Mesagne. Pronta la denuncia di Lupo, Italiabile
L’ambiente sanitario è il luogo per eccellenza e per mission che dovrebbe proteggere e tutelare i deboli e i disabili. A volte, però, non è così. Basta leggere la storia capitata a Cosimo Lupo, presidente dell’associazione Italia Abile, presso il centro prelievi dell’ospedale di Mesagne per comprendere la mancanza di senso civico della gente e l’impreparazione legislativa di alcuni operatori sanitari. Si tratta di una storia triste rientrata grazie all’intervento dei poliziotti che hanno fatto rispettare la legge sulla precedenza delle prestazioni per la gente disabile. Il diritto di precedenza, oltre che essere dettato, in una società che si reputa civile, dal buonsenso, in realtà è richiamato in modo diretto e indiritto da tutta una serie di norme a partire dall’art. 3 della Costituzione, quando recita che: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini…” , l’articolo 3, comma 3 della legge 104/92 quando stabilisce che “la condizione di disabilità in situazione di gravità costituisce diritto di precedenza nell’accesso a tutti i servizi previsti dalla stessa Legge 104, e cioè tutti i servizi pubblici e privati.”, la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009) che espressamente prevede la necessità di “accomodamenti ragionevoli”, consistenti in interventi che garantiscano comunque la realizzazione dei diritti delle persone con disabilità. I fatti. Cosimo Lupo, uomo disabile in carrozzella, si è recato nel centro prelievi dell’ospedale “De Lellis” di Mesagne per sottoporsi ad alcuni esami clinici. Giunto sul posto ha chiesto ai presenti di poter passare avanti nella fila in virtù di una legge nazionale che prevede per i disabili e le donne incinta di bypassare la fila proprio per il loro status. Pertanto la richiesta di Lupo di voler superare la fila di gente non è stata una mancanza di rispetto verso chi stava aspettando da tempo il suo turno bensì la richiesta dell’applicazione di un diritto tutelato per legge. Non lo avesse mai fatto.
“A quel punto – ha ricordato Lupo - un cittadino di mezza età mi ha invitato a rispettare la fila inveendo su di me con aggressività. L’ho invitato a calmarsi e a moderare i termini della discussione. Purtroppo senza risultati. Ma c’è di più. Ad avallare l’atteggiamento dell’uomo si sono messe anche le operatrici del centro prelievo che giustificavano il cittadino in questione dicendomi che non c'era alcuna legge che garantiva il diritto di precedenza. Allora ho preso il telefono ed ho richiesto l’intervento della polizia”. Gli agenti hanno riportato la calma spiegando ai presenti che esiste effettivamente una legge italiana sul diritto di precedenza per i disabili e le donne incinta. Intanto, Cosmo Lupo è stato colto da malore e si è dovuto recare in pronto soccorso. Qui gli è stata rilevata una pressione arteriosa alta e altre patologie regolarmente refertate dai medici. Nel frattempo gli operatori sanitari hanno assicurato i poliziotti che avrebbero messo nel reparto un avviso di precedenza per disabili, donne gravide e anziani ultra ottantenni in sofferenza affinché episodi del genere non si verifichino più. Intanto, a Lupo è giunta la solidarietà di tanta gente, compreso il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, che lo ha assicurato che avrebbe “chiesto al direttore del distretto di intervenire affinché non accadano mai più episodi di questo genere”. Sulla vicenda è intervenuto anche Antonio Calabrese, consulente per il sindaco Matarrelli alle Politiche della disabilità. “Al di là del buon senso che deve sempre prevalere – ha spiegato l’esperto - è compito delle istituzioni che erogano servizi pubblici ai cittadini regolamentare l’accesso agli sportelli attraverso l’implementazione di gate di precedenza come accade in tante altre realtà simili. Dobbiamo pertanto porre in essere tutte le strategie possibili per far prevalere la cultura della tolleranza e della solidarietà rispetto a quello dell’individualismo che in alcuni casi sfocia nella perdita dei valori”.
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