Morte di Benito Branca. Questa mattina incarico ai consulenti della Procura In evidenza
Procede senza sosta l’inchiesta della Procura della repubblica di Brindisi sulla morte di Benito Branca deceduto in un cantiere edile a Mesagne, il 29 settembre scorso, a seguito del cedimento di una pensilina su cui stava lavorando. Il magistrato, Alfredo Manca, ha convocato per lunedì alle ore 9 presso il suo ufficio due consulenti tecnici della Procura, l’ingegnere Rodolfo Burattini ed il geometra Francesco Pierpaolo Clary, cui conferirà l’incarico di eseguire un accertamento tecnico, non ripetibile, sul cantiere del civico 40 di via Maiella, in cui si è verificata la morte del Branca, e sui mezzi coinvolti. Il procedimento adottato dal magistrato è volto ad accertare la dinamica dell’incidente e il suo collegamento causale con la violazione della normativa antinfortunistica a carico degli indagati e di eventuali terzi responsabili. Naturalmente la Procura ha inviato una notifica a quelli che sono a tutt’oggi gli unici indagati.
Cioè il titolare dell’impresa edile appaltatrice dei lavori di ristrutturazione dell’immobile, i due proprietari dell’abitazione, l’architetto progettista della ristrutturazione e l’ingegnere che ha redatto i calcoli statici della stessa. Il reato, al momento ipotizzato dal magistrato, è l’omicidio colposo con la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Per la stessa ora di lunedì sono stati convocati in Procura, per assistere al conferimento dell’incarico, i consulenti tecnici delle parti in causa. Il Branca ha lasciato la moglie e due ragazzi. La famiglia Branca è difesa dall’avvocato Davide De Giuseppe. Proseguono, dunque, le indagini della Procura di Brindisi non tralasciando nulla. Lunedì 4 ottobre il medico legale Domenico Urso ha eseguito l’autopsia sul corpo del Branca riscontrando la frattura del collo e delle vertebre. Intanto, gli investigatori stanno acquisendo una mole di materiale grazie al quale si potrà ricostruire la dinamica del sinistro e individuare i responsabili. Al termine di queste indagini il magistrato deciderà se rinviare tutti a giudizio, solo una parte, oppure includere altri soggetti tutt’oggi non destinatari di nessun provvedimento giudiziario.
Su questa vicenda di sinistro sul lavoro si è espresso anche il deputato del M5S, Gianluca Aresta, accogliendo con favore la decisione delle commissioni Giustizia e Lavoro del Senato d’incardinare la proposta di legge del M5S per l’istituzione di una Procura Nazionale del Lavoro. Per Aresta si tratta “di ottimizzare tutto l’impianto dei controlli e aumentare sensibilmente gli strumenti di prevenzione. Un “pool” di esperti impegnato in via esclusiva su questo fronte lavorerebbe proprio in questa direzione, con meccanismi premianti e incentivi per tutte quelle imprese virtuose e rispettose delle regole, che per fortuna sono la maggioranza”. Lo scopo è di ridurre drasticamente le “morti bianche”, potenziare il numero degli ispettori e delle ispezioni, “far crescere tra gli imprenditori e gli stessi lavoratori la consapevolezza piena dei rischi sul luogo di lavoro avviando una politica premiante delle aziende che fanno della sicurezza una loro prerogativa, rappresentano per me un impegno fondamentale al quale intendo dedicare, in questo ultimo scorcio di legislatura, il mio massimo impegno di parlamentare”, ha concluso il deputato pentastellato.
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