioteche, Auser, centri sportivi e parrocchie - rendendo il più possibile inclusivo il progetto sperimentale che sta per avviarsi.
I progetti sono finanziati dal “Fondo per l’inclusione sociale delle persone con disabilità”, istituito con Dpcm del 29 luglio 2022 e disciplinato dalla successiva deliberazione di Giunta della Regione Puglia. Sul sito istituzionale del Consorzio ATS BR4 sono disponibili tutte le informazioni utili per partecipare all’avviso.
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Poliziotti salvano anziani da un incendio
La Polizia di Frontiera di Brindisi salva due persone anziane da un incendio della loro casa evitando che le fiamme arrivino fino alla bombola di GPL utilizzata per il riscaldamento.
LIBERATI GLI ULTIMI FALCHI GRILLAI CURATI NEL CENTRO FAUNA SELVATICA DELLA PROVINCIA
È con soddisfazione che il Presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, rende nota l’efficiente collaborazione tra i cittadini, i Comuni ed il servizio pubblico svolto dal Centro Fauna Selvatica Provinciale che si occupa del ricovero e successivo rilascio in natura di animali selvatici rinvenuti in difficoltà. In particolare, anche quest’anno vi è stata una intensa attività con il Comune di Francavilla Fontana, dove il Sindaco Antonello Denuzzo e l’Assessore all’Ambiente e al Benessere Animale Numa Ammaturo, hanno fornito all’interno del Municipio una postazione facilmente raggiungibile dai cittadini per la consegna di giovani falchetti che da qualche anno nascono regolarmente nel centro storico della città. Si tratta di una specie protetta da Convenzioni Internazionali e da Direttive Europee denominata Falco Grillaio (Falco naumanni), noto ai cittadini come falchetto per le sue ridotte dimensioni, che ogni anno migra dall’Africa subsahariana per raggiungere le aree di nidificazione nord-africane, asiatiche e dell’Europa meridionale. In Italia nidifica principalmente in Basilicata e in Puglia e da qualche anno sta scegliendo anche i centri urbani di Francavilla Fontana, Ceglie Messapica ed Oria, dove i Grillai depongono le uova e crescono i piccoli nelle cavità degli edifici storici. Ci si accorge della loro presenza dai voli echeggianti e striduli degli adulti e poi dal ritrovamento a terra tra le vie del centro storico di esemplari giovani, spesso durante la fase che precede al loro involo. È un falchetto insettivoro che si nutre prevalentemente di insetti alati come i grilli (da cui il nome italiano) e le cavallette. Per ogni ritrovamento interviene il Centro Fauna Selvatica che la Provincia dal 2007 ha dato in affidamento gestionale alla sua società in house, la Santa Teresa S.p.A., amministrata da Giovanni Luca Aresta. Pochi giorni fa in un campo della Contrada Cadetto Superiore di Francavilla Fontana, il Comune e il Centro Faunistico della Provincia hanno provveduto al rilascio degli ultimi Grillai che avevano avuto bisogno di cure, ormai pronti per il loro primo viaggio verso l’Africa, dove trascorreranno i mesi invernali.
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ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO 118 NELLE MARINE
Sono lieto di annunciare che da oggi, e per tutti i fine settimana estivi, le cinque sedi del 118 saranno attive nelle marine di Torre Canne, Villanova, Torre Santa Sabina, Campo di Mare e Lendinuso. Questa iniziativa rappresenta un traguardo significativo nella nostra continua ricerca di garantire servizi di emergenza adeguati ai cittadini e ai turisti che affollano le nostre bellissime coste.
L'attivazione di questi servizi di Pronto Soccorso è stata frutto di un intenso lavoro e di numerose sollecitazioni, a partire dalla richiesta avanzata il 10 luglio scorso. Voglio esprimere un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo progetto, nonostante le sfide legate alla disponibilità di personale medico e sanitario.
La riapertura dei punti di pronto soccorso, sebbene parziale, è essenziale per assicurare un'adeguata assistenza sanitaria a tutti, in particolare in un periodo di grande affluenza turistica. È fondamentale che ogni persona, residente o visitatore, possa contare su un supporto sanitario tempestivo e di qualità.
In aggiunta, desidero sottolineare che la salute dei nostri cittadini e dei turisti è una priorità innegabile. Continueremo a lavorare instancabilmente per migliorare i servizi sanitari e garantire che ogni individuo possa sentirsi al sicuro e sostenuto durante la sua permanenza nelle nostre marine.
Tommaso Gioia (Consigliere per la sanità del Presidente Emiliano)
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SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, RILASCIATI ALTRI 14MLN MC ACQUA DA INVASI FOGGIANI; SENZA PIOGGE DIGA OCCHITO KO IN 15 GG.
In Puglia sono stati rilasciati ulteriori 14 milioni di metri cubi d'acqua dagli invasi foggiani in una settimana, ma ne restano solo 80,66 e la diga di Occhito si avvia ad esaurire entro un paio di settimane la poca acqua ancora realmente utilizzabile all'interno del bacino, per cui è stato di allerta grave per campi e stalle. A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia, che torna a chiedere lo stato di emergenza e la dichiarazione di stato di calamità, con gli invasi artificiali del foggiano che segnano rispettivamente Occhito
68,25 milioni di metri cubi d’acqua, Capaccio 2,46, Osento 1,2 e Capacciotti 8,75 milioni, secondo i dati dell’Osservatorio sulle risorse idriche di ANBI.
A rischio la campagna del pomodoro, appena avviata, con il prodotto in campo che ha bisogno di acqua per arrivare al termine del ciclo produttivo, ma sono a repentaglio anche i trapianti delle colture autunno vernine, ortaggi e verdura che vengono messe a dimora ad agosto per raccoglierli in inverno, perché senza acqua gli agricoltori non sono in condizione di avviare l’attività. In Salento la situazione è emergenziale da mesi, mentre in provincia
“Abbiamo richiesto lo stato di emergenza e la dichiarazione di calamità naturale per la siccità, con i quantitativi di acqua più che dimezzati rispetto allo scorso anno. Ma si deve andare anche oltre l’emergenza, perché a causa delle reti colabrodo va perso 1 litro di acqua su 2, uno spreco che non ci si può permettere, dall’efficientamento delle reti di adduzione e scolo al completamento impianti incompiuti, dalla manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali al rinnovo degli accordi con le Regioni Basilicata e Molise, dall’ampliamento e messa a regime di impianti idonei per una moderna distribuzione sull’area regionale alla questione annosa dei consorzi di bonifica commissariati”, ha detto Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia.
“Serve una stretta sulla gestione dell’acqua in Puglia, dove i campi e le stalle sono stretti nella morsa dell’emergenza siccità, a partire dalla mancanza delle manutenzioni ordinarie e straordinarie per cui comunque agli agricoltori vengono recapitate le cartelle pazze, ma lo stesso vale per le opere irrigue di cui molte sono incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una moderna distribuzione sull’area regionale”, ha aggiunto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.
Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma sin dall’inverno ne hanno fatto già le spese le clementine che sono finite al macero, compromesse – ricorda Coldiretti Puglia - dalla mancanza di acqua che ne ha inibito l’accrescimento, ma anche la produzione di grano per fare pane e pasta risulta dimezzata per effetto della prolungata siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese. La crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi – incalza Coldiretti Puglia - per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2 con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate, con il 60% in meno di raccolta condizionata dal caldo e dalla siccità. Ma a preoccupare – continua Coldiretti Puglia – sono le previsioni della prossima campagna di raccolta delle olive, dove si stima un crollo del 50% rispetto all’anno scorso, con effetti altrettanto gravi sulla produzione di olio extravergine.
La Puglia, tra l’altro, ha il triste primato nazionale di essere la regione d’Italia dove piove meno, ma quando piove in maniera anche violenta, l’acqua non viene raccolta per la mancanza di invasi utili a conservarla, ma il fatto che la Puglia conviva da sempre con la siccità – conclude Coldiretti Puglia - con oltre il 57% del territorio a rischio desertificazione, impone di non sottovalutare e minimizzare il problema, piuttosto di correre ai ripari una volta per tutte sfruttando le risorse del PNRR anche per far fronte allo stato di emergenza cronica che la nostra regione sopporta, con costi enormi a carico di tutti i settori produttivi e della popolazione stessa.
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