Mesagne. Aumentano i cani nel canile rifugio, rischio emergenza In evidenza

Settembre 01, 2015 2531

canile-mesagneE' nuovamente a rischio il benessere dei randagi ospiti del canile rifugio comunale di Mesagne. (Articolo completo su edizione odierna del Nuovo Quotidiano di Puglia)

Solo pochi mesi fa, dopo una concertazione con i gruppi di animalisti mesagnesi, era stata emanata una ordinanza dall'Amministrazione Scoditti che limitava gli ingressi dei randagi all'interno della struttura pubblica ai cani mordaci o cani bisognosi di cure. Tale provvedimento, in sinergia con l'operato delle associazioni animaliste locali, che hanno promosso le adozioni presso le famiglie, era riuscito nell'intento di riportare il numero dei cani presenti nel canile rifugio entro un accettabile, ovvero a poco più di 200, termine questo regolato anche dalla legge regionale 26 articolo 2 del 9 agosto 2006 a modifica della legge regionale 12 del 3 aprile 1995 dove vengono stabiliti gli interventi da adottare per assicurare la tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo. Il numero riportato ad un limite di normalità aveva consentito di poter attuare quelle modifiche degli arredi, per esempio l'inserimento di pedane autoriscaldanti che occupano un certo volume all'interno della parte chiusa del box, tali da garantire una condizione di vita migliore dei cani presenti all'interno del canile che fino a quel momento riposavano sul pavimento. "Pur comprendendo le ragioni dell'attuale amministrazione che ha necessità di garantire dei posti liberi per eventuali nuovi ingressi all'interno del canile sanitario, prima stazione di accoglienza per i cani vaganti accalappiati, lamentiamo che in questo ultimo periodo sembra ci sia una illogica inversione di marcia rispetto alle precedenti scelte dell'Amministrazione Scoditti", hanno spiegato gli animalisti che hanno constatato che il numero dei cani presenti attualmente all'interno del canile rifugio "è tornato a salire, mettendo nuovamente e seriamente a rischio il benessere animale raggiunto negli anni e dopo tanto lavoro". Il timore è che gli obiettivi raggiunti rischiano ora di andare in fumo, in quanto un numero superiore alle 200 unità non solo risulterebbe illegale, ma metterebbe in condizioni di invivibilità i cani presenti che si vedrebbero costretti a condividere degli spazi già di per sé angusti, aumentando così il rischio di aggressioni e conseguente mortalità. Infine gli animalisti hanno avanzato una riserva: "Come è possibile ad oggi ospitare i cani del comune di Oria visto che solo i cani accalappiati nella circoscrizione mesagnese oscilla intorno al numero predetto e che la stessa struttura è nata per ospitare 200 cani e non un numero superiore". "L'ingresso di cani dal canile sanitario a quello di rifugio è stato fatto per permettere di accogliere delle urgenze", ha spiegato il dottore Vito Lenoci, consigliere comunale con delega al canile comunale.