la protesta dei genitori dei ragazzi disabili per aspettare le mosse del Comune di Mesagne. E' quanto è stato deciso ieri mattina dopo l'incontro dei genitori di alcuni disabili con il sindaco Pompeo Molfetta, riuniti nella sede dei servizi sociali, in attesa di uno studio dei bisogni che l'ufficio svolgerà questa mattina. Poi l'ente avanzerà la sua proposta ai genitori e si vedrà se l'ascia di guerra sarà sotterrata definitivamente oppure no. L'incontro ha avuto inizio poco dopo le ore 9 ed è durato una trentina di minuti sufficienti, tuttavia, a entrambi le parti per esporre i problemi. Il sindaco Molfetta ha ascoltato le esigenze delle famiglie che hanno lamentato un mancato coinvolgimento nell’iter decisionale di questi tagli e la cronicità delle esigenze quotidiane dei loro figli. Tuttavia, anche i genitori hanno ascoltato le giustificazioni del sindaco che ha messo sul tavolo la duplice necessità di dover tutelare le esigenze e i servizi per i disabili, specialmente dei casi più gravi, "e quella di mettere ordine a una gestione non equilibrata degli ultimi anni tra monte ore erogate e copertura finanziaria degli stessi", ha spiegato Molfetta ai genitori. Lo stesso sindaco ha tenuto a sottolineare che "l’esigenza di un riequilibrio non è solo contabile ma punta a tutelare anche il futuro stesso dei servizi per l’avvenire garantendo che ci sia copertura certa per tutto il corso dell’anno". Il primo cittadino non ha nascosto che "se la situazione continuasse come nel passato ci si troverebbe già prima della metà dell’anno ad aver utilizzato tutte le risorse a disposizione e dover proseguire «fuori budget» con disastrose conseguenze sul bilancio o con la necessità di bloccare i servizi". L’atteggiamento, da entrambe le parti, è stato quello della reciproca comprensione: il sindaco ha assicurato la tutela dei singoli casi fermo restando l’obiettivo di mettere ordine tra servizi erogati e le risorse finanziare disponibili. Le famiglie hanno accolto l’atteggiamento del sindaco e manifestato comprensione a questo processo di razionalizzazione pur ribadendo la necessità e la preoccupazione che i servizi essenziali siano garantiti. “Tutto è stato rinviato a domani (oggi per chi legge, n.d.r.) in cui saremo convocati singolarmente per analizzare nuovamente i casi clinici dei nostri ragazzi. Peraltro l'ufficio conosce, da diversi anni, le patologie di cui sono affetti i nostri figli perciò non comprendiamo la necessità di un'ulteriore convocazione - hanno commentato alcune mamme che, in ogni modo, hanno tenuto a sottolineare che "non siamo stati noi a chiedere un incremento di ore a maggio, per noi non erano sufficienti ma ci accontentavamo. Ecco perché gli attuali tagli sono per incomprensibili". Infine, hanno fatto notare che la loro è una battaglia di dignità e non avranno remore a spostare la protesta a Bari per essere ascoltati dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Infine, sulla vicenda è stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica.
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