Mesagne. Il giallo di una multa revocata In evidenza

Gennaio 20, 2016 3261

municipioIl Comune di Mesagne ha annullato, (Articolo su Nuovo Quotidiano di Puglia)

con specifica ordinanza di revoca, una multa elevata dal comando della polizia locale forse per negligenza di qualche dipendente che si è dimenticato, probabilmente, di istruire la pratica nei tempi di legge. Il tutto mentre il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, sta cercando di attuare norme per rendere efficiente e trasparente la macchina amministrativa pubblica. Fatti che, sommati ad altre situazioni similari denunciate, fanno comprendere quanto importante sia la rimodulazione della pianta organica del Comune. La vicenda ha inizio il 18 marzo 2014 quando il comando di polizia municipale ha emesso un verbale di contravvenzione nei confronti di una ditta. Il 4 novembre scorso il Comune di Mesagne ha emesso l'ordinanza numero 33 per intimare alla ditta contravvenzionata il pagamento della multa emessa 20 mesi prima. Il 16 dicembre scorso in Comune è stata protocollata una nota dell'avvocato Rosanna Saracino la quale portava a conoscenza l'ente pubblico che la ditta il 18 aprile 2014, quindi un mese dopo la contravvenzione, aveva inviato in Comune le proprie memorie difensive a cui però non è seguito nessun riscontro. "In considerazione che alle memorie presentate in termine di legge non è mai stato dato alcun riscontro, il legale della ditta, in ottemperanza al principio del silenzio-assenso, ha chiesto l'archiviazione dell'ordinanza di ingiunzione 33 del 4 novembre 2015", ha precisato il sindaco Pompeo Molfetta. Tuttavia, prima di revocare l'ordinanza il funzionario incaricato, la dottoressa Lucia Baldassarre, ha effettuato una ricerca per verificare cosa non avesse funzionato nella macchina amministrativa. la stessa dirigente nell'ordinanza di revoca ha scritto: "Abbiamo accertato dal protocollo generale che le osservazioni prodotte dalla ditta in data 18 aprile 2014 sono realmente pervenute e smistate alla posta del sindaco protempore". All'epoca dei datti il sindaco era Franco Scoditti. C'è di più. La dirigente nel suo atto di revoca ha messo in rilievo che "i suoi collaboratori - riferito al sindaco - non hanno mai provveduto, per mero errore a richiedere le controdeduzioni al comando, necessarie a rigettare o accettare il ricorso. La suddetta dimenticanza ha causato l'emissione dell'ordinanza di ingiunzione che, per il principio di autotutela, bisogna provvedere a revocare". Accuse gravi che fanno paventare un atteggiamento negligente da parte degli uffici preposti.