Conserve Italia, archiviate le tensioni si pensa alla produzione In evidenza
Si attenuano le tensioni di qualche settimana fa tra il management di Conserve Italia, stabilimento di Mesagne, e le organizzazioni sindacali confederate Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil grazie all’apertura dimostrata verso le richieste avanzate dai lavoratori. “Quest’anno abbiamo chiesto e ottenuto di incontrare la direzione risorse umane di Conserve Italia, nel tentativo di ricostruire relazioni sindacali corrette e propositive, in considerazione delle numerose occasioni nelle quali il rapporto tra rsu e direzione di stabilimento ha evidenziato incomprensione, sfilacciamento, conflitto e contrapposizione”, hanno spiegato i segretari territoriali Antonio La Fortuna per la Fai Cisl, Cosimo Della Porta della Flai Cgil e Luigi Vizzino per la Uila Uil.
A oggi, presso lo stabilimento Conserve Italia di Mesagne, sono stati lavorati oltre 35 mila quintali di pomodorino e 185 mila quintali di pomodoro pelato sui 530 mila in programma. Al 31 luglio presso lo stabilimento erano impiegate 388 unità cui se ne sono aggiunte altre nel mese di agosto. “Il sindacato ha apprezzato gli sforzi, anche di natura finanziaria, fatti dal gruppo per il consolidamento e il rilancio del sito produttivo di Mesagne in termini di occupazione, legalità, indotto, valorizzazione della produzione locale e investimenti”, hanno precisato i tre segretari che, in ogni modo, hanno auspicato “un maggiore coinvolgimento, delle rsu, in tema di stabilizzazione lavorativa, organizzazione del lavoro, sicurezza, formazione e professionalità”. Banco di prova sarà il confronto sui temi della distribuzione delle risorse occupazionali nella platea dei lavoratori a tempo determinato “che dovrà caratterizzarsi nella equa ripartizione privilegiando anzianità, carico familiare ed evidente e riconosciuta professionalità, nella definizione della nuova convenzione, nel processo di stabilizzazione necessaria e, infine, nella rivisitazione classificatoria che ha bisogno di essere monitorata”.
C’è da sottolineare che in questi anni Conserve Italia ha rappresentato, per Mesagne e il territorio della provincia di Brindisi, un faro importante di legalità e rispetto delle leggi e dei contratti, “un presidio significativo di valorizzazione degli avamposti sindacali, una straordinaria opportunità occupazionale per tantissime donne e uomini che colgono le opportunità occupazionali offerte per raggiungere anche minimi contributivi che consentono l’accesso alla previdenza agricola”, hanno precisato i segretari confederati. Tuttavia, per i sindacati l’azienda emiliana è un’eccellenza produttiva che “deve caratterizzarsi, sempre più marcatamente, in un sistema avanzato e qualificato di relazioni sindacali. Avanti uniti, quindi, lavoratrici e lavoratori, rsu e sindacato territoriale, per garantire maggiore occupazione, in sicurezza, qualificando sempre più le maestranze ed innovando i processi e gli strumenti di lavorazione nello stabilimento”. Il tutto affinché il sogno del territorio, “che Conserve Italia, a Mesagne, non rappresenti solo “l’eccellenza pomodori Cirio” nel mondo, ma possa rappresentare il terreno per ulteriori sfide produttive del gruppo, diventi realtà”.
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