Redazione

Gionata nazionale per la donazione organi: l’importanza di un sì. “Donare è una scelta naturale” è lo slogan scelto per accompagnare la 24esima Giornata nazionale su donazione e trapianto di organi e tessuti, promossa dal Ministero della Salute l'11 aprile 2021 con il coinvolgimento della Rete nazionale trapianti e delle associazioni del settore.

Le ultime indagini condotte dal Centro regionale trapianti relegano la nostra regione in fondo alla classifica italiana, il cui bilancio complessivo, a sua volta, pone il Paese nelle ultime posizioni in Europa. Nonostante l'aumento dei donatori utilizzati registrato tra il 2019 e il 2020, la Puglia rimane in coda con appena 7,2 donatori utilizzati per milione di popolazione, un'inezia rispetto ad esempio ai 42,6 donatori per milione di popolazione della Toscana. Viceversa, ci distinguiamo ancora per opposizioni alla donazione, con ben 42 dinieghi rilevati nelle terapie intensive degli ospedali pugliesi nel 2020. Lo strumento più efficace per ribaltare questi dati è rappresentato dall'assenso alla donazione in vita che è possibile comunicare ai punti di raccolta dell'Asl, alle associazioni di volontariato come l'Aido o ai Comuni di residenza: un solo “Sì” può essere decisivo per salvare fino a 7 vite. Per questo figure specializzate della Asl di Brindisi, coadiuvate dalle associazioni di volontariato, svolgono da anni un’attività di sensibilizzazione per avvicinare i cittadini all'argomento.

“La prima fase del processo che porta alla donazione – spiega Massimo Calò, coordinatore delle attività di prelievo e trapianti dell'ospedale Perrino - è l'accertamento della morte encefalica, che parte dalla valutazione clinica di pazienti ricoverati in Terapia intensiva: noi rianimatori ci rendiamo conto dall'osservazione di una serie di parametri che siamo in presenza di una morte encefalica, cioè che il paziente non ha più le funzioni cerebrali. In questa situazione, per legge, siamo tenuti a convocare una commissione e, dopo le 6 ore di accertamento, siamo tenuti a staccare il ventilatore in quanto il paziente viene dichiarato deceduto. In queste 6 ore, incontriamo i familiari per il colloquio: con loro verifichiamo se il paziente aveva espresso in vita la volontà di donare gli organi, informazione che ci viene fornita dal Centro regionale trapianti. Se non c'è stata una volontà esplicita in vita, il consenso verrà dato dagli aventi diritto. Una volta ottenuto consenso, il lavoro si sposta sull'idoneità degli organi e sul ‘mantenimento del potenziale donatore’, che non è semplice: in un paziente in cui è assente la funzione cerebrale, mantenere una perfusione valida degli organi che devono ridare la vita richiede molto impegno. Da una parte, quindi, ci sono le tante indagini per certificare l'idoneità dell'organo e dall'altra, c'è tanto lavoro in Terapia intensiva per mantenere l'organismo del donatore nelle migliori condizioni possibili”.

L'iter che permette ai medici di ridare vita dalla morte non si esaurisce così: una volta prelevati dalle varie equipe mediche allertate dal Centro regionale trapianti, gli organi del donatore raggiungono le loro destinazioni geografiche per essere ricevuti dai donatori per i quali, com'è facile immaginare, uscire dalla sala operatoria con un organo nuovo e funzionante equivale in tutto e per tutto a una rinascita.

“Ogni anno in questa ricorrenza – ricorda Grazia Bellanova, coordinatore territoriale per la donazione e trapianto della Asl - abbiamo organizzato eventi nelle piazze e nelle scuole per incontrare i cittadini e aiutarli a esprimere il ‘Sì’ alla donazione e a sciogliere i dubbi sul tema donazione e trapianto. Purtroppo l'emergenza Covid, quest'anno come l'anno scorso, non ci permette questo tipo di iniziative ma vogliamo essere comunque presenti per riflettere sull'importanza del dono: la donazione è l'atto d'amore che permette il trapianto, una terapia unica che consente di salvare tante vite. Ancora oggi più di 8mila persone sono in lista d'attesa per ricevere un organo. Senza il nostro ‘Sì’ questi uomini, queste donne, questi giovani sono condannati a morte. È necessario esprimere in vita la volontà a donare gli organi post mortem: è un atto d'amore, non costa nulla e salva tante vite. In vita siamo sempre costretti a prendere decisioni: a volte scegliamo di seguire cuore e a volte seguiamo la ragione. La dichiarazione di volontà tiene insieme le due opzioni: rappresenta un grande atto generosità proveniente dal cuore tanto quanto la concreta ragionevolezza di voler salvare delle vite”.

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Vaccinazioni, tra oggi e domani circa 8mila somministrazioni in provincia di Brindisi. Nelle giornate di sabato e domenica, tra pazienti fragili, over 80 e caregiver, saranno circa 8mila le persone che verranno vaccinate contro il Covid in provincia di Brindisi. Questa mattina, nel quartiere Minnuta di Brindisi, attivato un nuovo centro con otto postazioni nell’istituto Marconi Flacco: entro la serata saranno vaccinati circa 400 pazienti che afferiscono all’Unità operativa di Oncologia dell’ospedale Perrino e provengono da tutta la Puglia.

“Le vaccinazioni per pazienti oncologici – spiega il direttore del Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl, Stefano Termite -  sono in programma anche nei centri di Fasano e Oria. Nella giornata di sabato si effettuano in contemporanea vaccinazioni in 12 centri, mentre domani proseguiranno in 9 centri. Abbiamo attivato un recall per tutti gli over 80 per anticipare gli appuntamenti e concludere entro domenica”.

“Sabato scorso al PalaVinci – aggiunge il direttore del reparto di Oncologia, Saverio Cinieri - erano già stati vaccinati oltre 300 pazienti oncologici in cura al Perrino. Questo nuovo centro permette di eseguire fino a 1.500 vaccinazioni al giorno e abbiamo incluso anche gli accompagnatori, i caregiver, che vengono vaccinati secondo le nuove indicazioni: fino a sessant’anni di età con Pfizer o Moderna e al di sopra dei sessanta con AstraZeneca. Ci tengo a sottolineare che i pazienti hanno risposto con grande entusiasmo a questo appello alla vaccinazione”.

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Sabato 10 aprile a Castello Imperiali il Sindaco Antonello Denuzzo, l’On. Giovanni Luca Aresta e l’Assessore alle Attività Produttive Domenico Magliola hanno incontrato una delegazione di rappresentanti delle attività produttive costrette alla chiusura dalle misure governative per il contenimento del contagio.

Un confronto in cui i rappresentanti delle Istituzioni hanno prevalentemente ascoltato le storie di donne e uomini costretti a rinunciare al proprio lavoro. Dopo più di un anno dal primo lockdown la situazione per alcuni comparti produttivi, in particolare del settore commerciale, è di grave sofferenza anche a causa delle insufficienti risorse economiche di ristoro disposte dal Governo.

“Le chiusure prolungate di tante attività produttive e il blocco dei mercati non alimentari sta causando enormi difficoltà. In pochissimi giorni – dichiara il Sindaco Antonello Denuzzo – abbiamo assistito a due manifestazioni che denunciano una situazione evidentemente non più sostenibile. Dall’incontro di questa mattina sono emerse chiaramente le maggiori criticità presenti nell’attuale gestione economica della pandemia. Come Amministrazione Comunale continueremo a fare la nostra parte e nei prossimi giorni discuteremo le nuove misure da adottare. Allo stesso tempo non faremo mancare il nostro supporto agli operatori dei settori maggiormente colpiti, anche avanzando delle proposte direttamente alla Regione Puglia, come ho fatto questa mattina con l'On. Aresta chiedendogli di portare nella discussione parlamentare sul decreto Sostegni le ragioni dei nostri concittadini”.

Non solo aiuti economici, ma soprattutto l’opportunità di tornare a lavorare, è questo quanto chiedono a gran voce tutte le categorie produttive presenti all’incontro.

“È comprensibile la sofferenza che c'è nel Paese. Occorre un cambio di passo per famiglie e imprese. Le piazze di questi giorni – dichiara l’On. Giovanni Luca Aresta – al netto dei violenti e facinorosi infiltrati da condannare, vanno ascoltate. Avevamo già rilevato e segnalato che le risorse del decreto Sostegni potevano essere senz'altro un buon inizio, ma non sufficienti ad arginare il danno economico conseguente alle chiusure imposte per via dei preoccupanti dati epidemiologici. In questo mese di aprile, nell'ambito della discussione sul prossimo 'Documento di Economia e Finanza', ci sarà lo spazio per mettere in campo ulteriori risorse, interventi e strumenti per far ripartire il sistema produttivo italiano.”

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Sul caso dei furbetti del vaccino in Puglia il Codacons presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Bari chiedendo di aprire una approfondita indagine volta a verificare l’operato della Regione Puglia e delle ASL territorialmente competenti in ordine al mancato rispetto del piano vaccinale.

L’ordinanza del 15 marzo 2021 firmata dal Commissario Figliuolo stabilisce che: “Le dosi residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità del Piano nazionale” – spiega l’associazione - L’ordine di priorità prevede in primo luogo la vaccinazione degli ultraottantenni prima che vengano contattati altri cittadini. Nella realtà dei fatti, tuttavia, si sta assistendo in Puglia ad una illegittima corsia privilegiata nella somministrazione vaccinale, con i cosiddetti “FURBETTI DEL VACCINO” che hanno saltato la fila facendosi vaccinare senza averne titolo, stravolgendo l’ordine di priorità del piano nazionale che prevede in primo luogo la vaccinazione degli ultra80enni, soggetti a rischio che subiscono ritardi pesantissimi e ad oggi ancora non sanno quando saranno vaccinati, con serio rischio per la loro incolumità.

In base ai dati emersi sui mass media, in Puglia sarebbero state aperte due inchieste: a) una dei carabinieri del Nas, coordinata dalla Procura di Bari, B) e l’altra del Nirs, un nucleo ispettivo della Regione. I Nas avrebbero acquisito l’elenco dei vaccinati constatando la presenza di un numero esagerato di operatori sanitari e di volontari (molti si sarebbero iscritti ad associazioni solo per avere il vaccino). Inoltre risulterebbero vaccinati venti minorenni: 12 under 16 e otto 17enni. Tra gli immunizzati anche artigiani, cinque amministratori locali e commercianti mentre proseguirebbero a spron battuto le iniezioni di tutti gli studenti della facoltà di Medicina di Bari, comprese le matricole.

La questione che si riporta all’attenzione della Procura – spiega il Codacons - è che se il vaccino somministrato ai soggetti non aventi diritto fosse stato destinato, come dovuto ed in rispetto al piano vaccinale, agli ultraottantenni poi contagiati dal Covid, probabilmente gli stessi non si sarebbero ammalati e, nei casi più gravi, deceduti.

Per tale motivo il Codacons chiede alla Procura di Bari di accertare responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti quali il reato di abuso in atti di ufficio, omissione in atti di ufficio ma anche la possibile responsabilità per i reati di concorso in omicidio colposo e in epidemia colposa a fronte dell’elevato numero di decessi di ultraottantenni per Covid a causa dei ritardi nella vaccinazione per avere privilegiato i cosiddetti “furbetti del vaccino” senza effettuare i doverosi controlli.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 10 aprile 2021 in Puglia, sono stati registrati 13.461 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.804 casi positivi: 530 in provincia di Bari, 154 in provincia di Brindisi, 149 nella provincia BAT, 379 in provincia di Foggia, 213 in provincia di Lecce, 376 in provincia di Taranto, 3 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 31 decessi: 15 in provincia di Bari, 6 in provincia di Brindisi, 4 in provincia di Foggia, 6 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.991.105 test.

152.439 sono i pazienti guariti.

51.558 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 209.171 così suddivisi:

81.372 nella Provincia di Bari;

20.420 nella Provincia di Bat;

15.356 nella Provincia di Brindisi;

38.289 nella Provincia di Foggia;

20.123 nella Provincia di Lecce;

32.594 nella Provincia di Taranto;

707 attribuiti a residenti fuori regione;

310 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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 COLDIRETTI PUGLIA, ON LINE FALSO OLIO DI PUGLIA; BLOCCATI DA ICQRF SU WEB 177 CASI TAROCCHI. 
Le brutte copie dell’olio pugliese sono alcune delle truffe sulle specialità Made in Italy smascherate nel 2020 sulla piattaforma web di vendite on line di Alibaba. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti regionale, divulgata in occasione della multa da 18,2 miliardi di yuan (pari a 2,78 miliardi di dollari) per abuso di posizione dominante annunciata dalle Autorità cinesi nei confronti del gigante dell'e-commerce Alibaba.

Una realtà – sottolinea la Coldiretti - presente anche a livello nazionale nel settore dei prodotti agroalimentari grazie ad una intensa campagna del suo fondatore Jack Ma venuto in Italia nel 2016 al Vinitaly proprio per promuovere le vendite di vino e altre specialità alimentari Made in Italy. Da allora è cresciuta la collaborazione che ha portato proprio il 25 marzo scorso – ricorda la Coldiretti – a rinnovare l'accordo tra il Ministero delle Politiche Agricole, l’Istituto repressione Frodi (ICQRF) e il Gruppo Alibaba per promuovere le eccellenze agroalimentari del nostro Paese e combattere i falsi. Un impegno che – riferisce la Coldiretti - ha permesso lo scorso anno di far rimuovere nell’alimentare ben 24 referenze italiane contraffatte, la cui diffusione è favorita anche dalle difficoltà provocate dalla pandemia Covid. Accanto ad esperienze positive di successo la rete viene usata spesso come porto franco e diviene uno dei canali ideali per la diffusione dell’Italian sounding, ma in vendita su Internet ci sono anche il kit per il vino liofilizzato “Fai da te” con false etichette dei migliori vini Made in Italy.

“Nel 2020 l’ICQRF ha bloccato la vendita di 177 finti oli pugliesi su differenti piattaforme, quali Ebay, Alibaba e Amazon. Le frodi nel settore agroalimentare ‘viaggiano’ anche sul web con gli ‘agropirati’ che sfruttano l’Italian sounding di prodotti tutelati da marchi comunitari per vendere finto olio extravergine pugliese, con un danno inestimabile in termini di concorrenza sleale e immagine per l’autentico Made in Puglia”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La contraffazione, la falsificazione e l’imitazione del Made in Italy alimentare nel mondo – il cosiddetto italian sounding – supera per fatturato i 100 miliardi di euro, con quasi due prodotti apparentemente italiani su tre in vendita sul mercato internazionale, secondo una analisi della Coldiretti.

“Il business dell’Italian sounding fattura nel mondo oltre 100 miliardi di euro e sfrutta anche il web per vendere prodotti che non hanno nulla a che fare con il patrimonio agroalimentare straordinario sotto attacco dell’agropirateria internazionale. Le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se ci fosse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale, quando sono ancora falsi quasi due prodotti alimentari di ‘tipo italiano’ su tre”, aggiunge Muraglia. Coldiretti ha coniato un neologismo per descrivere il panorama criminale, “agropirateria”. “Il fenomeno criminale si sviluppa – conclude il presidente Muraglia - attraverso la vendita, le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e diventano “made in Puglia” e “made in Italy” fregiandosi in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni del nostro territorio”.

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Brindisi. Usufruisce illegalmente di energia elettrica sottraendola dalla rete pubblica mediante un allaccio abusivo, denunciato. In Brindisi, i Carabinieri della locale Compagnia-Sezione Radiomobile, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato un 30enne del luogo per furto aggravato di energia elettrica. In particolare, l’uomo ha collegato l’impianto elettrico della propria abitazione direttamente alla rete elettrica pubblica, effettuando un bypass tale da eludere il contatore Enel ivi installato e sottraendo energia per un valore di circa 51.000,00 Euro.

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Francavilla Fontana. Vende l’autovettura sottoposta a sequestro e a lei affidata in custodia, denunciata. In Francavilla Fontana, i Carabinieri della locale Compagnia-Sezione Radiomobile, a conclusione di specifico servizio di controllo dei soggetti nominati custodi di veicoli sottoposti a sequestro penale o amministrativo, hanno denunciato una 70enne del luogo, per sottrazione di cosa sottoposta a sequestro. In particolare, i militari hanno accertato che la donna ha venduto la propria autovettura già sottoposta a sequestro amministrativo nell’anno 2020 e a lei affidata in giudiziale custodia.

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Francavilla Fontana. Guida con la patente sospesa e per evitare la prescritta sanzione rende generalità false ai Carabinieri, denunciato. In Francavilla Fontana, i Carabinieri della locale Compagnia-Sezione Radiomobile, a conclusione delle indagini, hanno denunciato un 27enne del luogo, per false dichiarazioni sull’identità. In particolare, durante un controllo alla circolazione stradale eseguito dai militari, l’uomo ha fornito loro generalità totalmente false, al fine di evitare gli accertamenti sulla sua patente di guida, sospesa sin dall’anno 2018.

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Il 169° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato, anche quest’anno, non potrà svolgersi con le consuete modalità celebrative del periodo pre pandemico, ossia con il simbolico abbraccio delle poliziotte e dei poliziotti alla città e ai cittadini.

Nella mattinata odierna il Questore, unitamente al Prefetto, ha deposto una corona al Monumento ai Caduti all’interno del piazzale della Questura. Si è trattato di un momento di intimo raccoglimento e di grande intensità emotiva, in cui sono stati ricordati coloro che hanno segnato la strada per le future generazioni con il loro esempio ed il loro sacrificio. Un commosso pensiero è stato rivolto, altresì, a tutte le persone che il covid ha colpito, strappandole all’affetto dei loro cari.

La celebrazione della festa sarebbe stata l’occasione appropriata per evidenziare la ricorrenza del 40° anniversario della Legge 121, un cardine normativo che ha ridisegnato l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza e smilitarizzato la Polizia di Stato, dando spazio al movimento sindacale. Proprio alle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e dell’Amministrazione civile dell’Interno, il Questore di Brindisi ritiene di esprimere un vivo apprezzamento per come hanno saputo svolgere il loro ruolo di fondamentale importanza.

Un sincero ringraziamento va anche all’A.N.P.S., sempre presente al fianco dell’Amministrazione, custode delle nostre tradizioni.

La ricorrenza odierna rappresenta il momento anche per tracciare un bilancio sulle attività dell’ultimo anno, caratterizzato dalla gravissima pandemia che, purtroppo, ancora oggi, ci affligge e ci rende tutti meno liberi.

Nel periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021, a fronte di una diminuzione della delittuosità in generale, per quel che concerne la criminalità predatoria, nel territorio provinciale si sono registrati 3.748 furti e 71 rapine in confronto a 4.959 furti e 90 rapine verificatisi nello stesso intervallo di tempo precedente. Nella città di Brindisi, in particolare, la flessione è ancor più accentuata, in quanto sono stati denunciati 1.118 furti e 33 rapine rispetto ai 1.624 furti e alle 47 rapine del periodo precedente.

La Polizia di Stato brindisina, nel periodo in esame, ha tratto in arresto 194 persone e ne ha deferite 823 in stato di libertà.

Grazie al costante impegno e al notevole lavoro svolto dal personale della Squadra Mobile, dell’UPGSP e dei Commissariati di P.S. di Mesagne e Ostuni a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, sono stati raggiunti importanti risultati positivi in materia di reati cc.dd. da “Codice Rosso”, confermando il notevole impegno profuso dalla Polizia di Stato nel contrasto a crimini tanto odiosi. Di fatti, in relazione ad oltre 70 episodi monitorati nel periodo di riferimento, a seguito del primo e talvolta fondamentale intervento degli operatori delle Volanti, immediato riferimento dei cittadini sul territorio, le successive indagini hanno portato all’arresto di 13 persone, al deferimento in stato di libertà di altre 55 oltre alla emissione di provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e divieti di avvicinamento.

La Divisione Polizia Anticrimine, nell’espletare l’attività relativa alle misure di prevenzione personali e patrimoniali nei confronti di persone ritenute pericolose, ha inoltrato al Presidente del Tribunale 26 proposte di sorveglianza speciale della P.S. mentre a firma del Questore sono stati emessi 58 avvisi orali, 6 ammonimenti, 7 provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono competizioni agonistiche (DASPO), 4 provvedimenti per il contrasto al degrado urbano di allontanamento da luoghi pubblici (DACUR) e 77 provvedimenti di rimpatrio con fogli di via obbligatori. Inoltre, a seguito di un’indagine patrimoniale il Tribunale di Lecce ha disposto il sequestro in via preventiva di  14 immobili e della somma di € 500.000.

Nello scorso anno, su input dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, si è sviluppata un’intensa attività, coordinata dalla locale Prefettura, che ha portato allo sgombero di 9 immobili confiscati alla criminalità, di cui 5 unità abitative con relative pertinenze e 4 locali commerciali, consentendone definitivamente l’utilizzo per finalità sociali.

Il Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica ha effettuato 287 sopralluoghi sulla scena del crimine e 2297 foto-segnalamenti.

La Divisione Polizia Amministrativa e Sociale ha rilasciato 1695 passaporti e 1104 tra licenze e autorizzazioni, ha proceduto a 114 controlli amministrativi e rilevato 115 illeciti.

L’Ufficio Immigrazione ha provveduto al rilascio e al rinnovo di un totale di 3.108 permessi di soggiorno ed alla gestione di 750 pratiche di emersione. 

Nel periodo di riferimento sono stati gestiti 4 sbarchi diretti sulle coste brindisine, per un totale di 143 cittadini extracomunitari, di cui 39 minori di varie nazionalità.

In materia di stranieri, altresì, il personale dell’Ufficio di Gabinetto della Questura ha provveduto ad eseguire 206 accompagnamenti alla frontiera marittima e aerea.

La Digos di Brindisi ha dato un fondamentale apporto alle attività di prevenzione generale, con un continuo monitoraggio del territorio e la predisposizione di mirati servizi info-investigativi: in particolare il personale è stato impiegato in 137 manifestazioni di vario genere e, nell’ambito della costante attività antiterrorismo, ha contribuito all’espulsione di 3 cittadini stranieri ritenuti vicini a formazioni terroristiche operanti in ambito internazionale.

Nell’ultimo anno è stato molto intenso il contrasto alla macro criminalità, ancora presente su tutto il territorio provinciale e, a tale riguardo, si evidenzia l’operazione condotta nel settembre scorso, che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un elemento di primissimo piano della mafia denominata S.C.U. e di suoi sodali.

Altre significative operazioni sono state condotte sotto il perfetto coordinamento della Procura della Repubblica di Brindisi e della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce che il Questore intende ringraziare per la costante vicinanza. Grazie alle attività di prevenzione e repressione di tutte le Forze di Polizia presenti in ambito provinciale ed all’azione incessante della magistratura, nell’anno 2019, secondo i dati elaborati dall’ ISTAT, la provincia di Brindisi ha guadagnato circa quaranta posizioni rispetto all’anno precedente raggiungendo il 48^ posto in relazione all’indicatore “Giustizia e Sicurezza”.

Le attività della Questura negli ultimi 12 mesi sono state ancora più intense proprio per fronteggiare una situazione del tutto nuova, connessa al fenomeno pandemico, che ha comportato rilevanti implicazioni nella gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica, con le donne e gli uomini della Polizia di Stato - anche gli addetti ad attività non operative ma di necessario supporto - che hanno evidenziato un impegno ancora più grande ed a loro va la riconoscenza e il plauso del Questore.

Con il maggiore sforzo sinergico della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, delle Polizie Locali e, in diverse circostanze, anche con l’ausilio di operatori della locale ASL, sulla base delle risultanze dei numerosi Comitati e riunioni tecniche di coordinamento presieduti dal Prefetto di Brindisi,  in applicazione delle direttive del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con ordinanza questorile sono stati svolti circa 3.000 servizi interforze di vigilanza e controllo sul rispetto delle misure di contenimento del contagio. Nelle predette attività sono stati impiegati 18.943 poliziotti che hanno controllato 159.648 persone e 1.469 esercizi commerciali, con la contestazione di 724 violazioni alla vigente normativa.

Di fondamentale importanza è risultato il ruolo delle specialità della Polizia di Stato, che ogni giorno concorrono a rendere più sicuro il territorio della provincia.

Nello specifico, la Polizia di Frontiera, in ambito portuale ed aeroportuale, ha proceduto al controllo di circa 3.800 navi e 9.300 aerei, nonché di oltre 1.600.000 passeggeri in arrivo e in partenza da Brindisi.

La Polizia Stradale ha controllato oltre 12.000 persone e 9.300 veicoli, contestando 3.380 violazioni al Codice della Strada, oltre ad essere intervenuta per prestare soccorso, in molteplici occasioni,  sulle nostre strade.

La Polizia Ferroviaria ha identificato 18.369 persone e vigilato su centinaia di treni, riuscendo in numerose occasioni  a rintracciare  minori di cui era stato denunciato l’allontanamento.

Di peculiare rilevanza è stata l’energia profusa dalla Polizia Postale nel contrasto ai crimini informatici che in questo periodo, caratterizzato dal lockdown e da limitazioni alla circolazione, ha visto un notevole incremento delle truffe online e delle intrusioni illecite durante le lezioni scolastiche in DAD. Il lavoro svolto dal personale specializzato ha portato a numerose denunce ed all’esecuzione di perquisizioni con sequestro di apparecchiature informatiche.