L’origine della confisca scaturisce dagli approfonditi accertamenti condotti dalle fiamme gialle negli anni scorsi e culminati con l’esecuzione di una verifica fiscale che aveva rilevato come la società - per diverse annualità - avesse omesso di versare nelle casse dell’erario oltre un milione di Euro di IVA. Proprio per tale condotta l’amministratore della società era stato segnalato dalle fiamme gialle alla locale Procura della Repubblica per il reato di omesso versamento di IVA, fattispecie prevista e punita dall’art. 10 ter del D.Lgs.vo 74 del 2000(normativa che disciplina i reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto).
Una successiva e complessa attività d’indagine patrimoniale, sempre delegata dalla Procura della Repubblica di Brindisi, permetteva poi di eseguire il sequestro per equivalente di beni immobili, mobili e conti correnti bancari riconducibili alla medesima società. Infine, al termine dell’iter giudiziario, i finanzieri hanno così dato esecuzione al definitivo provvedimento disposto dal Tribunale di Brindisi e confermato dalla Corte di Appello di Lecce - a seguito di sentenza di condanna divenuta irrevocabile a carico del rappresentante legale della società - sottoponendo a confisca valori immobiliari e mobiliari per un ammontare complessivo di oltre 500.000 euro, tra cui una villa signorile (con relative aree di pertinenza) e 15 terreni ubicati in Cisternino.