A metterlo in scena sono stati i vigili urbani del comando di Mesagne che, giustamente, hanno elevato diverse contravvenzioni poiché i camioncini dei “paninari” si erano collocati nell’area delle giostre senza le dovute autorizzazioni amministrative per l’occupazione di suolo pubblico. Contravvenzioni che si sono ripetute per ben tre giorni di seguito. Cioè per la durata dell’intera festa patronale poiché i commercianti non si sono spostati per ottemperare a quanto disposto dai vigili. Hanno preferito pagare una multa di qualche decina di euro ma non rinunciare agli incassi delle serate. Ecco perché il comando della polizia locale sta valutando l’ipotesi di sporgere denuncia contro ognuno dei commercianti contravvenzionati poiché non hanno ottemperato all’invito di sgombero così come previsto dal codice della strada. In particolare i “paninari” avevano inviato in Comune l’istanza per avere uno stallo in cui collocare il mezzo gastronomico ma non avrebbero mai completato l’iter burocratico con la presentazione dell’intera documentazione richiesta, compreso il pagamento dell’obolo di occupazione di suolo pubblico. La “svista” sarebbe saltata fuori durante il controllo che i vigili hanno effettuato sui commercianti ambulanti presenti alla festa patronale. Inoltre, si è appreso che nei giorni scorsi si è svolto regolarmente in piazza un evento ludico senza la preventiva, e necessaria, autorizzazione dei vigili del fuoco per ciò che riguarda i pubblici spettacoli. Intanto in città non si è spento l’eco d’indignazione verso le modalità che hanno guidato un blitz degli ispettori del lavoro che hanno compiuto un controllo alla banda musicale “Fasano-Leo” di Mesagne poco prima che si esibisse sulla cassa armonica. La banda, che fa parte di un’associazione onlus, è composta di bandisti maggiorenni e minorenni che suonano per passione o hobby. In questo caso si era elevato il coro di protesta della gente presente in piazza in attesa dell’esibizione della banda. “I controlli, per carità devono esserci e le regole vanno rispettate, ma a tutto c'è un limite”, avevano sbottato alcuni dei presenti. Il blitz aveva causato un disappunto generale. “Senza dubbio è molto più semplice controllare e tenere sotto scacco un gruppo di ragazzi, di studenti e di appassionati della musica piuttosto che un gruppo d’individui che vendono kebab e utilizzano affilati arnesi professionali e non a fiato o a percussione – avevano fatto notare alcuni dei presenti -. Perché non hanno continuato la loro certosina opera di controllo del lavoro nero presso una delle centinaia di bancarelle presenti alla festa patronale?”.
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