Mesagne. Inquinamento del Galina, gli atti in Procura

Febbraio 19, 2015 2372

CANALE GALINA CON LIQUAMIAdesso c’è la certezza. Le acque immesse il giorno dell’Epifania nel canale Galina di Mesagne,

che confluisce nell’oasi del Cillarrese, dal depuratore comunale erano inquinate. Un’informativa di reato è stata inviata ieri mattina alla Procura della Repubblica di Brindisi da parte del comando della polizia locale che durante le indagini ha accertato l’inquinamento ambientale avvenuto la sera del 6 gennaio scorso. Sotto accusa l’Acquedotto pugliese, gestore dell’impianto, mentre il Comune, proprietario del depuratore, in questa vicenda è parte lesa. A lanciare l’allarme era stato un agricoltore che aveva notato per tutto il giorno che l’acqua immessa nel canale era di colore marrone. Sul posto erano intervenuti i vigili urbani e i tecnici dell’Arpa i quali non erano potuti entrare all’interno del depuratore poiché i responsabili erano irreperibili. Dunque a causa del presunto sversamento di liquidi inquinanti scaricati il 6 gennaio 2015 all’interno nel canale “Galina”, direttamente dall’impianto di depurazione delle acque a servizio del centro urbano del Comune di Mesagne, la polizia locale, a seguito d’indagini svolte con l’ausilio dei tecnici dell’Arpa Puglia, del dipartimento di Brindisi, ieri mattina ha trasmesso alla Procura della Repubblica di Brindisi un’informativa di "notizia di reato" riguardante l’accertato scarico di acque reflue non conformi ai limiti previsti dall’attuale normativa. L’indagine ha visto impegnati la sezione Ambientale dei vigili urbani che al termine di una serie di accertamenti, tra cui le analisi batteriologiche svolte dall’Arpa, hanno riscontrato la violazione dell’immissione delle acque dal depuratore al canale in ben cinque campioni prelevati all’uscita della condotta. In pratica i cinque campioni di acqua prelevati sono risultati non conformi ai limiti di emissione stabiliti dalla normativa di tutela ambientale. “Le attività d’indagini sono state avviate dopo la denuncia presentata da un agricoltore che il 6 gennaio scorso ha segnalato lo “strano” sversamento di acqua di colore marrone, con presenza di schiuma, nel canale “Galina” e precisamente proveniente dall’impianto del Comune di Mesagne, gestito dall’Acquedotto Pugliese”, ha spiegato il comandante, Bartolomeo Fantasia. I vigili erano intervenuti in pochi minuti insieme ai tecnici dell’Arpa. Solo che avevano trovato i cancelli chiusi. Inutili furono le telefonate e i fax inviati sia all’Acquedotto pugliese, gestore dell’impianto, che ad alcuni referenti. Nessuno rispose alle richieste di aprire l’impianto per permettere il campionamento delle acque. Ecco perché i tecnici dell’Arpa effettuarono i prelievi dalla condotta in uscita che sversava liquido marrone nel canale. Già nello scorso mese di dicembre, precisamente il 24, l’Arpa aveva prelevato un campione delle acque riscontrando i valori fuori dalla norma e aveva concesso un mese di tempo al gestore per ripristinare lo scarico del depuratore. Sulla vicenda il sindaco, Franco Scoditti, non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione poiché leggerà questa mattina gli atti inviati in Procura.