Mesagne. Rispetto per i beni culturali

Agosto 30, 2015 2228

masseria-belloluogo-crolloFa nuovamente discutere a Mesagne la decisione dell'Amministrazione Molfetta

di mettere in vendita, ma sarebbe meglio dire in svendita, la masseria Belloluogo. Su questo argomento il capogruppo consiliare del gruppo misto, Carmine Dimastrodonato, ha presentato un emendamento al punto 7 dell’ordine del giorno del possimo Consiglio comunale su "approvazione piano delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio immobiliare anno 2015”. Come fa discutere la servitù di passaggio concessa a un privato sul prato antistante il castello Normano-Svevo. Sarà, forse, a causa di questo caldo agosto, ma sorprende il silenzio di tutti quei difensori dei beni storici, di quelli che si stracciavano le vesti per gli scavi archeologici oppure per le basole posticce nel centro storico, di quelli che ripetevano come un mantra la parola "fruibilità", di quelli che vennero definiti, con salace sarcasmo dall'attuale sindaco, dei "perdigiorno". Tutti zitti", ha fatto notare Raffaele Depunzio, dirigente di Progettiamo Mesagne . Depunzio è piuttosto seccato dalla superficialità del mondo culturale mesagnese che sembra amorfo e assente da tali problematiche. "Di costoro - ha detto - ricordiamo solo il sostegno a favore di Pompeo Molfetta, e la loro credibilità svenduta. Nel frattempo le mura perimetrali del castello sono state perforate per consentire l'accesso da via Manfredi Svevo ad una nascente attività di ristorazione, con la motivazione, suffragata dalla Sopraintendenza, che lì in passato esistesse già un varco di accesso all'ex caserma dei carabinieri. Tutti zitti". Ed ha concluso: "Nel frattempo è stata concessa una servitù di passaggio su un tratto di prato realizzato dove c'era un immobile acquistato dal Comune con soldi pubblici, adducendo a motivazione un fantomatico vecchio diritto esistente dalla notte dei tempi. Tutti zitti".