Mesagne. Un flop l'allerta meteo con codice rosso In evidenza

Tranquillino Cavallo Ottobre 23, 2015 3972

allagamenti mesagneLa bomba d'acqua che doveva mettere in ginocchio i comuni del brindisino, (Articolo completo su Nuovo Quotidiano di Puglia)

fortunatamente, non c'è stata. Ha piovuto, anche copiosamente, ma nulla di così grave da mettere a rischio l'incolumità pubblica. In ogni modo davanti a un bollettino diramato dalla Protezione civile regionale i sindaci di diversi Comuni della provincia di Brindisi, a livello precauzionale, hanno preferito chiudere le scuole e limitare i potenziali disagi nella città. Oltre che hanno messo in allerta le unità di crisi territoriali. "Allerta rossa e arancione sulla Puglia centro-meridionale per il giorno 22 ottobre 2015" è il titolo del bollettino ufficiale della Protezione civile emesso il 21 ottobre e da qualche è partita l'allerta dei sindaci. Nel bollettino è scritto: "Una perturbazione investirà le estreme regioni meridionali a partire dal pomeriggio di oggi sarà responsabile di condizioni di spiccata instabilità sulla Puglia, e in particolare sulla parte centro-meridionale, dove sono previste precipitazioni da sparse a diffuse, anche carattere di rovescio o temporale, con quantitativi cumulati da moderati ad elevati, puntualmente molto elevati". Lo stesso bollettino ha messo in evidenza che sul resto della regione Puglia sono "previste precipitazioni da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, con quantitativi cumulati deboli o puntualmente moderati. I fenomeni saranno accompagnati da frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Previsti su tutta la regione venti da forti a burrasca, con rinforzi di burrasca forte, dai quadranti settentrionali, e locali mareggiate sulle coste esposte". Sulla base di tale previsione il Centro funzionale decentrato ha emesso un avviso di criticità regionale valutando, per la giornata del 22 ottobre: "allerta rossa per rischio idrogeologico localizzato su Salento e Bacini del Lato e del Lenne". Da qui la decisione di alcuni sindaci di chiudere precauzionalmente le scuole. Secondo il pluviometro del Comune di Mesagne la pioggia caduta in 24 ore, tra il 21 e il 22 ottobre, sulla città è stata di 55 millimetri. Copiosa ma non tale da far scattare l'allarme rosso. Il sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, appena ha letto l'allerta meteo giunta dalla Protezione civile è sobbalzato dalla sua poltrona di Palazzo dei Celestini, sede della residenza municipale, soprattutto alla luce delle due precedenti altre calamità che hanno investito la città causando importanti danni: la tromba d'aria e un'alluvione che aveva mandato Mesagne sott'acqua. Tuttavia, una volta trascorso il mezzogiorno di ieri, in cui era previsto il picco del maltempo, Molfetta ha dichiarato il cessato allarme lasciando sul territorio solo le unità che normalmente lo monitorano in caso di eventi meteorici particolari.

Sindaco Molfetta, alla luce di quanto si è verificato, l'allerta meteo è stata un flop.

"Devo dire che, fortunatamente per noi, non si sono avuti i rischi meteorologici comunicati con il bollettino della Protezione civile regionale che parlava di rischio idrogeologico con precipitazioni diffuse anche a carattere di rovescio temporalesco con quantitativi previsti localmente elevati e con il livello di preallarme, codice rosso, localizzato sul nostro territorio".

Davanti a uno scenario del genere ha emesso l'ordinanza numero 17 con cui ha chiuso per un giorno tutte le scuole di Mesagne. Sicuro di aver fatto la cosa giusta?

"Ci siamo. Se non avessi chiuso le scuole, e si fosse verificata la calamità annunciata dal bollettino regionale, mi avrebbero criticato per superficialità. Adesso che ho chiuso le scuole mi si dice che ho preso questa decisione per una semplice pioggia. Insomma in qualsiasi modo si agisce si sbaglia.

Lei è convinto di aver fatto la scelta migliore chiudendo le scuole?

"Certamente, senza ombra di dubbio. La decisione è stata presa, in via contingibile e urgente, nella tarda serata di mercoledì, visto anche quanto stavano facendo gli altri sindaci e sentita la prefettura, a tutela della pubblica incolumità. In questo modo abbiamo fatto si che in caso si fosse verificato il maltempo previsto dalla Protezione civile, il tutto sarebbe stato gestito con maggiore serenità. La "bomba d'acqua" era prevista dopo mezzogiorno momento in cui i ragazzi escono da scuola e in strada vi sono migliaia di persone, tra studenti, genitori ed auto.

Mercoledì sera a Mesagne è stata attivata con urgenza l'unità di crisi.

"Immediatamente è stato diramato lo stato di allerta e si sono insediati i tecnici, compresi e vigili urbani, mentre i dirigenti si sono resi reperibili. Sono state allertate anche le unità della Protezione civile locale. Il comando dei vigili è rimasto aperto tutta la notte per far fronte alle potenziali richieste della popolazione".

Adesso chi pagherà questi maggiori oneri, come, ad esempio, gli straordinari per i dipendenti.

"Non lo dite a me che facciamo i salti mortali per riuscire a fare fronte tutto. In ogni modo posso dire che sono soldi spesi bene poiché in caso di necessità l'intero apparato tecnico interviene in pochi minuti abbattendo il rischio d'incidenti e infortuni per la popolazione.

Infine, anche oggi due scuole di Mesagne resteranno chiuse: la "Giovanni XXIII" e la "Mirò" per interruzione di energia elettrica e, quindi, per l'impossibilità di garantire i servizi igienico-sanitari.