Mesagne. Telecamere off e i ladri rubano In evidenza

Febbraio 01, 2016 2915

italiana calcestruzziQuesta volta ce l’hanno fatta i ladri (Articolo completo su Nuovo Quotidiano di Puglia)

che nella notte di sabato sono entrati nell’Italiana Calcestruzzi di Mesagne e, dopo aver reso inefficienti i sistemi di videosorveglianza, hanno trafugato due autopompe e il carburante degli altri mezzi. La scoperta del furto è stata fatta al mattino dagli operai quando sono andati a lavorare e hanno notato la mancanza di due mezzi. Immediatamente è stata allertata la polizia che è giunta sul posto per eseguire i rilievi e avviare le indagini. Già alcuni mesi fa alcuni individui avevano cercato di rubare all’interno dell’azienda ma il pronto intervento dei vigilanti li aveva messi in fuga. Questa volta il colpo è riuscito. Le indagini spaziano a tutto campo. Che la città di Mesagne è investita da un’ondata di criminalità diffusa non è un segreto. Non c’è giorno che i cittadini o le aziende lamentano furti. Questa volta i malviventi hanno colpito nella zona industriale dove vi sono diverse telecamere di videosorveglianza e una particolare attenzione da parte delle forze dell’ordine e istituti di vigilanza privati. Nonostante ciò si continua a rubare impunemente. I malfattori agiscono con un’impressionante certezza: conoscono i luoghi. Probabilmente studiano gli obiettivi per giorni prima di agire. Anche all’Italiana Calcestruzzi hanno agito dopo aver forzato il cancello d’ingresso e aver manomesso le telecamere spostandone verso aree cieche. I ladri, probabilmente, erano a conoscenza che il sistema di videosorveglianza da qualche giorno non era collegato con la centrale operativa di un istituto di vigilanza. Se questa indiscrezione dovesse essere esatta il cerchio investigativo potrebbe restringersi di molto. Certi di non essere notati i ladri sono entrati in azienda e si sono recati presso gli uffici dove, dopo aver forzato l’ingresso sono entrati dentro e hanno preso le chiavi di due betoniere. Una volta messe in moto si sono dileguati. Ad agire, in ogni modo, sarebbe stato un commando composto di più persone poiché, oltre a un basista che teneva d’occhio la zona in caso di arrivo delle forze dell’ordine, all’interno hanno lavorato più persone per svuotare i serbatoi degli altri camion e riempire i recipienti che avranno caricato su qualche altro mezzo prima di dileguarsi. I danni causati all’azienda si aggirano a diverse migliaia di euro. Lascia perplessi, in ogni modo, il furto dei due camion attrezzati per il trasporto del cemento. L’utilizzo che i ladri dovranno fare dei mezzi trafugati. E poi c’è la spavalderia di rubare nella zona industriale certi di restare impuniti. In questa vicenda vi sono diverse incognite che le indagini, condotte dal commissario Rosalba Cotardo, dovranno chiarire. Gli atti di microcriminalità che stanno investendo la città di Mesagne oltre a preoccupare i cittadini e le aziende, che stanno subendo danni patrimoniali, preoccupano anche le forze politiche. In particolare quelle non istituzionali, come Progettiamo Mesagne, che ha inviato al sindaco Pompeo Molfetta un invito a mettere in atto tutto ciò che è nelle prerogative per cercare di ridare serenità alla comunità. “Le forze dell'ordine svolgono un lavoro encomiabile, straordinario ma non possono essere lasciate al loro destino”, ha spiegato Antonio Calabrese, segretario del movimento politico secondo cui per combattere la criminalità diffusa, oltre che l’inciviltà estrema, c’è “bisogno della fattiva e fondamentale collaborazione delle Istituzioni”. E, quindi, giù con le critiche: “In questo senso – ha aggiunto il segretario - è incomprensibile l'atteggiamento della nostra amministrazione che ha voluto cancellare, almeno per il momento, l'Osservatorio della legalità per sostituirlo con una non ben precisata commissione paritetica di cui nessuno, ancora, ne conosce tempi e modi di attivazione”. A onor del vero c’è da ricordare che l’Osservatorio, istituito con la gestione dell’ex sindaco Mario Sconosciuto, non ha mai funzionato. Dopo i primi incontri e dopo tre lustri d’inattività si è arenato. “L'osservazione della legalità, a nostro avviso, andava solo ripensato: più snello nella sua composizione, più veloce nella sua convocazione e azione operativa. Speriamo in un ripensamento”, ha concluso Calabrese.