Mesagne. La polizia trova statua rubata a San Vito

Febbraio 17, 2015 2519

statua sacro cuoreUn’operazione anticrimine è stata portata a segno dalla polizia di Mesagne nello scorso week end

in cui è stata recuperata un’ottocentesca statua del Cristo in cartapesta rubata giorni fa da una nicchia votiva. La refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari. Il rinvenimento di merce rubata si è verificato domenica mattina quando è stato segnalato alla sala operativa la presenza, nei pressi del Santuario di Santa Maria delle Grazie, di un involucro in plastica con dentro una statua. I poliziotti si sono precipitati presso il santuario, posto lungo la provinciale che collega Mesagne a San Pietro Vernotico, dove hanno rinvenuto, in un bustone di plastica nero, una statua del Cristo in cartapesta, alta circa un metro. Probabile che i ladri abbiano avuto un rimorso di coscienza e abbandonato la statua in un luogo sacro dove sapevano che poteva essere ritrovata. La statua è di buona fattura, risalente alla fine dell’Ottocento, e rappresenta il sacro cuore di Gesù con tunica celeste e stola rosa. La statua era stata rubata giorni fa in un’edicola votiva di San Vito dei Normanni. Il proprietario, infatti, ne aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri. Si tratta di un manufatto religioso che la famiglia si tramanda da generazioni. I ladri hanno agito noncuranti della presenza di numerose telecamere nel circondario e del rischio che qualche nottambulo li beccasse in flagrante. L’oggetto sacro si trovava in via Giacomo Leopardi, una delle stradine più antiche del paese e soprattutto a pochi passi dal municipio. Sarebbe bastato che qualcuno di ritorno da uno dei numerosi bar del centro in quel momento passasse per la piazza, perché i malintenzionati fossero visti. E’ verosimile immaginare che il colpo sia durato qualche minuto e che i ladri abbiano utilizzato una scala, dato la notevole altezza alla quale è situata la nicchia in cui da decenni era posta l’effige. Mettere le mani sull’oggetto non è stato difficile. Gli è bastato spostare il chiavistello e aprire lo sportello in vetro. Il furto è stato poi scoperto solo al mattino seguente e sono stati allertati i carabinieri. Resta il mistero circa le motivazioni che possano aver spinto ignoti ad appropriarsi dell’oggetto sacro e colpire indirettamente anche il senso di appartenenza alla città dei sanvitesi, dato la considerazione dell’effige alla stregua di un bene storico locale. Un furto anomalo, ma non isolato. Basti pensare all’assalto alla Basilica Cattedrale dedicata a Maria Santissima Assunta in cielo di Oria avvenuto nella notte fra il 3 e il 4 gennaio scorso. Simulacri della religiosità popolare che le comunità locali hanno in grande considerazione di fede. Tuttavia, i ladri che hanno agito a San Vito potrebbero aver avuto un rimorso di coscienza e hanno abbandonato la statua del cuore di Gesù in una cappella di campagna dove erano sicuri che sarebbe stata trovata. Sulla vicenda vi sono delle indagini in corso poiché i ladri potrebbero essere di Mesagne.