è stata pizzicata dai tecnici dell’Enel poiché usufruiva impropriamente dell’energia pubblica a scopo privato senza pagare il relativo corrispettivo. Insomma sottraeva con un escamotage l’energia non pagando un euro. I tecnici hanno comunicato l’anomalia a una squadra di militari dell’Arma che lavorano in questo campo. I carabinieri hanno individuato e arrestato il proprietario per furto aggravato di energia elettrica. Si tratta di P. S., di 33 anni. All’uomo, dopo le formalità di rito, è stato concesso il beneficio della detenzione domiciliare. L’episodio si è verificato nella giornata di martedì quando una squadra di tecnici dell’Enel è giunta nell’azienda agricola condotta da Paolo Sicilia per effettuare dei controlli di manutenzione della rete elettrica. Durante tali controlli i tecnici si sono accorti che qualcosa non andava sulla linea di alimentazione dal palo al contatore. In pratica pur essendo l’abitazione e l’azienda abitate non c'era nessun consumo. Circostanza strana. Nel frattempo in azienda è giunta una gazzella dei carabinieri di Mesagne i cui militari hanno chiesto all'uomo le bollette elettriche pagate per verificare il consumo di energia. Durante tali controlli si sono accorti di un filo anomalo che collegava un capannone adibito a serre con il palo di energia pubblica bypassando il contatore. Ai carabinieri è bastato fare un piccolo collegamento per comprendere che la serra era alimentata a carico della comunità e che il proprietario non aveva pagato un euro per il consumo. Complessivamente hanno accertato, grazie all’ausilio dei tecnici dell’Enel, che nell’ultimo periodo l’agricoltore aveva sottratto energia pari a 110 mila chilowatt che convertiti in euro danno un controvalore monetario di circa 32 mila euro. L'agricoltore è stato condotto in caserma e dopo le formalità di rito è stato tratto in arresto per furto aggravato. Il magistrato gli ha concesso il beneficio della detenzione domiciliare. Purtroppo a pagare sono sempre le persone oneste poiché le spese di consumo relative ai furti di energia elettrica sono spalmate sulle bollette di tutti gli utenti legittimamente allacciati. Le tecniche utilizzate per sottrarre energia sono almeno tre. Per coloro che sono ferrati in elettronica c'è la modifica del software del contatore, in grado di ridurre e persino annullare i costi. Poi c'è chi ha scavato e creato un allaccio abusivo sotterraneo, collegato direttamente ai cavi Enel, evitando di pagare bollette per anni, a volte anche decenni. Infine c’è il trucco della calamita. Un grosso magnete posto sul contatore che ne rallenta i giri e, quindi, i consumi. Tecniche illegali che hanno causato all’Enel danni per milioni di euro. Continua senza sosta il monitoraggio da parte dei carabinieri e tecnici dell’Enel delle utenze ritenute sospette. Così, durante questi controlli i militari hanno scovato due abitazioni allacciate abusivamente alla rete elettrica. Entrambi le strutture si trovano nella contrada San Luca. I due proprietari sono stati arrestati per furto aggravato. Il magistrato ha disposto la loro detenzione domiciliare. Si tratta di C. M. G., di 69 anni, e di A. B. di 61 anni. La scoperta del furto di energia elettrica è avvenuta nella giornata di martedì quando i tecnici dell’Enel durante un controllo hanno notato un cavo sospetto vicino al contatore. Hanno immediatamente compiuto una verifica accertando che lo stesso era allacciato alla rete pubblica. Hanno fatto intervenire una pattuglia della compagnia di San Vito dei Normanni, al comando del maresciallo Francesco Bavia. I carabinieri hanno eseguito delle indagini lampo che hanno permesso di accertare la sottrazione di energia dalla rete pubblica e di individuare i due titolari delle utenze che hanno giustificato in maniera piuttosto vaga la presenza di un filo elettrico anomalo. I carabinieri hanno proseguito con l’arresto dei due individui. Il magistrato ha disposto la detenzione domiciliare. Le indagini dei carabinieri proseguono per fare piena luce su questa vicenda.
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