torride, dove il termometro ha sfiorato i 40 gradi di temperatura, gli operatori e i pazienti del Posto di primo intervento territoriale, ex pronto soccorso, dell’ospedale “San Camillo de Lellis” di Mesagne stanno boccheggiando per mancanza di climatizzazione. Sembra assurdo, impossibile, ma è tutto vero L’unico mezzo che hanno per fronteggiare la calura è un piatto di plastica che sventolano come fosse un ventaglio. Per il resto tanto sudore e una situazione di lavoro del tutto precaria superata grazie alla professionalità e abnegazione del personale. Le sale a servizio dell’ex pronto soccorso sono le uniche del nosocomio a non essere climatizzate. Quest’anno con l’arrivo del caldo torrido nel reparto di primo intervento l’aria condizionata non funziona. Le ventole dei termoconvettori girano ma non arriva l’aria fredda per climatizzare gli ambienti. Gira e rigira solo aria calda. Il problema sembra essere stato identificato nel cattivo funzionamento della pompa idraulica dell’impianto che è vetusto e andrebbe cambiata. Inutili sono stati gli interventi di manutenzione effettuati nel tempo poiché la pompa è sempre in avaria. Sia il primario, del punto di primo intervento, che il capo sala del 118 hanno segnalato l’episodio agli uffici competenti. A oggi, però, non è stato eseguito nessun servizio di manutenzione, revisione o sostituzione. Tuttavia, i problemi non sono solo per gli operatori che operano in quella coltre di calura bensì anche per i pazienti. Nel punto di primo intervento, infatti, arriva gente che lamenta varie patologie tra cui quelle cardiologiche e respiratorie, specialmente nel periodo estivo, per cui gli ambienti non climatizzati acuiscono i sintomi e i disagi. Spesso si tratta di gente anziana e bambini. Pazienti che, molte volte, sono trattati, stabilizzati e dimessi in loco. Con un risparmio non indifferente sulla spesa sanitaria. Perciò è importante per risolvere le varie patologie usufruire di locali idonei che possono contribuire ad alleviare determinate sintomatologie. Se è giusto fare in tagli alla spesa sanitaria, in un’ottica di spending review, è altrettanto giusto investire soldi in favore dei pazienti e operatori. E la climatizzazione degli ambienti ospedalieri è una necessità da cui non si può prescindere. Di questa disfunzione è a conoscenza la Cgil Funzione pubblica che in questi giorni invierà una nota alla direzione sanitaria per comprendere perché non è stato riparato il sistema di climatizzazione a servizio del punto di primo intervento di Mesagne. “E’ ragionevolmente pensare che se l’impianto di climatizzazione a servizio del punto di primo intervento dell’ospedale di Mesagne non offre la soddisfazione prevista sia per gli operatori, ma soprattutto per i pazienti che ne usufruiscono, esiste un problema di corretta progettazione o realizzazione”, hanno spiegato il segretario della Cgil Funzione pubblica, Antonio Macchia, e il coordinatore della Cgil Sanità, Mimmo Stella.
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