Mesagne. I carabinieri chiudono l'inchiesta sull'omicidio di Moro, 6 arresti

Maggio 08, 2015 2816

moro-nicolaI carabinieri di Asti hanno fatto piena luce sull’omicidio del mesagnese, Nicola Moro,

53 anni, avvenuto nel settembre del 2011 a Villanova d’Asti. I militari nella giornata di ieri hanno tratto in arresto i presunti responsabili dell'omicidio del commerciante all'ingrosso di prodotti ittici di 53 anni, ucciso da un colpo di pistola calibro 9 sparato a distanza ravvicinata e poi abbandonato, ancora agonizzante, nei pressi dello svincolo dell'autostrada Torino-Piacenza, nel territorio di Villanova d'Asti. In manette sono finite sei persone, arrestate dai militari dell'Arma in un blitz scattato nelle province di Torino, Vercelli e Crotone che ha permesso di smantellare un’organizzazione locale ritenuta vicina alla cosca della 'Ndrangheta di Cirò, in provincia di Crotone. Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Asti, che nell'ambito della stessa operazione hanno arrestato undici persone in tre anni, la cosca avrebbe consegnato alla vittima i soldi per creare tre società 'Fisherhaus'. Il commercio di prodotti ittici all'ingrosso doveva, infatti, servire per mascherare un ingente traffico di droga. Quei soldi non sarebbero però mai stati restituiti alla cosca dalla vittima, originario di Mesagne, che per questo motivo sarebbe stata uccisa. Così, dopo articolate e lunghe indagini nella giornata di ieri i carabinieri, su mandato del gip di Torino Elena Rocci, hanno eseguito sei arresti e 22 perquisizioni a carico di altrettanti indagati. I militari hanno contestato agli arrestati vari reati tra i quali quelli di traffico di droga e detenzione di armi. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Sandro Ausiello e dal sostituto Stefano Castellani della procura distrettuale antimafia di Torino, sono partite dall'omicidio di Moro secondo gli inquirenti riconducibile agli interessi della cosca legata alla locale di Cirò nel traffico di stupefacenti. Per gli investigatori Moro, sarebbe stato ucciso con un colpo di pistola calibro 9 perché si sarebbe appropriato di circa 300mila euro ricevuti dalla cosca per organizzare un’importazione di cocaina via mare dal Sud America, avviando attività commerciali ittiche di copertura con negozi anche ad Asti e Provincia, senza poi concludere nulla né restituire il denaro. L’omicidio si era verificato il 17 settembre del 2011 quando Nicola Moro fu ucciso con un colpo di pistola alla gola e sepolto sotto un cumulo di rami, tronchi e foglie nei pressi dell'uscita dell'autostrada Torino-Piacenza. Non lontano da casa visto che l'uomo abitava da tempo nella vicina San Paolo Solbrito. Intorno alle 4 del mattino alcuni autisti, fermi per una sosta, avevano sentito dei lamenti e cercando nel fogliame avevano trovato il corpo di Moro. Il rinvenimento, che in un primo momento sembrava essere frutto di una disgrazia, aveva cambiato tutti i presupposti quando sul luogo del delitto era intervenuto il medico legale. All'esperto era bastato poco per constatare nella regione superiore destra del torace, all'altezza del collo, un foro provocato da un colpo d'arma da fuoco. Il caso fu affidato al pm, Chiara Blanc, della procura di Asti, che aveva incaricato i carabinieri delle indagini. Dopo quattro anni i militari hanno ricostruito l’intero puzzle della vicenda facendo scattare le manette ai polsi dei presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio.  

Ultima modifica il Venerdì, 08 Maggio 2015 08:43