E’ trascorso meno di un anno da quando – in occasione del compimento dei cento anni del professore – ospitammo in aula consiliare la cerimonia di consegna allo stesso Marti del volume miscellaneo ‘Letteratura e vita. Colleghi ed amici per i cento anni di Mario Marti’ e, contestualmente, la presentazione del libro di Mario Marti ‘Recuperi. Scavi linguistico-letterari italiani fra Due e Seicento’. Ricordo ancora la commozione e la sentita partecipazione di quanti, tra amici e colleghi, presero parte a quella suggestiva iniziativa organizzata dal Comune di Lecce.
Un omaggio dovuto e sincero. E d’altronde, come poteva essere diversamente! Mario Marti ha dato tanto a questa terra imponendosi all’attenzione nazionale quale letterato di primissimo ordine grazie al suo grande spessore culturale; italianista illustre e apprezzato al di fuori dei ristretti confini provinciali e regionali grazie anche alle sue sagaci “incursioni” tra Dante, Leopardi e Boccaccio.
Il suo impegno come studioso, come educatore e come rettore emerito dell’Università del Salento, è stato encomiabile e tenace. Una vita vissuta senza tentennamenti tra i libri e tra i suoi futuri ‘discepoli’, coloro i quali ora si sentono autenticamente orfani di un padre illuminato, capace di aprire la letteratura al cuore della gente.
Con il professor Marti se ne va un pezzo di storia di Lecce e del Salento.
Il mio pensiero in questo momento va alla moglie, signora Franca, e ai figli Chiara e Benedetto”.
I funerali si svolgeranno giovedì 5 febbraio, alle ore 15.30, nella Chiesa di San Lazzaro.