INDAGINI A TUTTO CAMPO SULLA MORTE DI CARLO GIANNINI
Un giovane 34enne di Mesagne, Carlo Giannini, è stato trovato morto in un parco della cittadina inglese di Sheffield, nei pressi dell’area dedicata ai giochi per i bimbi. Il parco è di proprietà dello Sheffield City Council ed è gestito dall'impresa sociale Green Estate. In attesa di una dichiarazione ufficiale, da parte della Metropolitan police inglese, la morte del mesagnese Carlo Giannini resta un mistero. Di certo c’è che la polizia ha avviato un’indagine per omicidio, segno evidente che l’ispezione cadaverica eseguita sul corpo del giovane ha messo in evidenza dei segni di violenza. Intanto, per Sheffield è partito il fratello Stefano, che gestisce una pizzeria in Germania. I familiari, infatti, hanno già contattato l’ambasciata italiana a Londra per essere assistiti durante le fasi dell’indagine. Qualcosa in più si saprà al termine dell’esame autoptico disposto dai magistrati inglesi. Dunque, c’è molta attenzione internazionale sulla morte del Giannini avvenuta giovedì scorso in Manor Fields Park, fuori City Road, in un grande parco ai margini di un cimitero. Il corpo del giovane è stato rinvenuto da un signore che passeggiava nel parco e lo ha trovato riverso per terra. Immediato l’allarme e l’intervento della Metropolitan police di Sheffied.
Dopo i primi accertamenti la polizia inglese, del South Yorkshire, ha emesso il seguente comunicato: “È stata avviata un’indagine per omicidio dopo che il corpo di un uomo è stato trovato questa mattina (giovedì 12 maggio) in un parco di Sheffield. Siamo stati chiamati verso le 5.05 da un membro del pubblico per riferire di aver trovato il corpo di un uomo mentre camminava a Manor Fields Park, fuori City Road. Deve ancora essere identificato e gli agenti stanno lavorando per stabilire chi sia. Al momento, sul sito rimane un cordone di polizia. L’intero parco rimane chiuso e le persone sono invitate a evitare l’area mentre gli agenti continuano il loro lavoro. Chiunque abbia informazioni che potrebbero aiutare con le nostre indagini, che potrebbe aver visto o sentito attività sospette intorno al parco tra la scorsa notte (mercoledì 11 maggio) e questa mattina, o che potrebbe avere filmati delle telecamere a circuito chiuso che hanno catturato qualsiasi filmato utile, è pregato di chiamare 101, citando l’incidente n. 122 del 12 maggio”. Se sarà confermata l’ipotesi dell’omicidio allora bisognerà scavare a fondo nella vita del giovane per comprenderne la genesi. Una cosa dovrebbe essere, tuttavia, certa. La decisione di ammazzare il giovane 34enne non avrebbe nessun collegamento con la sua terra natìa, cioè Mesagne. Il movente, quindi, sarebbe da ricercare in Inghilterra, dove il 34enne viveva ormai da diversi mesi e svolgeva la professione di pizzaiolo in un locale di Sheffield, nella Gran Bretagna centrale. È questa una città di 552 mila abitanti ubicata nella contea metropolitana del South Yorkshire.
È una delle otto città più grandi delle regioni inglesi che hanno costituito l'English Core Cities Group. Nel puzzle delle investigazioni bisognerà comprendere se, in caso fosse confermata l’ipotesi di omicidio, è di natura intenzionale oppure accidentale. In quest’ultimo caso il Giannini si sarebbe trovato nel posto sbagliato all’ora sbagliata. Altra domanda che si stanno ponendo gli investigatori è se il giovane fosse da solo o in compagnia. Per questi motivi le indagini della polizia inglese spaziano a 360 gradi. Un contributo notevole potrebbe giungere dalla visione dei filmati delle telecamere di video sorveglianza che vi sono nel comprensorio. Come cruciale potrebbe essere la testimonianza di qualche testimone oculare.
La morte del giovane Carlo Giannini è stata accolta a Mesagne con grande costernazione. Il 34enne, infatti, pur lavorando da anni all’estero aveva, in provincia di Brindisi, tantissimi amici. Era un ragazzone alto e robusto con un carattere molto gioviale. Un leader nelle comitive di amici che oggi, sui social, lo ricordano con grande rimpianto. “Di te ho ricordi legati agli anni più belli, quando ci riunivamo tutti al muretto delle nostre case estive — ha scritto sui social un conoscente —, sempre ironico e spensierato, facevi da capo banda a tutti nelle calde giornate d’estate! Un ragazzo che ha lasciato la propria terra per potersi guadagnare un posto in società! Ciao Carlo”. La famiglia Giannini è conosciuta e stimata a Mesagne. Il papà è pensionato dopo aver svolto il lavoro di infermiere presso l’allora ospedale “De Lellis” di Mesagne.
Un professionista che, durante gli anni di lavoro, è stato apprezzato da medici e colleghi. Carlo, pizzaiolo di professione, aveva deciso di andare via dalla sua città per trovare lavoro all’estero. Prima in Inghilterra e poi nel dicembre del 2020, in piena pandemia, si era stabilito in Germania, a Titisee-Neustadt, nella foresta nera, dove aveva aperto una pizzeria insieme al fratello Stefano e alla cognata Valentina Argentiero. Lo avevano chiamato “La spiga d’oro”, per ricordare i campi dorati di grano che l’estate caratterizzano il panorama delle campagne mesagnesi. “Volevamo accompagnare i nostri clienti in un viaggio immaginario nella nostra terra, attraverso sapori e profumi inconfondibili”, aveva detto a quanti gli chiedevano il perché di quel nome dato al locale. Qui ogni giorno si sfornano leccornie tipiche del Salento come le pucce, le focacce, i piatti tipici, i panzerotti, i rustici e, perfino, i pasticciotti che sodisfano il palato dei clienti, molti dei quali italiani. “È stata dura – aveva ancora confidato Carlo agli amici-, abbiamo fatto tutto il lavoro di ristrutturazione da soli”. Mario, ad esempio, si era complimentato con lui, il fratello e la cognata “per il coraggio dimostrato nell’affrontare l’impresa in un periodo di pandemia e, quindi, di incertezze. L’augurio per voi tutti è di realizzare i vostri sogni purtroppo lontani dalla vostra terra. L’importante è tenere sempre alto l’orgoglio dell’Italia. Ciao ragazzi in bocca al lupo”.
Gli aveva fatto eco Giuseppe che, sui social, aveva scritto: “Vivo da venti anni a 70 chilometri da Titisee, sono pronto a farli anche in bicicletta per mangiare le delizie della cucina pugliese”. Diversi mesi per avviare il locale e poi aveva deciso di fare ritorno in Inghilterra. Aveva trovato lavoro in una pizzeria di Sheffield, nella contea metropolitana del South Yorkshire. Fino alla notte del 12 maggio quando qualcuno ha posto fine alla sua giovane vita e ai suoi sogni.
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