chiuderanno i cancelli segnando il termine della vendemmia 2019 e l’inizio della produzione vinicola 2019/2020 che si prospetta a cinque grappoli, cioè eccellente per qualità nonostante il calo di produzione registrato, mediamente del 20 per cento, confronto allo scorso anno. Sono soddisfatti i soci ed è contento il management delle cantine che in queste ore stanno lavorando febbrilmente il prodotto incamerato. Il primo assaggio di produzione e il primo brindisi è previsto per il prossimo 30 ottobre quando diverse aziende immetteranno sul mercato il vino novello. Dunque, la vendemmia 2019 nel territorio brindisino è stata caratterizzata da una produzione eccellente. La qualità delle uve è stata delle migliori, anche se la raccolta è stata tardiva, grazie a un periodo vendemmiale asciutto e climaticamente perfetto. “Nel complesso possiamo sicuramente affermare che sia un’ottima annata per qualità, anche se caratterizzata in alcune zone da una riduzione del quantitativo prodotto in misura del 20/25%”, ha spiegato Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Coldiretti. Sul fronte commerciale le uve di Primitivo hanno fatto registrare le migliori performance, seguite dal Negroamaro, he hanno trainanto un po' tutte varietà e garantito un reddito dignitoso alle aziende agricole. “Il nostro plauso va ai nostri agricoltori che, come sempre, hanno messo in campo tanta qualità e competenza, dimostrando di essere una risorsa unica per tutto il territorio pugliese, dando lavoro ed esportando il brand Puglia in tutto il mondo”, ha aggiunto il presidente -. Ora la qualità delle nostre uve è nelle mani esperte delle nostre cantine e delle tante cooperative della provincia di Brindisi: il vino brindisino può costituire, oggi come non mai, una risorsa per tutto il territorio e per uno sviluppo turistico sempre più internazionale”. Spetta adesso al territorio, quindi, saper fare il salto di qualità riuscendo a posizionarsi nello scenario vitivinicolo internazionale, sempre più competitivo ed ampio, con una propria identità e caratterizzazione, riuscendo a fare sistema con le risorse che questa meravigliosa terra offre. Una terra ricca di masserie, strutture turistiche di eccellenza, un patrimonio archeologico e storico artistico unico e ricchissimo, meravigliosi parchi naturali e paesaggi rurali, “ma che oggi difettano di coordinamento e pianificazione”, ha sottolineato De Miccolis sicuro “che la provincia di Brindisi possa rivestire un ruolo cardine nell’offerta enogastronomica ed enoturistica anche se manca, ancora, una pianificazione delle risorse ed un collegamento tra le aziende che permetta di porsi nel mercato con un ruolo forte come destinazione enoturistica”. Intanto, la soddisfazione è palpabile un po' dappertutto. Il presidente della cantina sociale di San Pancrazio, Oronzo Pati, ha spiegato che “nonostante il calo produttivo di circa il 20 per cento abbiamo tagliato uve di ottima qualità con un grado Babo medio di 20”. La cantina ha vendemmiato 20 mila quintali di uva e ha dato appuntamento al 30 ottobre per l’assaggio del vino novello. A Mesagne, il vice presidente della Cantina Riforma Fondiaria, Emanuele Guglielmi, è euforico poiché l’azienda ha tagliato, a ieri, 110 mila quintali di uve con gradazione media di 19 gradi Babo. “Uve sane che daranno un ottimo prodotto – ha spiegato -. Per il prossimo anno prevediamo un incremento di conferimento”. Il presidente della cantina sociale di San Donaci è Marco Pagano. “Ieri abbiano concluso in maniera brillante la vendemmia – ci ha detto – non abbiamo avuto nessun calo di produzione, anzi abbiamo aumentato i conferimenti del 20%, poiché i nostri soci hanno vendemmiato anche i nuovi vigneti messi in produzione”. La cantina ha lavorato 30 mila quintali di uve con una gradazione media di 20 gradi Babo. “Al di là del ritardo dovuto ad eventi meteorologici ben noti la campagna è stata ottima con uve sane, nonostante la calura agostana – ha sottolineato il presidente -. Questo ci permetterà di ottenere ottimi vini per un’altrettanta buona campagna di commercializzazione”. Anche il presidente Marco Pagano ha dato appuntamento al 30 ottobre per il déblocage del vino novello.
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