intorno alle ore 9 lungo la provinciale che collega la città di Mesagne a San Vito dei Normanni dove una Fiat Punto che viaggiava in direzione Mesagne, condotta da una giovane mamma di 31 anni di San Vito, Immacolata Calabrese, per cause ancora in fase di accertamento è uscita fuori strada in contrada "Canali" ribaltandosi. La donna è stata catapultata fuori dall'abitacolo ed è finita nel prato di una villetta residenziale. La poveretta è deceduta. Sul posto oltre all'ambulanza del 118 sono giunti i carabinieri e la polizia per i rilievi. La donna lascia il marito e due bimbi. L'episodio si è verificato intorno alle ore 9 lungo la statale che collega le due città messapiche a circa cinque chilometri da Mesagne, in contrada "Canali". Su questa strada sta viaggiando Immacolata Calabrese, a bordo della sua Fiat Punto di colore grigio. La giornata è calda e solare. Ha appena superato i terreni coltivati a grano di proprietà della cooperativa Terre di Puglia quando, per cause ancora in fase di accertamento, l'auto ha lasciato la strada e si è infilata in un oliveto. Ha attraversato a tutta velocità due filari di alberi e si è andata a schiantare sul muro perimetrale di una villetta residenziale. L'urto è stato alquanto violento giacché una decina di metri di muro sono stati abbattuti. Il corpo di Immacolata Calabrese ha sfondato il parabrezza ed è andato a finire sul terreno interno alla villetta. Sparsi per terra i resti dei componenti dell'auto che si è aggrovigliata nell'impatto. I primi a uscire in strada, perché avevano sentito un botto simile a una bomba, sono stati i residenti poi altri automobilisti si sono fermati per prestare soccorso. Purtroppo il corpo della donna giaceva per terra all'interno del muretto. E' stato lanciato l'allarme e sul posto è giunta un'ambulanza del 118. I sanitari hanno immediatamente soccorso la donna per cercare di rianimarla. Ogni tentativo è stato vano. Pertanto ne hanno dichiarato il decesso. Sul luogo del sinistro sono arrivate le volanti del commissariato di Mesagne e le unità della Polstrada di Brindisi. Oltre carabinieri e vigili urbani che si sono interessati della viabilità. I poliziotti di Mesagne, al comando del vice questore Rosalba Cotardo, hanno effettuato i rilievi e trasmesso gli atti ai colleghi della Polstrada che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica del sinistro. Sull'asfalto non ci sono segni evidenti di frenata, stessa cosa nel terreno. Sembrerebbe che l'auto sia andata a sbattere sul muro a tutta velocità. Cosa ha causato questo cambio repentino di direzione è ciò che devono scoprire gli investigatori. Il magistrato di turno, Giuseppe De Nozza, per chiarire questo dubbio probabilmente deciderà di far effettuare l'autopsia sul corpo della Calabrese per scoprire ulteriori elementi utili alle indagini. Ecco perché la salma della donna è stata ricomposta e trasferita presso l'obitorio del cimitero comunale di Mesagne. La statale 605, meglio conosciuta come la Mesagne - San Vito dei Normanni, è, di fatto, una lingua di asfalto lunga circa quindici chilometri che unisce le due comunità. Niente curve solo alcuni dossi e incroci a raso. Tuttavia, su di essa si sono verificati, nel tempo molti sinistri autostradali di cui diversi con esiti letali. Lo scorso mese di dicembre, ad esempio, due ragazze che viaggiavano a bordo di una Fiat Punto erano uscite fuori strada abbattendo un muretto a secco e cappottandosi nel terreno adiacente la statale. Una ragazza era finita in ospedale in prognosi riservata mentre l'altra aveva riportato vari traumi. Tuttavia, l'incidente più grave è quello che si è verificato nel settembre 2014 quando a morire furono tre giovani cugini rumeni che furono identificati dopo alcune ore. Si trattava di Emil Burduja, di 27 anni, Gabriella Rascol di 15 anni, e Alexandra Rascol, di 13 anni. Erano passate da poco le ore 15, quando la Fiat Brava bianca, con a bordo i tre rumeni, giunta all'altezza della pista di go-kart “Saraceni”, in direzione Mesagne, era uscita fuori strada andando a scontrarsi contro il guardrail che costeggiava la carreggiata, abbattendolo. Parte delle lamiere, divelte, erano penetrate nell'abitacolo non dando scampo alle vittime. La Fiat Brava, ormai fuori controllo, era andata prima a sbattere contro un albero di ulivo e poi, dopo una serie di carambole, aveva terminato la sua corsa a circa 50 metri di distanza. Uno dei corpi era stato sbalzato fuori dall'abitacolo, mentre gli altri due erano rimasti incastrati all'interno della vettura. Nell’ottobre del 2010 perse la vita un’impiegata di banca, Annunziata Ardone, di 46 anni, che viaggiava proprio su una Fiat Brava. La donna era in auto con il figlio maggiore e con un amico di quest'ultimo e li stava accompagnando a Mesagne dove i due ragazzi frequentavano una scuola di basket.
L'auto sulla quale viaggiavano era finita fuori strada, andando a sbattere violentemente contro un albero. I ragazzi rimasero feriti. Alcuni anni fa a perdere la vita era stato un tecnico della provincia di Bari. Il giovane viaggiava a bordo della sua auto quando perse il controllo e si andò a schiantare sotto una betoniera che viaggiava in senso opposto. Altro incidente mortale in contrada “Mazzetta” dove a morire fu un giovane di Carovigno. Nel novembre del 2011 si era verificato uno scontro tra una Lancia Y10, guidata da una donna della provincia di Lecce, e un’Audi, condotta da un uomo di Mesagne, che aveva invaso la corsia opposta e aveva urtato un’Aprilia 125 con a bordo due giovani brindisini. I due centauri erano finiti in ospedale per i traumi riportati nel sinistro. Questi sono solo alcuni dei tragici incidenti avvenuti lungo quest’arteria viaria.
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