ben 10, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Una piccola quantità di 6 grammi è stata scoperta durante gli arresti da Argo, il cane poliziotto che ha coadiuvato i colleghi. Tuttavia, la scossa maggiore la città l’ha avvertita non tanto da tali arresti bensì dagli assuntori di droghe: circa 100 minorenni. Quasi tutti identificati e sui quali nelle prossime ore la Procura della Repubblica di Brindisi deciderà il da farsi. Le immagini riprese dai poliziotti non lasciano adito a incertezze. Al contrario lasciano l’amaro in bocca per una “emergenza sociale”, come l’ha definita il presidente del Csi, Ivano Rolli, troppe volte sottovalutata. Le immagini di una ragazzina, dell’apparente età di 15 anni, che raccoglie i soldi della dose dai suoi coetanei e li porge al pusher che le consegna l’involucro con la sostanza è uno schiaffo sonoro agli strafottenti. Tutto avveniva alla luce del sole nel cuore del centro storico. Ai piedi dei “B &b”, tra i turisti e i residenti. Con sentinelle “dell’illegalità” pronte a lanciare segnali di “pericolo” ai pusher e facili vie di fuga tra il dedalo di stradine dove le auto delle forze dell’ordine non possono transitare. Una zona strategica. Il tutto mentre i politici hanno chiuso gli occhi, già da tempo, e confermano lo stereotipo di centro storico come isola felice. D’altronde il comunicato dell’Amministrazione comunale è piuttosto laconico. “Il sindaco Pompeo Molfetta, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Semeraro e l’intera Amministrazione comunale esprimono riconoscenza al Questore di Brindisi, Maurizio Masciopinto, alla dirigente del Commissariato P.S. di Mesagne, Rosalba Cotardo, e a tutti i loro agenti per la brillante operazione “Civico 20"; assicurando e rinnovando la più piena collaborazione nell'individuare i migliori percorsi per tutelare e garantire sicurezza al "Cuore Antico" e all'intera Città di Mesagne”. Successivamente il sindaco Molfetta ha aggiunto: “I risultati dell’operazione ci hanno lasciati sconcertati. Il coinvolgimento di ragazzini nell’assunzione di droghe è un fatto grave. Adesso dobbiamo pianificare i correttivi su due fronti. Il primo è quello di implementare i controlli, attivi e passivi, nelle zone remote del centro storico lontane dai circuiti in cui ci sono iniziative e attività commerciali. Il secondo correttivo è quello di riprendere con vigore le attività dei percorsi di legalità coinvolgendo anche la scuola”. Al contrario il Partito democratico ha richiamato la politica alle sue responsabilità. “Un plauso va alle autorità e alle forze dell'ordine per la brillante operazione antidroga ma anche la politica faccia la sua parte”, ha chiosato Francesco Rogoli, segretario politico del Pd. “Non vogliamo sottacere una seria preoccupazione per la nostra città: colpiscono e indignano profondamente le immagini degli angoli del nostro centro storico, simbolo del riscatto e della liberazione della città dalla "malapianta" della criminalità organizzata, trasformati in piazze di spaccio frequentate da ragazze e ragazzi del nostro territorio”, ha tuonato il segretario che ha invitato “la politica tutta e le istituzioni, ai vari livelli, a dare prova della loro esistenza su questo tema decisivo per il futuro della nostra comunità e delle più giovani generazioni. Il progressivo degrado, urbano e sociale, che riguarda porzioni sempre più importanti del "cuore" della città è un fenomeno che va assolutamente arrestato senza più tergiversare”. Una nota a margine di tutto. L’Amministrazione Molfetta con la nomina del nuovo assessore, Alessandro Rubino, ha escluso la delega alle politiche giovanili. Delega che i suoi predecessori avevano. Inoltre, è solo di pochi giorni fa la polemica del Salento Fun Park, aggregazione giovanile cittadina, per la gestione dei fondi regionali, 150 mila euro, per la ristrutturazione del pattinodromo di cui hanno la gestione. I ragazzi hanno lamentato l’assenza dell’Amministrazione comunale nel controllo dei lavori eseguiti a loro dire non fatti a regola d’arte. Forse se si ponesse maggiore attenzione al “Pianeta giovani” alcune lacune, sviste, preoccupazioni sociali, imbarazzi, si potrebbero evitare.
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