Questa volta perché lo scarico di diversi rifiuti, anche pericolosi e ingombranti, su una strada comunale ne ha bloccato, di fatto, il transito. Peraltro il tracciato della via è stato interrotto, in alcuni punti, anche da una lottizzazione varata dal Comune senza creare, al momento, una viabilità alternativa. La strada vicinale in questione è quella che da secoli conduceva dalla città di Mesagne alla contrada “Capitan Pietro”. Il tracciato viario a ridosso della periferia della città è stato scelto impropriamente da diversi cittadini per scaricare rifiuti di ogni genere. Così, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno la via è stata ostruita dai rifiuti tanto da non permettere più il transito agli agricoltori che per raggiungere i loro poderi utilizzano la ben più pericolosa provinciale per Torre Santa Susanna. Da alcuni anni in zona è stata realizzata una lottizzazione con la costruzione di una chiesa, una struttura per anziani e altri immobili. Alcune strutture sono state costruite a ridosso del vecchio tracciato viario o addirittura a cavallo. In alternativa si sarebbe dovuta realizzare una viabilità alternativa che a oggi è ancora inesistente. E quello dei rifiuti è il tormentone anche della nuova amministrazione che sta cercando di mappare il territorio per cercare di comprendere l’estensione del fenomeno. Alla base, tuttavia, c’è un’incomunicabilità di fondo, fatta d’integrazioni contrattuali, con la ditta che gestisce il servizio. In pratica la raccolta dei rifiuti effettuata fuori dai canonici stalli residenziali è ritenuto lavoro extra e come tale soggetto a nuova tariffa. Su questi aumenti, e sul rinnovo contrattuale con l’Ati, giorni fa c’erano state delle proteste. “Si tratta di una semplice revisione dei prezzi prevista dalla legge ai sensi dell'articolo 115 del decreto legislativo sui contratti di durata. L'adeguamento applicato, inferiore all'1%, è ricalcolato secondo le tabelle degli indici Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati”, ha spiegato il sindaco Pompeo Molfetta. L’adeguamento, tuttavia, ha preoccupato non poco i cittadini. “Il prossimo e urgente rebus che l’Amministrazione Molfetta deve sciogliere – ha spiegato Antonio Calabrese di Progettiamo Mesagne - è l’aggiornamento delle tariffe Tari per il 2015 poiché vi è il rischio concreto che la tariffa possa essere più salata, se non si ricorrerà al famoso “tesoretto” di cui si è parlato in sede di assestamento del bilancio 2014, perché bisogna aggiungere ai costi del servizio del 2014, circa 4 milioni 360 mila euro, l’adeguamento del contratto, che vale circa 75 mila e 500 mila euro per maggiori costi di conferimento fra 2014 e 2015”. Infine, Omar Ture, capogruppo di “Mesagne centro” ha auspicato una gestione dei rifiuti più attenta “sia sotto il punto economico sia turistico”. “Quando andiamo negli altri comuni e vediamo disordine e rifiuti sparsi lo evidenziamo e magari non ci torniamo più, ecco gli altri fanno la stessa con noi”, ha chiosato Ture.
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