ha risolto il giallo che si anelava sulla richiesta fatta dal Comune ai contribuenti di pagare, per la seconda volta, l’Imu 2013. Si è trattato di un errore del sistema informatico che ha inviato la richiesta anche a chi aveva già saldato il tutto. “Nel 2013 – ha spiegato il sindaco Molfetta – il legislatore ha emanato una serie di leggi che hanno creato una gran confusione nel pagamento dell’Imu relativo alle rate di settembre e marzo”. Su tale vicenda il Comune ha avviato, da tempo, un controllo sui pagamenti inviando 6 mila comunicazioni per chiedere ai cittadini di mettersi in regola con i versamenti. Tra queste comunicazioni ne ha inviate 300 anche ai contribuenti che avevano già pagato, il tutto, già nel 2013. “Questo gap – ha aggiunto il sindaco – non comporterà nessun onere per il contribuente poiché l’ufficio ha già inviato le comunicazioni per annullare la precedente richiesta. Per chi, invece, ha già pagato sarà effettata una compensazione sull’Imu da pagare, relativa al periodo 2018/2019”. Tuttavia, alcuni contribuenti hanno ricevuto l’annullamento della cartella prima di ricevere l’avviso di pagamento. Alla luce di questo problema l’ufficio Tributi ha convocato i responsabili legali dell’azienda che ha fornito il servizio informatico contestando le operazioni errate e chiedendo il pagamento dei costi di spedizione che dovrebbero aggirarsi a poco più di 1.500 euro. Su questa vicenda lo scorso 29 novembre “Italia in Comune” aveva presentato un’interrogazione per “fare chiarezza sulla vicenda dell’invio, a tantissimi contribuenti mesagnesi, degli avvisi di accertamento relativi all’Imu 2013, con i quali si contestava “il tardivo versamento oltre 90 giorni” di parte dell’imposta in questione”. Infine, il sindaco Molfetta ha comunicato che i rimborsi relativi alla Tari sono stati congelati in uno specifico fondo di accantonamento fino a quando il legislatore chiarirà la vicenda.
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