Colpi di fucile contro abitazione. Ennesimo atto intimidatorio a Mesagne In evidenza

Tranquillino Cavallo Settembre 08, 2015 3215

via f morgese attentato set 15Mesagne trema per la quinta volta. Non certo per una scossa tellurica bensì per un colpo di fucile sparato all'indirizzo dell'abitazione del tecnico di 37 anni che da qualche tempo è divenuto, suo malgrado, l'obiettivo di criminali per un movente al momento sconosciuto. (articolo completo su edizione odierna del Nuovo Quotidiano di Puglia)

L'ennesimo atto intimidatorio che ha ulteriormente provato la psiche della famiglia. Una cold case su cui la città e le istituzioni hanno chiesto a investigatori e inquirenti di imprimere il passo a fare piena luce sulla triste vicenda per dare serenità alla comunità locale. Sul posto sono giunti i poliziotti del locale commissariato al comando del vice questore Rosalba Cotardo. Il commissario ha cercato di rasserenare gli animi assicurando alla famiglia la vicinanza delle istituzioni. Così, gli elementi raccolti ieri notte sono confluiti nel faldone di notizie che gli investigatori da qualche anno stanno raccogliendo nella speranza di completare il puzzle criminale e assicurare alla giustizia il mandante e gli esecutori.

I fatti si sono verificati intorno all'una della scorsa notte. Teatro della vicenda ancora una volta è via Morgese, una traversa di via Maia Materdona a poche decine di metri dal Santuario di Mater Domini. Nel silenzio della notte un uomo, probabilmente giovane poiché indossa delle scarpe da ginnastica, completamente travisato è arrivato nei pressi dell'abitazione in cui il tecnico vive con la madre, ha imbracciato un fucile a canne mozze, probabilmente un calibro 20, e ha sparato all'indirizzo del portone a vetri di ingresso. I pallini hanno infranto il vetro ma non sono entrati in casa. Il fucile utilizzato, infatti, è di piccolo calibro anche se le canne mozzate hanno permesso di far arrivare sul vetro una rosa di pallini che hanno colpito nel segno.

E come nelle volte precedenti lo sparo ha fatto sobbalzare dal letto sia la famiglia del tecnico sia le altre famiglie che abitano nella via. Poi l'attentatore è fuggito svanendo nel nulla. Le vittime, insieme ai vicini di casa, sono usciti fuori dalle abitazioni e, ancora una volta, hanno constatato l'ennesimo atto intimidatorio recapitato da un anonimo postino. Il tecnico ha preso il telefonino e ha composto il numero del commissariato. Sul posto sono giunti i poliziotti. Poco dopo, in piena notte, è arrivato il commissario Cotardo. E poi ancora gli uomini della scientifica che hanno lavorato per cercare tracce utili alle indagini. In zona c'è una telecamera di videosorveglianza che ha ripreso solo una sagoma irriconoscibile. Nulla di più.

Le indagini, quindi, ripartono da zero. Tassello dopo tassello, elemento dopo elemento, traccia dopo traccia. Un lavoro lungo e certosino. Provata dall'ennesimo atto di intimidazione la moglie del tecnico, Sabrina Didonfrancesco, noto politico di Forza Italia. La sua preoccupazione principale, come ha detto in passato, è la tutela delle figlie. Per dare forza e coraggio all'intera famiglia, compresa l'anziana madre, il commissario Rosalba Cotardo è rimasta a lungo in casa. Per lei acciuffare questi malviventi è diventata una sfida cui si sta preparando, giorno dopo giorno, poiché è certa di poterla vincere.

Ultima modifica il Lunedì, 07 Settembre 2015 21:01