L'allarme è stato lanciato da alcuni animalisti di Mesagne e Brindisi che hanno intercettato su un social network tedesco un appello lanciato da una associazione agli internauti per raccogliere fondi per una cagnetta denutrita che si trovava presso il canile di Brindisi. Il tutto corredato da una foto della stessa cagnetta. Nessuno dei proprietari, però, ha concesso l'autorizzazione alla pubblicazione della foto. Anche perché la situazione si è letteralmente evoluta in positivo. Il cane in questione, infatti, è stato adottato nel 2014 e oggi gode, grazie alle cure della proprietaria, una signora di Brindisi, di ottima salute. Per cui le offerte che arrivano all'associazione tedesca, che continua a pubblicizzare il fatto, sono elargite sull'onda dell'emotività e non si sa che fine facciano. Un business che mette in cattiva luce il lavoro gratuito che gli animalisti mesagnesi e brindisini svolgono giornalmente con grande slancio e generosità. Peraltro questi stessi animalisti da tempo stanno svolgendo un'attività specifica per far emergere situazioni di illegalità diffusa presente in canili privati sparsi sul territorio jonico-salnetico con l'unico scopo di assicurare il dovuto benessere ai pelosi. Sulla vicenda sono stati presentati degli esposti alle forze dell'ordine affinché possano chiarire il tutto. "La vicenda è di grande rilevanza in quanto la cagnetta e stata salvata e adottata da un gruppo di animaliste di Brindisi che giornalmente offrono assistenza a diversi randagi del territorio facendo tutto a proprie spese e sacrificando il loro tempo libero tutto alla cura di queste anime indifese", spiegano alcuni animalisti lodando l'impegno di coloro che adottano i pelosi. La richiesta di euro fatta dall'associazione tedesca per curare i cani pugliesi, giustificate per l'acquisto di cibo e medicine, di fatto mette in cattiva luce il lavoro dei volontari. "In questi annunci, che per noi sono delle truffe in quanto gli animali sono stati adottati e stanno bene, si intravede un imbroglio ai danni di gente che si fa impietosire e invia soldi - fanno notare gli animalisti -. Con questi annunci fasulli di oboli chi ci rimette è l'immagine della Puglia, mentre in realtà sono proprio i pugliesi, la gente di Brindisi e Mesagne che salvano queste creature", concludono gli animalisti. La richiesta postata, in tedesco, su Facebook spiega: "Sosteniamo diversi progetti privati di animalisti italiani. Abbiamo bisogno di un sostegno finanziario per acquistare cibo e fare fronte alle emergenze dei cani. Non chiediamo molto ma ciò che uno può dare". Intanto, gli animalisti brindisini stanno cercando di far rimuovere dal social network l'immagine della cagnetta. Se non ce la faranno, allora, sono disposti a rivolgersi al garante della privacy.
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