la violenza che un uomo, A. M. 52enne di San Pancrazio Salentino, ha perpetrato nei confronti della moglie. L’ha deciso ieri mattina il tribunale di Brindisi, presidente Genantonio Chiarelli. L’uomo è stato condannato per maltrattamenti e lesioni mentre è stato assolto per l’accusa di violenza carnale nei confronti della partner. Inoltre l’imputato è stato condannato a pagare le spese legali. Il pubblico ministero, Luca Miceli, aveva chiesto una condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione. Il collegio di difesa dei due coniugi è composto dagli avvocati Raffaele Missere e Antonucci. L’uomo fu arrestato il 15 settembre 2016 dai carabinieri della stazione di San Pancrazio Salentino che avevano eseguito una misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Brindisi, poiché accusato dei reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi, lesioni personali e violenza sessuale. Il provvedimento era scaturito al termine delle indagini che avevano evidenziato gli indizi di colpevolezza per i ripetuti episodi dei citati reati commessi in danno dell’ex moglie fra settembre 2014 e giugno 2016. In un caso la donna dovette fare ricorso alle cure mediche poiché aveva delle lesioni giudicate guaribili, dai sanitari del 118, in tre giorni. Le violenze accertate dai carabinieri nella loro indagine hanno avuto origine due anni prima degli arresti. Si tratta di anni di maltrattamenti subiti dalla moglie che in silenzio si era sempre sottomessa. Fino a quando un giorno la coppia aveva iniziato a litigare. Erano volate parole pesanti e poi il marito gli aveva sferrato un pugno in faccia. Con un groppo in gola e pur con la faccia tumefatta la donna aveva avuto il coraggio di uscire da casa e recarsi presso la caserma dei carabinieri ai quali aveva raccontato la sua turpe storia fatta di violenza e umiliazione. I militari avevano raccolto la deposizione della vittima e poi avevano avviato le indagini per verificare i fatti. Non fu difficile per loro comporre il nutrito faldone di prove che trasmisero in Procura. In un caso la donna aveva avuto, contro la sua volontà, un rapporto sessuale alla presenza del figlio minore. Inoltre, quando usciva da casa se lo faceva senza l’autorizzazione del congiunto era picchiata e strattonata. Non poteva andare da nessuna parte poiché era minacciata e insultata. Insomma una vita da inferno alla quale la donna finalmente era riuscita a ribellarsi raccontando ai carabinieri le violenze subite. Davanti a quei fatti così schiaccianti l’uomo era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare, in regime di domiciliari, emessa dal gip del tribunale di Brindisi. Ieri è arrivata la condanna a 2 anni di reclusione.
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