Mesagne. Mercoledì i funerali di Carlo Giannini In evidenza
La trepidante attesa è terminata. Infatti, mercoledì 8 giugno si svolgeranno a Mesagne i funerali di Carlo Giannini, il giovane 34enne ammazzato in Gran Bretagna lo scorso 12 maggio. La salma arriverà nella stessa giornata. Alle ore 15,00 sarà aperta la camera ardente allestita presso il santuario di Mater Domini, parrocchia dove Carlo è cresciuto. Le esequie si svolgeranno alle ore 17 e saranno officiate da don Pietro de Punzio, parroco del santuario. Intorno alla salma di Carlo si stringeranno tutti i parenti e gli amici.
In trepidante attesa di dargli l’ultimo saluto sono i suoi genitori, mamma Rosalba e papà Antino, i fratelli Marco e Stefano con la moglie Valentina, la sorella Francesca con il marito Andrea. “Nella fede siamo uniti per affidare Carlo tra le braccia della Madre celeste e di Gesù”, hanno fatto scrivere i genitori sul manifesto che ha annunciato alla città le esequie del proprio figliolo. La salma di Carlo è giunta in aereo da Londra, dove era giunta da alcuni giorni e bloccata per lo svolgimento del Giubileo di Platino della Regina Elisabetta che è terminato domenica scorsa. Ieri è giunto alla famiglia il nulla osta per il rimpatrio del feretro. La famiglia ha atteso in maniera estenuante il momento di poter riportare a Mesagne il corpo del congiunto. Intanto in Gran Bretagna proseguono le indagini per ricostruire l’intera vicenda e assicurare alla giustizia i killer e gli eventuali mandanti. Infatti, nelle ore successive all’omicidio la polizia di Sheffield, la località presso cui è avvenuto l’accoltellamento del giovane mesagnese, ha arrestato un ragazzo di 17 anni e uno di 18, rilasciati poco dopo a seguito del pagamento della cauzione. L'omicidio è maturato in Inghilterra, nel South Yorkshire, nella città di Sheffield, dove Carlo Giannini era ritornato a lavorare dopo una parentesi tedesca. Infatti, con il fratello Stefano e la cognata Valentina avevano avviato una pizzeria in Germania, nel cuore della foresta nera. Poi Carlo aveva deciso di fare ritorno in Inghilterra.
Ed è qui che, probabilmente, va cercato il movente della sua morte. Potrebbe essersi trattata di un’aggressione con rapina, avvenuta nella notte all’interno del parco oppure, il movente potrebbe essere di altra natura. Non si conoscono, infatti, al momento le dichiarazioni rese dai due arrestati alla polizia. Tuttavia, se i due fermati sono stati rimessi in libertà significa che gli investigatori, probabilmente, hanno in mano prove circostanziali sulla loro colpevolezza. La polizia non si è arresa e ha continuato a indagare con grande determinazione. Sarà stato, forse, questo il motivo che alcuni giorni fa l’investigatore titolare del caso ha richiesto l’aiuto di potenziali testimoni. Le indagini sono seguite dall’investigatore Becky Hodgman che, sulla vicenda, ha spiegato: “È essenziale creare un quadro chiaro dell'attività all'interno e intorno al parco riguardante la notte dell'11 maggio e nelle prime ore del 12 maggio. Stiamo cercando di parlare con coloro che sono stati ripresi nelle immagini poiché sono dei potenziali testimoni del crimine”. In ogni modo, domani è il giorno del silenzio, del lutto. L’intera città ricorderà e pregherà per Carlo.
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