della pista ciclabile di via Marconi con la costruzione di un’altra pista in altra zona meno congestionata della città. “La pista è uno spezzettone isolato, non collegato in rete con altre piste, perché inesistenti, ma soprattutto insicura, nata forse con un senso ma scemato in corso d’opera”, ha spiegato Maria Teresa Saracino, segretaria del movimento “Vizzino”. Secondo l’esponente della lista civica la pista “è stretta e a ridosso della strada con annessi marciapiedi super larghi, di proprietà privata di alcuni abitanti; è una pista che s’interrompe vicino ad alcuni locali commerciali, non manutenuta e pericolosa. Insomma è una non pista”. Inoltre per la segretaria la pista “non copre l’area urbana né collega il centro con la periferia. Quell’unico pezzo di pista ciclabile non assolve ad alcuna funzione ma offre la certezza di soldi spesi male”. Tuttavia, la legge regionale del 23 gennaio 2013 “Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica”, offre l’opportunità di usufruire di risorse economiche per realizzare interventi sulle strade e realizzare piste ciclabili in modo da garantire l’utenza motorizzata e l’utenza non motorizzata; riusare, previa la conversione in percorsi ciclabili e ciclopedonali, le aree di sedime delle tratte ferroviarie dismesse o in disuso e ritenute non recuperabili all’esercizio ferroviario, i ponti dismessi e gli altri manufatti stradali. Inoltre prevede l’opportunità di poter usufruire di finanziamenti regionali o dell’Unione europea da impiegare per la costruzione di strade nuove o la manutenzione straordinaria di strade esistenti, a condizione che il progetto dell’opera preveda la realizzazione di pista ciclabile adiacente. “Il nostro movimento – ha concluso la Saracino - con l’aiuto del consigliere regionale, Mauro Vizzino, cercherà di aiutare l’amministrazione, i tecnici e gli assessori affinché si possano individuare risorse economiche da utilizzare per la progettazione di nuove e comode strade che garantiscano vivibilità, sicurezza e viabilità”.
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