Mesagne. La protesta dei benzinai

Settembre 19, 2017 2200

STAZIONE-SERVIZIO-iPIl via libera che il Consiglio comunale di Mesagne

ha dato per l'insediamento di un distributore di carburanti nella Zona Pip, e precisamente a ridosso dell'attuale centro commerciale, ha fatto insorgere gli operatori del comparto locali preoccupati delle ricadute negative che tale provvedimento comporterà sui livelli occupazionali. Interprete dei disagi della categoria si è fatto Gianluca Bianco, della Bianco Petroli con impianti nella zona Pip e sua via Torre Santa Susanna, che insieme ai suoi colleghi ha chiesto per i prossimi giorni un incontro con l'Amministrazione comunale per discutere dei problemi del comparto. «La nostra principale preoccupazione - ha esordito Bianco - è che molti posti di lavoro andranno persi, anche perché i nuovi impianti, specialmente quelli della grande distribuzione, attuano politiche di vendita in self che non abbisognano di personale. Utilizzano una strategia di “marketing aggressivi” che hanno come scopo di abbassare i prezzi e distruggere tutta la filiera a danno della collettività. A giovare di questa situazione è proprio la grande distribuzione che spazza e distrugge i bacini dove si insedia». Sono parole ricche di emozione e preoccupazione quelle dei "benzinai" che al'orizzonte vedono un futuro piuttosto incerto. «Abbiamo chiesto all'Amministrazione un incontro per porgerle alcune domande cui noi non riusciamo a dare una risposta», ha precisato Carmelo Capodieci, che ha un impianto di carburanti in via Reali di Bulgaria. Nel comparto delle stazioni di servizio ogni anno si registra una flessione fisiologica dei consumi tra il 3% e il 5%. Al contrario gli impianti incompatibili non chiudono nella misura auspicata bensì aumentano. Altri operatori entrano nel settore portando ad un attuale esubero di 5000/6000 impianti rispetto alla media europea , abbassando l’erogato medio a livelli insostenibili per il settore e per tutta la filiera. Davanti a questi dati Capodieci si è chiesto: «C’è proprio bisogno di far aprire un altro punto vendita a Mesagne, proprio nella zona industriale dove c'è un impianto?», ed ancora «la nostra provincia , con i suoi appena 400 mila abitanti e con un parco veicoli relativamente piccolo , quanto ne risentirà?». La preoccupazione degli operatori è che il nuovo impianto possa scatenare una «guerra dei prezzi» cui loro saranno le vittime sacrificali. Naturalmente gli operatori hanno tenuto a sottolineare che non accetteranno sull'argomento speculazioni politiche. «Teniamo a precisare di non avere nulla in contrario all’espansione della nostra zona industriale , con tutti i benefici che porterebbe all’indotto cittadino, bensì chiediamo una maggiore oculatezza nelle lungimiranti scelte politiche che l’Amministrazione certamente prenderà in merito al problema evidenziato», ha concluso Gianluca Bianco. 

Ultima modifica il Martedì, 19 Settembre 2017 12:58